Soumise Valen 3
di
King Arthur
genere
incesti
Poco prima di mezzogiorno squillò il telefono di mia sorella. Fece due parole e chiuse la telefonata. Andai in camera sua, in fondo ogni occasione doveva essere colta per umiliarla sempre più.
"Chi era al telefono, Valentina?"
"Era mamma, ha detto che oggi lei e papà torneranno dopo cena. Hanno impegni di lavoro"
"Sei proprio una stronza maleducata ed impertinente. Se non vengo io a chiederti... Non mi avresti detto niente? Vuoi proprio farmi incazzare, cagna!"
"No Salvo! Non ci ho pensato"
"Vieni subito in camera mia, che ti faccio tornare l'educazione".
Arrivati nella mia camera dissi"Da ora sono il tuo Padrone. Ti consiglio di stare zitta e di essere obbediente. Sdraiati sul mio letto, pancia sotto!"
"Ma cosa vuoi farmi, Salvo! Sono tua sorella, non puoi trattarmi così!".
"Senti puttana, sta mattina ho visto che avevi i ciucci duri ed il perizoma bagnato. Non vorrei arrivare a dover mostrare le foto che ti ho fatto di nascosto a papà"
Mi sedetti sul mio letto, proprio di fianco a Valentina.
Iniziai a sfiorarle il culo. Il filo del perizoma era proprio dentro le natiche, a contatto con il buco del culo.
Improvvisamente le diedi una sberla, abbastanza forte, sulla natica destra.
Valen, mugolò molto forte, anche per la sorpresa.
"Non ci siamo. Ti ho detto di stare zitta. Non devi disturbarmi, o ci saranno provvedimenti".
E così le diedi un'altra sberla, sull'altra natica.
Valentina cacciò un urlo, parzialmente soffocato.
"Ah, ma allora mi stai sfidando" dissi. Ora ti faccio vedere io come si rende muta una cagna disobbediente".
In un sol colpo, mi alzai, appoggiando un ginocchio sulla sua schiena, immobilizzandola sul materasso. Le tolsi velocemente il perizoma.
Valentina iniziò a lamentarsi a gridare, ma non riusciva a muoversi.
Approfittando del suo smarrimento le ficcai il perizoma bagnato in bocca.
"Ora stai zitta, puttanella? Non ti lamenti più? Vedi di stare ferma o ti do talmente tante botte che resti a letto tutta l'estate!".
La figa di Valen era velata di un umidore denso. Luccicava. Era completamente glabra. Il suo buco del culo, piccolo, non slabbrato, rosa e senza un pelo.
"Da oggi girerai nuda per casa, in mia presenza. Se hai capito dimmi si con la testa".
Dopo qualche secondo accettò e ricordandosi gli ordini del mattino, divaricò le gambe.
Era rossa dalla vergogna, tremava come una foglia. Ma stava lì in attesa delle mie azioni.
"Chi era al telefono, Valentina?"
"Era mamma, ha detto che oggi lei e papà torneranno dopo cena. Hanno impegni di lavoro"
"Sei proprio una stronza maleducata ed impertinente. Se non vengo io a chiederti... Non mi avresti detto niente? Vuoi proprio farmi incazzare, cagna!"
"No Salvo! Non ci ho pensato"
"Vieni subito in camera mia, che ti faccio tornare l'educazione".
Arrivati nella mia camera dissi"Da ora sono il tuo Padrone. Ti consiglio di stare zitta e di essere obbediente. Sdraiati sul mio letto, pancia sotto!"
"Ma cosa vuoi farmi, Salvo! Sono tua sorella, non puoi trattarmi così!".
"Senti puttana, sta mattina ho visto che avevi i ciucci duri ed il perizoma bagnato. Non vorrei arrivare a dover mostrare le foto che ti ho fatto di nascosto a papà"
Mi sedetti sul mio letto, proprio di fianco a Valentina.
Iniziai a sfiorarle il culo. Il filo del perizoma era proprio dentro le natiche, a contatto con il buco del culo.
Improvvisamente le diedi una sberla, abbastanza forte, sulla natica destra.
Valen, mugolò molto forte, anche per la sorpresa.
"Non ci siamo. Ti ho detto di stare zitta. Non devi disturbarmi, o ci saranno provvedimenti".
E così le diedi un'altra sberla, sull'altra natica.
Valentina cacciò un urlo, parzialmente soffocato.
"Ah, ma allora mi stai sfidando" dissi. Ora ti faccio vedere io come si rende muta una cagna disobbediente".
In un sol colpo, mi alzai, appoggiando un ginocchio sulla sua schiena, immobilizzandola sul materasso. Le tolsi velocemente il perizoma.
Valentina iniziò a lamentarsi a gridare, ma non riusciva a muoversi.
Approfittando del suo smarrimento le ficcai il perizoma bagnato in bocca.
"Ora stai zitta, puttanella? Non ti lamenti più? Vedi di stare ferma o ti do talmente tante botte che resti a letto tutta l'estate!".
La figa di Valen era velata di un umidore denso. Luccicava. Era completamente glabra. Il suo buco del culo, piccolo, non slabbrato, rosa e senza un pelo.
"Da oggi girerai nuda per casa, in mia presenza. Se hai capito dimmi si con la testa".
Dopo qualche secondo accettò e ricordandosi gli ordini del mattino, divaricò le gambe.
Era rossa dalla vergogna, tremava come una foglia. Ma stava lì in attesa delle mie azioni.
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