Un libro eccitante
di
Biblioteca di Macondo
genere
etero
Fine giugno, Sardegna, amiche che si rilassano. L’anno è stato pesante ed è indispensabile staccare la spina dal lavoro, dalla famiglia, dai figli, dai genitori e da quanto di difficile la vita ci propone ogni giorno.
Abbiamo scelto un albergo molto carino, in una zona particolarmente selvaggia e lontana da centri abitati. Ciò consente, la mattina presto, di andare a correre sugli altipiani della zona, guardando la costa e ammirando un mare da favola. Che spettacolo. Il silenzio, la natura, l’azzurro del cielo e il sole che nasce dal mare…
Sono le 7. Torno dalla passeggiata. Sudata, arrossata e impolverata. Non vedo l’ora di fare una doccia e poi fare colazione. Ho un languorino… Mi fiondo in doccia, mi lavo i capelli, mi tolgo di dosso la fatica, mi metto un bikini che esalta le mie forme e indosso un copricostume estivo malizioso.
Nel frattempo, le amiche si sono svegliate e andiamo insieme a fare colazione. Succhi, estratti vari, acqua calda, frutta…che noia! Per fortuna arriva Anna che ordina cornetti ripieni per tutte e, ridendo come se avessimo ancora vent’anni, gustiamo le brioches e ci godiamo una buonissima colazione a bordo piscina.
Torniamo velocemente in stanza per finire di prepararci e scendiamo nella baia privata dell’albergo. Non ci sono ancora tante persone. Il mare è calmo, il suono della risacca mette in pace con il mondo. Prendiamo due ombrelloni vicini e io decido di dedicarmi alla lettura di un bel libro che vorrei leggere da tempo.
E’ il primo sole dell’anno. Ne ho proprio bisogno. Sento il caldo dei raggi che scalda la pelle e penetra nelle ossa. Oriento il lettino in direzione del sole per non perdere nemmeno un raggio. E comincio a leggere, spalmandomi un po’ di crema su tutto il corpo. Lo spray è una soluzione irrinunciabile. Veloce, non unge e “senza impegno”. Mentre le mie amiche entrano in acqua, io mi immergo nella lettura, appassionante e avvincente.
Inizio distesa a tre quarti, con lo schienale un po’ alzato. Ogni tanto mi guardo attorno per controllare la situazione e vedere se le borse sono a posto. Non c’è nessuno. Mi devo ricordare che sono in vacanza e che posso lasciarmi andare. …Riprendo a leggere, indosso i miei occhiali da sole e decido di “abbassare la guardia”. Mi rilasso e allargo un po’ le gambe, così da prendere un po’ di colore anche dove di solito non batte il sole. Dopo poco sento la pelle dell’interno coscia che si fa sentire, pizzica e comincia a tirare. Sento anche il pavimento pelvico caldo…Mi stacco un secondo dalla lettura e comincio a spalmare abbondanti dosi di crema nell’interno coscia. Mi piace mettermi la crema. Parto dal basso e salgo, facendo entrare sempre di più i polpastrelli nella carne.
Questo movimento mi ricorda quando, alle scuole superiori, studiavo con due miei compagni di classe. Sedevano di fianco a me, uno alla mia destra, l’altro alla mia sinistra, e mentre io leggevo a voce alta per studiare insieme, loro due si divertivano ad accarezzarmi le cosce. Partivano dal ginocchio e salivano, evitando inizialmente di toccare la parte interna e facendo venire voglie strane… Era una sensazione nuova per me e facevo fatica a concentrarmi. I due si divertivano a vedere come reagivo e soprattutto i miei capezzoli che si irrigidivano. Me li toccavano per sbaglio, uno scivolava nell’interno coscia e io non riuscivo più a leggere…
Mentre sono persa nei ricordi di gioventù, la piccola spiaggia si è popolata. Di fianco a noi si accomoda una coppia. Lui è un piacente signore sulla settantina, magro e con fisico sportivo. Lei un po’ più giovane, meno curata e un po’ più in carne.
Dopo qualche minuto noto che lui gira il suo lettino. Si mette parallelo a me, un po’ più indietro, a pancia in giù per prendere il sole sulla schiena. Inizialmente non ci faccio caso. Dopo un po’ provo la sensazione di essere guardata, quasi spiata. Senza spostare gli occhiali da sole e tenendo il libro davanti al viso, guardo davanti a me e vedo il mio vicino che si è posizionato davanti al mio lettino per avere una visuale ottimale della mia lei. Rimango inizialmente interdetta. Senza parole. Poi il suo sguardo voglioso mi comincia a prendere. Decido di mettere un altro po’ di crema, ma questa volta nella zona pubica e sposto il lembo del costume. Voglio che mi guardi mentre mi spalmo la crema e voglio che veda che mi sto bagnando. Alzando un po’ il lembo dello slip, può notare il luccicare al sole delle labbra bagnate. Con una sfrontatezza incredibile, non mi toglie gli occhi di dosso. Che sua moglie sia stesa di fianco a lui, sembra non importargliene molto. E’ una situazione talmente assurda che è persino divertente. E continuo a far finta di leggere. E continuo a massaggiarmi. Mi sto bagnando sempre di più, lo sento. E secondo me lo vede bene anche lui. Aggiungo un po’ di crema anche alla parte superiore del corpo, sul seno. Infilo la mano sotto al reggiseno e mi stimolo un po’ i capezzoli. Sposto, per sbaglio, il costume. Avendo una quarta di seno, a volte capita che la carne esca dai confini. Lui sorride, apprezzando.
Continuo a leggere. Lui si sta un po’ agitando, alza lo schienale e si mette seduto, sempre fronte mare (o meglio, interno cosce). Vedo che abbassa la mano vicina ai boxer. Si comincia a massaggiare. Credo che abbia qualche guizzo di vita. Mi viene da ridere, ma non posso. Continuo, imperscrutabile, nella mia lettura. Mi lecco le labbra, le mordicchio, bevo un po’, mi bagno con un po’ d’acqua fredda. Mi sto proprio divertendo a farlo eccitare.
Dopo un po’ lui si alza. Non so se ha intenzione di andare in stanza o in bagno. Decido di seguirlo. Voglio vedere fino a dove vuole arrivare. Salgo la scalinata. Lo vedo alla doccia a metà scala. Mi avvicino alla doccia. Mi guarda. Ha uno sguardo voglioso. Mi lascia il posto. Un vero gentleman. E rimane a guardarmi. Mi sciacquo il corpo, bagno il viso e capelli, mi scorre l’acqua della doccia sulle labbra e sul corpo. Apro la bocca, adoro sentire sulle labbra l’acqua che mi scivola dentro. Gioco con la lingua e le gocce dell’acqua. Lo guardo. E’ sempre lì, di fronte a me. Metto la mano dentro allo slip. A volte la sabbia entra negli angoli più angusti del nostro corpo. Inizio a masturbarmi davanti a lui. Il suo sguardo voglioso mi eccita da impazzire. Da lontano intravedo che sta arrivando qualcuno. Lui si sposta e si dirige verso la scalinata. Va verso l’alto. Si gira. Mi sta chiamando. Vuole che lo segua. Lo seguo dopo poco, entriamo nella hall e andiamo verso le stanze. Arriviamo davanti ad una porta. Lui apre, entriamo. Senza dire nulla, si avventa su di me come un leone su una preda, mi strappa via il reggiseno e comincia a leccarmi il seno e a mordermi i capezzoli come se volesse divorarmi, infila una mano dentro al costume e mi penetra con un dito che muove con forza sul mio clitoride, dall’alto al basso, avanti e indietro. Impazzisco quando mi titillano il clitoride con vigore. Le dita diventano presto due. Il pollice viene infilato con maestria nel buco posteriore mentre con il medio mi continua a carezzare. Non male il vecchietto… Si vede che l’esperienza conta. Ormai sono sufficientemente carica e non riesco a trattenermi. Ho voglia di prenderlo in bocca. Non riesco a farne a meno. Mi piace sentirlo in bocca, leccarlo e vederlo “crescere”. Mi sposto, faccio sedere il mio amico sul letto, gli abbasso i boxer. Per la sua età, devo dire che l’asta non è troppo moscia. Lo lecco, prima con grazia e calma, poi lo infilo tutto dentro la bocca, tenendo le labbra strette, succhiandolo con avidità e massaggiandogli i testicoli. Lo lecco alla base e poi sempre più in giù verso il suo buco posteriore. Gli piace, gli piace da impazzire. Sento che non durerà molto. Mentre lo tengo in bocca, con una mano gli stringo con intensità crescente i testicoli e con l’altra gli infilo un dito nel sedere, ruotandolo con dolcezza e massaggiando internamente. Sta per venire. Comincio a sentire le prime gocce di sperma. Ha un buon sapore, devo ammetterlo. E mentre sento l’onda arrivare, noto che c’è qualcun altro nella stanza. Non ci credo. La moglie è in stanza. Ci sta guardando e mentre lui trema, mugolando, lei si avvicina. In mano ha qualcosa. Un arnese strano, un vibratore doppio. Glielo da in mano. Lui si riprende e inizia a scoparla, infilandoglielo dietro e davanti. Lei ha un brivido di piacere o forse dolore, si piega e comincia a toccarmi. Mi dice di stendermi sul letto. Lei si mette a quattro zampe, mi fa appoggiare le ginocchia e le gambe piegate sopra di lei e comincia a leccarmi ovunque. Ha una lingua molto morbida rispetto a quelle degli uomini, un po’ più rugose. Mi bacia con le sue belle labbra rifatte, succhiandomi con dolce intensità. Non mi è mai capitato di godere così. Non riesco a trattenermi, comincio ad urlare come una cagna in calore “Godo, sì, sto godendo…continua così. O dio…sì….ancora…, sto venendo.” Non so se è il suo vibro doppio o se la mia voce l’ha aiutata, ma sta venendo anche lei. Più controllata, più signorile, più silenziosa… e sento la mia voce che scende di qualche tonalità e sembra quasi quella di una bambina. Li guardo. Sono teneri. Mi guardano. “Grazie cara, è stato bellissimo”. Esco dalla stanza, pensando - con invidia - che arrivare alla loro età con questa complicità, è un dono prezioso.
Autrice: Gioia 73 (detta anche gioia73 o Gioia73)
Abbiamo scelto un albergo molto carino, in una zona particolarmente selvaggia e lontana da centri abitati. Ciò consente, la mattina presto, di andare a correre sugli altipiani della zona, guardando la costa e ammirando un mare da favola. Che spettacolo. Il silenzio, la natura, l’azzurro del cielo e il sole che nasce dal mare…
Sono le 7. Torno dalla passeggiata. Sudata, arrossata e impolverata. Non vedo l’ora di fare una doccia e poi fare colazione. Ho un languorino… Mi fiondo in doccia, mi lavo i capelli, mi tolgo di dosso la fatica, mi metto un bikini che esalta le mie forme e indosso un copricostume estivo malizioso.
Nel frattempo, le amiche si sono svegliate e andiamo insieme a fare colazione. Succhi, estratti vari, acqua calda, frutta…che noia! Per fortuna arriva Anna che ordina cornetti ripieni per tutte e, ridendo come se avessimo ancora vent’anni, gustiamo le brioches e ci godiamo una buonissima colazione a bordo piscina.
Torniamo velocemente in stanza per finire di prepararci e scendiamo nella baia privata dell’albergo. Non ci sono ancora tante persone. Il mare è calmo, il suono della risacca mette in pace con il mondo. Prendiamo due ombrelloni vicini e io decido di dedicarmi alla lettura di un bel libro che vorrei leggere da tempo.
E’ il primo sole dell’anno. Ne ho proprio bisogno. Sento il caldo dei raggi che scalda la pelle e penetra nelle ossa. Oriento il lettino in direzione del sole per non perdere nemmeno un raggio. E comincio a leggere, spalmandomi un po’ di crema su tutto il corpo. Lo spray è una soluzione irrinunciabile. Veloce, non unge e “senza impegno”. Mentre le mie amiche entrano in acqua, io mi immergo nella lettura, appassionante e avvincente.
Inizio distesa a tre quarti, con lo schienale un po’ alzato. Ogni tanto mi guardo attorno per controllare la situazione e vedere se le borse sono a posto. Non c’è nessuno. Mi devo ricordare che sono in vacanza e che posso lasciarmi andare. …Riprendo a leggere, indosso i miei occhiali da sole e decido di “abbassare la guardia”. Mi rilasso e allargo un po’ le gambe, così da prendere un po’ di colore anche dove di solito non batte il sole. Dopo poco sento la pelle dell’interno coscia che si fa sentire, pizzica e comincia a tirare. Sento anche il pavimento pelvico caldo…Mi stacco un secondo dalla lettura e comincio a spalmare abbondanti dosi di crema nell’interno coscia. Mi piace mettermi la crema. Parto dal basso e salgo, facendo entrare sempre di più i polpastrelli nella carne.
Questo movimento mi ricorda quando, alle scuole superiori, studiavo con due miei compagni di classe. Sedevano di fianco a me, uno alla mia destra, l’altro alla mia sinistra, e mentre io leggevo a voce alta per studiare insieme, loro due si divertivano ad accarezzarmi le cosce. Partivano dal ginocchio e salivano, evitando inizialmente di toccare la parte interna e facendo venire voglie strane… Era una sensazione nuova per me e facevo fatica a concentrarmi. I due si divertivano a vedere come reagivo e soprattutto i miei capezzoli che si irrigidivano. Me li toccavano per sbaglio, uno scivolava nell’interno coscia e io non riuscivo più a leggere…
Mentre sono persa nei ricordi di gioventù, la piccola spiaggia si è popolata. Di fianco a noi si accomoda una coppia. Lui è un piacente signore sulla settantina, magro e con fisico sportivo. Lei un po’ più giovane, meno curata e un po’ più in carne.
Dopo qualche minuto noto che lui gira il suo lettino. Si mette parallelo a me, un po’ più indietro, a pancia in giù per prendere il sole sulla schiena. Inizialmente non ci faccio caso. Dopo un po’ provo la sensazione di essere guardata, quasi spiata. Senza spostare gli occhiali da sole e tenendo il libro davanti al viso, guardo davanti a me e vedo il mio vicino che si è posizionato davanti al mio lettino per avere una visuale ottimale della mia lei. Rimango inizialmente interdetta. Senza parole. Poi il suo sguardo voglioso mi comincia a prendere. Decido di mettere un altro po’ di crema, ma questa volta nella zona pubica e sposto il lembo del costume. Voglio che mi guardi mentre mi spalmo la crema e voglio che veda che mi sto bagnando. Alzando un po’ il lembo dello slip, può notare il luccicare al sole delle labbra bagnate. Con una sfrontatezza incredibile, non mi toglie gli occhi di dosso. Che sua moglie sia stesa di fianco a lui, sembra non importargliene molto. E’ una situazione talmente assurda che è persino divertente. E continuo a far finta di leggere. E continuo a massaggiarmi. Mi sto bagnando sempre di più, lo sento. E secondo me lo vede bene anche lui. Aggiungo un po’ di crema anche alla parte superiore del corpo, sul seno. Infilo la mano sotto al reggiseno e mi stimolo un po’ i capezzoli. Sposto, per sbaglio, il costume. Avendo una quarta di seno, a volte capita che la carne esca dai confini. Lui sorride, apprezzando.
Continuo a leggere. Lui si sta un po’ agitando, alza lo schienale e si mette seduto, sempre fronte mare (o meglio, interno cosce). Vedo che abbassa la mano vicina ai boxer. Si comincia a massaggiare. Credo che abbia qualche guizzo di vita. Mi viene da ridere, ma non posso. Continuo, imperscrutabile, nella mia lettura. Mi lecco le labbra, le mordicchio, bevo un po’, mi bagno con un po’ d’acqua fredda. Mi sto proprio divertendo a farlo eccitare.
Dopo un po’ lui si alza. Non so se ha intenzione di andare in stanza o in bagno. Decido di seguirlo. Voglio vedere fino a dove vuole arrivare. Salgo la scalinata. Lo vedo alla doccia a metà scala. Mi avvicino alla doccia. Mi guarda. Ha uno sguardo voglioso. Mi lascia il posto. Un vero gentleman. E rimane a guardarmi. Mi sciacquo il corpo, bagno il viso e capelli, mi scorre l’acqua della doccia sulle labbra e sul corpo. Apro la bocca, adoro sentire sulle labbra l’acqua che mi scivola dentro. Gioco con la lingua e le gocce dell’acqua. Lo guardo. E’ sempre lì, di fronte a me. Metto la mano dentro allo slip. A volte la sabbia entra negli angoli più angusti del nostro corpo. Inizio a masturbarmi davanti a lui. Il suo sguardo voglioso mi eccita da impazzire. Da lontano intravedo che sta arrivando qualcuno. Lui si sposta e si dirige verso la scalinata. Va verso l’alto. Si gira. Mi sta chiamando. Vuole che lo segua. Lo seguo dopo poco, entriamo nella hall e andiamo verso le stanze. Arriviamo davanti ad una porta. Lui apre, entriamo. Senza dire nulla, si avventa su di me come un leone su una preda, mi strappa via il reggiseno e comincia a leccarmi il seno e a mordermi i capezzoli come se volesse divorarmi, infila una mano dentro al costume e mi penetra con un dito che muove con forza sul mio clitoride, dall’alto al basso, avanti e indietro. Impazzisco quando mi titillano il clitoride con vigore. Le dita diventano presto due. Il pollice viene infilato con maestria nel buco posteriore mentre con il medio mi continua a carezzare. Non male il vecchietto… Si vede che l’esperienza conta. Ormai sono sufficientemente carica e non riesco a trattenermi. Ho voglia di prenderlo in bocca. Non riesco a farne a meno. Mi piace sentirlo in bocca, leccarlo e vederlo “crescere”. Mi sposto, faccio sedere il mio amico sul letto, gli abbasso i boxer. Per la sua età, devo dire che l’asta non è troppo moscia. Lo lecco, prima con grazia e calma, poi lo infilo tutto dentro la bocca, tenendo le labbra strette, succhiandolo con avidità e massaggiandogli i testicoli. Lo lecco alla base e poi sempre più in giù verso il suo buco posteriore. Gli piace, gli piace da impazzire. Sento che non durerà molto. Mentre lo tengo in bocca, con una mano gli stringo con intensità crescente i testicoli e con l’altra gli infilo un dito nel sedere, ruotandolo con dolcezza e massaggiando internamente. Sta per venire. Comincio a sentire le prime gocce di sperma. Ha un buon sapore, devo ammetterlo. E mentre sento l’onda arrivare, noto che c’è qualcun altro nella stanza. Non ci credo. La moglie è in stanza. Ci sta guardando e mentre lui trema, mugolando, lei si avvicina. In mano ha qualcosa. Un arnese strano, un vibratore doppio. Glielo da in mano. Lui si riprende e inizia a scoparla, infilandoglielo dietro e davanti. Lei ha un brivido di piacere o forse dolore, si piega e comincia a toccarmi. Mi dice di stendermi sul letto. Lei si mette a quattro zampe, mi fa appoggiare le ginocchia e le gambe piegate sopra di lei e comincia a leccarmi ovunque. Ha una lingua molto morbida rispetto a quelle degli uomini, un po’ più rugose. Mi bacia con le sue belle labbra rifatte, succhiandomi con dolce intensità. Non mi è mai capitato di godere così. Non riesco a trattenermi, comincio ad urlare come una cagna in calore “Godo, sì, sto godendo…continua così. O dio…sì….ancora…, sto venendo.” Non so se è il suo vibro doppio o se la mia voce l’ha aiutata, ma sta venendo anche lei. Più controllata, più signorile, più silenziosa… e sento la mia voce che scende di qualche tonalità e sembra quasi quella di una bambina. Li guardo. Sono teneri. Mi guardano. “Grazie cara, è stato bellissimo”. Esco dalla stanza, pensando - con invidia - che arrivare alla loro età con questa complicità, è un dono prezioso.
Autrice: Gioia 73 (detta anche gioia73 o Gioia73)
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