Finalmente Iris

di
genere
prime esperienze

Quel pomeriggio eravamo lì, solo noi, il marito al nord per lavoro, i figli in gita e quell'invito a farsi un caffè, che mi sembrava più una battuta. Invece ero veramente li da lei. La stanza non era ne buia, ne illuminata, ma l'atmosfera era quella giusta. Eravamo lì da abbastanza tempo perché i nostri corpi avessero trovato la sintonia. Le nostre bocche erano unite in una limonata appassionata, fatta di momenti profondi di passione, intervallati da toccatine di lingua appena accennate e da sguardi complici. Lei con i capelli appena sotto le spalle, aveva solo un velo di trucco, non le serviva di più, femminile in modo naturale in quel pantalone di tuta che richiamava le sue forme e una t-shirt che avvisava che sarebbe finita per aria di lí a poco. Una donna piacevole anche solo a guardarla, elegante negli atteggiamenti, spontanea nell'esprimersi. Si era sdraiata, indossava un reggiseno nero di pizzo sotto quella magliettina che le avevo appena tolto. Senza staccare la bocca dalla sua le sganciai il reggiseno lasciandolo morbido mentre con le mani iniziai ad accarezzarle il seno. Era abbondante ma più che le dimensioni mi avevano colpito la tonicità e la forma: bello, tondo, sodo e seducente....perfetto. All'inizio la toccai a mano piena, aspettando che i suoi capezzoli si abituassero a me. Poi dolcemente le sfiorai con movimenti circolari i capezzoli che iniziavano ad inturgidirsi. Le lingue continuavano a cercarsi mentre la tensione stava aumentando. Da sdraiata mi slacciò i pantaloni mentre io sopra di lei continuavo a baciarla. Scesi verso il collo mentre lei mi abbassò i pantaloni per permettersi di mettermi le mani nei boxer neri. Non eravamo amanti consolidati, era la prima volta che mi toccava e me lo tirò fuori guardandomi negli occhi. Era duro, gonfio e voglioso. Mentre una sua mano me lo teneva alla base, con l'altra iniziò a tirare piacevolmente la pelle in modo delicato ma deciso verso il basso. Intanto cominciò a mordicchiarsi il labbro inferiore mandandomi un messaggio di dominanza che mi eccitò tanto. Tornammo a baciarci mentre con la sua mano copriva e ricopriva la cappella gonfia lubrificandola con i miei stessi umori. Mi allontanai un attimo, lasciai uscire definitivamente i miei pantaloni dalle caviglie mentre lei si liberò del reggiseno ormai slacciato e mi agevolò sollevando il bacino, in modo da sfilarle il pantalone della tuta lasciandola con indosso solo la sua brasiliana nera. Ritornai con la bocca sulla sua per riprendere da dove ci eravamo lasciati ma dopo qualche scambio di lingua iniziai a percorrerla per intero, passando per il collo fino ad esplorare i suoi seni. Presi in bocca un suo capezzolo, lo stuzzicai con la lingua mentre lo sentivo inturgidirsi e nel frattempo le palpavo dolcemente l'altro seno. Adoravo prendermi cura di lei, esplorarla ed eccitarla piano piano. Il fatto di non avere mai fatto sesso insieme prima di allora aumentava l'eccitazione nel volerla scoprire: ogni parte era nuova per me e quale miglior modo di avvicinarla se non con la bocca? La potevo osservare da vicino, assaporare la sua pelle, percepirne la morbidezza che solo le labbra riescono a cogliere e sentirne il suo profumo. Continuavo a percorrerla con la bocca fino a ruotare la lingua intorno al suo ombelico, le mani erano rimaste sui suoi seni e dopo un po di esitazione mi spinsi oltre il suo baricentro. Esitai qualche istante ruotando per bene la lingua per poi scendere oltre. Non le tolsi niente, ma bastò che aprisse le gambe che iniziai a sfregare il viso sulla sua brasiliana ormai umida che lasciava oltrepassare odori e sapori. Arrivò il momento di sfilarle tutto per avvicinare la mia lingua calda alla sua figa. Era morbida, depilata e accogliente. Le grandi labbra rimasero vicine tra loro e le allontanai io con la punta della lingua. Iniziai da sotto, dove rimaneva già aperta spontaneamente e interamente lubrificata, salendo e separando le grandi labbra con la lingua fino ad arrivare al clitoride. La mia bocca contribuì a portare anche nella parte più alta i suoi umori mescolati con la mia saliva. Leccare una donna nell'intimo è un'esperienza fantastica, perdipiù si trattava di lei. Assaporare e deglutire, una sensazione che solo chi prova può capire. Nei boxer il cazzo duro stava scoppiando di eccitazione al punto che lo tirai fuori ed iniziai un accenno di sega. Lei mi guardò compiaciuta. -"Mi piace se ti tocchi per me. Leccami e segati, fammi vedere"- mi disse ansimando. Mentre con una mano mi segavo il cazzo, con l'altra la penetrai con due dita, assecondando il suo ordine di leccarla. Era persa, gemeva più insistentemente e mi riempiva la bocca del suo latte che imbrattato addirittura le lenzuola. C'era tanta lussuria nell'aria e mentre la sua estasi la portava a inarcare il bacino verso l'alto, lasciai il cazzo e approfittai di lei: mi aveva concesso l'opportunita di leccarle l'ano. Era diventato un momento fuori da ogni immaginazione e neanche se la scopassi avremmo raggiunto quel livello di intimità. Ora però la volevo, la desideravo, e tornai in piedi davanti a lei. Con un gesto velocissimo mi sbilanciò facendomi cadere sul letto accanto a lei e mi saltò sopra come un vero fantino. Le gambe aperte a cercare il mio cazzo duro che puntò e infilò con un movimento deciso nella figa. Iniziò a muoversi ma senza cavalcarmi, semplicemente strusciava il suo clitoride su di me e teneva la mia asta dentro che la dilatava. Solo successivamente iniziò a saltare sopra di me. Le sue tette si muovevano ritmicamente davanti ai miei occhi ed istintivamente volli farle mie strizzandole con le mani. Ormai le espressioni dei nostri visi rappresentavano quanto eravamo porci. L'eccitazione era sempre più forte e la vidi irrigidirsi aumentando i movimenti: scendeva con tutto il suo peso per ricevere ogni parte del mio cazzo per poi risalire. Iniziò a godere, si abbassò su di me e mi sussurrò: "godo, continua, fammi godere". E io le rispondevo, ansimandole nell'orecchio: " Finalmente sei mia, fammi esplodere su di te". Gemeva forte e poi silenziosamente, ad alternanza, ad evidenziare gli spasmi da orgasmo. Quando gli spasmi cessarono, si inginocchiò e mi tirò davanti a lei con il cazzo che puntava alla sua bocca. Iniziò a leccarlo dal basso fino alla cappella guardandomi negli occhi. Poteva sembrare sottomessa, ma quegli sguardi è la capacità di quella bocca dicevano esattamente il contrario. Era lei la regina e non ci mise molto a portarmi ad esplodere. Nel momento in cui sentì il mio cazzo pulsare nella sua bocca, lo tirò fuori, lo diresse al suo seno e la sborrai copiosamente mentre lei si spalmava compiaciuta il mio seme. Inebriati dal piacere,ci sdraiammo esausti sul letto coccolandoci. La tensione sessuale stava scemando mentre svaniva l'estasi dell'orgasmo. Fuori alla porta il mondo ci chiamava, lo sapevamo entrambi. E andai via con un sogno realizzato e la speranza che potesse succedere ancora.
scritto il
2024-02-07
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