Farsi sbattere da uno schiavo? Cap.5

di
genere
dominazione

Due settimane bellissime ed eccitanti. La novità di avere per casa un uomo per il quale non fai la serva gratis. Un signor marito, nel mio caso, che dedicava le migliori energie al calcetto e la domenica era allo stadio. Quanto al letto poi, meglio lasciar perdere. Se ne aveva voglia era obbligatorio e subito. Trenta secondi ed era fatta. Poi dormiva o fumava ma era finita. HO UNO SCHIAVO, se preferite un succube, ma il succo è lo stesso. Lo pago, è vero, posso permettermelo, e lo ho messo in regola come cameriere, “messo a libro”. E' stata Marcella a suggerirmelo. Non potrà mai causarti problemi nel malaugurato caso...oppure se...
Due settimane in cui abbiamo imparato a conoscerci meglio. Abbiamo pian piano stillato, anzi ho stillato una specie di regolamento della casa, orari, doveri suoi: molti veramente, diritti suoi: in pratica nessuno. Lo ho stillato io ma qualche buona idea è farina del suo sacco. Su internet ho trovato cosa sia esattamente il significato di femminilizazione o sissyficazione, un orrore. Non ho trovato nulla su come farmi baciare la cosina. Niente di tecnico od innovativo, neppure per una come me che non ne sa praticamente niente. Non posso certo chiedere in prestito una delle ragazzine di qualche amica per dargli ripetizioni!

Venerdì Stefano va ad uno stage. Un numero limitato di secchioni ed è importante per lui. Non posso certo rifiutare anche se comincio a sentirne la mancanza parecchi giorni prima. Sabato però ci sarà una cena, una cosa in grande. Nell'accettare dico a Marcella che Stefano è via e ci scappa un invito a cena con anche Angela e Barbara per venerdì sera , una cosa tra noi. Ed è venerdì, Inutile dire che sono subissata di domande. Lasciatela in pace ragazze, sapete che non è facile mettere in riga una novizia, un novizio poi...si ma al telefono almeno...con quello che magari origlia dalla porta? Ha ragione Marcella dice Barbara che pure, fino ad un attimo prima non era stata da meno di Angela nel darmi la croce addosso. Va bene, dall'ufficio niente perchè ci sono i colleghi, da casa neppure, ma adesso? Nessuno ride e mi guardano invece sorridendo del mio imbarazzo. Dai, Daria. Interviene Marcella, sappiamo che sei una novellina e che stai sgrossando un novellino, cosa da far tremare i polsi. Raccontaci tutto, a che punto sei arrivata, se comincia a fare qualcosa o se siete al punto di partenza...lo ai già punito? Ma si dillo,subentra Angela. Io torno a casa, comincio e mi fermano subito. Non ci interessa quanto sia bravo a dare la cera, vogliamo sapere il resto. Stavo dicendolo...ma l'unica cosa che vi interessi sembra siano le sue capacità, particolari, diciamo. Marcella sorride ed assente, Angela sorride soltanto mentre Barbara mi guarda e basta. Mi piace averlo nudo per casa, tiene una vestaglia a tiro ma lo faccio stare sempre nudo, con il pisello al vento. Un gran bel pisello tra parentesi. Mi piace, e lo faccio spesso, prenderlo in mano e strizzalo, una specie di premio per lui e, ripeto, mi piace. Si immobilizza e trema tutto, sembra aspettarsi chissà che. La sera poi me lo porto in camera e...si fanno attente, molto attente. E cosa? Mi sdraio sul letto e mi faccio leccare la cosina. Sta imparando e bene, ma io non sapevo come insegnargli. Si,certe cose mi piacciono più di altre ma non è sempre facile capire quali e poi spiegargliele. Le prime volte mi leccava come un cane poi...sta imparando. Sempre sul letto? Quasi sempre sul letto, lo preferisco al divano. Arrivano i piatti ed in presenza delle ragazze andiamo su cose più leggere. Come tiene la casa, gli orari, come sia bravo e delicato a lavarmi. Poi anche la loro presenza non ci frena più. Lecca bene? Chiede Barbara che in questo è molto esigente. Non so, non posso proprio dirlo? Mi guardano incredule e persino una delle ragazze di casa con le orecchie lunghe sembra meravigliarsene. Non lo so perchè...perchè è novizia anche lei dice Marcella mi viene al solito in aiuto. Lo siamo state tutte novizie, tutte siamo state ignorantelle, di su come fa? Comunque ti piace, ti soddisfa, godi? Mi piace mi soddisfa e credo di godere. Credi soltanto credi di godere, Non te ne accorgi? Ma si, non fatemi fare la figura della scema. Certo che godo, sono stata sposata, ma non posso fare paragoni tra i due e le due cose. E' il mio schiavo, lo faccio ubbidire, ma se non so dargli gli ordini giusti non imparerà mai. Tenete conto poi, è di nuovo Marcella, che ognuna di noi in genere fa esperienza con un'altra donna. Questo con altre donne ha fatto cose, esperienze ...diverse. Passo sotto silenzio che Stefano è vergine, ci tengo invece a far sapere che solo questo mese lo ho frustato due volte. Su, racconta. Telefono quando sono vicina a casa e lui prepara il bagno caldo. Lui era on ritardo ed io molto in anticipo. Non ha sentito lo squillo e non ha preparato. Avevo voglia di frustarlo ed ho preso la palla al balzo. Bravissima. Come ha reagito? Che frusta hai usato? Ho tre fruste, non dico che allora avevo solo la più leggera della serie, ho usato la più leggera. Gli ho dato dodici colpi, piano, troppo piano i primi poi sempre più forte, intervallandoli come vi ho visto fare con le vostre ragazze. Era legato, lo hai imbavagliato? Dove eravate, in camera tua? No, non in camera. Il bastardo aveva attrezzato una stanzetta a palestra. Ci pensavo da qualche giorno ed avevo il necessario. Gli ho legato i polsi poco sopra la testa e per il resto gli ho legato il pisello. Silenzio di tomba ed occhi interrogativi. Come per il pisello? E' Marcella a sbottare incredula ed io ne gongolo. Se si muoveva anche di poco, si giocava le palle ed il pisello. Ho impiegato parecchio a prepararlo e passare sopra le cordicelle per colpirlo da tutte le parti come volevo non era semplice ma non si è mosso molto. Rido e ridono loro. Pensavo gridasse, ma non l'avrebbe sentito nessuno, invece niente, almeno all'inizio, poi qualche mugolio e dei gemiti agli ultimi colpi, vedete, cominciava a non resistere più ed un poco si muoveva. Poi lo ho lavato ben bene e lo ho premiato per essersi comportato bene. Un premio, che cazzo dici? Lo punisci e poi lo premi. Ma certo. Gli ho consentito di leccarmela e gli ho fatto una mezza sega, mezza soltanto. Di nuovo ridono, si sganasciano anzi dal ridere e per qualche momento temo ridano anche di me invece si divertono e approvano la mia inventiva. Stiamo finendo di mangiare e Marcella fa un brindisi, a me. Per il caffè andiamo in salotto e mi dice di restare. Angela e Barbara avevano premesso, accettando l'invito di Marcella, che alle dieci dovevano andarsene e poco dopo le dieci se la filano. Marcella mi fa mille raccomandazioni e mi fa giurare il segreto. Ha in casa una ragazzetta, un favore che le è stato chiesto...
Ma cosa devo fare io? Vado a lavarmi, d'accordo, e poi mi spoglio. Poi cosa succede. Marcella ci pensa un attimo poi mi chiede se devo andare in bagno, pipì o altro. No, ci sono stata poco fa. Ed allora stai qui, poi fai quello che ti dico, stai zitta e ascolta. Se ne va tornando dopo poco. Un poco che mi sembra un secolo; in pratica non mi ha dato nessuna spiegazione ma considerato il tema...però, non è che sia io a fare il servizio all'altra donna? Spero proprio di no, non l'ho mai fatto. Forse dovrò solo assistere, assistere a cosa? Lo ho già visto fare senza imparare un bel niente. Eccola. Con la mia amica c'è una ragazza e chiamarla ragazza è quasi troppo. Questa è Bella, dimostra meno degli anni che ha, ti garantiscono che sono sufficienti. Forse lo dice per tranquillizzar mi, comunque è giovane e molto, molto carina. Adesso Bella, fai come ti ho insegnato. La spogli e poi il resto, piano, con grazia e dolcezza. Mi spoglia lentamente, ogni bottone un bacio, una carezza, è molto dolce. Si attarda sui seni ed i capezzoli ed infine, quando non restano che i mini slip li arrotola piano piano. Solo quando finisce di scoprire l'inguine...mi ero scordata della presenza di Marcella, e sussulto quasi sentendo la sua voce. Bravissima, Bella, adesso sospingila piano sul divano.
scritto il
2012-12-10
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