Soumise Valen 1 Prologo

di
genere
incesti

Accadde tutto per caso, un'estate di molti fa. Ero a casa, stavo studiando per finire gli esami di maturità. Ancora qualche sforzo e poi via con le agognate ferie. A metà mattina, mi venne voglia di bere un caffè e, da vero paraculo, chiamai a gran voce mia sorella Valentina. Lei ha sei anni più di me e stava per finire l'Università.
"Valen, fai un caffè. Sono in crisi da mancanza di caffeina" dissi.
Lei fece una faccia strana, ma poi rispose: "va bene, in fondo ne ho bisogno anch'io".
Dopo un quarto d'ora Valentina arrivò in camera mia, con il vassoio, la tazzina di caffè ed un bricchetto di latte freddo. Nell'appoggiare il vassoio sulla mia scrivania qualcosa andò storto e parte del caffè e del latte finì sul vassoio. Con un po'di stizza dissi: "Valen, ma sei impedita? Meriteresti una bella sculacciata, solo con una bella punizione tu recupereresti l'attenzione! Cazzo sei svampita!".
Valentina diventò rossa in volto come un peperone, abbassò lo sguardo a terra e mi disse:"Scusami. Hai ragione. Non ne azzecco una. Vado a rifare il caffè, scusami".
Dopo qualche minuto potei bere finalmente il mio caffè. Tuttavia avevo potuto notare il rossore di Valentina, e quindi decisi di affondare la presa, andando per gradi e cercando di capire il suo reale coinvolgimento. Così subito dissi:"tu sei stata disattenta, svogliata ed irrispettosa. Quindi mi sembra giusto, per il tuo bene, che io ti punisca. Ciò ti permetterà di stare più attenta, Valentina. Come punizione ti ordino che per tutta l'estate, quando noi saremo a casa soli, tu starai in mutandine e reggiseno. Ti vestirai solo al ritorno di mamma e papà. Sono consapevole che questa cosa ti imbarazza, ma sono certo che migliorerai".
Lei diventò paonazza, spalancò la bocca per la sorpresa e rispose:"speravo in una punizione meno dura. Però ho sbagliato e ti chiedo scusa" Detto questo fece una cosa che era per me inaspettata: si sfilò prima la maglietta e poi i pantaloncini, rimanendo in mutandine e reggiseno.
Erano mutandine di cotone, bianche, così come il reggiseno. Nulla di che.
"Va bene così Salvo? Ora sei contento? Posso tornare a studiare?".
Decisi di battere il ferro finché era caldo:"per ora va bene Valentina. Ma non credere che finisca qui. E da domani vedi di indossare della lingerie adeguata. Quella che hai addosso non mi piace, provvedi in merito".
Si girò, uscì dalla mia stanza, lasciando a terra maglietta e pantaloncini.
Avevo il cazzo duro, pensando a quanto accaduto e a come si sarebbe sviluppata la situazione...
scritto il
2023-08-15
7 . 7 K
visite
1
voti
valutazione
2
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.