Cam

di
genere
dominazione

Ciao a tutti mi chiamo Enrico e questa storia che vi racconterò è pura fantasia o forse no?
Spero vi piaccia.
Tutto ha inizio nel 2018 io ho 22 anni e frequento l'università, mia sorella al tempo frequentava l'ultimo anno del liceo scientifico, l'unico presente in questa cittadina di periferia.
Mia sorella (Francesca) è una ragazza non troppo alta,nella norma diciamo, sportiva,perspicace, a volte saccente, occhi marroni e capelli castani.
Tutte le curve al posto giusto.
Io invece, mio malgrado, magro non troppo alto,introverso, poche storie alle spalle e con poche amicizie, che, dopo le superiori stavano diventavando ormai vecchie conoscenze. Tutta la mia adolescenza o comunque buona parte di essa è stata governata da un unico faro guida,un pallino che ho provato in passato a debellare dalla mia persona ma sempre con tentativi fugaci o inutili, questa inclinazione sessuale era governata dalla dominazione femminile, dall'adorazione di quest'ultima in ogni sua sfaccettatura. Adoravano e adoro tutt'ora queste perversioni. Come ho detto prima,sono un ragazzo introverso,quindi per questo motivo non ho mai proferito parola con nessuno circa questa mia passione, nessuno mi conosceva realmente a parte mia sorella Francesca.
Ritornando al 2018 passavo ore e ore su siti porno,le mie playlist preferite spaziavano dal feticismo dei piedi alla castità maschile,facesitting, alla negazione dell'orgasmo, al farting, all'adorazione del culo, agli slave, e quant'altro.
Un giorno di maggio stavo rientrando a casa dopo l'università, mi ricordo fosse maggio perché le lezioni stavano terminando e ci si iniziava a preparare per la sessione di esami estiva. Comunque,dicevo, stavo rientrando a casa, avevo dimenticato la chiave di casa, i miei genitori non c'erano ma ero sicuro che in casa ci fosse mia sorella. Cominciai a scriverle su whattsapp per avvisarla e per aprirmi il portone ma non rispose, la chiamai, squillava, non rispose.
Nel parcheggio del palazzo vidi che c'era il suo scooter parcheggiato al solito posto quindi ero certo che fosse in casa, citofonai 2 o 3 volte prima di una risposta.
"Chi è?" (dal tono si capiva quanto fosse infastidita)
"Sono io, apri, ho dimenticato le chiavi di casa"
"Cazzo Enrico ero sotto la doccia, ok ti apro sali veloce così rientro in doccia che ho ancora il sapone sui capelli"
"ok!"
mi aprii il portone e salii veloce per le scale ( abitiamo al terzo piano quindi per le scale quasi faccio più veloce dell'ascensore).
Bussai e lei mi apri' velocemente e con un cenno mi fece entrare.
io la guardai, la squadrai ad essere sincero.
Era coperta solo da un asciugamano striminzito,probabilmente il primo che ha trovato per venirmi ad aprire.
Entrai, ma con la coda dell'occhio non distolsi lo sguardo dai suoi piedi. Era scalza, era bagnata, e aveva lo smalto nero. Rimasi imbambolato forse per troppi secondi, quando mi resi conto immediatamente cercai il suo sguardo per vedere se stava guardando altrove. Purtroppo aveva notato tutto e mi stava guardando.
Feci finta di nulla e lei anche, se non ricordo male, fece un ghigno.
" Va bene Enri io rientro in doccia che sono già in ritardo e poi esco per un aperitivo"
"Ok Fra, io vado in camera e studio un po".
Passo' circa un'ora.
" Enri io esco ci vediamo stasera"
" ok ok a dopo"
" ah una cosa ho sentito mamma prima, ha detto che con papa' vanno a mangiare un pizza con degli amici quindi bho arriveranno sul tardi, ah e poi ti devo dire una cosa, ma tutto dipende da come va stasera!"
"ok ok va bene allora mi faccio qualcosa da mangiare a dopo, ook allora spero vada tutto bene così mi racconti".
Uscì.
A questa frase non pensai troppo, pensavo si trattasse di affari suoi, delle sue storie o di qualche pettegolezzo riguardo persone che conosciamo.
Come da prassi mi diressi in bagno,guardai nel cestino dei panni sporchi. Presi i suoi calzini sudati che sporgevano dalla cesta, trovai anche un suo perizona, viola, sportivo che spesso si metteva o almeno capii he lo indossava spesso perché non era una novità trovarlo nella cesta. Optai per i calzini.
Andai in soggiorno, in casa ero solo,potevo fare quello che volevo.
Aprii il portatile ed iniziai a cercare qualcosa di bello.
Mi cominciai a masturbare con le sue calze sudate in faccia.
Passarano una ventina di minuti presi una delle calze e me la strinsi intorno alle palle.
Nel giro di pochi minuti mi parti'un brivido di godimento, ero con una calza in faccia e l'altra che mi stringeva le palle.
Pochi secondi prima di venire smisi di masturbarmi e ne conseguì un orgasmo rovinato da paura. Sporcai il pavimento.
Presi la carta, ripulii e riposi le calze di mia sorella nella cesta dei panni sporchi facendo maniacale attenzione a metterle come le avevo trovate.
Tra una cosa e l'altra si fecero quasi le 20:00 aprii il frigo e guardai un po' che cosa mangiare. Mi feci una pasta al ragù ( avanzato del giorno prima), finito guardai 2 episodi di una serie TV ma in mente si palesava quel perizona viola lasciato nella cesta.
Continuai a pensarci, mi stavo eccitando di nuovo al solo pensiero. L'episodio intanto andava avanti ma per me passò in secondo piano.Ormai cominciavo a fantasticare.
Basta dovevo fare qualcosa. Chiusi il portatile e mi fiondai nel bagno,recuperai quel perizoma. Il mio pene era in subbuglio, pulsava senza sosta, non vedevo l'ora di essere in balia di quegli odori, caos nella mia testa.
Lo girai al contrario e misi la faccia dentro non tanto dalla parte della fica ma della parte del culo. Cioe' quella parte era venuta a contatto diretto con il culo di mia sorella. Quell'odore acre mi entro' nelle narici per poi scatenare emozioni contrastanti.
Cominciai a masturbarmi,mano leggera quasi un solletico come se una piuma me lo accarezzasse. Ci volle parecchio. Poi arrivo' il momento di venire a quel punto la mia mano divento' quasi un soffio di vento. Una piacevole brezza. Anche questa volte venni' ma con un orgasmo rovinato. Forse, parlo per me, la sensazione più bella del mondo. Come se questa cosa non fosse meritata non doveva premiarmi o farmi provare piacere. Un pizzico di sofferenza al cospetto di una persona diciamo superiore.
Ore 22:00. Mia sorella rientrò a casa. Da quel giorno, da quella sera il nostro rapporto cambiò drasticamente. In bene o in male ? Questo lo lascio giudicare a voi lettori.
" ehi sono rientrata!"
" ehi ciao allora com'è andata la serata tutto bene?"
" Sisi tutto ok! Eravamo io Alessia e Michela. Dopo ci hanno raggiunto anche Valentina e una sua amica"
" Bene bene aperitivo tranquillo?" ; feci questa domanda perché notai che mia sorella parlava un po' troppo, per carità, non era certo timida, ma tendeva a marcare o accentuare lievemente qualche parola qua e là. Aveva un eloquio abbastanza atipico e perdeva qualche lettera per strada. Ah una cosa ,Alessia è praticamente l'unica ragazza che conoscevo, molto amica di mia sorella,qualche volta veniva a dormire da noi e non troppo di rado prendevano delle pizze da asporto e se le mangiavano in salotto parlando del più e del meno. A volte mi univo anche io per passare la serata in compagnia.
Comunque alla domanda,serata tranquilla lei rispose con
"Sisi niente di che, forse ho bevuto un pochino perché una delle ragazze ha offerto il terzo giro e ho preso un altro spritz".
Più che ubriaca sembrava molto rilassata,a suo agio, consapevole di tutto.
" Va bene,va bene Fra. Mi faccio una doccia e vado in camera nel caso buonanotte"
" Va bene, ah poi ti devo dire quella cosa! anzi, prima controllo sul portatile se ci sono novità e nel caso ti dico. Metti i panni sporchi nella cesta mi raccomando, nel dirlo fece un sorriso e si congedò in camera sua senza lasciarmi rispondere.
Rimasi fermo, immobile. Cosa voleva dire? ma che frase è? ero pietrificato, in bagno continuai a pensare a questa frase d'uscita provai a decontestualizzare. No. Niente questa frase non aveva senso, fine.
Finita la doccia mi asciugai andai in camera dritto senza troppi tentennamenti non volevo vedere mia sorella. Sapeva qualcosa? e se si cosa? è stato un caso?. Non mi davo pace.
Passo' circa un'ora,sentii Francesca chiudere il computer o meglio,sentii la chiusura del portatile nessun suono. Usava sempre le cuffiette.
Avevo la porta della camera socchiusa.
Sentii i passi,mia sorella è sul ciglio di camera mia e sta bussando alla porta.
"Ehi Francesca,dimmi cosa c'è?"
"Enri ti devo dire quella cosa! Posso entrare?"
" Sisi vieni"
Entrò e si sedette sulla sedia della mia scrivania, poco distante dal mio letto.
" Ora lasciami parlare senza interrompermi"
Ero un attimo a disagio,feci un cenno come per dire va bene vai pure e dimmi tutto.
" ok..allora 5 mesi fa per natale mi sono fatta un regalino.
Ho comprato online 3 microcamere ad alta definizione e le ho posizionate una in bagno, dentro un flaconcino di crema viso vuoto con un buchino per la camera messo nel mobiletto dalla mia parte..."
Cominciai velocemente a sbiancare, il cuore mi stava salendo in gola, una sensazione di paura e angoscia . Mi sentivo svenire.
"...la seconda è in salotto, la terza invece è in camera mia. Le ho comprate appositamente per te.
Non a caso prima ti ho detto metti I panni nella cesta..."
Provai ad interrompere, ma lei alzò la mano verso di me come per dire - ti ho detto di lasciarmi parlare.
"...so che cosa prendi li dentro,so che ti fai un sacco di seghe su di me, o meglio annusando i miei calzini sporchi e i miei perizomi usati. Conosco quasi a memoria le tue playlist preferite.
Anche perché spesso colleghi il cellulare alla TV per vederli meglio. Bhe sappi che anche io li vedo bene.
La microcamera in salotto inquadra perfettamente il divano il tavolo davanti e la televisione". Mi guardo' negli occhi e fece un sorriso malizioso. Io ero rosso dalla vergogna, mi sembrava di non vivere veramente questa situazione drammatica, forse era un incubo? Purtroppo no. Tutto era reale. Mia sorella ormai sapeva tutto su di me, non c'erano più segreti. Nessuna mia scusa poteva reggere in quel momento.Ero in trappola, metaforicamente nudo davanti a mia sorella.
Continuo'
"...per non parlare di quando sai che viene Alessia a mangiare da noi. Se sei solo e i nostri genitori non ci sono apri la sua pagina instagram e cerchi la foto di me e lei in costume da bagno con in primo piano i nostri piedi e ti seghi. Dev'essere un rito quasi" Rise.
" Ricordo che su questa foto 3 mesi fa sei andato in cucina hai preso un piattino da caffè e sei venuto lì sopra con un orgasmo rovinato,corretto? Si dice così mi pare. Eri in ginocchio sul pavimento. Alla fine hai preso quel piattino e lo hai messo davanti alla faccia e hai leccato tutto il tuo sperma.Veramente imbarazzante ahah.

La cam in camera mia invece non serve a molto. Un paio di volte sei entrato in cerca di qualcosa ah no vero ahah una volta ho visto che sei entrato,io ero ad una festa, comunque sei entrato e hai preso le calze e le scarpe di Alessia che aveva lasciato li il giorno prima perché per la festa si mise i tacchi e le scarpe le lascio' da me per non portarle dietro. Quella volta nella mia camera ti sei messo tutti e due i suoi calzini sporchi in bocca e le hai scopato una scarpa. Ma si può? ahahah.
Ma quante seghette ti fai?! ahah"
Lei sapeva tutto. Io inerme sguardo fisso nel vuoto,impaurito e umiliato. Ma quindi,dopo tutto questo,dove voleva andare a parare?
Subito non capivo se voleva farmi una ramanzina, sgridarmi o altro. Lei però non era arrabbiata o comunque non lo sembrava.
Forse incuriosita' o compiaciuta della cosa. Le piaceva essere al centro della mia attenzione le piaceva che con un solo suo calzino poteva annebbiarmi il cervello. Le piaceva questa mia adorazione questa venerazione. Le piaceva vedere fino a che punto fossi arrivato. Per divertimento.
" Guarda Francesca io ti chiedo umilmente scusa per tutto, Dimmi come posso riparare a tutto questo, mi dispiace veramente".
Lei non disse niente, mi guardò e fece un sorriso malizioso. Sentimmo il tintinnio delle chiavi fuori la porta, i nostri genitori stavano rientrando.
"Ciao ragazzi siamo rientrati tutto ok??"
Quasi in coro rispondemmo " Sisi tutto bene".
Dopo rivolgendosi a me disse " preparati perché domani cominciamo a divertirci!".
Si alzo' dalla sedia,ma,prima di uscire si tolse i leggins neri e si sfilò il perizoma bianco per poi rimettersi i leggins. Prese il perizoma me lo lanciò sul letto e mi disse " Mi raccomando però non spaccarti di seghe stanotte" mi fece un occhiolino e usci'.
Quella notte non chiusi occhio. Ero eccitato, angosciato, impaurito troppe emozioni nello stesso momento che in quel contesto non riuscivo a gestire.
Vero però che a fianco al mio braccio avevo quel perizoma.Quel maledetto perizoma. Non resistetti.

L'essere stato scoperto e umiliato in quel modo forse mi diede la carica. Avvicinando il naso lì dentro sentii sempre quell'odore acre ma lo percepii in modo differente. La mia mente era nelle sue mani. Ero solo un burattino. E la cosa mi piaceva.
L'indomani mi svegliai circa alle 10:00 mia sorella non era in casa. Vidi un suo messaggio su whattsapp, mi avvertiva che sarebbe andata a fare colazione fuori con Alessia, sarebbe rientrata per pranzo.
Puntuale come sempre,rientrò. Mangiammo tutti insieme io Francesca mia madre e mio padre.
Nel pomeriggio sarebbero andati a fare la spesa. Io e Francesca quindi saremmo rimasti soli. Lei mi guardò e sottovoce (durante il pranzo) mi sussurrò "Bene, facciamo per le 16 in camera mia!"
Ore 15:50 con dieci minuti di anticipo bussai alla porta della sua camera. Lei stranita rispose " Guarda che ti ho detto alle 16, cerca di essere puntuale cazzo"
Risposi " Va bene Francesca scusami a dopo".
Ritornai e scoccate le 16:00 bussai nuovamente, lei si alzò dal letto mi apri' la porta e mi disse di entrare.
" Ora Enri spogliati completamente, anche le mutande! poi ti metti seduto sulle ginocchia non a quattro zampe però, non voglio scuse, fai quello che ti dico. Puoi rispondere solamente con un Va bene Francesca.
Risposi " Va bene Francesca", mi spogliai di tutto, diventai rosso quando dovetti togliere anche le mutande davanti a lei. Ero più impaurito che eccitato ed infatti il cazzo non lo nascondeva. Per descriverlo meglio è come si presenta quando fai il bagno al fiume nell'acqua gelata. Sembrava scomparso.
Superai la paura e mi misi davanti a lei, a circa un metro dal letto,in ginocchio.
" oh è la prima volta che ti vedo nudo in diretta e non da un video sul portatile. Sicuramente sei abbastanza spaventato e si vede,di solito non è così piccolo, ma ora sembra un mini fiammifero ahahah".
Arrossii. Mi ero messo come voleva lei,in ginocchio nudo rivolto verso il suo letto.
Lei si alzò,si tolse I pantaloni della tuta e il perizoma.
Rimase solo con indosso una maglietta e le calze.
Mi disse di avvicinarmi poco di più al letto, eseguii.
Lei mise le gambe fuori con i piedi toccava il pavimento. Davanti alla mia faccia apri le gambe.
Ero a 50 centimetri dalla figa di Francesca nudo come un verme.
" Bene.Ora toccati come fai di solito"
"Come!?" Risposi.
"Ti ho detto che puoi solo dire Va bene Francesca e stop sia chiaro"
"Va bene Francesca".
" Sguardo rivolto solo alla mia figa, ,non devi distogliere lo sguardo!. Segati il più veloce possibile!".
Segui l'ordine alla lettera, venni in pochi minuti, 2 o 3 per capirci. Questa fu la prima sega che mi feci davanti a lei, su suo ordine tra l'altro.
"Bene Enri. ok circa 3 minuti. Ora pulisci per terra con un fazzoletto"
"Va bene Francesca".
" Bene ora voglio che ricominci da capo. Sguardo fisso nella stessa direzione e ti fai un'altra seghetta. Vai inizia!".
" Va bene Francesca". Cominciai. Non erano passati nemmeno 5 minuti dalla prima. Dovetti riprendermi un attimo. Ma iniziai.
Non sapevo lei dove stesse guardando,se guardava me mentre mi masturbavo. Di tanto in tanto prendeva il telefono sicuramente perché anche se non potevo distogliere lo sguardo notai il movimento delle mani e sentii il ticchettio di quando si scrive sulla tastiera.
Sulla seconda ci volle un po' si più ( ed infatti sentivo Francesca che cominciava ad annoiarsi, forse a scocciarsi) cercai di aumentare la velocità per essere più veloce. Ancora una decina di minuti e venni per la seconda volta. Alzai lo sguardo e la vidi in faccia. Stava sorridendo.
" Bene bravo Enri! pulisci tutto ora!".
Presi la carta e ripulii.
" Ora rimettiti nella stessa posizione"
"Va bene Francesca".
" Ora un'altra volta da capo!"
La guardai stranito, ero esausto,privo di forze. Ed il mio cazzo non era eccitato era sfinito. Non dissi niente.
Lei mi disse " Lo so che non ce la fai più, ma devi fare uno sforzo, dai video non ho mai visto farti 3 seghette di fila quindi oggi proviamo. Vediamo cosa succede".
Per la terza volta, esausto e poco eccitato, ricominciavo a masturbarmi.
Fu una cosa infinita. Sicuramente passo' più di un'ora, il mio pene era rosso e non rispondeva granché ai miei desideri.
" Enri ci stai mettendo un sacco cazzo. Facciamo così. Continua a masturbarti ma distogli lo sguardo da lì. Guardami in faccia".
Distolsi lo sguardo e la guardai in faccia, in quel momento ero al massimo dell'umiliazione. Francesca si tolse una calza e mi mise un piede in faccia.
" Annusa, annusa solo" Cominciai ad annusare. Wow. Forse mi stavo eccitando. Il cuore cominciava a battermi più forte.
" Ora lecca!" Leccai, la pianta era morbida e l'odore era forte. La' sotto avevo il classico durello ma non era abbastanza per farmi venire.
" Tu continua a leccare che io faccio una cosetta!"
Vidi che avvicinò le dita al culo ed entro' fece su è giù per il buco per un paio di minuti. Poi si alzò e mi tolse il piede dalla faccia.
" Continua a masturbarti senza smettere!"
'Va bene Francesca"
Mentre mi masturbavo lei mi avvicino' le dita al naso. Odore inebriante,forte.
Poi mise quelle due dita nella mia bocca strusciadole dentro e fuori.
"Mi sono messa le dita nel culo e ora le hai tu in bocca come uno sfigato.
E pensare che sei anche mio fratello ahah"
30 secondi, forse neanche venni davanti a lei, per la terza volta.
Mi aveva completamente umiliato. Stavo per alzarmi e pulire con la carta ma lei mi fermo' e disse:
" Non ti ho detto di alzarti. Ciucciami le dita ancora per qualche minuto! Sei qui per adorarmi quindi fallo! Ti dico io quando smettere."
Continuai per qualche minuto fino a quando mi disse di smettere.
" Ok adesso alzati"
Si avvicinò al mio pene ormai rosso e tramortito dai troppi sforzi, e con infinita dolcezza ci fece cadere sopra un po' di sputo. Poi mi guardò in faccia soddisfatta e divertita.
" Non pulirti,infilati le mutande così e metti il resto,pantaloni e maglia, oggi finiamo così continuiamo domani o dopodomani. Ti farò sapere."
"Va bene Francesca".
Passarono due giorni. Nella routine quotidiana e familiare il nostro nuovo rapporto non incise particolarmente. Tutto era normale. Niente e nessuno avrebbe potuto sospettare qualcosa.
Come ho detto passarono 2 giorni. Era mattina, un sabato, se non sbaglio.
Facemmo colazione insieme,tutto regolare. Finimmo il caffè e lei mi disse.
" Enri vieni un attimo in camera mia, ho un problema con il letto"
Risposi con un ok Fra.
Andai con lei in camera. Spostò leggermente il materasso dal letto forse voleva farmi vedere qualcosa.
" Vedi qui? la doga del mio letto qui è rotta, all'estremità.Non si attacca più all'incastro!"
" Sisi ho visto Francesca. Quindi cosa vuoi che faccia? Provo ad incastrarla in un altro modo?"
" Nono non voglio che la ripari! Voglio che in qualche modo tagli questa piccola estremità. Questi 30 centimetri per intenderci". Con il dito mi indico' il punto esatto. Rimasi perplesso.
" Ma vuoi veramente tagliare questo pezzo? Ma perché? Non ha senso"
"Tu non preoccuparti cerca di tagliarlo. Ho in mente una cosa!" fece un sorriso, non disse altro.
"Va bene Francesca"
Andai nella cantinetta e presi un piccolo seghetto, ritornai in camera e piano piano tagliai quel piccolo pezzetto di legno. Prima di tagliarlo misi un panno sotto in modo da non far cadere la segatura dentro al letto, nel vano per capirci. Infatti lei li sotto teneva le coperte, lenzuola, federe e tutto il resto.
Vicino alla scrivania aveva anche un baule ricolmo di coperte per l'inverno ( ma di questo ve ne parlero' più avanti).
Comunque feci tutto senza sporcare e tagliai il legno.
" Perfetto Enri così va benissimo! Vai in camera tua e aspetta 5 minuti di orologio che preparo e quando torni portami quel tuo cuscinetto gonfiabile per il collo che ti porti in treno"
Alzai gli occhi perplesso feci un cenno e andai in camera mia. Aspettai 5 minuti e ritornai in camera di mia sorella con in mano il cuscinetto che aveva chiesto.
Rientrai e vidi che aveva spostato tutte le coperte ai lati nel vano interno del letto.
Mi guardò e disse
"Bene dammi il cuscino. Ora spogliati nudo ed entra qui dentro nel vano"
" Va bene Francesca"
Mi spogliai. Avevo il cazzo duro. Si sfilò una calza e me la strinse attorno alle palle. Entrai dentro.
Tiro' giù il letto Io ero a pancia in su', nudo, con una sua calza che mi stringeva le palle dentro il vano interno del letto. Aveva calcolato tutto.
La mia faccia sbucava leggermente nel punto dove mi fece tagliare il pezzo di doga. Lasciò il materasso leggermente spostato di lato, poi prese il cuscinetto gonfiabile e lo mise a bordo della mia faccia. Seguiva quasi perfettamente le linee del mio volto. Nel mentre accese il computer.
In quel momento vedevo solo il soffitto della sua camera.
" Intanto che il computer si accende ti spiego cosa andremo a fare oggi, va bene?"
"Va bene Francesca"
" Perfetto. Intanto che parlo mi sto togliendo l'altra calza e mi sto sfilando il perizoma, ho indosso quello viola, quello che ti piace tanto ahah.
Adesso ho addosso solo la maglietta. Volevo vedere qualche episodio di una serie su netflix. Nel mentre che guardo però mi siedo sul cuscinetto gonfiabile. In sintesi mi dovrai leccare il culo. Voglio che lecchi bene. Quel buco deve splendere e non puoi toccarti il cazzetto.
Non so quanto starai lì sotto, vediamo dopo quante puntate mi annoio.
Intanto Enri al lavoro! Fuori la lingua ed inizia a leccare. Se di tanto in tanto mi scappa un po' di aria ti avviso e se succede devi smettere di leccare e inspirare a pieni polmoni e mi devi ringraziare".
" Va bene Francesca"
Iniziai a leccare. Ero entusiasta della situazione ero eccitato. Avevo il cazzo di marmo ma non potevo toccarmi. Era stata chiara a riguardo.
Continuai a leccare forse per una trentina di minuti quando lei disse: " Mi scappa una piccola scoreggia. Smettila di leccare ed inspira tutto. Vai,Ora!"
Sentii l'aria uscire dal buco,inspirai tutto. Stavo svenendo per la troppa eccitazione.Terminata risposi " Grazie Francesca"
Sentii la sua risata.
' Ahaha ma cosa sei?? Ahah, stai ringraziando tua sorella per averti appena scoreggiato in faccia! Secondo me dopo questa ce lhai duro come un pezzo di marmo!. Comunque vai continua a leccare il buchino che ti piace tanto"
Continuai come aveva richiesto. Continuai per molto tempo. Un paio d'ore?
Può darsi se non di più. Persi la percezione del tempo. Non mi sentivo più la lingua.
" Ok ora abbiamo finito. Stop. Leva la lingua da lì." Mi fermai.
" Ti tiro su il letto e puoi uscire da lì sotto"
Tiro' su il letto e mi fece uscire. Il suo calzino ancora mi stringeva le palle e cominciava a farmi male. Tutto il sangue del mio corpo sembrava essere nel mio cazzo. Che io ricordi non ero mai arrivato a un livello così alto di eccitazione.
Uscii dal vano e mi misi in piedi davanti a lei.
"Vedo che ti è piaciuto parecchio! ahah" e indico con il dito il mio cazzo.
" Bene
" Hai il cazzetto tutto rosso e la calza intorno alle palle?? ahah me ne ero dimenticata!" si avvicinò e con la mano mi sfilò la calza.
Ero in estasi,completamente assuefatto dalla situazione, lei poteva fare di me tutto quello che voleva.
Era lì davanti a me senza perizoma, io davanti a lei nudo, eccitato e fino a pochi secondi prima con la sua calza che mi stringeva le palle Non capivo più nulla. Interruppe i miei pensieri e disse: " Ora facciamo una cosina, aspetta qui un secondo"
Usci' dalla camera e rientro' dopo una decina di secondi, era contenta, un ghigno felice le si palesava in faccia. Comunque rientrò ma non capii cosa avesse fatto fuori dalla stanza. Si sedette sul letto guardandomi
" Allora Enri ora hai 2 opzioni, la prima opzione è questa. Non puoi toccarti per le prossime 72 ore, non mi.."
" mhaa Fra" Risposi
"Zitto!, dicevo, non puoi toccarti per le prossime 72 ore e rimanere in questo stato oppure ahah, oppure puoi segarti qui davanti a me ma alla fine dovrai ripulire tutto, ma con la lingua!".
Rimasi fermo a pensare per un minuto, come potevo rendermi così ridicolo davanti a mia sorella, forse era troppo. Si mi aveva già visto farlo ma non in prima persona.
Nel mentre lei mi mostrò la mano che teneva dietro la schiena. Era un piattino da caffè che aveva preso in cucina poco prima. Me lo fece vedere e sorrise.
Sicuramente già sapeva quale sarebbe stata la mia decisione aime' e aveva ragione non potevo più trattenermi.
" Va bene scelgo la seconda" dicendolo abbassai lo sguardo. Occhi bassi, mi stavo umiliando. Sorrise, prese il piattino e lo mise davanti a me, prese dalla sedia il perizoma e me lo mise in faccia.
" Comincia pure e cerca di venire bene sul piattino" disse. ed io iniziai.
L'eccitazione era alta già da prima poi con il perizoma davanti al naso e il resto come contorno venni in pochissimi secondi, cercai si centrare perfettamente il piattino anche se gli spasmi muscolari mi portavano a perdere di mira il bersaglio. Terminato il tutto la guardai in faccia.
Lei mi guardò prese il piattino mi disse di alzarmi, mi sorrise e fece cadere un po' di saliva sul mio cazzo.
Mi ordino' di rimettermi a quattro zampe mise il piattino davanti alla mia bocca
" Ora ripulisci tutto per bene e ringraziami"
"" Va bene Francesca grazie per tutto questo"
iniziai a ripulire tutto e con fatica cercavo di mandare giù lei mi guardava e ridacchiava.
" Mamma mia Enri ahah che segaiolo, per te mi stanno venendo in mente un sacco di idee e situazioni da provare ahah"
Prese il piattino pulito e mi fece rivestire.
Ora vattene ci vediamo quando ho voglia di giocare"
" Va bene Francesca", me ne andai in camera mia a pensare.
Questo "rapporto" (se così si può chiamare) con mia sorella ormai andava avanti da qualche settimana forse già più di un mese, ormai era inizio giugno.
Si,Giugno. Francesca aveva davanti a sé l'esame per antonomasia, l'esame di maturità scientifica che segna la fine di un periodo di vita e l'inizio di un altro. Direi impegnativo, troppo importante secondo lei per avere nello stesso momento altre distrazioni.
Passò qualche giorno dall'ultima volta, dal piattino da caffè per intenderci, i miei erano in cucina a preparare la cena, non eravamo soli in casa,quindi non mi feci troppi pensieri. Francesca mi scrisse su whattsapp di presentarsi in camera sua immediatamente e così feci. Entrai la salutai, mi fece un sorriso e mi disse di sedermi vicino a lei sul letto.
" Vieni qui Enri dobbiamo parlare di una cosa.."
"Va bene Francesca dimmi pure!"
" Senti Enri io adesso non ho voglia di distrazioni. In queste settimane devo studiare per la maturità.
" Va bene Francesca, non ti disturberò"
" Lo so che non mi disturberai. Voglio però che queste settimane o un mese diciamo, tempo di finire tutto siano costruttive in questo rapporto tra noi. Anche se no sarò presente fisicamente devi comunque sempre sapere che io, come dire, comando la tua eccitazione".
" Va bene Francesca ma in che senso?"
"Ora ti spiego". Si distese sul letto e allungando il braccio apri' un cassetto del suo comodino, vidi un pacchetto di amazon. Lo prese e ritorno' a fianco a me sul letto.
" Ho preso una cosina per te, aprila, tanto so che sai cos'è a cosa serve e il discorso che ti ho fatto ti sarà più chiaro".
Presi il pacchetto dalle sue mani e lo aprii. Ero eccitato prima ancora di vedere.
Apri' la scatoletta e dentro intravidi qualcosa di rosa. Infilai la mano e tirai fuori l'oggetto rosa. Scrutai l'oggetto, ed il sangue cominciava ad andare in un'unica direzione. Rimasi in silenzio, volevo segarmi in quel preciso momento.
Era una gabbietta di castità rosa per il cazzo con attaccato un lucchetto e una piccola chiave.
"Ti piace??, lho preso su amazon 2 giorni fa.."
"Bello ma quindi cosa, quando per quanto?!?"
"Ti do la possibilità di partire con un vantaggio" nel dirlo si tolse una calza.
" Partiremo da dopo che ti sarai segato, da oggi, ti do la calza entri nel mio armadio e ti seghi il più velocemente possibile, senza toglierti i pantaloni, puoi segarti ma solo da fuori, senza toccarlo direttamente"
"Va bene Francesca"
Presi dalle sue mani la calza, si sentiva l'odore chiaramente anche se era distante dal mio naso. Entrai nell'armadio, lo chiusi e mi misi in ginocchio tutto vestito. Con una mano mi toccavo mentre con l'altra mano mi mettevo bene davanti alla faccia il suo calzino. Venni in pochi minuti dentro le mutande.
" Ho finito" Francesca"
" Bravo Enri di già?.ahah"
Si alzò e apri' l'armadio ed io ero ancora lì a quattro zampe. Lei mi passò la gabbietta rosa.
" Va bene ora togliti le mutande sporche e mettiti la gabbietta, quando hai finito chiudi con il lucchetto ti metti in piedi con la chiave in mano con i pantaloni e mutande giù"
"Va bene Francesca"
Feci tutto, ero appena venuto quindi non ebbi troppe difficoltà ad inserirlo dentro e chiudere.
" Ho finito"
Lei apri' l'armadio. io ero nudo con la gabbietta rosa e con la piccola chiave in mano pronto a passarla a Francesca.
Lei mi guardò: " Ahahahah, oh mio dio ahahah ma ti sta benissimo! è proprio il tuo colore ahah. Ora entriamo ufficialmente ella fase successiva ahah".

Ero in imbarazzo, consegnai la chiave a Francesca. Prima che potessi rivestirmi e ritornare in camera mia lei mi disse.
" Facciamo un mese da oggi. Rivestiti e vai in camera tua. Voglio sempre controllare e gestire la tua eccitazione quindi quando ne avrò voglia ti lascero' qualcosa dentro il comodino. Ora vai in bagno, prendi la mia microcamera nascosta nel tubetto vuoto e la metti in camera tua. Quando ti lascerò qualcosa dovrai adorare l'oggetto per 15 minuti cronometrati tanto vedrò dalla telecamera. Nudo con la gabbietta a quattro zampe per adorare qualsiasi cosa lascerò.
Ora vai. Ci vediamo tra un mese".
Mi congedai. Volevo masturbarmi appena arrivato in camera mia ma per ovvi motivi non potevo in nessun modo.Solo pensare a qualcosa mi procurava dolore. Un dolore umiliante. Non potevo dar sfogo ai miei desideri.
Giorno I
Come già detto ritornai in camera mia. Libero mentalmente ma bloccato nella sessualità.
alle 20 circa ci ritrovammo a mangiare tutti insieme io Francesca ed i miei genitori. Una cena normalissima, parlammo del più e del meno, poi ognuno in camera sua. I miei rimanevano spesso in salotto a guardare la televisione mentre io e Francesca andavamo subito in camera.
Si fece tardi. La cintura cominciava a darmi fastidio, non tanto per l'eccitazione che di tanto in tanto si presentava, ma più che altro non trovavo posizioni comode per dormire con quella cosa in mezzo alle gambe. Mi addormentai alle 3,forse, per sfinimento.
Giorno II
Mi svegliai alle 10 a causa dei fastidi e il dolore che mi procurava la gabbietta. Al mattino solitamente mi sveglio come quasi tutti con un'erezione. Questo però ora non era possibile. Appena avevo voglia di fantasticare anche inconsciamente provavo dolore. La gabbietta era di plastica dura ed ad ogni movimento il lucchetto sbatteva contro la plastica. Anche se a volte non pensavo alla cintura questo ticchettio tra lucchetto e plastica me lo faceva ricordare.

Passai la giornata cercando di studiare per gli esami universitari, dovevo distrarmi e non pensare ad altro. Vi anticipo che la prima settimana con la cintura è stata un incubo, notti insonni a pensare come distruggere ogni pensiero fetish o porno in generale.
Il secondo giorno passo' così,pensieri aggrovigliati ad altri che si intrecciavano a loro volta. Ogni 2/3 ore andavo in bagno, facendo attenzione a chiudere bene la serratura,( per non farmi beccare dai miei genitori) mi toglievo pantaloni e mutande, mi avvicinano mi sedevo sul bidet e aprivo l'acqua fredda che mi facevo cadere sulla gabbietta per evitare erezioni o comunque diminuire le dimensioni del cazzo così che non sentissi dolori.
Non vi starò a raccontare ogni singolo giorno per 30 giorni. Vi descriverò solo i dettagli più piccanti che si sono verificati.
Ogni giorno aprivo il cassetto del comodino nella speranza di trovare qualcosa lasciato da Francesca per fare cio' che mi aveva spiegato.
Dopo 10 giorni finalmente trovo nel comodino un paio di calze con un biglietto che recitava quanto segue: '..queste calze le ho indossate per 10 giorni consecutivi dall'inizio della tua castità. L'odore sarà forte voglio che ti entri bene nelle narici e che lo ricordi...voglio che chiudi la porta di camera tua ti metti nudo e a quattro zampette e con un timer le annusi per 15 minuti. La gabbietta con il cazzetto la infili in una calza mentre l'altra la lasci per terra e la annusi. Ricordati che ti vedo dalla microcamera. Divertiti fratellino'.
Feci tutto come aveva chiesto. Appena l'odore fu intercettato dal mio naso sentii nelle parti basse una erezione, bloccata dalla cintura.
Avrei fatto qualsiasi cosa pur di levarmela e segarmi allo sfinimento su quei calzini. Di tutto! Ma non potevo far nulla. Adorai quelle calze per 15 minuti dopodiché le chiusi di nuovo nel sacchettino assieme al biglietto e le riposi nel mio comodino. Il giorno dopo il comodino era vuoto.
Ovviamente lei metteva e toglieva cose quando ero fuori di casa, in università eccetera.
Eh si perché in quelle settimane io continuai a seguire le lezioni in università con la gabbietta di castità rosa voluta da mia sorella.
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2023-05-10
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