Grazie alle neve ho chiavato mia madre
di
Incest 2012
genere
incesti
-Andrea...bambino...noooooo!....noooooo!.....non venirmi dentro....Andrea....non godermi dentro......sono la tua mammaaaa!......sono tua madreeeee!ohhhhhhh...ohhhhhh......godooooooo!......godoooooo!...Andrea....noooooo!....siiiiiii!....siiiiii!...Andrea....sborrami dentro...scaldami con la tua sborraaaa.....godiiiiimiiii! deeeeentroooooo!...siiiiiiiiii!ooooohhhhh....ti sentooooo....sento la tua sboraaaaaaaa....ahhhhhhh....ahhhhh...porcoooo......porcoooo....stai sborrando dentro la tua mamma.......siiii...siii....siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!-
Urlando e dibattendosi come un'ossessa,godeva e mi implorava in modo sconnesso e contadditorio mentre,serrandomi la schiena con le gambe incrociate,mi impediva di fatto di sfilarmi dal suo sesso infuocato e di staccarmi dal suo corpo sudato che mi avvolgeva coi suoi potenti tentacoli.
Era la prima volta che chiavavo la mamma ed era anche la prima volta che scoprivo che era una donna.
E che donna!
Sino a quel giorno,mi ero limitato a pomiciare con qualche compagna di scuola o qualche amica del gruppo che frequentavo.
Le cose più straordinarie che avevo fatto sino ad allora ,erano i veloci pompini che,di nascosto,mi faceva Silvia,la sorella del mio migliore amico.
E poi,chiavavo con la Marinella,una piccola ninfomane che si faceva scopare da chiunque le facesse un regalo o,semplicemente le dava prova della sua eccitazione,mostrandole il cazzo in tiro.
Era talmente facile chiavare o farsi fare un bocchino da lei che,dopo le prime volte,scemava la tensione erotica e la voglie e,dunque,lei era sempre a caccia di nuovi ragazzi che la scopassero o,semplicemente da spompinare.
In verità,non erano solo ragazzi quelli che lei cercava.
Spesso si appartava anche con adulti che la pagavano e per questo,alcuni di loro,hanno anche avuto guai con la giustizia.
Era inverno e quel giorno,aveva fatto una gran nevicate e,dunque,il giorno successivo non c'era scuola.
Per la solita inspiegabile legge che le cose avvengono sempre quando non dovrebbero,quel giorno,anche il riscaldamento centralizzato del condominio non funzionava.
Giunta l'ora di andare a letto,la casa era immersa in un freddo polare e noi,non avevamo neppure una misera stufetta d'emergenza.
Mia madre,memore delle sue esperienze infantili,aveva scaldato il mio lettino con una bistecchiera bollente avvolta in un panno di lana mentre il loro matrimoniale,l'aveva scaldato con un ferro da stiro appoggiato su di un piatto di ceramica e,tenendo sollevate le lenzuola con un provvidenziale stendibiancheria.
Il tutto poi,era stato rivestito come un sarcofago con vari strati di coperte,plaid e panni di vario genere non esclusi,alcuni capi di vestiario.
Insomma,metodi arcaici che,comunque,hanno permesso a me,mia madre e mio padre di entrare in un letto non completamente ghiacciato e di trascorrere la notte abbastanza bene.
Mia sorella,più fortunata,era andata a dormire da una sua amica che non aveva quel problema.
Quel mattino,mio padre,nonostante il maltempo,aveva un'impegno inderogabile e quindi ,di buonora,l'avevo udito uscire.
Mentre,avvolto dal tepore del mio stesso corpo e del pesante fardello di coperte che mi ricoprivano,mi cullavo all'idea che non avrei dovuto andare a scuola e,mi godevo,lo strano tepore che mi avvolgeva,in uno stato di dormiveglia.
D'un tratto,ho sentito aprire la mia porta.
Le imposte erano chiuse ermeticamente e,dunque,non avevo la più pallida idea di quale ora fosse e quindi,non potevo sapere se la persona che stava entrando silenziosamente nella mia stanza,fosse mia madre o mia sorella.
La stanza era avvolta nel buio e solo per un'attimo è stata illuminata dallo spiraglio di luce entrato dalla porta socchiusa.
Dopo un'istante,ancora buio ed una presenza di cui ero certo ma che,non riuscivo a sentire.
Poi,la coperta è stata sollevata e per un brevissimo lasso di tempo,nel mio caldo nido,è entrato un soffio di gelo subito scacciato da un corpo che mi si è coricato dietro rimboccando immediatamente le coltri.
La persona che è entrata nel mio letto,si è subito appoggiata me e passandomi le mani sotto al corpo,le ha appoggiate sul mio petto e mi ha stretto a sé.
Per tutto il tempo,io ho continuato,fingendo,a dormire anche se,il mio cuore,ha cominciato a pulsare con battiti sempre più forti.
Ero certo a quel punto,che la persona si era accorta che ero sveglio.
Ho continuato ugualmente a fingere di dormire mentre cercavo di capire di chi fosse quel corpo così caldo e borbido che mi stringeva a sé.
Poi,le braccia si sono mosse e,scavalcando l'elastico del pantalone del pigiama,sono scivolate sotto l'indumento a contatto diretto con la mia pelle.
Le mani hanno cominciato a scorrere sul mio torace accarezzandomi con tocco lieve ed un brivido ha scosso il mio corpo quando,le dita hanno cominciato a palpare e strizzare i miei capezzoli.
Contemporaneamente,un caldo alito,soffiava nel mio orecchio mentre una lingua setosa e umida come un pennello,scivolava dietro il padiglione e lungo il collo.
A quel punto,anche il mio membro,silenziosamente accantucciato tra i peli del pube ed il caldo tepore del pigiama,si è destato dando vigorosi segni di vita.
Ormai,tutto il mio corpo vibrava in preda ad un'incontrollabile tremore che mi eccitava e mi spaventava al tempo stesso.
Di chi erano quelle mani e quelle labbra che tanto piacere mi stavano dando?
Solo due erano le possibili risposte:Mia madre o mia sorella!ed in entrambi i casi,era qualcosa di immorale e spaventoso.
Avevo sperato che potesse trattarsi di una terza persona,ma chi?
Avevo anche pensato che mia madre per scaldarsi dal terribile freddo,dopo che mio padre era uscito,fosse venuta a stringersi a me,ma allora perché non mi ha svegliato?
E perché mi accarezzava e mi baciava in modo così sensuale e innaturale per una madre?
E poi,perché mi ha infilato una mano dentro il pigiama e mi stringeva il membro che,come una serpe,le scuoteva le dita come a volersi liberare dalla presa?
La mia mente era confusa e,mentre cercavo di riordinare le idee,lei scivolava sotto le coperte,mi afferrava il pantalone del pigiama e dopo averlo fatto scivolare sulle gambe,si intrufolava con la testa tra le mie cosce e cominciava a leccarmi i testicoli.
Poi,con una mano afferrava il gambo del mio inquieto membro e con la lingua,cominciava a leccarmi il frenulo e la cappella.
Io non sò di chi fossero quelle labbra che mi stavano conducendo verso il paradiso e d'un tratto,compiendo un gesto assolutamente involontario,ho portato le mani su quella testa misteriosa e l'ho accompagnata nei suoi movimenti alternati.
Dopo avermi leccato a lungo,l'aveva ha preso in bocca ed io l'accompagnavo mentre mi faceva un pompino come nessuna mi aveva mai fatto;neanche la sorella del mio amico o la troietta ninfomane.
Le labbra che mi stavano sbocchinando,appartenevano ad una bocca magistralmente esperta!
Una bocca calda,una bocca viva che sembrava dotata di una ventosa tale era la forza del risucchio e della successiva scivolata verso le labbra.
La lingua poi,la sentivo roteare,picchiettare,lisciare e umettare,ogni molecola del prepuzio e del foro uretrale dal quale temevo che, da un momento all'altro,potessero sgorgare incontenibili spruzzi di sperma.
Poi ancora,con movimenti impacciati per evitare di rimanere scoperti,ha cominciato a spogliarmi e spogliarsi lei stessa sino a che,completamente nudi,ci siamo trovati abbracciati stretti stretti con me sotto e lei che tratteneva il mio membro tra le cosce bollenti.
Sentivo il suo morbibo pelo puberale,che mi pennellava dolcemente,la cappella ancora umida di saliva e degli umori che mi aveva estratto col risucchio delle sue labbra.
Poi,sempre rimanendo sotto le coperte,ha guidato il mio cazzo dentro il suo sesso che sentivo aperto,caldo e grondante di umori.
Si è sollevata leggermente sul busto quel tanto che le permetteva di offrire le sue generose mammelle al contatto con la mia bocca e,mentre le succhiavo i capezzoli,ha cominciato a cavalcarmi.
Finalmente,dalle sue labbra,sentivo uscire dei suoni.
Inizialmente erano gemiti smorzati in gola,poi un respiro più pesante unito a parole che non riuscivo a distinguere.
Ero completamente impazzito in preda ad un piacere lussurioso quando finalmente,ho riconosciuto la voce di mia madre che rantolando come una bestia ferita mi incitava a chiavarla,farla godere e godere insieme a lei.
Il piacere ci ha travolti entrambi come un'uragano e,stretto dalla morsa dei suoi tentacoli e delle unghie che penetravano la mia pelle sino a farmi sanguinare,non ho potuto estrarmi dal suo sesso e,unendo i miei grugniti soffocati alle sue grida sconnesse,le ho scaricato in grembo,violenti,numerosi e copiosi fiotti di sborra.
Senza parlare,siamo rimasti abbracciati per un tempo lunghissimo.
Quando mi sono svegliato,mia sorella che era già rientrata da un pò è venuta a svegliarmi trovandomi immerso in un lago di sudore.
Avevano riparato il riscaldamento ed io,sfinito dall'esperienza vissuta,ero ancora addormentato sotto la montagna di coperte che aveva trasformato il letto in una vera sauna.
Da quel giorno,non abbiamo mai parlato dell'accaduto sino a quando,dopo circa tre settimane,mia madre,approfittando di un momento in cui eravamo soli mi ha detto:
-Andrea...aspetto un bambino.
Credo proprio che sia figlio tuo e dunque.....non c'è più motivo che manteniamo ancora le distanze come madre e figlio.
Mi hai regalato un bambino e da questo momento,se vuoi,potrai essere il mio secondo marito o...se preferisci,il mio amante!
Mentre lo diceva,mi aveva slacciato i pantaloni e dopo avermi estratto il cazzo,me lo ha succhiato sino a farsi sborrare in bocca.
-Andrea...amore mio...questo è uno dei compiti di un'amante,vene sono altri ancora che devi scoprire!
L'amante deve dare tutta sé stessaa...anche quello che non hai mai dato al marito!Chissà se tuo padre capirebbe!?
Urlando e dibattendosi come un'ossessa,godeva e mi implorava in modo sconnesso e contadditorio mentre,serrandomi la schiena con le gambe incrociate,mi impediva di fatto di sfilarmi dal suo sesso infuocato e di staccarmi dal suo corpo sudato che mi avvolgeva coi suoi potenti tentacoli.
Era la prima volta che chiavavo la mamma ed era anche la prima volta che scoprivo che era una donna.
E che donna!
Sino a quel giorno,mi ero limitato a pomiciare con qualche compagna di scuola o qualche amica del gruppo che frequentavo.
Le cose più straordinarie che avevo fatto sino ad allora ,erano i veloci pompini che,di nascosto,mi faceva Silvia,la sorella del mio migliore amico.
E poi,chiavavo con la Marinella,una piccola ninfomane che si faceva scopare da chiunque le facesse un regalo o,semplicemente le dava prova della sua eccitazione,mostrandole il cazzo in tiro.
Era talmente facile chiavare o farsi fare un bocchino da lei che,dopo le prime volte,scemava la tensione erotica e la voglie e,dunque,lei era sempre a caccia di nuovi ragazzi che la scopassero o,semplicemente da spompinare.
In verità,non erano solo ragazzi quelli che lei cercava.
Spesso si appartava anche con adulti che la pagavano e per questo,alcuni di loro,hanno anche avuto guai con la giustizia.
Era inverno e quel giorno,aveva fatto una gran nevicate e,dunque,il giorno successivo non c'era scuola.
Per la solita inspiegabile legge che le cose avvengono sempre quando non dovrebbero,quel giorno,anche il riscaldamento centralizzato del condominio non funzionava.
Giunta l'ora di andare a letto,la casa era immersa in un freddo polare e noi,non avevamo neppure una misera stufetta d'emergenza.
Mia madre,memore delle sue esperienze infantili,aveva scaldato il mio lettino con una bistecchiera bollente avvolta in un panno di lana mentre il loro matrimoniale,l'aveva scaldato con un ferro da stiro appoggiato su di un piatto di ceramica e,tenendo sollevate le lenzuola con un provvidenziale stendibiancheria.
Il tutto poi,era stato rivestito come un sarcofago con vari strati di coperte,plaid e panni di vario genere non esclusi,alcuni capi di vestiario.
Insomma,metodi arcaici che,comunque,hanno permesso a me,mia madre e mio padre di entrare in un letto non completamente ghiacciato e di trascorrere la notte abbastanza bene.
Mia sorella,più fortunata,era andata a dormire da una sua amica che non aveva quel problema.
Quel mattino,mio padre,nonostante il maltempo,aveva un'impegno inderogabile e quindi ,di buonora,l'avevo udito uscire.
Mentre,avvolto dal tepore del mio stesso corpo e del pesante fardello di coperte che mi ricoprivano,mi cullavo all'idea che non avrei dovuto andare a scuola e,mi godevo,lo strano tepore che mi avvolgeva,in uno stato di dormiveglia.
D'un tratto,ho sentito aprire la mia porta.
Le imposte erano chiuse ermeticamente e,dunque,non avevo la più pallida idea di quale ora fosse e quindi,non potevo sapere se la persona che stava entrando silenziosamente nella mia stanza,fosse mia madre o mia sorella.
La stanza era avvolta nel buio e solo per un'attimo è stata illuminata dallo spiraglio di luce entrato dalla porta socchiusa.
Dopo un'istante,ancora buio ed una presenza di cui ero certo ma che,non riuscivo a sentire.
Poi,la coperta è stata sollevata e per un brevissimo lasso di tempo,nel mio caldo nido,è entrato un soffio di gelo subito scacciato da un corpo che mi si è coricato dietro rimboccando immediatamente le coltri.
La persona che è entrata nel mio letto,si è subito appoggiata me e passandomi le mani sotto al corpo,le ha appoggiate sul mio petto e mi ha stretto a sé.
Per tutto il tempo,io ho continuato,fingendo,a dormire anche se,il mio cuore,ha cominciato a pulsare con battiti sempre più forti.
Ero certo a quel punto,che la persona si era accorta che ero sveglio.
Ho continuato ugualmente a fingere di dormire mentre cercavo di capire di chi fosse quel corpo così caldo e borbido che mi stringeva a sé.
Poi,le braccia si sono mosse e,scavalcando l'elastico del pantalone del pigiama,sono scivolate sotto l'indumento a contatto diretto con la mia pelle.
Le mani hanno cominciato a scorrere sul mio torace accarezzandomi con tocco lieve ed un brivido ha scosso il mio corpo quando,le dita hanno cominciato a palpare e strizzare i miei capezzoli.
Contemporaneamente,un caldo alito,soffiava nel mio orecchio mentre una lingua setosa e umida come un pennello,scivolava dietro il padiglione e lungo il collo.
A quel punto,anche il mio membro,silenziosamente accantucciato tra i peli del pube ed il caldo tepore del pigiama,si è destato dando vigorosi segni di vita.
Ormai,tutto il mio corpo vibrava in preda ad un'incontrollabile tremore che mi eccitava e mi spaventava al tempo stesso.
Di chi erano quelle mani e quelle labbra che tanto piacere mi stavano dando?
Solo due erano le possibili risposte:Mia madre o mia sorella!ed in entrambi i casi,era qualcosa di immorale e spaventoso.
Avevo sperato che potesse trattarsi di una terza persona,ma chi?
Avevo anche pensato che mia madre per scaldarsi dal terribile freddo,dopo che mio padre era uscito,fosse venuta a stringersi a me,ma allora perché non mi ha svegliato?
E perché mi accarezzava e mi baciava in modo così sensuale e innaturale per una madre?
E poi,perché mi ha infilato una mano dentro il pigiama e mi stringeva il membro che,come una serpe,le scuoteva le dita come a volersi liberare dalla presa?
La mia mente era confusa e,mentre cercavo di riordinare le idee,lei scivolava sotto le coperte,mi afferrava il pantalone del pigiama e dopo averlo fatto scivolare sulle gambe,si intrufolava con la testa tra le mie cosce e cominciava a leccarmi i testicoli.
Poi,con una mano afferrava il gambo del mio inquieto membro e con la lingua,cominciava a leccarmi il frenulo e la cappella.
Io non sò di chi fossero quelle labbra che mi stavano conducendo verso il paradiso e d'un tratto,compiendo un gesto assolutamente involontario,ho portato le mani su quella testa misteriosa e l'ho accompagnata nei suoi movimenti alternati.
Dopo avermi leccato a lungo,l'aveva ha preso in bocca ed io l'accompagnavo mentre mi faceva un pompino come nessuna mi aveva mai fatto;neanche la sorella del mio amico o la troietta ninfomane.
Le labbra che mi stavano sbocchinando,appartenevano ad una bocca magistralmente esperta!
Una bocca calda,una bocca viva che sembrava dotata di una ventosa tale era la forza del risucchio e della successiva scivolata verso le labbra.
La lingua poi,la sentivo roteare,picchiettare,lisciare e umettare,ogni molecola del prepuzio e del foro uretrale dal quale temevo che, da un momento all'altro,potessero sgorgare incontenibili spruzzi di sperma.
Poi ancora,con movimenti impacciati per evitare di rimanere scoperti,ha cominciato a spogliarmi e spogliarsi lei stessa sino a che,completamente nudi,ci siamo trovati abbracciati stretti stretti con me sotto e lei che tratteneva il mio membro tra le cosce bollenti.
Sentivo il suo morbibo pelo puberale,che mi pennellava dolcemente,la cappella ancora umida di saliva e degli umori che mi aveva estratto col risucchio delle sue labbra.
Poi,sempre rimanendo sotto le coperte,ha guidato il mio cazzo dentro il suo sesso che sentivo aperto,caldo e grondante di umori.
Si è sollevata leggermente sul busto quel tanto che le permetteva di offrire le sue generose mammelle al contatto con la mia bocca e,mentre le succhiavo i capezzoli,ha cominciato a cavalcarmi.
Finalmente,dalle sue labbra,sentivo uscire dei suoni.
Inizialmente erano gemiti smorzati in gola,poi un respiro più pesante unito a parole che non riuscivo a distinguere.
Ero completamente impazzito in preda ad un piacere lussurioso quando finalmente,ho riconosciuto la voce di mia madre che rantolando come una bestia ferita mi incitava a chiavarla,farla godere e godere insieme a lei.
Il piacere ci ha travolti entrambi come un'uragano e,stretto dalla morsa dei suoi tentacoli e delle unghie che penetravano la mia pelle sino a farmi sanguinare,non ho potuto estrarmi dal suo sesso e,unendo i miei grugniti soffocati alle sue grida sconnesse,le ho scaricato in grembo,violenti,numerosi e copiosi fiotti di sborra.
Senza parlare,siamo rimasti abbracciati per un tempo lunghissimo.
Quando mi sono svegliato,mia sorella che era già rientrata da un pò è venuta a svegliarmi trovandomi immerso in un lago di sudore.
Avevano riparato il riscaldamento ed io,sfinito dall'esperienza vissuta,ero ancora addormentato sotto la montagna di coperte che aveva trasformato il letto in una vera sauna.
Da quel giorno,non abbiamo mai parlato dell'accaduto sino a quando,dopo circa tre settimane,mia madre,approfittando di un momento in cui eravamo soli mi ha detto:
-Andrea...aspetto un bambino.
Credo proprio che sia figlio tuo e dunque.....non c'è più motivo che manteniamo ancora le distanze come madre e figlio.
Mi hai regalato un bambino e da questo momento,se vuoi,potrai essere il mio secondo marito o...se preferisci,il mio amante!
Mentre lo diceva,mi aveva slacciato i pantaloni e dopo avermi estratto il cazzo,me lo ha succhiato sino a farsi sborrare in bocca.
-Andrea...amore mio...questo è uno dei compiti di un'amante,vene sono altri ancora che devi scoprire!
L'amante deve dare tutta sé stessaa...anche quello che non hai mai dato al marito!Chissà se tuo padre capirebbe!?
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