Valentina scopre la disciplina (Parte 2: In barca)
di
Dominante
genere
dominazione
Un taxi-boat portò Valentina al panfilo che era ancorato in rada poco lontano dal porto. Valentina voleva sprofondare per l'imbarazzo. La situazione in cui l'aveva messa sua madre, senza neanche chiederle se era d'accordo, l'aveva umiliata: l'aveva resa ancora più piccola di fronte a quell'uomo molto più grande di lei che non conosceva. Aveva considerato di rifiutarsi di andare. Tuttavia, la curiosità nei confronti di Carlo, anche se era irraggiungibile, ebbe la meglio e decise di andare.
Carlo non era a bordo: c'era solo Lisa, in bikini, che l'accolse abbracciandola in modo leggero e informale. Valentina rimase stupita dalla bellezza di Lisa, che la sera prima, abbagliata da Carlo, non aveva neanche visto. Il suo corpo era perfetto: magro e asciutto ma tonico e sportivo, gambe lunghe e slanciate, una pelle chiara e luminosa senza imperfezioni. La perfezione estetica di Lisa la mise ancora più a disagio: pur avendo, con i suoi ventun anni, quattordici anni di meno, e pur avendo tutte le carte per essere una bellissima ragazza, Valentina era sovrappeso e il fatto che non si prendesse abbastanza cura si sé era evidente non solo nel suo corpo ma anche nell'espressione del suo viso. Vedendo Lisa, ebbe l'istinto di nascondere le sue gambe col pareo.
Lisa le offrì qualcosa da bere e le mostrò la sua cabina.
"Carlo è fuori in escursione. Rrientrerà per cena. Abbiamo tutta la giornata per noi" le disse con una complicità leggera e gentile "fai come se fossi a casa tua. Io sarò sul ponte quando vorrai raggiungermi".
Quando Valentina, dopo essersi sistemata in cabina, uscì dalla cabina, trovò Lisa sdraiata sul ponte di prua a prendere il sole e leggere un libro. Si andò a sdraiare accanto.
Fra le due si instaurò subito una buona conversazione, che gradualmente mise entrambe sempre più a loro agio.
"Ti dà fastidio se mi tolgo il costume?" chiese Lisa "a Carlo piace che non abbia il segno del costume" aggiunse in tono quasi malizioso.
"No figurati" rispose Valentina sforzandosi di apparire il più spontanea possibile.
"Siete insieme da molto tempo?" chiese Valentina.
"Carlo e io? Non siamo insieme" rispose Lisa ridendo.
Valentina era stupita, non capiva.
"Hai detto che ti preferisce senza il segno del costume... siete friends with benefits?" chiese Valentina genuinamente incuriosita, ridendo in modo complice.
"Non esattamente..." rispose Lisa.
Ci fu qualche attimo di silenzio, poi Lisa continuò, sorridendo "Sono uno dei suoi oggetti".
Valentina la guardò confusa.
"Possiamo parlare liberamente e in confidenza?" chiese Lisa.
"Certo"
"Carlo è un dominante. Prova piacere nel dominare alcune donne. Io sono una di queste".
Valentina cercò di nascondere il suo sbigottimento.
"Vedo che sei stupita. Lo sarei anch'i al tuo posto" disse Lisa ridendo divertita. "E' una cosa che ho condiviso con poche persone ma sono felice di condividerla con te, anche se ci siamo appena conosciute"
"Grazie" rispose Valentina. Non sapeva cosa aggiungere ma era curiosa di sapere. "Fate pratiche sessuali estreme?" chiese.
"Carlo è molto esigente nel sesso, ma non si limita a questo. A Carlo piace usare il potere che ha su una donna che ha scelto per trasformarla. Per modellarla a suo piacimento, come un oggetto appunto".
"A te piace che lo faccia?"
"Ho bisogno che lo faccia"
Valentina la guardava con attenzione, incuriosita e senza capire.
"Quando ci siamo incontrati non stavo bene. Lasciavo che i problemi della vita quotidiana mi sovrastassero. Avevo perso la volontà di prendermi cura di me. Non lo avevo mai fatto, in realtà. Questo si vedeva nel mio corpo, ma non solo. Grazie a Carlo, ho trovato l'energia e la disciplina per prendermi cura di me, per migliorarmi per lui. Dal momento in cui ho scelto di essere un suo oggetto, non ho alternative: per dargli piacere, devo migliorarmi costantemente. Il mio miglioramento gli dà piacere, perché sà che era il risultato del suo potere. Ed è stato questo che mi ha trasformata: il vincolo esterno. Oggi sono felice e riesco a fare cose che prima non potevo neanche immaginare. Lo devo alla disciplina che Carlo mi ha imposto per il suo piacere, che è il mio".
Ci fu un attimo di pausa.
"Wow" disse Valentina, guardando il mare. Si rese conto che si era bagnata ancora fra le cosce: il costume aveva una macchia di umido sulla sua vagina.
Lisa se ne accorse e rise.
"Non ti preoccupare. Il solo pensare a queste cose eccita anche me, tantissimo. Senti..."
Le prese delicatamente la mano e poggiò il dito di lei all'ingresso della sua figa. Emise un gemito forte che fece fatica a contenere.
"Aaahhhh... Scusa ma... una delle fisse di Carlo è che quando mi usa devo essere tesa come una corda di violino. Ci tiene molto: ci ha costruito tutta una filosofia. Questa volta mi ha imposto un'astinenza di tre settimane. Mi basta nulla per venire. Forse è meglio che cambiamo argomento..." le disse sorridendo con difficoltà mentre le rilasciava la mano.
dmnnt (at) mailbox.org
Carlo non era a bordo: c'era solo Lisa, in bikini, che l'accolse abbracciandola in modo leggero e informale. Valentina rimase stupita dalla bellezza di Lisa, che la sera prima, abbagliata da Carlo, non aveva neanche visto. Il suo corpo era perfetto: magro e asciutto ma tonico e sportivo, gambe lunghe e slanciate, una pelle chiara e luminosa senza imperfezioni. La perfezione estetica di Lisa la mise ancora più a disagio: pur avendo, con i suoi ventun anni, quattordici anni di meno, e pur avendo tutte le carte per essere una bellissima ragazza, Valentina era sovrappeso e il fatto che non si prendesse abbastanza cura si sé era evidente non solo nel suo corpo ma anche nell'espressione del suo viso. Vedendo Lisa, ebbe l'istinto di nascondere le sue gambe col pareo.
Lisa le offrì qualcosa da bere e le mostrò la sua cabina.
"Carlo è fuori in escursione. Rrientrerà per cena. Abbiamo tutta la giornata per noi" le disse con una complicità leggera e gentile "fai come se fossi a casa tua. Io sarò sul ponte quando vorrai raggiungermi".
Quando Valentina, dopo essersi sistemata in cabina, uscì dalla cabina, trovò Lisa sdraiata sul ponte di prua a prendere il sole e leggere un libro. Si andò a sdraiare accanto.
Fra le due si instaurò subito una buona conversazione, che gradualmente mise entrambe sempre più a loro agio.
"Ti dà fastidio se mi tolgo il costume?" chiese Lisa "a Carlo piace che non abbia il segno del costume" aggiunse in tono quasi malizioso.
"No figurati" rispose Valentina sforzandosi di apparire il più spontanea possibile.
"Siete insieme da molto tempo?" chiese Valentina.
"Carlo e io? Non siamo insieme" rispose Lisa ridendo.
Valentina era stupita, non capiva.
"Hai detto che ti preferisce senza il segno del costume... siete friends with benefits?" chiese Valentina genuinamente incuriosita, ridendo in modo complice.
"Non esattamente..." rispose Lisa.
Ci fu qualche attimo di silenzio, poi Lisa continuò, sorridendo "Sono uno dei suoi oggetti".
Valentina la guardò confusa.
"Possiamo parlare liberamente e in confidenza?" chiese Lisa.
"Certo"
"Carlo è un dominante. Prova piacere nel dominare alcune donne. Io sono una di queste".
Valentina cercò di nascondere il suo sbigottimento.
"Vedo che sei stupita. Lo sarei anch'i al tuo posto" disse Lisa ridendo divertita. "E' una cosa che ho condiviso con poche persone ma sono felice di condividerla con te, anche se ci siamo appena conosciute"
"Grazie" rispose Valentina. Non sapeva cosa aggiungere ma era curiosa di sapere. "Fate pratiche sessuali estreme?" chiese.
"Carlo è molto esigente nel sesso, ma non si limita a questo. A Carlo piace usare il potere che ha su una donna che ha scelto per trasformarla. Per modellarla a suo piacimento, come un oggetto appunto".
"A te piace che lo faccia?"
"Ho bisogno che lo faccia"
Valentina la guardava con attenzione, incuriosita e senza capire.
"Quando ci siamo incontrati non stavo bene. Lasciavo che i problemi della vita quotidiana mi sovrastassero. Avevo perso la volontà di prendermi cura di me. Non lo avevo mai fatto, in realtà. Questo si vedeva nel mio corpo, ma non solo. Grazie a Carlo, ho trovato l'energia e la disciplina per prendermi cura di me, per migliorarmi per lui. Dal momento in cui ho scelto di essere un suo oggetto, non ho alternative: per dargli piacere, devo migliorarmi costantemente. Il mio miglioramento gli dà piacere, perché sà che era il risultato del suo potere. Ed è stato questo che mi ha trasformata: il vincolo esterno. Oggi sono felice e riesco a fare cose che prima non potevo neanche immaginare. Lo devo alla disciplina che Carlo mi ha imposto per il suo piacere, che è il mio".
Ci fu un attimo di pausa.
"Wow" disse Valentina, guardando il mare. Si rese conto che si era bagnata ancora fra le cosce: il costume aveva una macchia di umido sulla sua vagina.
Lisa se ne accorse e rise.
"Non ti preoccupare. Il solo pensare a queste cose eccita anche me, tantissimo. Senti..."
Le prese delicatamente la mano e poggiò il dito di lei all'ingresso della sua figa. Emise un gemito forte che fece fatica a contenere.
"Aaahhhh... Scusa ma... una delle fisse di Carlo è che quando mi usa devo essere tesa come una corda di violino. Ci tiene molto: ci ha costruito tutta una filosofia. Questa volta mi ha imposto un'astinenza di tre settimane. Mi basta nulla per venire. Forse è meglio che cambiamo argomento..." le disse sorridendo con difficoltà mentre le rilasciava la mano.
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