Diana, mamma ubbidiente. Le clienti esigenti.
di
Billo
genere
dominazione
Mattina, Diana riguardava foto e video sul suo cellulare, nella chat di gruppo c’erano tutte le sue performance sessuali, pompini, sculacciate, sburrate, sputi e pisciate...tutto le piaceva in quella che ora era la sua nuova vita: ogni parte del suo corpo era sempre pronta a subire, a far godere, e quindi a godere, piedi, gambe, culo, fica e bocca, e il suo cervello, tutto si era acceso.
Diana non poteva scrivere o postare sulla chat, ma leggeva e riceveva ordini dalle Padrone ( la figlia Giulia, e le tre commesse Sabrina Anna e Paola) “buongiorno serva, vieni a portare la colazione!” Giulia alle 10.00 ordinò la colazione a letto, in 5 minuti fu tutto pronto e Diana entrò nuda in camera della ragazza col vassoio.
Giulia fece colazione e con cenno ordinò alla mamma ubbidiente di leccarle i piedi, e Diana iniziò, lecco’ sotto i piedi della figlia, poi sali’ a leccare le gambe, la fica, e il buco del culo della Padrona.
Giulia si gusto’ il primo orgasmo della giornata, venne in bocca alla madre, e vide sul vassoio della colazione il piattino con il burro sopra, si imburrò due dita e disse:”troia, mettiti giù a quattro zampe, busto a terra e culo in alto, ti apro il culo...”
Diana si mise carponi, culo in aria, Giulia le sputò sul buco del culo, e infilò due dita in culo alla schiava, sempre facendo foto e video a beneficio delle altre porche che in negozio ricevevano e commentavano tutto; le due dita nel culo di Diana divennero tre, poi quattro, e Diana godeva e “ aaaahi, oddio, aaaaahh, ssiiii daiii, cazzo si, spingi di più, sfonda, rompimi il culo amore mio!!!”
Il buco di Diana si apriva, la sua fregna si bagnava sempre di più e Giulia:” toccati puttana, vieni e godi, porca!!”
Diana schizzò e venne, con un gemito prolungato e animalesco, Giulia prese una cinta sulla sedia lì vicino e disse:” adesso che hai goduto, vuoi essere frustata, vero?? Chiedimelo puttana!”
Ormai tutto il gruppetto sapeva che piacere e punizione erano strettamente legati, e tutt’e cinque erano in perfetta sintonia, Diana disse:” Padrona ti prego frustami, per piacere dammele e fammi nera...grazie Padrona “ Giulia cominciò a picchiare, la cintura di cuoio suonava sulle chiappe di Diana, e poi sulle gambe e sulla schiena, e il piacere di entrambe le donne montava e cresceva.
Ma dopo la cinghia Giulia sculaccio’ Diana con le mani, forte sul sedere, poi la girò e le sputò in faccia e in bocca, in quei momenti erano entrambe eccitate oltre ogni limite immaginabile, ed entrambe godevano di un piacere mentale unico; finita la tortura giunse un lungo bacio sulla bocca, il legame era fortissimo e superiore, Diana disse:” ti amo, Padrona, non mi hai picchiato sotto i piedi, ma ti amo!!” E Giulia:” zitta cretina, tu sei una puttana, stai zitta...ti amo anche io!!”
La giornata poteva cominciare, le ragazze in negozio la aspettavano...
In negozio ci fu appena il tempo di un caffè, con sputi delle commesse nel caffè e nella bocca di Diana, che ormai adorava quel caffè “addolcito” dalla saliva delle tre Padrone, e ancora di più amava gli sputi in bocca che seguivano...
Diana aveva appuntamento con delle clienti molto importanti, madre e figlia 65 e 32 anni, molto esigenti e danarose, che volevano ristrutturare la casa in vista del matrimonio della figlia.
La Signora Mara era una gran rompicoglioni pignola e prepotente, la figlia Simona sembrava una scemina viziata, e la Diana “ufficiale” che non era da meno quanto a stronzaggine e quindi la trattativa e la relazione era spigolosa, complicata.
Fissarono il classico sopralluogo per fare progetti e piantine della casa, e Diana portò con lei Sabrina, che era molto brava nel suo lavoro, e anche perché così poteva stare un po’ con lei, perché Sabrina le piaceva, era bella e cattiva, e aveva molta voglia di sottomettersi a lei
La casa era bella, grande, e vecchia, era la ex casa della signora Mara, ora passata alla figlia e al di lei futuro marito, ed era completamente da ristrutturare, Sabrina e la signorina Simona si misero a parlare e prendere misure, Diana e la Mara perlustravano le stanze... Diana era vogliosa e arrapata dalla mattina, quando aveva fatto sesso con la figlia.
Sabrina aveva finito le sue operazioni e Simona era affascinata da lei, e la guardava in ammirazione, il fascino magnetico della tigre aveva colpito ancora, e Sabrina con furbizia corteggiò e ammaliò la scemina, e in 10 minuti di chiacchiere sui fatti di questa, la prese e la baciò in bocca, così su due piedi, rischiando di brutto di fare un gran casino, ma colpendo a freddo al centro del bersaglio.
Simona impazzì di piacere e di voglia, ma la madre, che sapeva che la figlia aveva propensioni bisex, e aveva sgamato la situazione tra le due, entrò nella stanza insieme a Diana, le vide lingue in bocca, mani sulle rispettive tette, e sospirò:” Simona, ma cazzo, ti stai per sposare con quel salame, ti vuoi controllare, dare un tono?? La fica ti prude così tanto?”
Diana sorrise e intervenne:” Mara, via, non c’è niente di male a volersi bene, a godere, soprattutto con una bella tigre come Sabrina, no?!? Che ne dice??”
Voleva riportare la serenità tra madre e figlia, come era accaduto tra lei e Giulia, e sperava ovviamente in qualche bel giochino con due belle e ricche clienti, l’idea era una figata.
Sabrina baciò ancora Simona sulla bocca, e fece segno a Diana di mettersi a disposizione... Diana si mise in ginocchio tra le due, iniziò a toccare entrambe, e mentre Simona entrava in una nuvola di piacere inaspettato e dolcissimo, la Signora Mara le guardò, si sedette su una vecchia poltrona e sospirò:” oh cazzo, oh mio Dio, ma che fate? Una figlia troia, e trova dovunque quello che cerca...occazzo!!”
Ma anche la Signora Mara era una donna, matura ma bona, e tra le gambe la sua fregna si stava bagnando, perché la figlia baciava un gran pezzo di ficona, Diana metteva le mani dappertutto ad entrambe, e Sabrina le aveva appena sputato in bocca, come faceva sempre, si sarebbe arrapato anche un pupazzo di neve, e la Signora Mara era una vecchia troia porca anche lei, e infatti...
Diana non poteva scrivere o postare sulla chat, ma leggeva e riceveva ordini dalle Padrone ( la figlia Giulia, e le tre commesse Sabrina Anna e Paola) “buongiorno serva, vieni a portare la colazione!” Giulia alle 10.00 ordinò la colazione a letto, in 5 minuti fu tutto pronto e Diana entrò nuda in camera della ragazza col vassoio.
Giulia fece colazione e con cenno ordinò alla mamma ubbidiente di leccarle i piedi, e Diana iniziò, lecco’ sotto i piedi della figlia, poi sali’ a leccare le gambe, la fica, e il buco del culo della Padrona.
Giulia si gusto’ il primo orgasmo della giornata, venne in bocca alla madre, e vide sul vassoio della colazione il piattino con il burro sopra, si imburrò due dita e disse:”troia, mettiti giù a quattro zampe, busto a terra e culo in alto, ti apro il culo...”
Diana si mise carponi, culo in aria, Giulia le sputò sul buco del culo, e infilò due dita in culo alla schiava, sempre facendo foto e video a beneficio delle altre porche che in negozio ricevevano e commentavano tutto; le due dita nel culo di Diana divennero tre, poi quattro, e Diana godeva e “ aaaahi, oddio, aaaaahh, ssiiii daiii, cazzo si, spingi di più, sfonda, rompimi il culo amore mio!!!”
Il buco di Diana si apriva, la sua fregna si bagnava sempre di più e Giulia:” toccati puttana, vieni e godi, porca!!”
Diana schizzò e venne, con un gemito prolungato e animalesco, Giulia prese una cinta sulla sedia lì vicino e disse:” adesso che hai goduto, vuoi essere frustata, vero?? Chiedimelo puttana!”
Ormai tutto il gruppetto sapeva che piacere e punizione erano strettamente legati, e tutt’e cinque erano in perfetta sintonia, Diana disse:” Padrona ti prego frustami, per piacere dammele e fammi nera...grazie Padrona “ Giulia cominciò a picchiare, la cintura di cuoio suonava sulle chiappe di Diana, e poi sulle gambe e sulla schiena, e il piacere di entrambe le donne montava e cresceva.
Ma dopo la cinghia Giulia sculaccio’ Diana con le mani, forte sul sedere, poi la girò e le sputò in faccia e in bocca, in quei momenti erano entrambe eccitate oltre ogni limite immaginabile, ed entrambe godevano di un piacere mentale unico; finita la tortura giunse un lungo bacio sulla bocca, il legame era fortissimo e superiore, Diana disse:” ti amo, Padrona, non mi hai picchiato sotto i piedi, ma ti amo!!” E Giulia:” zitta cretina, tu sei una puttana, stai zitta...ti amo anche io!!”
La giornata poteva cominciare, le ragazze in negozio la aspettavano...
In negozio ci fu appena il tempo di un caffè, con sputi delle commesse nel caffè e nella bocca di Diana, che ormai adorava quel caffè “addolcito” dalla saliva delle tre Padrone, e ancora di più amava gli sputi in bocca che seguivano...
Diana aveva appuntamento con delle clienti molto importanti, madre e figlia 65 e 32 anni, molto esigenti e danarose, che volevano ristrutturare la casa in vista del matrimonio della figlia.
La Signora Mara era una gran rompicoglioni pignola e prepotente, la figlia Simona sembrava una scemina viziata, e la Diana “ufficiale” che non era da meno quanto a stronzaggine e quindi la trattativa e la relazione era spigolosa, complicata.
Fissarono il classico sopralluogo per fare progetti e piantine della casa, e Diana portò con lei Sabrina, che era molto brava nel suo lavoro, e anche perché così poteva stare un po’ con lei, perché Sabrina le piaceva, era bella e cattiva, e aveva molta voglia di sottomettersi a lei
La casa era bella, grande, e vecchia, era la ex casa della signora Mara, ora passata alla figlia e al di lei futuro marito, ed era completamente da ristrutturare, Sabrina e la signorina Simona si misero a parlare e prendere misure, Diana e la Mara perlustravano le stanze... Diana era vogliosa e arrapata dalla mattina, quando aveva fatto sesso con la figlia.
Sabrina aveva finito le sue operazioni e Simona era affascinata da lei, e la guardava in ammirazione, il fascino magnetico della tigre aveva colpito ancora, e Sabrina con furbizia corteggiò e ammaliò la scemina, e in 10 minuti di chiacchiere sui fatti di questa, la prese e la baciò in bocca, così su due piedi, rischiando di brutto di fare un gran casino, ma colpendo a freddo al centro del bersaglio.
Simona impazzì di piacere e di voglia, ma la madre, che sapeva che la figlia aveva propensioni bisex, e aveva sgamato la situazione tra le due, entrò nella stanza insieme a Diana, le vide lingue in bocca, mani sulle rispettive tette, e sospirò:” Simona, ma cazzo, ti stai per sposare con quel salame, ti vuoi controllare, dare un tono?? La fica ti prude così tanto?”
Diana sorrise e intervenne:” Mara, via, non c’è niente di male a volersi bene, a godere, soprattutto con una bella tigre come Sabrina, no?!? Che ne dice??”
Voleva riportare la serenità tra madre e figlia, come era accaduto tra lei e Giulia, e sperava ovviamente in qualche bel giochino con due belle e ricche clienti, l’idea era una figata.
Sabrina baciò ancora Simona sulla bocca, e fece segno a Diana di mettersi a disposizione... Diana si mise in ginocchio tra le due, iniziò a toccare entrambe, e mentre Simona entrava in una nuvola di piacere inaspettato e dolcissimo, la Signora Mara le guardò, si sedette su una vecchia poltrona e sospirò:” oh cazzo, oh mio Dio, ma che fate? Una figlia troia, e trova dovunque quello che cerca...occazzo!!”
Ma anche la Signora Mara era una donna, matura ma bona, e tra le gambe la sua fregna si stava bagnando, perché la figlia baciava un gran pezzo di ficona, Diana metteva le mani dappertutto ad entrambe, e Sabrina le aveva appena sputato in bocca, come faceva sempre, si sarebbe arrapato anche un pupazzo di neve, e la Signora Mara era una vecchia troia porca anche lei, e infatti...
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