Obbligo o Verità tra amici, Parte 2

di
genere
etero

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Afferrata la mia mano, mi guidò verso camera mia, io la seguì e per il breve tragitto fino in camera mia non riuscì a non guardare quel suo fantastico sedere. Giunti in camera ci inginocchiamo uno davanti all’altra sul letto, era così bella ed eccitante che non sapevo dove guardare, fra il suo seno, le sue labbra e la bocca, fu lei ad interrompere la mia indecisione, chiedendomi “a chi toccava?” Le risposi “se non sbaglio a te”, Lei replicò mentre si sedeva più comoda “ c’è bisogno di dirlo? Obbligo” io decisi di concedermi il piacere da lei prima negato, le chiesi di sdraiarsi e di chiudere gli occhi, lei mi guardò con aria preoccupata, le dissi “stai tranquilla non soffrirai e mi terrò addosso le mutande, se non te la senti puoi fermarmi quando vuoi” allora lei leggermente più tranquilla decise di assecondarmi, mentre si stendeva aggiunsi “sai che non ti farei mai del male”, fece un grosso respiro che le gonfio tutto il petto, facendomi apprezzare ancora di più lo spettacolo, allora mi avvicinai lentamente a lei e cominciai ad abbassarmi sul suo seno, cercai di trattenere il fiato per non darle indicazioni, finché un piccolo respiro mi sfuggì quando ero a pochi centimetri dal suo capezzolo turgido, la sentì vibrare sotto di me, inarcò la schiena mentre con la lingua le diedi una calda carezza sul capezzolo, era durissimo, allora appoggiai la mia bocca sul suo seno e lo baciai con tutto il desiderio e la voglia che aveva acceso in me, lei lasciò andare quel respiro che aveva trattenuto fino a quel momento e appoggio la mano sulla mia testa, invitandomi a non allontanarmi, mentre baciavo dolcemente il suo magnifico seno, lei con l’altra mano cercava il mio corpo, trovando prima la mia coscia e risalendola trovò anche il mio ormai durissimo membro, cominciando ad accarezzarlo da sopra i boxer e lentamente la sua mano si insinuava sotto, finché non mi interruppe dicendomi “ora tocca a me” invitandomi a sdraiarmi, non potevo mica oppormi, lei mi afferro i boxer dai fianchi e li abbasso con foga, una volta rimossi si fiondò su di me con la stessa voglia ardente che le avevo dimostrato io fino a qualche istante prima, cominciando a baciarlo partendo dalla base risalendo fino alla cappella, lasciando una scia umida di baci, che le permetteva di farlo scorrere tra le sue mani mentre continuava a baciarlo con una crescente passione, finché mi trovai costretto a fermarla dicendole “se continui così vengo”, lei si fermò a guardarmi con la cappella ancora in bocca, e mentre le dava le ultime carezze con la lingua mi sorrideva, aggiunsi “ora tocca a me” invitandola a sdraiarsi, non se lo fece ripetere due volte, si sdraiò di fianco a me con la pancia in su, e tirò su le ginocchia, io mi misi davanti a lei e accarezzandole il sedere scendendo dalla coscia, le afferrai le estremità del suo perizoma tirandolo verso di me per sfilarglielo, lei fece molta attenzione a non allargare troppo le gambe per non rovinarmi la sorpresa, una volta rimosso, le allargai lentamente le gambe dalle ginocchia, permettendomi così la vista del suo dolce frutto accuratamente depilato che si apriva lentamente man mano che allargavo le sue gambe, era bagnatissima, allora partendo dal ginocchio proseguendo per tutto l’interno coscia cominciai a baciarla, scendendo fino ad arrivare sul suo caldo e umido frutto, le passai prima la lingua esternamente per gustarmi tutti i suoi umori che aveva liberato e poi cominciai a passarle la lingua fra le labbra, scorrendo dal basso verso l’alto e penetrandola di tanto in tanto con la lingua, alternando baci e carezze con la lingua sul clitoride, il suo respiro diventava sempre più affannoso e qualche gemito le scappò dalla bocca, mentre continuavo a baciarla fra le gambe, le mie mani cercavano il suo seno per sfiorarle i capezzoli, man mano che sentivo accelerare il suo respiro io aumentavo l’intensità, finché con uno scatto chiuse le gambe con ancora la mia testa in mezzo, io approfittandone non mi fermai e continuai a leccarla, sentendola tremare ad ogni colpo di lingua, finché aprendo le gambe mi invitò a salire, accettai cercando di allungare il braccio verso il comodino per prendere il preservativo, lei mi chiese cosa stessi facendo, le risposi che era per il preservativo e lei mi disse, “se vuoi prendo la pillola, quindi se te la senti possiamo fare senza” io viste le circostanze e sapendo che entrambi ci controlliamo spesso accettai molto volentieri il suo invito, posizionandomi fra le sue gambe ancora aperte e appoggiando la punta sulle sue labbra ancora bagnate di suoi umori e mia saliva, cominciando a massaggiarle la figa su e giù lei mi strinse con le sue gambe da dietro invitandomi ad entrare, accompagnato da quel gesto cominciai a penetrarla lentamente spingendolo fino in fondo accompagnato da un suo profondo respiro che le spalancò la bocca, da quel momento non esisteva più l’amicizia, eravamo diventati amanti, le spinte si fecero sempre più frequenti, le nostre bocche si alternavano fra baci e gemiti, sentivo lei bagnarsi sempre di più, a volte le scappava qualche urlo di piacere, allora mi sentivo incitato a dare di più, a farla godere più di prima, mi graffiava la schiena con le sue unghie, io impazzivo dal piacere, finché con le gambe non mi butto su di un fianco ribaltando la situazione e la posizione, mi ritrovai con lei sopra di me, cominciò a strusciarsi avanti e indietro, con me che la penetravo e con le mani le massaggiavo il seno, continuammo così per un po’, una mia mano scese sul suo ventre per accarezzarle il clitoride, la sentivo pulsare, e sentivo i suoi umori colare su di me, finché le dissi “Gaia sto per venire” allora lei saltò via e tornò a prenderlo in bocca accompagnando il gesto con la mano, facendomi venire tra le sue labbra, quando cominciai a venire mollò la presa con le mani portandole verso il mio petto per accarezzarlo, e nel mentre faceva scorrere il mio seme nella sua bocca ingoiandolo tutto, una volta ripulito tutto minuziosamente con la sua lingua, si sdraiò di fianco a me e mi diede un bacio con la lingua, non so descrivere le mie sensazioni di quel momento, ma apprezzai tantissimo il bacio ed il gesto, poi mi disse “ti obbligo a non parlarne con nessuno”, io annuì accarezzandole il viso e tornai a baciarla. Restammo tutta la sera nudi a ridere scherzare e parlare, ancora ora non ci facciamo problemi a stare nudi, a volte ci scappa anche qualcosa, ma tutto fine a sé stesso, d’altronde siamo amici, due grandissimi amici.
scritto il
2024-06-20
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