Mia sorella Ilaria - Parte 3
di
Parole Nuove
genere
incesti
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Grazie per la lettura
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La mattina successiva…
Era un sabato mattina primaverile, mi svegliai trovando mia sorella che girava in giro per casa in mutande e maglietta, attiro la sua attenzione chiedendole dove fossero i nostri genitori, lei rispose “sono appena usciti per fare la spesa” poi si avvicina al mio letto sedendosi sul bordo con le gambe leggermente aperte, dicendo “ti va di parlare un po’ ??” Con una voce molto dolce, le risposi ancora assonnato “guarda forse è meglio aspettare un po’, sai è mattina, mi sono appena svegliato e sai noi maschi al mattino abbiamo…” allora lei spostando le coperte disse “dai, fammi vedere”, dopo le coperte fu il turno dei miei boxer, lasciando libero il mio alzabandiera mattutino, questa volta non ci fu bisogno di dire nulla, si mise fra le mie gambe e comincio a baciarmi dolcemente, prima lungo l’asta e poi prendendo tutta la punta in bocca bagnandola bene con la saliva, mentre con i suoi occhi cercava il mio sguardo, allora tenendole la testa dai capelli, aiuto il suo movimento su e giù, con l’altra mano mi insinuo sotto la sua maglietta e le stringo il seno, lei sempre più eccitata toglie la mano che stringeva la mia asta e la infila sotto i suoi slip, mentre con soltanto con la bocca continuava a leccarmi, era una sensazione bellissima, avrei voluto durasse per sempre, ma sentivo che mancava poco, le dissi “Ila sto per venire” ma stavo godendo così tanto che le mie parole non riuscirono a trovare la giusta voce, e senza che lei riuscisse a sentirmi le venni in bocca, si arrabbiò parecchio, ma allo stesso tempo mi ripulì per bene con la lingua. Una volta finita l’azione di pulizia continuo ad urlarmi contro dicendo che potevo dirlo che stavo venendo, allora provai a ripetere quanto successo prima ma senza successo, “dopo tocca a me” disse uscendo dalla stanza, poi si riaffaccio dalla porta aggiungendo “dopo pranzo quando tutti dormono”.
Appena mi fui ripreso dall’orgasmo, pensai, bene adesso ho circa un’ora di tempo per pulirmi, e pianificare tutto, tutto cosa? Tutto quello che avrei voluto fare con e a mia sorella, volevo possedere il suo corpo e farla godere, mi recai subito in camera dei miei, li qualche tempo prima, avevo visto nel cassetto del comodino di mia madre un preservativo, anche se rimasi sconvolto del mio ritrovamento, a causa del significato. Mi restava poco tempo, sarebbero tornati a momenti, presi il preservativo e lo nascosi dentro la federa del cuscino, ora ero più eccitato di prima, ma dovevo aspettare delle ore, che in quelle condizioni sarebbero state infinite.
A pranzo stranamente non avevo molta fame, non vedevo l’ora di farlo finire così da poter mandare i miei genitori a dormire, mi sentivo come un bambino la sera prima di Natale. Finito il pranzo dovetti aiutare mia madre a riordinare tutto , compito che quel giorno spettava ad Ilaria, ma stranamente era scappata in bagno poco prima di cominciare, quindi pur di andare in camera il più presto possibile la sostituii io, avrebbe pagato pegno successivamente.
Finalmente in camera, mi sdraiai sul letto guardando un po’ il telefono, ansioso dell’arrivo di mia sorella. Dopo qualche minuto mi raggiunse Ilaria, in tenuta post doccia, quindi accappatoio azzurrino e un telo in testa per raccogliere e asciugare i capelli, chiudendo la porta alle sue spalle disse “loro stanno dormendo, ho controllato mentre tornavo dal bagno” e lascio cadere per terra il telo per i capelli, poi con un fare molto sexy apri l’accappatoio mettendo in mostra il suo fisico mozzafiato. Si avviò verso il suo letto mentre passo dopo passo lasciava andare l’accappatoio per terra, arrivata sul suo letto si sedette e mentre si stendeva in posizione supina mi sussurrò “puoi venire”, io in quel momento ero talmente eccitato che non riuscivo a credere a quanto appena visto, appena sentite quelle parole, feci volare la maglietta che insieme ai boxer erano gli unici indumenti che mi coprivano e mi fiondai su di lei mettendomi a cavalcioni sul suo corpo steso, baciandole il lentamente il collo dal lato destro e scendendo lentamente verso il centro del suo petto, lei ebbe qualche sussulto, con una mano mi afferrò la testa dai capelli indirizzandomi verso il suo seno destro, destinazione che avevo già calcolato e pianificato, mentre con l’altra mano mi accarezzava e graffiava la schiena, questo aiutò ad incrementare il mio desiderio e la foga con cui mi nutrivo del suo seno, ad ogni carezza della mia lingua sul suo capezzolo turgido sentivo le sue unghie trafiggere la mia schiena, l’altra mammella, gelosa, richiedeva le mie attenzioni e fui molto lieto di accontentarla. Al primo colpo di lingua sul capezzolo, senti affondare le sue unghie ancora nella mia pelle, accompagnate da un piccolo gemito, ormai avevo così tanta voglia che la punta del mio pene cominciò a farsi avanti dall’elastico delle mutande. Successivamente spinse la mia testa più in basso, io seguivo le sue indicazioni lasciando una scia di baci lungo il percorso, arrivammo sulla sua pancia ma non si fermo, anzi allargo le gambe, offendimi la magnifica vista del suo frutto bagnato e aperto, desideroso di incontrarmi, fui molto lieto di fare la sua conoscenza, cominciai a baciarlo prima esternamente, accarezzando la sua umida superficie con la mia calda lingua, appena sfiorato il clitoride, Ilaria allargo ulteriormente le gambe e di conseguenza le labbra del suo frutto si schiusero invitandomi ad entrare, la mano che prima mi graffiava la schiena si spostò sul suo seno, massaggiandolo e stingendolo, lo stesso feci io, in ginocchio fra le sue gambe, con una mano stuzzicavo l’altro seno scoperto, e con l’altra accompagnavo la mia lingua nell’esplorazione della sua intimità. La temperatura si era alzata notevolmente il suo respiro diventava sempre più affannoso la mia lingua accarezzava dolcemente il suo clitoride mentre la penetravo con due dita, d’un tratto strinse le gambe mentre con la mano mi tirava i capelli non permettendomi di allontanarmi, ma facendomi gustare un succoso orgasmo, una volta allentata la presa mi disse “alzati” le obbedì, lei si inginocchiò davanti a me, con le mani mi abbasso i boxer lasciando libero il mio pene ormai diventato come il marmo, lo afferrò con una mano, scoprendo la punta e facendola sparire rapidamente nella sua bocca, cominciando così un lento e dolce dialogo privato fra i due, la mano comincio a muoversi, e la bocca seguiva fedelmente i movimenti, era una sensazione bellissima, sapevo che non sarei riuscito a reggere molto il suo ritmo, sembrava assetata, lo voleva tutto per se,io cercavo di trattenermi, dovevo conservare qualcosa per la sorpresa finale. Dopo qualche minuto, sentii che stavo per venire, allora le dissi “fermati, ho una sorpresa per te, tirati su e girati” lei seguì le mie istruzioni, io presi il preservativo dal cuscino, la raggiunsi e la piegai in avanti a 90º, con l’indice le massaggiai fra le gambe da dietro, era ancora bagnata, lei girò la testa e vedendo il preservativo mi chiese “ma sei sicuro?” Io annuii aprendolo, lo indossai e mi misi dietro di lei, inizialmente passai lentamente la punta fra le labbra ancora umide, poi lo spinsi lentamente dentro fino in fondo, lei inarcò la schiena facendosi scappare un mugolio, l’afferrai per i fianchi e cominciai a spingere, lei prese un cuscino per metterci la faccia e tapparsi la bocca dalle urla di piacere, eravamo entrambi eccitatissimi, continuava a spingere con le gambe indietro per sentirlo tutto dentro, cominciai ad accelerare le spinte, poi ancora e ancora finché non crollammo entrambi sul letto in preda a due orgasmi stratosferici, lei mi guardò e disse “devo fare un’altra doccia” io le risposi “dovremmo farla insieme o si insospettiranno sentendo troppa acqua” mi rispose con un sorriso e non ci fu bisogno di dire altro.
Continua…
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Appena mi fui ripreso dall’orgasmo, pensai, bene adesso ho circa un’ora di tempo per pulirmi, e pianificare tutto, tutto cosa? Tutto quello che avrei voluto fare con e a mia sorella, volevo possedere il suo corpo e farla godere, mi recai subito in camera dei miei, li qualche tempo prima, avevo visto nel cassetto del comodino di mia madre un preservativo, anche se rimasi sconvolto del mio ritrovamento, a causa del significato. Mi restava poco tempo, sarebbero tornati a momenti, presi il preservativo e lo nascosi dentro la federa del cuscino, ora ero più eccitato di prima, ma dovevo aspettare delle ore, che in quelle condizioni sarebbero state infinite.
A pranzo stranamente non avevo molta fame, non vedevo l’ora di farlo finire così da poter mandare i miei genitori a dormire, mi sentivo come un bambino la sera prima di Natale. Finito il pranzo dovetti aiutare mia madre a riordinare tutto , compito che quel giorno spettava ad Ilaria, ma stranamente era scappata in bagno poco prima di cominciare, quindi pur di andare in camera il più presto possibile la sostituii io, avrebbe pagato pegno successivamente.
Finalmente in camera, mi sdraiai sul letto guardando un po’ il telefono, ansioso dell’arrivo di mia sorella. Dopo qualche minuto mi raggiunse Ilaria, in tenuta post doccia, quindi accappatoio azzurrino e un telo in testa per raccogliere e asciugare i capelli, chiudendo la porta alle sue spalle disse “loro stanno dormendo, ho controllato mentre tornavo dal bagno” e lascio cadere per terra il telo per i capelli, poi con un fare molto sexy apri l’accappatoio mettendo in mostra il suo fisico mozzafiato. Si avviò verso il suo letto mentre passo dopo passo lasciava andare l’accappatoio per terra, arrivata sul suo letto si sedette e mentre si stendeva in posizione supina mi sussurrò “puoi venire”, io in quel momento ero talmente eccitato che non riuscivo a credere a quanto appena visto, appena sentite quelle parole, feci volare la maglietta che insieme ai boxer erano gli unici indumenti che mi coprivano e mi fiondai su di lei mettendomi a cavalcioni sul suo corpo steso, baciandole il lentamente il collo dal lato destro e scendendo lentamente verso il centro del suo petto, lei ebbe qualche sussulto, con una mano mi afferrò la testa dai capelli indirizzandomi verso il suo seno destro, destinazione che avevo già calcolato e pianificato, mentre con l’altra mano mi accarezzava e graffiava la schiena, questo aiutò ad incrementare il mio desiderio e la foga con cui mi nutrivo del suo seno, ad ogni carezza della mia lingua sul suo capezzolo turgido sentivo le sue unghie trafiggere la mia schiena, l’altra mammella, gelosa, richiedeva le mie attenzioni e fui molto lieto di accontentarla. Al primo colpo di lingua sul capezzolo, senti affondare le sue unghie ancora nella mia pelle, accompagnate da un piccolo gemito, ormai avevo così tanta voglia che la punta del mio pene cominciò a farsi avanti dall’elastico delle mutande. Successivamente spinse la mia testa più in basso, io seguivo le sue indicazioni lasciando una scia di baci lungo il percorso, arrivammo sulla sua pancia ma non si fermo, anzi allargo le gambe, offendimi la magnifica vista del suo frutto bagnato e aperto, desideroso di incontrarmi, fui molto lieto di fare la sua conoscenza, cominciai a baciarlo prima esternamente, accarezzando la sua umida superficie con la mia calda lingua, appena sfiorato il clitoride, Ilaria allargo ulteriormente le gambe e di conseguenza le labbra del suo frutto si schiusero invitandomi ad entrare, la mano che prima mi graffiava la schiena si spostò sul suo seno, massaggiandolo e stingendolo, lo stesso feci io, in ginocchio fra le sue gambe, con una mano stuzzicavo l’altro seno scoperto, e con l’altra accompagnavo la mia lingua nell’esplorazione della sua intimità. La temperatura si era alzata notevolmente il suo respiro diventava sempre più affannoso la mia lingua accarezzava dolcemente il suo clitoride mentre la penetravo con due dita, d’un tratto strinse le gambe mentre con la mano mi tirava i capelli non permettendomi di allontanarmi, ma facendomi gustare un succoso orgasmo, una volta allentata la presa mi disse “alzati” le obbedì, lei si inginocchiò davanti a me, con le mani mi abbasso i boxer lasciando libero il mio pene ormai diventato come il marmo, lo afferrò con una mano, scoprendo la punta e facendola sparire rapidamente nella sua bocca, cominciando così un lento e dolce dialogo privato fra i due, la mano comincio a muoversi, e la bocca seguiva fedelmente i movimenti, era una sensazione bellissima, sapevo che non sarei riuscito a reggere molto il suo ritmo, sembrava assetata, lo voleva tutto per se,io cercavo di trattenermi, dovevo conservare qualcosa per la sorpresa finale. Dopo qualche minuto, sentii che stavo per venire, allora le dissi “fermati, ho una sorpresa per te, tirati su e girati” lei seguì le mie istruzioni, io presi il preservativo dal cuscino, la raggiunsi e la piegai in avanti a 90º, con l’indice le massaggiai fra le gambe da dietro, era ancora bagnata, lei girò la testa e vedendo il preservativo mi chiese “ma sei sicuro?” Io annuii aprendolo, lo indossai e mi misi dietro di lei, inizialmente passai lentamente la punta fra le labbra ancora umide, poi lo spinsi lentamente dentro fino in fondo, lei inarcò la schiena facendosi scappare un mugolio, l’afferrai per i fianchi e cominciai a spingere, lei prese un cuscino per metterci la faccia e tapparsi la bocca dalle urla di piacere, eravamo entrambi eccitatissimi, continuava a spingere con le gambe indietro per sentirlo tutto dentro, cominciai ad accelerare le spinte, poi ancora e ancora finché non crollammo entrambi sul letto in preda a due orgasmi stratosferici, lei mi guardò e disse “devo fare un’altra doccia” io le risposi “dovremmo farla insieme o si insospettiranno sentendo troppa acqua” mi rispose con un sorriso e non ci fu bisogno di dire altro.
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