Un San Valentino senza marito

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genere
tradimenti

E il 13 febbraio
Con il mio nuovissimo suv sto rientrando a casa
Ero stata in un aggiornamento aziendale
Durante il ritorno per una frana veniamo deviati
Su una statale
Certo questo porterà ulteriore ritardo
Ha Scavalcare le Alpi
Scende il buio e inizia ha nevicare
Decido di fermarmi e riprendere alla mattina il viaggio
Trovo solo uno squallido motel frequentato da camionisti
Chiamo mio marito avvertendolo della situazione
Anche lui è d’accordo di fermarmi
La neve e le strade ghiacciate possono essere pericolose
Parcheggio tra i tir
Entro prendo una stanza e chiedo se posso mangiare qualcosa
Lui sorridendo mi dice che dall’altra parte della strada c’è un ristorante che li è sono motel
Comprendo che mi trovo in un motel ad ore
Non avendo scelta salgo per farmi una doccia
Entrando quasi svengo
Sembra una stanza delle torture catene che scendono dal soffitto
Alle spalliere del letto manette lacci quello che mi turba di più un cavalletto imbottito con manette alle gambe
Per fortuna la stanza è pulita e profumata
Mi faccio la doccia e trovo anche lì manette alla parete e catene che penzolano
Questo abbiente mi porta a pensare cosa succede in queste camera
Ho un eccitazione pensare appesa e violentata da maschi arrapati
Il getto del acqua mi risveglia dai pensieri peccaminosi
Noto una microcamera
Questo mi mette inquietudine
Torno in camera e noto cam puntate sul letto e sulle pareti dove ci sono manette e il cavalletto
Solo ora noto un 55 pollici
Lo accendo questo mi fa imbarazzare non ci sono canali tv
Ma riquadri delle telecamere
Noto quella della doccia lampeggiare
Premo play e mi rivedo mentre mi faccio la doccia
Solo ora mi rendo conto che mi ero appesa alle catene
Ecco dove era il mio pensiero di essere violata
Quella video scorrevano mi Eccita sono bagnata
Mi accarezzo guardarmi alla tv
Un attimo di lucidità mi fa interrompere
Lasciando con il desiderio di godere
Scendo chiedo se le cam sono ha circuito chiuso
Lui sorridendo mi dice certo signora quella è un extra che si può tenere per ricordo
Chiamo mio marito per tranquillizzarlo dicendogli che domani mattina lo chiamo prima di partire
Vado al ristorante
Quando entro cala il silenzio ci saranno stati una ventina di camionisti
Io imbarazzata chiedo un tavolo
Mi sento tutti i occhi addosso
Noto delle signorine con alcuni camionisti in atteggiamenti poco consoni
Comprendo che sono signorine di strada
La cucina non è male ma pesante per me
Bevo anche qualche bicchiere di troppo
Un camionista si avvicina chiede se può sedersi
Visto che non c’erano tavoli liberi
Lo osservo non è male anche se è un po’ in sovrappeso
Con educazione acconsento
Si presenta come Marco
Conversiamo spiego il motivo della mia presenza in questo luogo per chiarire se c’erano dubbi sulla mia moralità
Lui ride dicendo che non aveva dubbi che non centravo nulla nel contesto del ristorante
Il vino scorre come i discorsi è piacevole conversare con lui
Si è fatto tardi pago sia per me che per lui ci salutiamo visto che domani non lo rivedrò più
Torno al motel
Quando entro in camera vedendo quei attrezzi mi immedesimo in quel luogo di perversione
Mi spoglio nuda e mi attacco alle catene
Pensando che sono in Badia del uomo che ho conosciuto
Al ristorante
Noto dei frustini palette
Immagino che le usi su di me
Poi provo la sensazione del cavalletto mi appoggio col il ventre posizionando polsi e caviglie sulle manette e mi vedo dalla tv
L inquadratura delle mie parte intime zummo e noto che brilla di umori
Ora lo vorrei qui dietro di me che si prende i miei buchi esposti
Dove non potrei sottrarmi
Strofino la fica sul angolo del cavalletto
Poi non resisto mi butto sul letto e mi masturbo ferocemente fino all orgasmo
Era dal era adolescenziale che non praticavo la masturbazione
Mi addormento serena
La mattina mi sveglio felice di tornare a casa e passare il San Valentino con mio marito
Lo chiamo mi dice che non vede l’ora di riabbracciarmi
Chiudo dicendogli a presto amore
Prima di uscire mi inmmagino di passare il San Valentino in questa stanza con mio marito che mi stupri
Poi con un sospiro cancello quei sconci pensieri mio marito non è capace di certe pratiche
Scendo una brutta sorpresa mi attende
Col il sonno pesante non mi sono accorta che ha nevicato tutta la notte
Il portiere mi dice che non potrò partire almeno per ora
Le strade sono impraticabili
La neve ha ricoperto l’auto
Nevica ancora incessante
Presa dallo sconforto chiedo quando libereranno le strade
Il portiere mi dice che prima di pranzo non di sicuro
Passa il tempo lo spazzaneve avanza con difficoltà
Arriva al motel dentro di me dico ora lo seguirò così posso tornare a casa
Ma il diavolo ci mette le corna
Lo spazzaneve ha un guasto
Maledico la neve e tutto quello che mi ha portato qui
Decido di fare la strada appena aperta tornerò indietro sperando che abbiano finiti i lavori
Cercano di dissuadermi che sta ancora nevicando e di sicuro la strada in poco tempo si chiuderà di nuovo
Ho un attacco di ira
Prendo l’auto contro ogni loro tentativo di fermarmi
Dopo pochi centinaia di metri esco fuori strada senza procurarmi danni fisici
Ma la macchina lì ha subito
Scoppio in un pianto di crisi batto i pugni sul volate dalla rabbia
Si apre lo sportello e il camionista della sera precedente mi tira fuori dal auto e in braccio mi porta al motel
Mi diceva parole di conforto per calmarmi
Al motel mi ridanno la camera
Mi sono calmata e ora mi rendo conto dellinprudenza commessa peggiorando le cose
Mi rendo conto che nella confusione ho lasciato cell e borsa e la valigia in auto
Scendo e chiedo se qualcuno può ricuperare le mie cose
Nevica interrottamente da più di un giorno
Ormai siamo isolati
Il camionista ritorna con le mie cose è tutto bagnato infreddolito
Lo invito in stanza per farsi una doccia calda
È il minimo che posso fare
Saliamo quando vede la stanza sorride guardandomi
Io imbarazzata chiedo il motivo
Lui senza peli sulla lingua mi dice che mi immagina appesa e legata sul cavalletto
Arrossisco gli indico la doccia e esco per prendergli un tè caldo
Quando ritorno dimenticandomi di lui entro senza bussare
Lo trovo nudo col il cazzo duro che annusava il mio intimo
Col vassoio in mano non so cosa fare
Lui non fa nulla per coprirsi
Sono viola dal imbarazzo
Lui con un sorriso mi prende il vassoio ringraziandomi e si mette un asciugamano in vita
Nel frangente non avevo staccato i occhi dal suo membro
Ancora frastornata
Lui ne aproffita baciandomi sulle labbra con un casto bacio
La mia moralita dice fagli uno schiaffo il corpo reagisce in altro modo bagnandomi e ho i capezzoli così duri da farmi male
In un momento di lucidità gli dico che lo aspetto di sotto che lo invito a pranzo
Nel frangente che scenda chiamo mio marito per comunicargli i ultimi sviluppi

scritto il
2024-02-07
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