Valentina scopre la disciplina (Parte 5)

di
genere
dominazione

Quando Valentina salì sulla terrazza di poppa per l'aperitivo, Carlo e Lisa non erano ancora arrivati. Pensò che stavano sicuramente facendo sesso, e sorrise divertita. Poi si ricordò le parole di Lisa e capì che la cosa non era così semplice. Il tavolo era stato preparato con raffinati spuntini e un marinaio in divisa immacolata bianca e blu uscì da una porta a vetri scorrevole e le chiese se desiderava qualcosa da bere. Valentina non si era resa conto che sul panfilo ci fossero dei marinai e ne fu sorpresa.
"Un gin tonic per favore, se possibile" rispose dopo un attimo di esitazione.
"Grazie signora" disse il ragazzo ritirandosi.
"Grazie"
Valentina guardò il mare e poi si mise a sedere su un divanetto. In quel momento salirono Lisa e Carlo, e nel vedere quest'ultimo Valentina ritornò subito in piedi con un gesto automatico, senza pensarci. Era a disagio. Per tutto quello che circondava Carlo c'era una sola parola che le veniva in mente: eccellenza. Tutto quello che era e che lo circondava sembrava essere perfetto. Con i suoi chili di troppo e con la depressione che sapeva di non riuscire a nascondere dal suo viso, si sentiva inadeguata, un peso: una debola fra forti, una brutta fra belli. Anche il suo vestito le sembrava brutto e starle troppo stretto, come se fosse ulteriormente ingrassata ultimamente. Usò il pareo per coprirsi le gambe.
"Ti hanno servito da bere?" chiese Carlo
"Si grazie. E' in arrivo..." rispose Valentina con un'espressione imbarazzata.
"Torno subito" disse Carlo entrando all'interno per dare istruzioni ai marinai.
"Non mi ero accorta che a bordo ci fossero dei marinai..." disse Valentina a Lisa, con la quale si sentiva sempre più in confidenza "Tu prendi comunque il sole nuda?" le chiese con stupore.
"Tranne che in navigazione, possono salire solo in orari definiti: la mattina presto, all'ora di pranzo e la sera per l'aperitivo e la cena. Il resto del tempo stanno nelle loro cabine al piano più basso oppure al porto"
"Ah, allora sei a posto!" rispose ridendo.
Il marinaio portò del gin tonic a Valentina e dell'acqua ghiacciata a Lisa.
"Sei astemia?" chiese la prima.
"No. Oggi è il mio giorno di digiuno. Non posso prendere altro che acqua. Per fortuna le 24 ore di digiuno finiscono per l'ora di cena"
"Wow, ma quante volte lo fai?"
"3 volte a settimana"
"Ma sei perfetta! Non dimagrire ti prego!"
Lisa rise "Non devo dimagrire in questo momento. Devo mantenermi però"
"E il digiuno fa bene alla salute!" si intromise Carlo con un tono allegro e vivace. Valentina dava le spalle alla porta scorrevole e non lo aveva visto arrivare. Ebbe un involontario sussulto che cercò di contenere.
Passarono una bella serata. La discussione era vivace e interessante. Valentina notò con stupore che Lisa dava del lei a Carlo. Carlo notò che Valentina era una ragazza interessante, anche se evidentemente depressa. Faceva domande intelligenti e aveva una mente vivace e scientifica. Con la discussione, anche il disagio di Valentina diminuì, almento temporaneamente. Era intrigata da quell'uomo irraggiungibile e dal rapporto che aveva con questa donna perfetta. Alla fine della serata, si era sentita arricchita, perfino meno depressa.

Dopo una notte di navigazione, la mattina dopo si svegliarono in Corsica. Carlo era già partito in escursione. Valentina uscì sul patio di poppa e guardò il panorama. Andò sul ponte di prua e vi trovò Lisa che faceva esercizi in costume su un tappetino. Erano esercizi ad alta intensità: tante serie ravvicinate di molti esercizi diversi. Era molto sudata, e respirava forte. Era l'immagine stessa dell'energia e della forza. Lisa non si accorse di essere osservata. Valentina rimase qualche minuto a guardarla. Per la prima volta, provò attrazione fisica per una donna. La figa le si riempì di umori. Non si stupì più di tanto. Sapeva di non essere lesbica. Era attratta dalla perfezione estetica di Lisa: se la quella perfezione estetica fosse stata di un uomo, sarebbe stata attratta da lui allo stesso modo. Lisa si accorse della presenza di Valentina. Sollevò un dito come per dire "un attimo".
"Non ti preoccupare" rispose Valentina "adoro guardarti"
Quando ebbe finito, Valentina le porse l'asciugamano.
"Grazie"
"Non potrò mai essere come te, ma voglio avvicinarmi il più possibile. Mi insegni?"
Lisa rise. "Tu potresti essere infinitamente meglio di me: hai quattordici anni di meno e sei naturalmente bellissima"
"No, davvero. Non scherzo. Voglio migliorarmi. Vorrei che mi insegnassi se ne avessi voglia"
"Mi piacerebbe tanto saperlo fare, ma non è così purtroppo. Non riguarda solo il fisico. E' una cosa complessa: riguarda soprattutto la mente, e il sesso" aggunse ridendo. "Non solo non sarei mai stata capace di impormi una disciplina, ma oggi capisco che non sapevo neanche di cosa avevo bisogno. Sono tante cose, e tutte legate l'una all'altra. E' solo grazie a Carlo che riesco a seguire una disciplina, quella che lui mi impone e che va bene solo per me. Mi dispiace non poterti aiutare su questo. Ci terrei tanto, davvero. So cosa si prova a non riuscire a imporsi da sé una disciplina" disse mentre si toglieva il costume "ti va di fare un bagno in quest'acqua stupenda?"
"Faccio tutto quello che vuoi" rispose Valentina ridendo "Basta che mi insegni" insistette ridendo "Dimmi solo quello che fai tu e io provo a seguirti"
"Salta dai, ragazzina" disse Lisa ridendo, e tuffandosi in acqua.

dmnnt (at) mailbox.org
scritto il
2023-08-11
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