Soumise Valen 6
di
King Arthur
genere
incesti
Tornai in camera mia.
Ma cosa mi stava accadendo? Cosa suscitavano in me le azioni di mio fratello Salvo?
In due giorni era cambiata la mia prospettiva di vita. Non riconoscevo più me stessa.
Non solo mi ero eccitata quando lui mi aveva messo le mani addosso, ma era proprio la sensazione di essere umiliata, dominata ed usata che mi facevano impazzire. Non mi era mai accaduto prima. L'avermi chiamata cagna, essere stata costretta a leccare il suo cazzo sporco e molto odoroso mi aveva incendiato la figa, fatto esplodere i capezzoli ma soprattutto sconquassato il cervello. Avevo ancora la fighetta in fiamme, non potevo farci nulla. Mio fratello Salvo aveva sei anni meno di me, ma cazzo sapeva come trattarmi! Mi aveva resa finalmente libera di essere me stessa, lui mi aveva compresa. Credo sarei stata disposta a tutto per lui.
Immersa in questi pensieri mi rimisi a studiare, con la fighetta umida e gonfia ed i ciucci dolenti a causa del loro estremo turgore. Anche il mio sederino era ancora caldo per la sculacciata ricevuta.
Verso le 13.00 venne Salvo nella mia camera e mi disse "È ora di preparare il pranzo, non penserai mica di stare chiusa qui tutto il giorno!"
Poi fece una cosa inaspettata.
Si portò dietro di me, che ero ancora seduta alla mia scrivania, e come niente fosse mi mise al collo un collare di pelle del nostro cane, Argo. Agganciando anche il guinzaglio disse "vedrai Valen, sarai educata ad essere la mia brava cagnolina, ubbidiente e disponibile."
Presa alla sprovvista mi alzai, per andare allo specchio e vedere come stavo col collare; uno strattone fortissimo del guinzaglio mi fece capitolare a terra "le cagne camminano a quattro zampe, non parlano ma abbaiano, sono sempre nude e disponibili e mangiano senza usare le zampe".
Capii subito di dover camminare a 4 zampe.
Era iniziata una nuova fase della mia vita.
Ma cosa mi stava accadendo? Cosa suscitavano in me le azioni di mio fratello Salvo?
In due giorni era cambiata la mia prospettiva di vita. Non riconoscevo più me stessa.
Non solo mi ero eccitata quando lui mi aveva messo le mani addosso, ma era proprio la sensazione di essere umiliata, dominata ed usata che mi facevano impazzire. Non mi era mai accaduto prima. L'avermi chiamata cagna, essere stata costretta a leccare il suo cazzo sporco e molto odoroso mi aveva incendiato la figa, fatto esplodere i capezzoli ma soprattutto sconquassato il cervello. Avevo ancora la fighetta in fiamme, non potevo farci nulla. Mio fratello Salvo aveva sei anni meno di me, ma cazzo sapeva come trattarmi! Mi aveva resa finalmente libera di essere me stessa, lui mi aveva compresa. Credo sarei stata disposta a tutto per lui.
Immersa in questi pensieri mi rimisi a studiare, con la fighetta umida e gonfia ed i ciucci dolenti a causa del loro estremo turgore. Anche il mio sederino era ancora caldo per la sculacciata ricevuta.
Verso le 13.00 venne Salvo nella mia camera e mi disse "È ora di preparare il pranzo, non penserai mica di stare chiusa qui tutto il giorno!"
Poi fece una cosa inaspettata.
Si portò dietro di me, che ero ancora seduta alla mia scrivania, e come niente fosse mi mise al collo un collare di pelle del nostro cane, Argo. Agganciando anche il guinzaglio disse "vedrai Valen, sarai educata ad essere la mia brava cagnolina, ubbidiente e disponibile."
Presa alla sprovvista mi alzai, per andare allo specchio e vedere come stavo col collare; uno strattone fortissimo del guinzaglio mi fece capitolare a terra "le cagne camminano a quattro zampe, non parlano ma abbaiano, sono sempre nude e disponibili e mangiano senza usare le zampe".
Capii subito di dover camminare a 4 zampe.
Era iniziata una nuova fase della mia vita.
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