Confessioni di una madre frustrata - Capitolo 4
di
mari1980
genere
incesti
caso gli parlerò io da sola.. con discrezione, senza tamburi e pubblica piazza, da mamma a figlio”.
Stavolta ricambiò il mio sorriso e sembrò convincersi della mia strada. Ottimo.
“E poi lo sai..” mi inginocchiai sul suo pene fradicio di sperma “..non trascuro mai niente, le cose le faccio bene o non le faccio ” e iniziai a succhiarlo per togliere ogni residuo, sfilandolo infine dalla bocca con uno schiocco, pulito e lucido.
Avevo guadagnato tempo a mio figlio, ma una parte di me era sgomenta.
E lo sono ancora, a ripensarci.
In effetti, non avevo “fatto l’amore” con mio marito, come al solito, ma ci avevo fatto sesso.
E lo avevo fatto solo per rafforzare la mia persuasione nei suoi confronti e per distenderlo dal nervosismo che aveva accumulato dopo quella incredibile scoperta.
Lo avevo manipolato con freddezza, come una puttana spregiudicata. Che ne era della mogliettina premurosa che aveva sposato? Che vergogna.
Mi convinsi che fosse stato un male necessario, uno dei tanti sacrifici che una mamma deve compiere per proteggere il sano sviluppo emotivo del proprio figlio.
Purtroppo, c’era dell’altro. Avevo fantasticato su Angelo mentre facevo sesso con mio marito. Che mi stava succedendo?
Fu allora che ricordai quanto avevo deciso tempo fa, quando gli massaggiavo il pisellino per curarlo dalla fimosi.
Ricordate? In quell’occasione avevo deciso di porre una linea di confine netta tra quello che potevo e non potevo fare come mamma.
Indubbiamente, consumare un incesto reale era oltre quella linea di confine. Ma fantasticarci lo era?
Ancora una volta, l’unica risposta assennata la diede involontariamente mio figlio. Mi ricordai di una delle sue solite citazioni improponibili; grossomodo diceva che “è inutile sbarrare le porte alle idee, le scavalcano”, o qualcosa del genere.
Dovevo pensarci.
In ogni caso, non avrei avuto modo di prendere tempo ancora a lungo, perché il presente incombeva.
Purtroppo.
Mari19.80@outlook.it
Stavolta ricambiò il mio sorriso e sembrò convincersi della mia strada. Ottimo.
“E poi lo sai..” mi inginocchiai sul suo pene fradicio di sperma “..non trascuro mai niente, le cose le faccio bene o non le faccio ” e iniziai a succhiarlo per togliere ogni residuo, sfilandolo infine dalla bocca con uno schiocco, pulito e lucido.
Avevo guadagnato tempo a mio figlio, ma una parte di me era sgomenta.
E lo sono ancora, a ripensarci.
In effetti, non avevo “fatto l’amore” con mio marito, come al solito, ma ci avevo fatto sesso.
E lo avevo fatto solo per rafforzare la mia persuasione nei suoi confronti e per distenderlo dal nervosismo che aveva accumulato dopo quella incredibile scoperta.
Lo avevo manipolato con freddezza, come una puttana spregiudicata. Che ne era della mogliettina premurosa che aveva sposato? Che vergogna.
Mi convinsi che fosse stato un male necessario, uno dei tanti sacrifici che una mamma deve compiere per proteggere il sano sviluppo emotivo del proprio figlio.
Purtroppo, c’era dell’altro. Avevo fantasticato su Angelo mentre facevo sesso con mio marito. Che mi stava succedendo?
Fu allora che ricordai quanto avevo deciso tempo fa, quando gli massaggiavo il pisellino per curarlo dalla fimosi.
Ricordate? In quell’occasione avevo deciso di porre una linea di confine netta tra quello che potevo e non potevo fare come mamma.
Indubbiamente, consumare un incesto reale era oltre quella linea di confine. Ma fantasticarci lo era?
Ancora una volta, l’unica risposta assennata la diede involontariamente mio figlio. Mi ricordai di una delle sue solite citazioni improponibili; grossomodo diceva che “è inutile sbarrare le porte alle idee, le scavalcano”, o qualcosa del genere.
Dovevo pensarci.
In ogni caso, non avrei avuto modo di prendere tempo ancora a lungo, perché il presente incombeva.
Purtroppo.
Mari19.80@outlook.it
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