Che tutto resti in famiglia 2-Il cazzo del mio futuro suocero

di
genere
incesti

Il racconto continua con le parole di Silvia.

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Quando avevo conosciuto Giulio,che sarebbe diventato mio marito,lavoravo come commessa in un negozio di calze da donna e lingerie.

Lui aveva cominciato a frequentare il negozio e,ben presto,aveva preso una certa confidenza con me al punto che,quando ero impegnata con qualche cliente,anche se vi erano altre commesse libere,lui si metteva tranquillo in un angolo ed aspettava che mi liberassi per farsi servire e,soprattutto per farsi consigliare da me.

Le sue richieste erano sempre le stesse:

"Aveva una madre molto giovane,alta,slanciata che aveva la sua stessa taglia con una IV di seno la quale,fidandosi dei suoi gusti,lo mandava a scegliere tutti i capi di biancheria intima(perizoma,reggiseno,coulottes,bodyes etc.)di cui aveva bisogno.

In verità,mi stupivo della quantità di capi,tutti molto sexi,che indossava sua madre.

La situazione era alquanto eccentrica e lui stesso,per quanto fosse un giovane molto gentile,educato,un pò timido ed introverso,mi appariva alquanto stravagante nei suoi atteggiamenti.

A volte,si appartava anche in camerino per provare lui stesso i capi che avrebbe acquistato per sua madre.

Le regole del negozio non consentivano di provare i capi intimi.

Con lui però,in accordo col direttore,facevo delle eccezioni giacché,non era mai successo che non acquistasse i capi provati.

Solo due volte,non aveva scelto quelli indossati ma,li aveva pagati lo stesso e poi,li aveva regalati a me.

A quel tempo,io ero una ragazza gentile e disponibile professionalmente ma,al tempo stesso,ero considerata molto bella ed avevo un aspetto e forme fisiche alquanto procaci.

Certo,anche il mio abbigliamento copriva ben poco delle mie grazie,coperte(direi piuttosto,scoperte!)da vertiginose minigonne ed attillatissime camicette dal decolleté generoso e provocante.

Devo anche confessare che spesso dimenticavo anche di mettere gli stringatissimi perizoma che indossavo abitualmente ed anche dei reggiseno,facevo volentieri a meno.

Così conciata,parevo davvero nuda!

Al direttore del negozio,questo mio modo di propormi non dispiaceva affatto e non solo perché di tanto in tanto gli concedevo di fare un "giretto"dentro di me ma,soprattutto perché,il negozio era un via vai di maschi di ogni età che,venivano col preciso scopo di lucidarsi gli occhi e non solo quelli a giudicare dal pacco che esibivano sotto la cerniera dei calzoni.

Chiaramente,per il negozio tutto questo si traduceva in maggiori incassi per la gioa del direttore che,oltre che spassarsela con me,rinpinguava le casse della ditta.

Qualche volta,quando con una scusa riusciva a mandare la moglie coi bambini al mare,dopo la chiusura mi portava a casa sua e lì,mi chivava per tutta la notte.

In quelle occasioni,sfogava tutta la sua frustrazione per il fatto che in negozio,doveva per forza di cose,accontentarsi di qualche veloce pompino o frustranti sveltive che consumavamo nel retrobottega quando il suo livello di arrapamento non era più controllabile e dunque,mi sborrava dentro appena col la cappella superava la barriera delle piccole labbra.

Quando uscivo la sera alla chiusura del nogozio,spesso trovavo qualcuno ad aspettarmi.

A volte erano giovani squattrinati dai quali mi facevo accompagnare e chiavare in macchina.

Il più delle volte,dopo la scopata,li portavo anche in pizzeria dove offrivo io.

Quando invece ad aspettarmi c'erano vecchi o signori più aitanti e con adeguate disponibilità economiche,normalmente,mi portavano al ristorante e poi a casa se erano liberi.

Quelli sposati naturalmente,mi portavano in albergo dove,prima di chiavarmi mi coprivano di complimenti per la mia bellezza,la mia spigliatezza e per l'erotismo che emanavo.

Dopo la prima sborrata,in attesa di recuoerare le forze,mi tediavano raccontandomi delle mogli e di tutte le loro frustrazioni coniugali.

Comunque,sia i vecchi che i più giovani,non lesinavano di ricompensarmi adeguatamente per le ore di passione che gli regalavo.

Si!La mia era proprio passione tanto ero attratta dai maschi ma,soprattutto dall'attributo che avevano tra le gambe e dalla cremina che ne fuorusciva della quale ero assolutamente ghiotta!

I maschi questo lo sentivano perfettamente e,credendo che la mia eccitazione fosse espressamente dovuta alla loro persona,se ne sentivano orgogliosamente gratificati.

Anche se a quel tempo ero ancora molto giovane(avevo 19 anni!)ero già molto disinibita ed esperta avendo cominciato a fare sesso già da molti anni prima e la persona che mi aveva svezzata,era un'amico di famiglia molto porco e piuttosto ben dotato che mi aveva istruita per bene ad usare la bocca e mi aveva ben aperta in entrambi i canali.

Il porco era un medico amico di mia madre(penso che si chiavasse anche lei giacché mio padre,per motivi di lavoro,a volte si assentava anche per alcune settimane)e già a tredici anni mi faceva prendere la pillola!

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Una sera alla chiusura,in modo del tutto inatteso,ad aspettarmi c'era Giulio(il ragazzo della lingerie)il quale mi ha offerto un passaggio,poi mi ha portata a bere un'aperitivo e successivamente siamo andati in pizzeria.

Dopo la pizza e contrariamente a quanto facevano tutti i maschi,nonostante che avessi la minigonna completamente tirata sù con le cosce ed il perizoma in bella vista,invece di toccarmi e poi chiedermi di scopare,mi ha accompaganta a casa lasciandomi con un casto bacio sulla guancia.

Io non ero abituata ad un trattamento così "rispettoso".

La cosa mi aveva talmente stupita che mi sono eccitata e con la fica completamente bagnata,giunta a casa,ho dovuto gettarmi sul letto per masturbarmi furiosamente.

Nei giorni successivi,la scena si è ripetuta per altre due volte sino a che una sera,ha voluto portarmi a cena a casa sua.

La casa era bellissima,molto grande ed arredata in modo signorile.

Non avevo mai visto una casa così bella,un'attico dal quale si dominava tutta la città.

La mamma,esattamente come me l'aveva descritta lui,era davvero una bella donna.

Il padre,bell'uomo alto e robusto,leggermente attempato,aveva un aspetto molto virile.

La sua stretta di mano energica e avvolgente,mi aveva dato un brivido ed anche dal suo corpo ben curato,emanava un forte olezzo di maschio.

Inaspettatamente verso la fine della cena,Giulio rivolgendosi ai suoi aveva detto:

-Mamma...papà...Silvia è la mia fidanzata....-

Quella dichiarazione aveva colto di sorpresa tutti e,senza lasciargli finire la frase,il padre rivolgendosi alla moglie le aveva detto:

-Laura,prendi Giulietta e vai di là!-

Qualcosa mi diceva che gli eventi stavano precipitando prendendo una piega assolutamente imprevista e surreale.

Perché aveva parlato del figlio chiamandolo Giulietta al femminile anzichè col suo nome Giulio?

Quando il ragazzo accompagnato dalla madre è sparito dietro una grande porta,Nicola(questo il nome del padre)mi ha invitata in salotto dove mi ha offerto da bere.

Poi,mentre io ero seduta sul divano con le cosce completamente scoperte e la strisciolina del perizoma che a malapena copriva il mio sesso in bella mostra,lui rimanendo in piedi davanti a me,senza dire una parola,si è slacciato il pantalone e lasciandolo scivolare a terra,ha scoperto un'enorme pacco tenuto da un sospensorio tipico di quelli che usano gli atleti.

Mentre si slacciava la camicia,ho potuto ammirare un corpo stupendo virile e tonico.

Nello stupore del momento,mi sono compiaciuta dell'esattezza della mia prima impressione ma poi,il mio sguardo è stato ipnotizzato dalla magistrale visione che mi è apparsa nel momento in cui,sfilando il perizoma,il suo cazzo è scivolato in basso pendendo come una terza gamba.

Era uno spettacolo incredibile e sconvolgente quello che si presentava davanti al mio stupito viso.

Istintivamente, pensando ad un sogno,con le mani mi sono strizzata gli occhi ottenendo il risultato che,riaprendoli,il "coso" mi appariva ancora più mostruosamente grande.

Avevo già visto moltissimi maschi nudi sino a quel momento ma,ciò che avevo di fronte,era paragonabile solo a certe sculture o affreschi pompeiani che riproducevano Priapo col suo gigantesco membro asinino!

Lui naturalmente percepiva il mio stupore e rimanendo sempre in silenzio,mi ha portato le mani sulle tempie e con fare delicato,ha portato il mio viso a contatto con la proboscide.

Dopo avermene fatto inalare il forte odore di maschio e percepire al contatto col mio viso,la levigata, morbida consistenza,sollevando il mio viso e fissando i suoi occhi nei miei mi ha detto:

-Silvia,non aver paura,leccalo e....vedrai...ti piacerà,sono certo che piacerà sia a te,alla tua bocca carnosa ed alla tua micina....guardati tra le cosce Silvia....sei già in un lago di umori.....-

Aveva ragione Nicola,a quella visione la mia mente e la mia fica avevano reagito in maniera assolutamente sconnessa;la mente era intimorita e sconvolta da quella incredibile visione mentre la mia fica si scioglieva con copiosi flutti di umori per essere pronta ad accogliere quel mostro dentro di se.

segue



scritto il
2013-03-06
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