Una vita incestuosa 5 Capitolo

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genere
incesti

UNA VITA INCESTUOSA 5 CAPITOLO
Io e mia nonna eravamo abbracciati strettissimi, a letto, dopo un amplesso animalesco. Sudati, disfatti, schiantati. Uno di fronte all’altra. Bocca contro bocca, occhi negli occhi, respiro contro respiro. Si era arresa. Mia nonna si era arresa al mio volere, aveva capitolato, senza se e senza ma. Io ero diventato il suo Padrone assoluto, il Maschio Alfa capace di decidere della sua vita. Ero pieno di me, sazio di me, per quello che ero riuscito a fare e per quello che si prospettava.
“hai vinto…hai vinto” sussurrò mia nonna vicinissima alla mia bocca, guardandomi negli occhi.
“Hai vinto e faro tutto, tutto quello che vorrai…porterò a termine la gravidanza e se Dio vorrà ti darò una figlia !”
“Capisci nonna…capisci cosa significa vedere la tua pancia crescere con il frutto del nostro peccato ? capisci cosa significa vedere i tuoi seni gonfiarsi ? Capisci che mi allatterò ai tuoi capezzoli ? E tu sarai la madre di nostra figlia ? Capisci ? Nonna ti amo…ti amo nell’anima più nera e più perversa di noi. Siamo nel buio del peccato totale ed è meraviglioso.”
“Nipote mio le tue parole mi spiazzano, mi rabbrividiscono, ma sento il fuoco dentro di me dopo che il tuo seme fertile ha raggiunto il mio utero. Sono pazza di te, tutto di me ti appartiene. E non me ne frega nulla del giudizio degli altri, sarà quel che sarà. Tu rappresenti la tentazione, il male assoluto. Tu sei Satana ed io in Satana mi voglio immolare, per te.”
“Nonna, femmina mia sono queste le parole che voglio sentire da te e credimi se accadrà quello che penso tu non puoi avere idea il fuoco che arderà nella nostra famiglia !”
“Che intendi famiglia ?...che intendi tua madre ? Tua zia…?”
Io la guardavo in silenzio mentre il mio cazzo alle sue parole tornava duro e spingeva sulla sua pancia.
“Rispondimi ? Cosa significa ?...significa quello che penso ?”
Inizia a strusciare il cazzo in mezzo alle sue gambe, sentendo che lei spingeva lentamente verso di me. Lenti, ci strusciavamo lenti: la mia cappella sulle sue labbra della figa.
“Sei pazzo ! Sei un depravato…se ho capito bene…perverso…porco…di…parla….spiegami…”
Appoggiai la mia bocca sulla sua mentre il mio cazzo entrava lentamente dentro di lei. Lei spalancò la bocca ed io soffia fortissimo tutta l’aria che avevo nei polmoni nei suoi polmoni. Eravamo un’unica cosa, io e lei, lei mia nonna. E spinsi, spinsi il mio cazzo infuocato dentro di lei.
“riempimi…dammi la tua aria ancora…nei miei polmoni…sono tua…riempimi con il cazzo, con il tuo seme ma anche con la tua aria e la tua saliva…berrò dalla tua bocca…voglio essere piena di te…”
Mia nonna era in delirio totale ed io ne facevo quello che volevo. A vent’anni padrone assoluto. Spinsi ed ancora una volta raggiungemmo l’orgasmo insieme godendo nella sua fica accogliente. E poi senza alzarci dal letto, nelle ore successive, le riempii la bocca del mio sperma e baciandoci succhiai da lei il mio nettare fertile e poi ancora il suo culo, il suo culo meraviglioso, sfondato, preso, abusato. Schiaffeggiandola su tutte le parti del corpo la portai a godere delle mie mani, a godere soffrendo. Ormai la porta era aperta e tutti gli spettri stavano danzando e baccanando sulla tavola degli sposi. Perdemmo la cognizione del tempo, perdemmo il senso del reale, scopando, riprendendo le forze ed ancora scopando tanto che la feci svenire diverse volte sotto i miei colpi. Anche quando si addormentò distrutta incapace di reagire la presi, la scopai godendole dentro come il mio sborratoio. Solo il trillo prolungato del telefono mi fece destare da quello stato di sospensione assoluta. Mi allungai e vidi il nome “Mamma” aspettai qualche secondo e poi risposi.
“Pronto…”
Pronto amore…tutto bene ? E’ da due che non ti fai sentire ….”
“Si mamma tutto bene…”
“E la nonna ? come sta ? Ho provato a chiamarla diverse volte ieri ed anche ieri sera ma non mi hai risposto o aveva il telefono staccato”
“Sta riposando, forse dormendo..”
“Amore a quest’ora ! sono le 11 di mattina e sta ancora dormendo ? Ma sta bene ? “
“Si…si…veramente credo abbia fatto tardissimo con le amiche, è uscita con le amiche perciò dorme ancora”
“Vabbè comunque quando si sveglia dirmi di chiamarmi…e tu quando torni ?”
“Mamma mi hai detto tu di stare qui con nonna…credo sia ancora un po’ traumatizzata…forse dai per fine mese torno…tanto io studio…e sto tranquillo…”
“Va bene amore…se posso farò un salto io…”
“No mamma…perché ? Stai tranquilla a casa…fai le tue cose…penso io a Nonna !”
“Dai…poi ne parliamo…un bacio forte e ricorda alla nonna di chiamarmi “
“Vabbene ciao.” Staccai il telefono, compiaciuto di averle detto un sacco di cazzate e tornai a stendermi guardando il soffitto.
“Marco… amore mio….chi era al telefono….” Mia nonna tutta assonata.
“Nonna era mamma…ha chiesto di noi…” Sentii mia nonna girarsi verso di me e toccare la mia gamba e poi con la mano risalire fino alla palle.
“E che gli hai detto ?”
“Che sei mia, che ti sto scopando e che ti voglio mettere incinta !”
“Che stronzoooo….che stronzoo che seiii…”
Sentii la mano di mia nonna scendere dalle palla al culo, insinuarsi verso il buco del culo e spingere con le dita. La mia mente perversa subito si mise in moto. MI voltai dandole le spalle e dissi…”Lecca…leccami il culo…troia…”
Sentii mia nonna scendere e avvicinare la testa al mio culo. Io con le mani separai le chiappe e poi sentii la sua lingua sul mio buco spingere. “Troia toccati la figa mentre mi lecchi”
“Si amore mio…si nipote mio, cosa stai pensando ? dimmelo cosa pensi ?”
“Nonna penso sto pensando a mia madre, tua figlia. Devo scoparla, devo fotterla, dovrò farla mia.”
“Maiale…porco….cazzo sto godendo sto godendo …godoooo….godoooooo” E mia nonna mentre mi leccava arrivò di nuovo a toccare vette di godimento.
(continua)
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scritto il
2024-06-01
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