Discreto ma non troppo

di
genere
gay

Le cose con Emilio andavano alla grande. Avevo il mio stallone e me lo godevo quasi ogni giorno. Vivendo nello stesso quartiere, le occasioni per vederci non mancavano e gli incontri di sesso erano altrettanto frequenti con grande soddisfazione del mio culo nonché del gigante che aveva tra le gambe il mio amichetto. Avevamo preso l’abitudine, per variare un po’ i nostri momenti intimi e per rendere il gioco più eccitante, di fare il 69 con io che mi mettevo sopra e lo sponpinavo avidamente e lui sotto che mentre me lo prendeva in bocca mi sodomizzava il culo (che nel frattempo era divenuto molto accogliente a furia di inculate con i suoi venti centimetri di cazzo sempre in tiro) con un fallo di gomma di quelli realistici e dalle dimensioni simili a quelle di Emilio. Questa variante si concludeva con lui che mi veniva in bocca copiosamente ed io che gli bevevo tutto il nettare, sborrava veramente tanto, senza sprecarne una goccia. Anche il mio cazzetto si metteva a sbrodolare molto rapidamente, a seguito di quel giochino eccitante ma prima che accadesse dovevo avvertire Emilio perché non aveva alcuna intenzione di succhiare i miei umori e dovevo dargli il tempo di toglierselo dalla bocca. Durante queste nostre pratiche, Emilio sondava la mia disponibilità a sperimentare un incontro con con un altro cazzo vero che non fosse un dildo, visto quanto mi piacesse prenderlo in bocca ed in culo contemporaneamente. Naturalmente gli rispondevo che, certo, mi sarebbe piaciuto molto ma c’era il problema che di lui mi fidavo in quanto a discrezione ma coinvolgere una terza persona poteva rappresentare un rischio per la riservatezza di entrambi e dunque il discorso i concludeva sempre con il suo cazzo dentro il mio culo voglioso e niente altro. Un giorno Emilio mi chiamo al telefono, fissando il solito appuntamento, questa volta in un vecchio edificio abbandonato che un tempo era stato una scuola elementare. Mi presentai al luogo e all’orario convenuti con la solita fame di cazzo e con il culo che era già tutto bagnato alla sola idea del trattamento che avrebbe ricevuto di li a poco. Quando entrai in quella che un tempo era stata la palestra della scuola, con grande sorpresa ed un malcelato disappunto, vidi che Emilio aveva portato con se un nostro comune amico, Lucio che sfoggiava un sorrisetto malizioso che non lasciava dubbi: sapeva tutto di noi e la discrezione tanto promessa si era andata a far benedire. Emilio mi lèsse nel pensiero e prima che io potessi tirarmi indietro fece leva sulla mia passione smodata per il suo uccello. Si tirò giù la tuta e ce lo aveva già duro. Alla vista di quello spettacolo, persi ogni freno inibitorio e mi inginocchiai davanti a lui prendendogli il cazzo in bocca ed iniziando a spompinarlo come ormai avevo imparato benissimo a fare. Inoltre il fatto che Lucio ci stesse guardando compiaciuto, aumentava la nostra eccitazione. Mentre procedevo con il mio bel pompino, con la coda dell’occhio vidi che anche Lucio aveva tirato fuori il suo uccello e se lo stava menando da solo. Allora presi coraggio e gli feci cenno di avvicinare a me quel magnifico esemplare di almeno ventidue, ventitré centimetri. C’è lo aveva più grosso di quello di Emilio ed io no. Credevo che esistessero cazzi così imponenti. Iniziai ad alternare il pompino ora ad Emilio, ora a Lucio in un frenetico scambio di cazzi nella mia bocca, entusiasta di quella novità. Devo dire che la cappella di Lucio, per quanto era grossa, mi riempiva da sola tutta la bocca. Aveva un cazzo davvero spettacolare ed io non vedevo l’ora di prenderlo tutto nel culo. Smisi di spompinarli e mi misi a pecora su un vecchio materassino da ginnastica chiedendo ad Emilio di mettermelo subito nel culo mentre invitai Lucio a distendersi con le gambe allargate davanti a me per consentirmi di continuare a spompinarlo senza alcun ritegno. I colpi di Emilio, come al solito, erano poderoso ed appaganti. Mi sentivo tutta la sua virilità che entrava ed usciva dal mio culo che impazziva di piacere. Dopo una decina di minuti chiesi ai due ragazzi di scambiarsi i ruoli, era giunto il momento di ricevere il mostruoso cazzo turgido di Lucio. Lui mi si mette dietro, appoggia la cappella sul buchino già largo e pronto all’uso e prova a spingermelo dentro. Nonostante fossi ormai abituato ad essere penetrato dal grosso cazzo di Emilio, quello di Lucio trovo una certa difficoltà ad entrare ma dopo un paio di tentativi, finalmente la resistenza del mio anello rettale fu sopraffatta dalla forza di quel membro davvero ragguardevole che mi riempi il tetto in tutta la sua lunghezza. Fu una sensazione mai provata, un senso di riempimento e di goduria che ebbe rapidamente il sopravvento sul dolore che comunque avevo provato, all’atto della penetrazione da parte di Lucio. Questi, sapientemente, inizio a scolarmi dapprima lentamente ma quando si accorse che il mio ano si era adattato alle sue dimensioni, inizio a pomparli in maniera furiosa. Ogni tanto lo tirava fuori per poi rispingermelo dentro, superando ogni volta l’ormai scarsa resistenza che offriva il mio sfintere. Intanto spionavo Emilio che, eccitato dalla scena, venne per primo, inondandomi la bocca della sua sborra buonissima. Non me sprecai neanche una goccia ingoiando tutto il suo liquido mentre Lucio continuava a sfondarmi il culo come mai nessuno prima di allora. Gli stimoli possenti a cui veniva sottoposto il mio culetto da troia iniziarono a ripercuotersi sul mio cazzetto turgido che dopo qualche contrazione, come al solito venne senza essere sollecitato se non dalla straordinaria inculata. Ad un tratto Lucio aumento il ritmo dei colpi, inizio a dirmi” forza troia, prendilo tutto, fammi godere, sei proprio la gran puttana che mi aveva detto Emilio”. La variante degli insulti era stranamente piacevole e tornai ad eccitarmi. Chiesi allora a Emilio se ne avesse ancora: volevo provare ad ospitarli tutti e due nel mio culo. Lucio ne fu entusiasta. Estrasse il cazzo e si distese sulla schiena. Io mi misi sopra di lui e melo rimisi subito nel culo, Emilio si mise dietro e con decisione lo infilo nel mio sfintere ormai largo e capiente. Provai un forte dolore stavolta ma passo quasi subito dopodiché i due stalloni iniziazioni nuovamente a scoparmi con decisione, riempiendomi di ogni sorta di insulti. Vennero di li a poco con sborrate davvero impetuose che mi riempirono l’intestino e d io tornai a sbrodolare come una cagna soddisfatta. Fu un incontro di sesso davvero appagante e fui davvero felice che Emilio avesse tradito il nostro segreto. Da quel giorno scopiamo sempre insieme e non dissenniamo di coinvolgere altri ragazzi. Ma di questo vi racconterò in seguito.
scritto il
2024-04-29
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