Strane fantasie
di
Antonio/Tonia
genere
gay
Se avete letto i miei precedenti racconti, tutti assolutamente di esperienze reali, avrete capito che sono un frocio perso, un autentico Sissyboy. Quando chi ci ha creati distribuì il testosterone, evidentemente le dosi erano terminate quando era il mio turno perché ne ero nero praticamente sprovvisto. Aspetto esile ed efebico, pelle liscia con pochissimi peli che comunque provvedo a far sparire appena li noto, culo spettacolare che molte donne si sognano di avere, voce da ragazza e dotazione veramente insignificante (12 cm massimo in erezione e due testicoli non più grandi delle biglie di plastica con cui si gioca in spiaggia). D’altra parte i miei attributi maschili per me rappresentano sono un inutile ammennicolo, essendo assolutamente passiva e godendo magnificamente di questa mia condizione. Quando decido di mostrarmi en femme, le persone difficilmente si accorgono che sono maschio (che parolone) e gli sguardi di desiderio degli uomini mi provocano dolcissime inquietudini e aspettative di future, appaganti, avventure sessuali sempre con l’idea fissa di mettere al centro di questi incontri sua maestà il membro virile, meglio se nero. In effetti ho una passione smodata per il cazzo che adoro sin dall’adolescenza e forse anche prima. Penso di essere sempre stato cosi sin dalla nascita, una femmina all’interno di un corpo direi femminile anche quello, fatta eccezione per il cazzetto. E ne sono fiera. Bene, tutta questa premessa serve per introdurre l’esperienza che voglio condividere con questo racconto. Mi trovavo in una città vicina per delle commissioni quando in un’edicola vidi la pubblicità di una rivista di incontri erotici con tanto di indirizzo web. Per curiosità con il mio smartphone visitai il sito e cercai tra le accompagnatrici trav se ve ne fosse qualcuna che potesse attirarmi sessualmente, risvegliando quel briciolo di testosterone che pure doveva essere da qualche parte del mio corpo. Una in particolare colpi la mia attenzione. Sarà stato perché era mulatta oppure perché aveva un cazzo che sembrava una proboscide? Fatto sta che inizio a fantasticare di come sarebbe potuto essere lesbicare con una mia pari e decido di contattarla. Fissiamo prezzo ed orario dell’incontro e di li a poco la raggiungo. Come concordato le faccio uno squillo e lei mi dice che lascerà la porta socchiusa. Salgo le scale con una strana eccitazione addosso. In effetto non sapevo neanche se fossi riuscito ad andare fino in fondo. A me piaceva il maschio e questa qui, a parte il cazzo notevole era veramente femminile. Fatto sta che raggiungo il suo interno e la trovo, in un ambiente con luci soffuse e profumato con candele aromatiche, solo con una vestaglietta di seta ed intimo sexy da cui fuoriusciva la sua dotazione oltre la media. Mi dissi che in fondo, in guanto a cazzo, le condizioni c’erano tutte per una mezzoretta di sesso senza troppe complicazioni. Lei mi vide un po’ titubante e prese l’iniziativa, mi chinò il capo invitandomi a succhiargli l’uccello, avendo compreso al volo quale sarebbe stato il mio ruolo, quello della ragazza sottomessa al volere del membro inturgidito. Trattandosi di una professionista, indosso il preservativo e subito dopo iniziai a lavorare la sua asta magnifica con la bocca, adoperando la consueta bramosia e fame di uccello che mi pervadeva continuamente. Dopo averla spompinata per un po’, facendoglielo diventare duro come una pietra, mi chiese di voltarmi a pecora sul bordo del suo letto, mi cosparse di gel e lo stesso fece con la sua verga ed inizio la penetrazione. Devo dire che il suo cazzo nero era lungo non più di una ventina di cm ma aveva una circonferenza esagerata e la cappella era grossa come ne avevo viste poche in vita mia, eppure ne avevo presi di cazzi! Ebbene, inizio prima delicatamente, spingendo piano il suo bastone appoggiato al mio ano sempre affamato ed eccitato, in modo da far entrare un po’ alla volta la sua meravigliosa cappella. Quando si accorse che l’anello dello sfintere si era ben dilatato e stava vedendo la sua pur debole resistenza, con un colpo deciso, mi pianto per intero su per il culo il suo magnifico lingam ed iniziò a sbattermi come la vacca infoiata che ero. Andò avanti stantuffandomi con potenti colpi ben assestati che mi producevano spasmi di piacere che si spandevano su tutto il mio esile corpo e, come spesso mi accadeva in quel tipo di circostanze, ebbi il mio solito, piacevolissimo orgasmo anale e lo sperma inizio a colarmi dal cazzetto che non si era neanche inturgidito, completamente sottomesso com’era al cazzo imponente della mia occasionale compagna trav. Come esperienza devo dire che non mi ha deluso anche se credo di preferire di essere scopato da maschi veri, non da frociette come me anche se super dotate. Se le storie ( tutte rigorosamente vere) che scrivo vi piacciono, commentate pure, vorrei avere dei riscontri , ovviamente solo dai maschietti.
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