La troia di mia sorella
di
LERCIO
genere
incesti
Con mia sorella Giusy avevamo solo 2 anni di differenza, siamo stati sempre legatissimi, da ragazzini avevamo scoperto il sesso insieme, fino all’età di 12 anni spesso giocavamo insieme a toccarci vicendevolmente, poi quando lei si era sviluppata non aveva più voluto fare certi giochi, mi considerava ragazzino mentre lei aveva belle tette ed il pelo nella figa, mi consolavo spiandola e facendo memorabili pugnette immaginando di scoparla, poi con il passare degli anni e la maturità avevo ignorato certi desideri. Anche io con il passare degli anni mi ero sviluppato e considerevolmente avendo un bel cazzo sopra la norma. Giusy si era sposata molto giovane con Alfredo che aveva molti più anni di lei, inizialmente la famiglia era contraria ma lei testarda come sempre non aveva voluto sentire ragioni. Il matrimonio con Alfredo aveva giovato molto a Giusy, lui era benestante, proprietario di un pio di negozi, la viziava, viaggiavano spesso e lei era diventava una figa stratosferica. Erano passati una ventina di anni, quando Alfredo aveva scoperto di avere un grosso problema ai reni, per anni aveva fatto la dialisi, ma poi lentamente tutto era degenerato. Quando ormai era prossimo alla fine, mi aveva interpellato, mi aveva chiesto di seguire Giusy, nel frattempo lui aveva ceduto i negozi tenendo solo la proprietà degli stabili in modo che Giusy non avesse problemi, infine mi aveva incuriosito quando mi aveva detto concludendo il discorso
- Sistemando le cose sicuramente verrai a conoscenza dei nostri segreti. Non giudicarci, ci siamo amati ed abbiamo fatto tutto di comune accordo spero solo che capirai.
Dopo la dipartita di Alfredo avevo seguito la pratica di successione, non avevo trovato nulla di strano tranne un documento su una multiproprietà per 2 settimane in settembre alle Canarie, Giusy mi aveva detto per il momento di lasciar perdere ci avrebbe pensato quando sarebbe andata. Erano passati quasi 6 mesi dalla morte di Alfredo, eravamo ormai agli inizi di giugno quando a Giusy era arrivato un buono per un soggiorno in un centro termale sul lago di Garda, mi aveva detto che era un centro dove speso facevano dei week end con Alfredo e che potevo buttarlo. Visto che gli ultimi tempi si era un po' lasciata andare, avevo insistito perché lo sfruttasse, mi ero offerto anche di accompagnarla, lei non voleva ma dopo le mie continue insistenze aveva accettato.
Il buono era valido dal sabato mattina a domenica sera, per pranzo ci eravamo fermati lungo la strada ed eravamo arrivati nel primo pomeriggio, dove che ci era stata assegnata la camera, visto che io non conoscevo il posto Giusy mi aveva fatto fare un giro di ricognizione. Le terme erano bellissime, complete di tutto ma la parte più bella era un lago artificiale con acqua a 32 dove potevi perfino fare il bagno, anche se la profondità non arrivava al metro. In fondo al laghetto degli scogli formavano una grotta con acqua a cascata. Era davvero un posto bellissimo. Avevamo passato il pomeriggio a prendere il sole e fare il bagno, poi la sera eravamo usciti a cena. Per tutta la sera avevo avuto la sensazione che Giusy fosse strana, credevo che dipendesse dal fatto che il posto gli ricordasse i momenti passati insieme ad Alfredo. Durante la cena, aveva bevuto più del solito, quando avevamo finito la prima bottiglia di vino ne aveva ordinata un’altra, alla fine eravamo tutte e due leggermente alticci, avevamo fatto una passeggiata ridendo e scherzando, sembrava che a Giusy fosse ritornato il buon umore, poi ci eravamo avviati per rientrare.
Quando eravamo arrivati in camera, io mi ero preparato per andare a letto, Giusy al contrario era uscita dal bagno indossando il costume, mi aveva detto che non aveva sonno, e visto che le terme erano sempre aperte, sarebbe andata a fare un bagno. Quando era uscita per un po' avevo guardato la televisione, poi annoiato avevo deciso di raggiungerla, avevo messo il costume ed ero uscito. Era quasi mezzanotte, pensavo di non trovare nessuno, invece con mia sorpresa, nel laghetto c’era parecchia gente, erano quasi tutti concentrati al centro del lago, avevo appoggiato il telo da mare alla nostra postazione, poi da lontano avevo intravisto Giusy che camminando nell’acqua si dirigeva alla grotta, a quel punto avevo deciso di raggiungerla, ero entrato in acqua e mi ero avviato.
Passando vicino al raggruppamento delle persone avevo avuto una strana sensazione, mi era sembrato che in parecchi si stessero scambiando effusioni, mi era sembrato normale succedesse, il posto e la situazione erano molto romantici, la stranezza era che lo facessero a poca distanza dagli altri. Avevo proseguito ed ero infine arrivato alla grotta, a differenza dell’esterno dove c’era l’illuminazione la grotta era in penombra si estendeva per una decina di metri con gli scogli sistemati in modo da formare dei piccoli sedili, mi ero guardato intorno per vedere dove era Giusy e quando infine l’avevo intravista non avevo potuto fare a meno di restare a bocca aperta per la sorpresa.
Avevo visto Giusy, ma non era sola, ero rimasto sbalordito dallo spettacolo davanti ai miei occhi. Un uomo era seduto sullo scoglio, Giusy piegata aveva il suo cazzo in bocca, gli stava facendo un pompino, ma non era finita lì, un altro alle sue spalle la stava scopando, lei gemeva dal piacere mentre gli uomini la incitavano ad essere più troia. Ero rimasto allibito e mi era venuto da dire
- Giusy!!! Ma che cazzo stai facendo. E voi chi cazzo siete?
Gli uomini mi avevano guardato, la mia espressione li aveva forse fatti impaurire, forse credendomi il marito si erano subito staccati da lei ed erano corsi verso l’uscita. Giusy mi guardava a bocca aperta, balbettava frasi senza senso, poi l’avevo presa per mano e tirata fuori. Eravamo rientrati senza parlare poi una volta in camera incazzato come una bestia gli avevo detto
- Adesso mi spiegherai tutto. Potrei capire un’avventura. Ma ti rendi conto che erano due?
Per un po' era rimasta zitta, grosse lacrime gli scendevano sul viso, poi dopo un lungo silenzio, mi aveva detto di stare calma e di ascoltarla che mi avrebbe raccontato tutto.
Quello che mi aveva raccontato mi aveva lasciato sconvolto. Praticamente dopo un paio di anni di matrimonio, dalle fantasie iniziali che avevano erano passati alle trasgressioni. Inizialmente avevano fatto scambio con qualche coppia di amici, poi aveva iniziato a frequentare locali per scambisti, facevano vacanze in luoghi trasgressivi. Quando Alfredo si era ammalato non si erano fermati, lui la portava in luoghi dove lei avrebbe potuto scopare anche da sola, quelle terme erano uno di quei posti. Mi aveva svelato che pur se all’inizio fosse stata titubante poi ne avrebbe tratto piacere. Aveva anche detto che gli piaceva molto scopare e quando aveva voglia, lo faceva appena si presentava l’occasione. Ero rimasto allibito, non pensavo di avere una sorella così troia. Per un momento avevo pensato che fosse malata, che soffrisse di ninfomania. Ma lei lo aveva escluso. Alla fine, aveva concluso che non era pentita di nulla e che non faceva del male a nessuno poi era andata in bagno a cambiarsi per la notte mentre io mi ero infilato a letto.
Era stata a lungo in bagno, dopo il suo racconto per me era un problema addormentarmi quando era uscita dal bagno, indossava una sottoveste, ma era come se fosse nuda, il riverbero della luce la rendeva trasparente ed avevo potuto vedere che sotto la sottoveste non indossava nulla. Era passato parecchio tempo, non riuscivo a dormire, pensavo al suo racconto, la rivedevo mentre si faceva scopare da 2 sconosciuti, pensavo al suo corpo, con questi pensieri il cazzo mi era diventato duro, il fatto di essere fratello e sorella mi tratteneva dal saltargli addosso e scoparla anche se il desiderio era quello. Stavo quasi per addormentarmi, mi ero girato verso il lei che dormiva su un fianco, lei dormiva, aveva avuto un piccolo movimento che aveva portato il suo culo ad essere appoggiato al mio cazzo. La ragione diceva che doveva girarmi dall’altro lato ma il cazzo diceva altro. Ormai avevo perso qualsiasi inibizione e morale, mi ero sfilato gli slip, adesso ero nudo, mi ero avvicinato di proposito a lei e gli avevo appoggiato di nuovo il cazzo sul culo.
Ero rimasto per una decina di minuti in quella posizione, cercavo di capire se dormisse dalla frequenza del suo respiro. La sua sottoveste si era alzata, praticamente la sua figa era nuda a contato del mio cazzo, a quel punto la mia eccitazione non mi faceva più ragionare. Avevo iniziato a strusciargli il cazzo sulla figa, lei rimaneva sempre immobile, cercavo il modo di poterglielo infilare dentro, quando ero riuscito ad appoggiare la cappella al suo buco della figa l’avevo sentita bagnatissima, quando avevo spinto, lei aveva avuto un leggero movimento alzando la gamba, adesso era chiaro che non dormiva, si era spostata per facilitarmi. Una leggera spinta ed ero tutto dentro, aveva emesso un gemito ma non aveva detto nulla, quando avevo iniziato a pomparla mi aveva assecondato spingendo indietro il culo, avevo allungato una mano ed avevo afferrato il suo seno. Avevo iniziato a pomparla sempre più velocemente, i suoi gemiti erano aumentati di intensità, infine quando i primi schizzi gli erano arrivati in figa avevo sentito la sua figa contrarsi sul mio cazzo, stava godendo anche lei, avevo fatto una sborrata che mi aveva lasciato senza fiato.
Eravamo rimasti attaccati in quel modo, in silenzio, forse nessuno dei due aveva in coraggio di commentare. Il mio cazzo gli era rimasto in figa, poi lentamente si era ammosciato ed era uscito. Lei senza dire nulla si era alzata era andata in bagno, avevo sentito l’acqua scendere poi dopo pochi minuti era ritornata, non aveva più la sottoveste, era nuda, aveva lasciato la luce in bagno accesa
Che illuminava leggermente la camera, io ero sdraiato a faccia in su, muto, non sapevo che dire, in cuor mio pensavo a qualche scusante se mi avesse detto qualcosa, al contrario lei si era sdraiata accanto senza dire nulla, per un paio di minuti avevamo guardato il soffitto muti, poi era stata lei che si era spostata e mi aveva preso il cazzo in bocca. Aveva iniziato a farmi il più bel pompino della mia vita, dalla passione con cui lo succhiava si capiva che lo faceva con piacere, il mio cazzo era diventato subito duro di nuovo. A quel punto mi ero girato, anche io volevo leccare la sua figa, era depilata e bagnatissima, ci eravamo leccati a lungo, avevo avuto la sensazione, dagli umori che avevo leccato, che avesse avuto un orgasmo. Dopo si era sdraiata e sempre senza dire una parola mi aveva attirato sopra di lei. Quando il mio cazzo era entrato tutto, aveva intrecciato le sue gambe dietro la mia schiena mi aveva attirato a sé iniziando a baciarmi in bocca mentre i suoi gemiti aumentavano di intensità. Avevamo sborrato ancora insieme ma non ci eravamo fermati lo avevamo fatto ancora, era quasi l’alba quando ci eravamo addormentati.
Il mattino dopo al mio risveglio, non avevo potuto fare a meno di pensare agli avvenimenti della notte trascorsa. A mente fredda, consapevole dell’incesto perpetrato una strana angoscia, mi faceva star male dentro, però allo stesso tempo un misto di eccitazione continuava a pervadermi. Ero a disagio nell’affrontare Giusy. Lei era già sveglia e si trovava nel cucinino dell’appartamentino che avevamo affittato, l’avevo sentita parlare al telefono ma non ero riuscito a capire quello che diceva. L’odore del caffè mi aveva fatto decidere che era il momento di affrontarla. Il mio disagio era aumentato quando raggiunta, avevo notato la sua espressione seria e preoccupata. Aveva preparato la colazione abbondante, visto che eravamo più vicini all’ora di pranzo che di colazione. Facevamo colazione quando fattomi coraggio e guardandola con aria seria gli avevo detto
- Penso che dovremmo parlare. Tu che ne dici?
- Hai ragione. Dovremmo parlare. Però lo faremo stasera, mentre torniamo a casa. Per oggi promettimi che non affronteremo il discorso. Stasera con calma affronteremo il problema.
Dopo la colazione, mi aveva chiesto se mi andava di spostarci, voleva farmi vedere un altro posto e presentarmi degli amici. Io ero contrario, ma aveva insistito molto ed alla fine avevo accettato. Avevamo preso le nostre cose ed eravamo partiti in macchina. Dopo un centinaio di chilometri eravamo giunti in un centro wellness. Sbrigate le formalità ci avevano consegnato un accappatoio e dei teli da mare, eravamo andati negli spogliatoi e ci eravamo cambiati. Il posto era molto bello, c’erano parecchie vasche idromassaggio, saune, bagno turco e tante camere, che non ci voleva molto a capire a cosa fossero adibite. Giusy mi aveva portato sul terrazzo, c’era una grande vasca idromassaggio, tantissime sdraio, un baracchino che fungeva da bar e ristoro e poi in semicerchio una serie di Tucul con letto rotondo in mezzo, una piccola palizzata alta più o meno un metro garantiva un minimo di privacy, ci eravamo sistemati in uno di questi. Era l’orario di pranzo, e l’affluenza non sembrava tanta, a mia domanda Giusy mi aveva risposto che gli amici sarebbero arrivati a metà pomeriggio; pertanto, potevamo goderci il sole e rilassarci.
Il posto era davvero molto bello, la gente girava nuda senza problemi di sorta, eravamo stati un po' al sole poi eravamo stati nella vasca a rinfrescarci, poi dopo aver preso da bere eravamo tornati al nostro posto. Giusy mi aveva fatto notare che più di una donna aveva guardato con interesse alla mia dotazione sessuale e che, se avessi voluto avrei potuto tentare un approccio. Gli avevo risposto che non mi interessava e che mi sentivo frastornato dagli tutti quelli avvenimenti nuovi per me. Mentre lei si crogiolava al sole, non avevo potuto fare a meno di osservarla, era davvero bellissima, aveva un corpo stupendo, nonostante si avvicinasse ai quaranta anni, il suo corpo era ancora perfetto. Il ricordo della notte prima e di quanto fosse stata sensuale e scatenata, mi aveva fatto eccitare anche se non era la mia intenzione, lei mi aveva guardato e poi aveva esclamato:
- Vedo che ti sei svegliato. Sai, mi hai sorpreso, non pensavo che fossi così dotato. Da ragazzino non lo eri. Se impari a controllarti e non sborrare presto quando scopi, saresti un amante perfetto. La maggioranza delle donne sbaverebbero per farsi scopare da te.
Non avevo risposto alle sue considerazioni, ed ero rimasto immobile, quando lei si era avvicinata ed aveva iniziato ad accarezzarmi il cazzo. Non mi era mai successo, davanti a tante persone, mi ero guardato intorno accorgendomi che più di una coppia stava scambiandosi effusioni spinte, alcune stavano scopando, ed in uno dei Tucul, c’erano 2 coppie che stavano scopando. La situazione era latamente eccitante, Giusy mi aveva guardato e sorridendomi mi aveva detto
- Lasciati andare fai finta che intorno non ci sia nessuno. Hanno altro da fare che guardare noi
Ero rimasto per un po' titubante, poi fra me e me avevo detto “affanculo tutto” voglio godere. Avevo baciato in bocca Giusy a lungo mentre le nostre mani accarezzavano i nostri corpi. Avevamo passato un tempo lunghissimo a baciarci ed accarezzarci, era stato bellissimo, ma molto più bello era stato quando lei mi aveva chiesto di penetrarla. L’avevo fatta stendere sul bordo del lettino ed io ero sceso restando in piedi, in questa posizione potevo e volevo vedere il mio cazzo mentre entrava nella sua figa. Era una sensazione bellissima vederlo sparire dentro di lei, poi era stata lei ad attirarmi a sé per potermi baciare. Continuava a sussurrarmi di resistere e non di godere subito perché voleva avermi dentro il più possibile. Avevo cercato di trattenermi il più a lungo possibile ed a quanto sembrava lei ne era rimasta molto soddisfatta. Quando infine non avevo resistito e l’avevo avvertita che anche io stavo per venire, lei si era divincolata mi aveva preso il cazzo in bocca continuando a succhiare. Avevo sborrato, avevo provato una sensazione nuova, lei ingoiava e succhiava, era come se mi stesse succhiando l’anima, era stata una sensazione così forte che a un certo punto mi ero staccato da lei. Eravamo rimasti a lungo abbracciati senza pensare a nulla.
- Eccoli sono arrivati. Sono loro.
Giusy mi aveva indicato una coppia, l’uomo era sulla cinquantina, ed era insieme ad una ragazza molto più giovane, aveva il viso con lentiggini il che la faceva sembrare anche più giovane, una volta arrivati avevano salutato Giusy abbracciandola segno che erano conoscenze di vecchia data, poi lei rivolta al me mi aveva presentato e con mio stupore gli aveva detto
- Vi presento mio fratello, mi sono fatta accompagnare da lui.
- Wow che bello. Finalmente ti sei decisa. Ne sono molto contenta.
A parlare era stata la ragazza, io ero impacciato, volevo sprofondare, ero incazzato con Giusy, non mi sarei mai aspettato che dicesse a degli sconosciuti che eravamo fratello e sorella. Si erano sdraiati sul letto con noi, avevano tenuto gli accappatoi, anche se non essendo chiusi bene era come se non ci fossero. Si era chiacchierato del più e del meno per un paio di minuti, l’uomo con mio stupore, fin da subito aveva iniziato a massaggiarsi il cazzo che gli era diventato duro. Stavamo ancora parlando, quando avvicinandosi a Giusy gli aveva infilato il cazzo in figa
- Ma dai papà, non hai nessuna pazienza. Quando la incontriamo non vedi l’ora di metterglielo dentro. Non sei affatto romantico.
La ragazza mi aveva guardato, io avevo una faccia più che sorpresa era stata lei a dirmi
- Lui è mio papà, Giusy non te lo aveva detto?
Non mi aveva detto nulla, ed adesso non gli interessava dirmelo. Aveva abbracciato l’uomo che aveva iniziato a scoparla. Io li osservavo, devo ammettere che un misto di disagio ma anche di gelosia si era impossessato di me. Mia sorella guardandomi lo aveva capito, aveva allungato la mano ed aveva preso la mia stringendomela forte mentre mi sorrideva
- Hai intenzione di stare a osservarli oppure ti occupi di me?
La ragazza, mi aveva richiamato mentre si toglieva l’accappatoio. Anche sul corpo aveva molte lentiggini che la rendevano più eccitante. Si era avvicinata e mi aveva baciato in bocca mentre con la mano aveva iniziato ad accarezzare il mio cazzo, poi dopo avermi fatto sdraiare, si era messa a 69, la sua figa aveva un buon sapore, mi era piaciuta fin da subito. Lei succhiava con passione, il mio cazzo era diventato subito duro e lei mi era venuta sopra prendendolo tutto dentro
- Non farlo, lo sai che non voglio e non mi piace.
A parlare era stata Giusy, l’uomo l’aveva messa a pecorina e stava scopandola.
- Che troia che sei. Sono anni che provo a mettertelo nel culo e mi hai sempre detto no.
- Il mio culo è vergine e tale deve restare. Non l’ho mai fatto e mai lo farò.
L’uomo aveva continuato a scopare Giusy, ma nel contempo usava un linguaggio molto volgare che mi infastidiva. Anche la ragazza si era lasciata andare al turpiloquio, e quelle parole sulla sua bocca stonavano molto. Infine, era stata Giusy a rivolgersi a lei
- Troietta ti piace mio fratello? Ha un bel cazzo vero? Daglielo tu il culo. A te piace molto farti inculare e fare la troia. Ne hai presi anche 2 per volta. Sei più troia di me.
Avevamo scopato a lungo, la ragazza mi aveva dato anche il culo, era insaziabile, sarebbe stato molto meglio però se non si fossero lasciati andare a certe frasi scurrili che mi infastidivano, ma a quanto sembrava per loro erano motivo di eccitazione.
Era arrivato il momento di rientrare a casa. Ci eravamo salutati nel parcheggio e un nuovo momento di gelosia lo avevo avuto quando Giusy aveva salutato l’uomo con un lungo bacio in bocca, anche se la ragazza aveva fatto la stessa cosa con me. Si erano ripromessi di rivederci con più calma. Eravamo partiti, per una decina di minuti eravamo stati in silenzio, poi una volta immessi sull’autostrada ero stato io a prendere la parola
- Hai organizzato di proposito per farmi vedere che non siamo i soli ad avere rapporto incestuoso? Questo non cambia affatto il problema di fondo.
- Si! E ti posso assicurare che non sono gli unici. In passato ho incontrato tante coppie con legami parentali fra loro. Volevo farti capire che molti hanno rapporti incestuosi senza farsene un problema o sentirsi in colpa.
- Mi stai dicendo che vuoi che continuiamo ad avere rapporti? Una relazione?
- Ascoltami. Con Alfredo avevamo raggiunto una perfetta intesa sessuale. Scopavamo in modo molto soddisfacente, ma periodicamente amavamo molto trasgredire senza gelosie. Questo aveva rafforzato il nostro rapporto, eravamo felici. A me piace molto il cazzo, adoro godere, ma non ho mai mischiato il sesso con i sentimenti. Amavo solo Alfredo e lui amava solo me, ma tutte e due eravamo molto felice vedere l’altro godere con altri. Tu sai che ti voglio molto bene, scopare con te è stato bellissimo, e penso lo sia stato anche per te. Ho bisogno di un cazzo che mi scopi e mi faccia godere ma anche di una persona da volere bene. Non farmi cercare altrove. Prenditi tempo, pensaci e valuta la mia proposta.
Ero rimasto zitto per tutto il viaggio, avevo rimuginato a lungo. Gli avvenimenti di quel week end mi avevano stravolto emozionalmente, ma non potevo negare che a scopare mia sorella mi aveva fatto provare un godimento mai auto con altre. Da un lato mi dicevo che quello che era successo moralmente era una cosa orrenda, poi pensavo a quell’uomo che si scopava la figlia, cercavo quasi una scusante ma in fondo sapevo benissimo che nessuno lo avrebbe mai approvato. Eravamo arrivati davanti a casa di Giusy, avevo parcheggiato ed avevo spento la macchina. Quando era scesa ero sceso anche io ed avevo chiuso l’auto. Lei aveva sorriso senza dire nulla, eravamo entrati in casa, lei aveva chiuso la porta, mi aveva dato un lungo bacio e poi mi aveva detto
- Devo concludere che hai accettato la mia proposta?
- Per adesso sì. Vedremo se potrà funzionare. Ma dimmi una cosa, se iniziamo una relazione a me lo darai il culo?
- Non l’ho mai dato a nessuno, nemmeno ad Alfredo. Ma come die il proverbio, mai dire mai.
Ero rimasto la notte con lei, avevamo ancora scopato, ma soprattutto avevamo parlato tanto. Se ci fosse stati bene iniziare la relazione avremmo dovuto portarla avanti nel modo più discreto possibile, non dovevamo dare adito nemmeno al più piccolo pettegolezzo. Giusy mi aveva ricordato che con Alfredo per 20 anni avevano avuto una doppia vita di cui nessuno era a conoscenza. Era abbastanza esperta da fare in modo che nessuno sospettasse di noi. Ed era stato cosi che avevamo iniziato una relazione non solo incestuosa ma anche molto trasgressiva.
- Sistemando le cose sicuramente verrai a conoscenza dei nostri segreti. Non giudicarci, ci siamo amati ed abbiamo fatto tutto di comune accordo spero solo che capirai.
Dopo la dipartita di Alfredo avevo seguito la pratica di successione, non avevo trovato nulla di strano tranne un documento su una multiproprietà per 2 settimane in settembre alle Canarie, Giusy mi aveva detto per il momento di lasciar perdere ci avrebbe pensato quando sarebbe andata. Erano passati quasi 6 mesi dalla morte di Alfredo, eravamo ormai agli inizi di giugno quando a Giusy era arrivato un buono per un soggiorno in un centro termale sul lago di Garda, mi aveva detto che era un centro dove speso facevano dei week end con Alfredo e che potevo buttarlo. Visto che gli ultimi tempi si era un po' lasciata andare, avevo insistito perché lo sfruttasse, mi ero offerto anche di accompagnarla, lei non voleva ma dopo le mie continue insistenze aveva accettato.
Il buono era valido dal sabato mattina a domenica sera, per pranzo ci eravamo fermati lungo la strada ed eravamo arrivati nel primo pomeriggio, dove che ci era stata assegnata la camera, visto che io non conoscevo il posto Giusy mi aveva fatto fare un giro di ricognizione. Le terme erano bellissime, complete di tutto ma la parte più bella era un lago artificiale con acqua a 32 dove potevi perfino fare il bagno, anche se la profondità non arrivava al metro. In fondo al laghetto degli scogli formavano una grotta con acqua a cascata. Era davvero un posto bellissimo. Avevamo passato il pomeriggio a prendere il sole e fare il bagno, poi la sera eravamo usciti a cena. Per tutta la sera avevo avuto la sensazione che Giusy fosse strana, credevo che dipendesse dal fatto che il posto gli ricordasse i momenti passati insieme ad Alfredo. Durante la cena, aveva bevuto più del solito, quando avevamo finito la prima bottiglia di vino ne aveva ordinata un’altra, alla fine eravamo tutte e due leggermente alticci, avevamo fatto una passeggiata ridendo e scherzando, sembrava che a Giusy fosse ritornato il buon umore, poi ci eravamo avviati per rientrare.
Quando eravamo arrivati in camera, io mi ero preparato per andare a letto, Giusy al contrario era uscita dal bagno indossando il costume, mi aveva detto che non aveva sonno, e visto che le terme erano sempre aperte, sarebbe andata a fare un bagno. Quando era uscita per un po' avevo guardato la televisione, poi annoiato avevo deciso di raggiungerla, avevo messo il costume ed ero uscito. Era quasi mezzanotte, pensavo di non trovare nessuno, invece con mia sorpresa, nel laghetto c’era parecchia gente, erano quasi tutti concentrati al centro del lago, avevo appoggiato il telo da mare alla nostra postazione, poi da lontano avevo intravisto Giusy che camminando nell’acqua si dirigeva alla grotta, a quel punto avevo deciso di raggiungerla, ero entrato in acqua e mi ero avviato.
Passando vicino al raggruppamento delle persone avevo avuto una strana sensazione, mi era sembrato che in parecchi si stessero scambiando effusioni, mi era sembrato normale succedesse, il posto e la situazione erano molto romantici, la stranezza era che lo facessero a poca distanza dagli altri. Avevo proseguito ed ero infine arrivato alla grotta, a differenza dell’esterno dove c’era l’illuminazione la grotta era in penombra si estendeva per una decina di metri con gli scogli sistemati in modo da formare dei piccoli sedili, mi ero guardato intorno per vedere dove era Giusy e quando infine l’avevo intravista non avevo potuto fare a meno di restare a bocca aperta per la sorpresa.
Avevo visto Giusy, ma non era sola, ero rimasto sbalordito dallo spettacolo davanti ai miei occhi. Un uomo era seduto sullo scoglio, Giusy piegata aveva il suo cazzo in bocca, gli stava facendo un pompino, ma non era finita lì, un altro alle sue spalle la stava scopando, lei gemeva dal piacere mentre gli uomini la incitavano ad essere più troia. Ero rimasto allibito e mi era venuto da dire
- Giusy!!! Ma che cazzo stai facendo. E voi chi cazzo siete?
Gli uomini mi avevano guardato, la mia espressione li aveva forse fatti impaurire, forse credendomi il marito si erano subito staccati da lei ed erano corsi verso l’uscita. Giusy mi guardava a bocca aperta, balbettava frasi senza senso, poi l’avevo presa per mano e tirata fuori. Eravamo rientrati senza parlare poi una volta in camera incazzato come una bestia gli avevo detto
- Adesso mi spiegherai tutto. Potrei capire un’avventura. Ma ti rendi conto che erano due?
Per un po' era rimasta zitta, grosse lacrime gli scendevano sul viso, poi dopo un lungo silenzio, mi aveva detto di stare calma e di ascoltarla che mi avrebbe raccontato tutto.
Quello che mi aveva raccontato mi aveva lasciato sconvolto. Praticamente dopo un paio di anni di matrimonio, dalle fantasie iniziali che avevano erano passati alle trasgressioni. Inizialmente avevano fatto scambio con qualche coppia di amici, poi aveva iniziato a frequentare locali per scambisti, facevano vacanze in luoghi trasgressivi. Quando Alfredo si era ammalato non si erano fermati, lui la portava in luoghi dove lei avrebbe potuto scopare anche da sola, quelle terme erano uno di quei posti. Mi aveva svelato che pur se all’inizio fosse stata titubante poi ne avrebbe tratto piacere. Aveva anche detto che gli piaceva molto scopare e quando aveva voglia, lo faceva appena si presentava l’occasione. Ero rimasto allibito, non pensavo di avere una sorella così troia. Per un momento avevo pensato che fosse malata, che soffrisse di ninfomania. Ma lei lo aveva escluso. Alla fine, aveva concluso che non era pentita di nulla e che non faceva del male a nessuno poi era andata in bagno a cambiarsi per la notte mentre io mi ero infilato a letto.
Era stata a lungo in bagno, dopo il suo racconto per me era un problema addormentarmi quando era uscita dal bagno, indossava una sottoveste, ma era come se fosse nuda, il riverbero della luce la rendeva trasparente ed avevo potuto vedere che sotto la sottoveste non indossava nulla. Era passato parecchio tempo, non riuscivo a dormire, pensavo al suo racconto, la rivedevo mentre si faceva scopare da 2 sconosciuti, pensavo al suo corpo, con questi pensieri il cazzo mi era diventato duro, il fatto di essere fratello e sorella mi tratteneva dal saltargli addosso e scoparla anche se il desiderio era quello. Stavo quasi per addormentarmi, mi ero girato verso il lei che dormiva su un fianco, lei dormiva, aveva avuto un piccolo movimento che aveva portato il suo culo ad essere appoggiato al mio cazzo. La ragione diceva che doveva girarmi dall’altro lato ma il cazzo diceva altro. Ormai avevo perso qualsiasi inibizione e morale, mi ero sfilato gli slip, adesso ero nudo, mi ero avvicinato di proposito a lei e gli avevo appoggiato di nuovo il cazzo sul culo.
Ero rimasto per una decina di minuti in quella posizione, cercavo di capire se dormisse dalla frequenza del suo respiro. La sua sottoveste si era alzata, praticamente la sua figa era nuda a contato del mio cazzo, a quel punto la mia eccitazione non mi faceva più ragionare. Avevo iniziato a strusciargli il cazzo sulla figa, lei rimaneva sempre immobile, cercavo il modo di poterglielo infilare dentro, quando ero riuscito ad appoggiare la cappella al suo buco della figa l’avevo sentita bagnatissima, quando avevo spinto, lei aveva avuto un leggero movimento alzando la gamba, adesso era chiaro che non dormiva, si era spostata per facilitarmi. Una leggera spinta ed ero tutto dentro, aveva emesso un gemito ma non aveva detto nulla, quando avevo iniziato a pomparla mi aveva assecondato spingendo indietro il culo, avevo allungato una mano ed avevo afferrato il suo seno. Avevo iniziato a pomparla sempre più velocemente, i suoi gemiti erano aumentati di intensità, infine quando i primi schizzi gli erano arrivati in figa avevo sentito la sua figa contrarsi sul mio cazzo, stava godendo anche lei, avevo fatto una sborrata che mi aveva lasciato senza fiato.
Eravamo rimasti attaccati in quel modo, in silenzio, forse nessuno dei due aveva in coraggio di commentare. Il mio cazzo gli era rimasto in figa, poi lentamente si era ammosciato ed era uscito. Lei senza dire nulla si era alzata era andata in bagno, avevo sentito l’acqua scendere poi dopo pochi minuti era ritornata, non aveva più la sottoveste, era nuda, aveva lasciato la luce in bagno accesa
Che illuminava leggermente la camera, io ero sdraiato a faccia in su, muto, non sapevo che dire, in cuor mio pensavo a qualche scusante se mi avesse detto qualcosa, al contrario lei si era sdraiata accanto senza dire nulla, per un paio di minuti avevamo guardato il soffitto muti, poi era stata lei che si era spostata e mi aveva preso il cazzo in bocca. Aveva iniziato a farmi il più bel pompino della mia vita, dalla passione con cui lo succhiava si capiva che lo faceva con piacere, il mio cazzo era diventato subito duro di nuovo. A quel punto mi ero girato, anche io volevo leccare la sua figa, era depilata e bagnatissima, ci eravamo leccati a lungo, avevo avuto la sensazione, dagli umori che avevo leccato, che avesse avuto un orgasmo. Dopo si era sdraiata e sempre senza dire una parola mi aveva attirato sopra di lei. Quando il mio cazzo era entrato tutto, aveva intrecciato le sue gambe dietro la mia schiena mi aveva attirato a sé iniziando a baciarmi in bocca mentre i suoi gemiti aumentavano di intensità. Avevamo sborrato ancora insieme ma non ci eravamo fermati lo avevamo fatto ancora, era quasi l’alba quando ci eravamo addormentati.
Il mattino dopo al mio risveglio, non avevo potuto fare a meno di pensare agli avvenimenti della notte trascorsa. A mente fredda, consapevole dell’incesto perpetrato una strana angoscia, mi faceva star male dentro, però allo stesso tempo un misto di eccitazione continuava a pervadermi. Ero a disagio nell’affrontare Giusy. Lei era già sveglia e si trovava nel cucinino dell’appartamentino che avevamo affittato, l’avevo sentita parlare al telefono ma non ero riuscito a capire quello che diceva. L’odore del caffè mi aveva fatto decidere che era il momento di affrontarla. Il mio disagio era aumentato quando raggiunta, avevo notato la sua espressione seria e preoccupata. Aveva preparato la colazione abbondante, visto che eravamo più vicini all’ora di pranzo che di colazione. Facevamo colazione quando fattomi coraggio e guardandola con aria seria gli avevo detto
- Penso che dovremmo parlare. Tu che ne dici?
- Hai ragione. Dovremmo parlare. Però lo faremo stasera, mentre torniamo a casa. Per oggi promettimi che non affronteremo il discorso. Stasera con calma affronteremo il problema.
Dopo la colazione, mi aveva chiesto se mi andava di spostarci, voleva farmi vedere un altro posto e presentarmi degli amici. Io ero contrario, ma aveva insistito molto ed alla fine avevo accettato. Avevamo preso le nostre cose ed eravamo partiti in macchina. Dopo un centinaio di chilometri eravamo giunti in un centro wellness. Sbrigate le formalità ci avevano consegnato un accappatoio e dei teli da mare, eravamo andati negli spogliatoi e ci eravamo cambiati. Il posto era molto bello, c’erano parecchie vasche idromassaggio, saune, bagno turco e tante camere, che non ci voleva molto a capire a cosa fossero adibite. Giusy mi aveva portato sul terrazzo, c’era una grande vasca idromassaggio, tantissime sdraio, un baracchino che fungeva da bar e ristoro e poi in semicerchio una serie di Tucul con letto rotondo in mezzo, una piccola palizzata alta più o meno un metro garantiva un minimo di privacy, ci eravamo sistemati in uno di questi. Era l’orario di pranzo, e l’affluenza non sembrava tanta, a mia domanda Giusy mi aveva risposto che gli amici sarebbero arrivati a metà pomeriggio; pertanto, potevamo goderci il sole e rilassarci.
Il posto era davvero molto bello, la gente girava nuda senza problemi di sorta, eravamo stati un po' al sole poi eravamo stati nella vasca a rinfrescarci, poi dopo aver preso da bere eravamo tornati al nostro posto. Giusy mi aveva fatto notare che più di una donna aveva guardato con interesse alla mia dotazione sessuale e che, se avessi voluto avrei potuto tentare un approccio. Gli avevo risposto che non mi interessava e che mi sentivo frastornato dagli tutti quelli avvenimenti nuovi per me. Mentre lei si crogiolava al sole, non avevo potuto fare a meno di osservarla, era davvero bellissima, aveva un corpo stupendo, nonostante si avvicinasse ai quaranta anni, il suo corpo era ancora perfetto. Il ricordo della notte prima e di quanto fosse stata sensuale e scatenata, mi aveva fatto eccitare anche se non era la mia intenzione, lei mi aveva guardato e poi aveva esclamato:
- Vedo che ti sei svegliato. Sai, mi hai sorpreso, non pensavo che fossi così dotato. Da ragazzino non lo eri. Se impari a controllarti e non sborrare presto quando scopi, saresti un amante perfetto. La maggioranza delle donne sbaverebbero per farsi scopare da te.
Non avevo risposto alle sue considerazioni, ed ero rimasto immobile, quando lei si era avvicinata ed aveva iniziato ad accarezzarmi il cazzo. Non mi era mai successo, davanti a tante persone, mi ero guardato intorno accorgendomi che più di una coppia stava scambiandosi effusioni spinte, alcune stavano scopando, ed in uno dei Tucul, c’erano 2 coppie che stavano scopando. La situazione era latamente eccitante, Giusy mi aveva guardato e sorridendomi mi aveva detto
- Lasciati andare fai finta che intorno non ci sia nessuno. Hanno altro da fare che guardare noi
Ero rimasto per un po' titubante, poi fra me e me avevo detto “affanculo tutto” voglio godere. Avevo baciato in bocca Giusy a lungo mentre le nostre mani accarezzavano i nostri corpi. Avevamo passato un tempo lunghissimo a baciarci ed accarezzarci, era stato bellissimo, ma molto più bello era stato quando lei mi aveva chiesto di penetrarla. L’avevo fatta stendere sul bordo del lettino ed io ero sceso restando in piedi, in questa posizione potevo e volevo vedere il mio cazzo mentre entrava nella sua figa. Era una sensazione bellissima vederlo sparire dentro di lei, poi era stata lei ad attirarmi a sé per potermi baciare. Continuava a sussurrarmi di resistere e non di godere subito perché voleva avermi dentro il più possibile. Avevo cercato di trattenermi il più a lungo possibile ed a quanto sembrava lei ne era rimasta molto soddisfatta. Quando infine non avevo resistito e l’avevo avvertita che anche io stavo per venire, lei si era divincolata mi aveva preso il cazzo in bocca continuando a succhiare. Avevo sborrato, avevo provato una sensazione nuova, lei ingoiava e succhiava, era come se mi stesse succhiando l’anima, era stata una sensazione così forte che a un certo punto mi ero staccato da lei. Eravamo rimasti a lungo abbracciati senza pensare a nulla.
- Eccoli sono arrivati. Sono loro.
Giusy mi aveva indicato una coppia, l’uomo era sulla cinquantina, ed era insieme ad una ragazza molto più giovane, aveva il viso con lentiggini il che la faceva sembrare anche più giovane, una volta arrivati avevano salutato Giusy abbracciandola segno che erano conoscenze di vecchia data, poi lei rivolta al me mi aveva presentato e con mio stupore gli aveva detto
- Vi presento mio fratello, mi sono fatta accompagnare da lui.
- Wow che bello. Finalmente ti sei decisa. Ne sono molto contenta.
A parlare era stata la ragazza, io ero impacciato, volevo sprofondare, ero incazzato con Giusy, non mi sarei mai aspettato che dicesse a degli sconosciuti che eravamo fratello e sorella. Si erano sdraiati sul letto con noi, avevano tenuto gli accappatoi, anche se non essendo chiusi bene era come se non ci fossero. Si era chiacchierato del più e del meno per un paio di minuti, l’uomo con mio stupore, fin da subito aveva iniziato a massaggiarsi il cazzo che gli era diventato duro. Stavamo ancora parlando, quando avvicinandosi a Giusy gli aveva infilato il cazzo in figa
- Ma dai papà, non hai nessuna pazienza. Quando la incontriamo non vedi l’ora di metterglielo dentro. Non sei affatto romantico.
La ragazza mi aveva guardato, io avevo una faccia più che sorpresa era stata lei a dirmi
- Lui è mio papà, Giusy non te lo aveva detto?
Non mi aveva detto nulla, ed adesso non gli interessava dirmelo. Aveva abbracciato l’uomo che aveva iniziato a scoparla. Io li osservavo, devo ammettere che un misto di disagio ma anche di gelosia si era impossessato di me. Mia sorella guardandomi lo aveva capito, aveva allungato la mano ed aveva preso la mia stringendomela forte mentre mi sorrideva
- Hai intenzione di stare a osservarli oppure ti occupi di me?
La ragazza, mi aveva richiamato mentre si toglieva l’accappatoio. Anche sul corpo aveva molte lentiggini che la rendevano più eccitante. Si era avvicinata e mi aveva baciato in bocca mentre con la mano aveva iniziato ad accarezzare il mio cazzo, poi dopo avermi fatto sdraiare, si era messa a 69, la sua figa aveva un buon sapore, mi era piaciuta fin da subito. Lei succhiava con passione, il mio cazzo era diventato subito duro e lei mi era venuta sopra prendendolo tutto dentro
- Non farlo, lo sai che non voglio e non mi piace.
A parlare era stata Giusy, l’uomo l’aveva messa a pecorina e stava scopandola.
- Che troia che sei. Sono anni che provo a mettertelo nel culo e mi hai sempre detto no.
- Il mio culo è vergine e tale deve restare. Non l’ho mai fatto e mai lo farò.
L’uomo aveva continuato a scopare Giusy, ma nel contempo usava un linguaggio molto volgare che mi infastidiva. Anche la ragazza si era lasciata andare al turpiloquio, e quelle parole sulla sua bocca stonavano molto. Infine, era stata Giusy a rivolgersi a lei
- Troietta ti piace mio fratello? Ha un bel cazzo vero? Daglielo tu il culo. A te piace molto farti inculare e fare la troia. Ne hai presi anche 2 per volta. Sei più troia di me.
Avevamo scopato a lungo, la ragazza mi aveva dato anche il culo, era insaziabile, sarebbe stato molto meglio però se non si fossero lasciati andare a certe frasi scurrili che mi infastidivano, ma a quanto sembrava per loro erano motivo di eccitazione.
Era arrivato il momento di rientrare a casa. Ci eravamo salutati nel parcheggio e un nuovo momento di gelosia lo avevo avuto quando Giusy aveva salutato l’uomo con un lungo bacio in bocca, anche se la ragazza aveva fatto la stessa cosa con me. Si erano ripromessi di rivederci con più calma. Eravamo partiti, per una decina di minuti eravamo stati in silenzio, poi una volta immessi sull’autostrada ero stato io a prendere la parola
- Hai organizzato di proposito per farmi vedere che non siamo i soli ad avere rapporto incestuoso? Questo non cambia affatto il problema di fondo.
- Si! E ti posso assicurare che non sono gli unici. In passato ho incontrato tante coppie con legami parentali fra loro. Volevo farti capire che molti hanno rapporti incestuosi senza farsene un problema o sentirsi in colpa.
- Mi stai dicendo che vuoi che continuiamo ad avere rapporti? Una relazione?
- Ascoltami. Con Alfredo avevamo raggiunto una perfetta intesa sessuale. Scopavamo in modo molto soddisfacente, ma periodicamente amavamo molto trasgredire senza gelosie. Questo aveva rafforzato il nostro rapporto, eravamo felici. A me piace molto il cazzo, adoro godere, ma non ho mai mischiato il sesso con i sentimenti. Amavo solo Alfredo e lui amava solo me, ma tutte e due eravamo molto felice vedere l’altro godere con altri. Tu sai che ti voglio molto bene, scopare con te è stato bellissimo, e penso lo sia stato anche per te. Ho bisogno di un cazzo che mi scopi e mi faccia godere ma anche di una persona da volere bene. Non farmi cercare altrove. Prenditi tempo, pensaci e valuta la mia proposta.
Ero rimasto zitto per tutto il viaggio, avevo rimuginato a lungo. Gli avvenimenti di quel week end mi avevano stravolto emozionalmente, ma non potevo negare che a scopare mia sorella mi aveva fatto provare un godimento mai auto con altre. Da un lato mi dicevo che quello che era successo moralmente era una cosa orrenda, poi pensavo a quell’uomo che si scopava la figlia, cercavo quasi una scusante ma in fondo sapevo benissimo che nessuno lo avrebbe mai approvato. Eravamo arrivati davanti a casa di Giusy, avevo parcheggiato ed avevo spento la macchina. Quando era scesa ero sceso anche io ed avevo chiuso l’auto. Lei aveva sorriso senza dire nulla, eravamo entrati in casa, lei aveva chiuso la porta, mi aveva dato un lungo bacio e poi mi aveva detto
- Devo concludere che hai accettato la mia proposta?
- Per adesso sì. Vedremo se potrà funzionare. Ma dimmi una cosa, se iniziamo una relazione a me lo darai il culo?
- Non l’ho mai dato a nessuno, nemmeno ad Alfredo. Ma come die il proverbio, mai dire mai.
Ero rimasto la notte con lei, avevamo ancora scopato, ma soprattutto avevamo parlato tanto. Se ci fosse stati bene iniziare la relazione avremmo dovuto portarla avanti nel modo più discreto possibile, non dovevamo dare adito nemmeno al più piccolo pettegolezzo. Giusy mi aveva ricordato che con Alfredo per 20 anni avevano avuto una doppia vita di cui nessuno era a conoscenza. Era abbastanza esperta da fare in modo che nessuno sospettasse di noi. Ed era stato cosi che avevamo iniziato una relazione non solo incestuosa ma anche molto trasgressiva.
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