Mia sorella Ilaria - Parte 2

di
genere
incesti

———————————————————————
Se qualcuno avesse voglia di scrivermi per
curiosità, chiacchiere, opinioni o altro, lascio la mia email:

nuvole.lettere@outlook.it

Grazie per la lettura
———————————————————————


Quella sera dopo cena ci sedemmo sul divano a guardare la tv, io non riuscivo a smettere di pensare a quanto successo prima, ogni tanto guardavo mia sorella, lei come se nulla fosse successo guardava normalmente la tv, ma avremmo avuto modo di parlare dopo in camera. Passato il momento tv andai in camera, lei mi raggiunse dopo essersi struccata, come aprì bocca cercando di tirare fuori l’argomento lei mi interruppe dicendomi che era stato uno sbaglio, replicai dicendo che si, era stato uno sbaglio, ma aggiunsi “se mi giuri che non ti sei eccitata neanche un po’ allora non succederà più e non tirerò più fuori l’argomento, in caso contrario…” mi fermo dicendo che non era successo niente, allora demoralizzato e anche leggermente ferito mi girai dall’altra parte e chiusi gli occhi, ponendomi mille domande e non trovando alcuna risposta ad esse. Più tardi quella sera rigirandomi nel letto fui svegliato dal volume della tv che avevamo in camera che era un po’ troppo alto, allora nel momento in cui stavo per urlare contro mia sorella ancora arrabbiato da quanto detto prima, sentii il suo respiro affannoso camuffato dalle voci della tv, cercai di capire cosa stesse facendo senza farmi notare, vedevo le sue ginocchia che alzavano le coperte e un braccio fare dei movimenti rapidi fra le gambe, il suo respiro diventava sempre più forte, ad un certo punto disse “se non ti fai i film in testa ti lascio guardare” in quel momento mi si gelò il sangue, feci finta di nulla, riprovò dicendo “Marco lo so che sei sveglio”, un po’ disorientato mi sedetti sul letto accettando la sua proposta, allora lei uscendo dalle coperte si girò verso di me e riprese con la sua opera, lentamente mi avvicinai a lei come un marinaio che segue il canto di una sirena, quando arrivai a pochi centimetri dalle sue gambe e lei fu in grado di sentire il mio respiro sulla sua pelle notai che allargo ulteriormente le gambe, invitandomi ad avvicinarmi ancora, allora le dissi “ammetti che allora ti eri eccitata prima” Lei rispose “ si ma adesso stai zitto” spingendo la mia testa indirizzando la bocca sul suo frutto della passione, non avendolo mai fatto cercai di seguire il mio intuito anche guidato da lei e dai suoi movimenti, dopo qualche minuto comincio a tremare e serro le gambe chiudendomi fuori, lasciandosi andare sul letto le scappò un “oddio che bello”, mi misi a letto e cominciai a farmi più domande di prima rigirandomi fra le coperte, lei intuendo la situazione mi disse “non ti fare paranoie, è stato bello ma ne parliamo domani, adesso fammi godere il momento” allora rivivendo la scena appena vissuta in continuazione chiusi gli occhi provando a dormire.
scritto il
2023-07-26
9 . 5 K
visite
6
voti
valutazione
7.3
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.