Eppur mi son scordato di te
di
Emanuela
genere
masturbazione
UN CAZZO E' UN CAZZO!! Lo so riconoscere ancora. Anche se e' in Gelly(avrei imparato dopo una ricerca su Google che si tratta di una gomma trasparente, come le Meduse appunto.)e con simpatici quanto inutili brillantini al suo interno.
Non fosse stato che il suddetto CAZZO faceva bella mostra di se sul comodino di mia figlia.
Credo che l' arcobaleno delle emozioni che mi attraversò fosse nell' ordine, SGOMENTO,INCREDULITA', RABBIA, VERGOGNA.. chissà poi perché visto che non lo avevo mica dimenticato IO il "giocattolo" sul comodino.
Feci per chiudere la porta e andarmene, ma la voglia di farlo sparire alla mia vista mi portò invece li vicino, aprii il cassetto e nel contempo lo presi con due dita alla base come se fosse un animale morto, e tirai.. Ma NON SI STACCAVA.. Era saldamente ancorato alla base da una ventosa maledetta che mi rendeva difficile il mio gia' ingrato compito.
lo presi allora bene in mano per staccarlo con piu' forza. NIENTE non ne voleva sapere.
Mi dava disagio pensare all utilizzo da parte di Laura, mia figlia di quell' oggetto.
Alla fine cedette. E controvoglia ne apprezzai le dimensioni perfette per una mano femminile e la sua morbidezza .Il tutto avvenne in pochi secondi. E mentre lo lasciavo cadere nel cassetto il tempo parve fermarsi!!
Ha 19 anni pensai.. E' fisiologico che si MASTURBI!! una tenerezza improvvisa mi fece ricordare i MIEI 19 anni!!
Sprofondai... coi ricordi dentro una stretta cabina in riva al mare con l' odore di salsedine e di gomma. Con una mano dentro il costume sporco di sabbia e l' altra che stringeva un seno ancora piccolo e sodo. Di fretta e con la faccia paonazza guardavo da dietro le fessure sperando che non mi sentisse nessuno mentre sfogavo le mie sane voglie
e GODEVO.
Sorrisi e mi torno anche alla mente la sega che feci a mio cugino Alberto a casa sua (veramente fu' una mezza sega visto che non venne neppure)ma mi dette l' opportunità di vedere un pene vero seppur di ridotte dimensioni. Ma questo lo appurai in seguito con l' esperienza.
Già ESPERIENZA!! Nome altisonante visto che credo di avere un palmares di 2 CAZZI. E uno è Claudio.. mio marito
l' altro.. beh l' altro e' o meglio ERA.. Un condomino del palazzo in cui abitiamo.
Mi guardava in un modo inequivocabile tanto che mi chiedevo come cavolo facesse Claudio a non accorgersene!!! Passai mesi a fantasticare su me e lui mentre mio marito mi prendeva a letto. Ero giovane allora, bella, bella come mia figlia adesso. e il mio corpo URLAVA SESSO.
Fu una cosa veloce. Mi invitò a casa per un caffè , un chiaro pretesto e lo sapevamo tutti e due. Ricordo i suoi baci sul collo, le mani sui miei seni e poi il suo cazzo nella mia mano con lui in piedi che ansimava mentre lo masturbavo .Che ci crediate o no, non andammo oltre fortunatamente. E se ne andò da li a poco. evitandoci cosi' l imbarazzo.
Di esperienza .. ne ho fatta tanta da sola ecco. Ma ho sempre preferito le mie dita agli oggetti.
Laura era alla seconda ora di una barbosissima lezione. Fissava le belle mani del giovane e avvenente docente .le sovvenne una situazione erotica. CHISSA COME SE LO MENA!
Un istante dopo sudava freddo, gli occhi sgranati e la mano sulla bocca per evitare di urlare. nessuno noto' la sua disperazione.. OCCAZZO....HO DIMENTICATO IL MIO DILDO SUL COMODINO!!!
Ne era certa lo aveva usato ieri notte, era vogliosissima e DOVEVA spegnere quel fuoco in mezzo alle gambe, prima che diventasse perfino dolorosa.
Quella situazione però le sembrava distante anni luce, ora un misto di disperazione e vergogna le fecero bastardamente compagnia fino al suo rientro a casa.
Entrata in casa sua madre la saluto' con un distratto CIAO LAURA.. la salutò a sua volta e si precipitò in camera sua.
OMMIODDIO NON C'E' PIU.. aprì d' istinto il comodino e notò con sollievo che il dildo era li dentro
Ti va merenda? Veramente aveva lo stomaco a pezzi ma cazzo....avrebbe comunque dovuto parlare prima o poi con lei
Andò in cucina con aria sconfitta, sul tavolo latte e biscotti gia pronti e sua madre che smangiucchiava, e intanto canticchiava
Eppur mi son scordata di te.. come ho fatto non so...
Dai Mammaaaa finiscilaaaa
Fini' cosi' a ridere due Donne che ridevano.
Non fosse stato che il suddetto CAZZO faceva bella mostra di se sul comodino di mia figlia.
Credo che l' arcobaleno delle emozioni che mi attraversò fosse nell' ordine, SGOMENTO,INCREDULITA', RABBIA, VERGOGNA.. chissà poi perché visto che non lo avevo mica dimenticato IO il "giocattolo" sul comodino.
Feci per chiudere la porta e andarmene, ma la voglia di farlo sparire alla mia vista mi portò invece li vicino, aprii il cassetto e nel contempo lo presi con due dita alla base come se fosse un animale morto, e tirai.. Ma NON SI STACCAVA.. Era saldamente ancorato alla base da una ventosa maledetta che mi rendeva difficile il mio gia' ingrato compito.
lo presi allora bene in mano per staccarlo con piu' forza. NIENTE non ne voleva sapere.
Mi dava disagio pensare all utilizzo da parte di Laura, mia figlia di quell' oggetto.
Alla fine cedette. E controvoglia ne apprezzai le dimensioni perfette per una mano femminile e la sua morbidezza .Il tutto avvenne in pochi secondi. E mentre lo lasciavo cadere nel cassetto il tempo parve fermarsi!!
Ha 19 anni pensai.. E' fisiologico che si MASTURBI!! una tenerezza improvvisa mi fece ricordare i MIEI 19 anni!!
Sprofondai... coi ricordi dentro una stretta cabina in riva al mare con l' odore di salsedine e di gomma. Con una mano dentro il costume sporco di sabbia e l' altra che stringeva un seno ancora piccolo e sodo. Di fretta e con la faccia paonazza guardavo da dietro le fessure sperando che non mi sentisse nessuno mentre sfogavo le mie sane voglie
e GODEVO.
Sorrisi e mi torno anche alla mente la sega che feci a mio cugino Alberto a casa sua (veramente fu' una mezza sega visto che non venne neppure)ma mi dette l' opportunità di vedere un pene vero seppur di ridotte dimensioni. Ma questo lo appurai in seguito con l' esperienza.
Già ESPERIENZA!! Nome altisonante visto che credo di avere un palmares di 2 CAZZI. E uno è Claudio.. mio marito
l' altro.. beh l' altro e' o meglio ERA.. Un condomino del palazzo in cui abitiamo.
Mi guardava in un modo inequivocabile tanto che mi chiedevo come cavolo facesse Claudio a non accorgersene!!! Passai mesi a fantasticare su me e lui mentre mio marito mi prendeva a letto. Ero giovane allora, bella, bella come mia figlia adesso. e il mio corpo URLAVA SESSO.
Fu una cosa veloce. Mi invitò a casa per un caffè , un chiaro pretesto e lo sapevamo tutti e due. Ricordo i suoi baci sul collo, le mani sui miei seni e poi il suo cazzo nella mia mano con lui in piedi che ansimava mentre lo masturbavo .Che ci crediate o no, non andammo oltre fortunatamente. E se ne andò da li a poco. evitandoci cosi' l imbarazzo.
Di esperienza .. ne ho fatta tanta da sola ecco. Ma ho sempre preferito le mie dita agli oggetti.
Laura era alla seconda ora di una barbosissima lezione. Fissava le belle mani del giovane e avvenente docente .le sovvenne una situazione erotica. CHISSA COME SE LO MENA!
Un istante dopo sudava freddo, gli occhi sgranati e la mano sulla bocca per evitare di urlare. nessuno noto' la sua disperazione.. OCCAZZO....HO DIMENTICATO IL MIO DILDO SUL COMODINO!!!
Ne era certa lo aveva usato ieri notte, era vogliosissima e DOVEVA spegnere quel fuoco in mezzo alle gambe, prima che diventasse perfino dolorosa.
Quella situazione però le sembrava distante anni luce, ora un misto di disperazione e vergogna le fecero bastardamente compagnia fino al suo rientro a casa.
Entrata in casa sua madre la saluto' con un distratto CIAO LAURA.. la salutò a sua volta e si precipitò in camera sua.
OMMIODDIO NON C'E' PIU.. aprì d' istinto il comodino e notò con sollievo che il dildo era li dentro
Ti va merenda? Veramente aveva lo stomaco a pezzi ma cazzo....avrebbe comunque dovuto parlare prima o poi con lei
Andò in cucina con aria sconfitta, sul tavolo latte e biscotti gia pronti e sua madre che smangiucchiava, e intanto canticchiava
Eppur mi son scordata di te.. come ho fatto non so...
Dai Mammaaaa finiscilaaaa
Fini' cosi' a ridere due Donne che ridevano.
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