Una vita incestuosa 6 capitolo
di
scrittore71erotico
genere
incesti
UNA VITA INCESTUOSA 6 CAPITOLO
Fu un mese pazzesco con mia nonna. Praticamente passammo 30 giorni perennemente eccitati ed fare sesso, in tutti i modi, in tutte le situazioni, a ogni ora. Nudi in casa ci accoppiavamo come animali in calore. Ogni momento era buono. Mangiavamo con lei impalata sul mio cazzo mentre con la bocca ci scambiavamo il cibo da masticare e scambiandoci anche l’acqua ed il vino con le nostre bocche. Non avevamo limiti. Finanche quando io o lei eravamo a telefono con mia madre o la leccavo o lei leccava me o scopavamo. Lo stesso facevamo quando era la mia ragazza a telefonare. Era eccitante, pericoloso ma eccitante. Ed io così continuavo nel mio progetto di perversione totale. Ogni tanto sfogliavo qualche libro per studiare ma poi quella troia di mia nonna si avvicinava si accucciava sotto la scrivania ed iniziava a spompinarmi fino a riempire la bocca e la pancia della mia sborra. Ma in fondo con tutti i soldi che aveva lasciato mio padre in eredità avrei anche potuto smettere di studiare e poi lavorare. Ormai ero consapevole che volevo vivere una vita fatta di lussuria e depravazione corrompendo anime, traviando donne e uomini, ma prima dovevo completare il mio progetto con la mia famiglia: prima mia nonna e poi mia madre, per poi passare alla mia ragazza. Come dicevo passammo 30 giorni fantastici e lussuriosi sperando che a mia nonna non venisse il ciclo, ciò avrebbe significato che sarei diventato padre. Il solo pensiero mi elettrizzava. Il primo tassello del mio nuovo progetto di vita. Mia nonna ormai era votata completamente a me, succube, sottomessa, schiava delle mie perversioni, vacca da monta pronta in qualsiasi momento ad essere preso da me. Nei nostri amplessi mentre raggiungevamo l’orgasmo ormai non facevamo che parlare di lei gravida e di mia madre, di come l’avrei presa. Ed in un momento di grande perversione gli confessai la volontà di metter incinta anche mia madre. A quelle parole mia nonna usci fuori di testa godendo come un’assatanata…gridando il suo piacere disse: “Pazzo…sei un pazzo…sei Satana…corruttoreeee….ti rendi conto oltre a meeeee….tua madreeeeee……..impazziscoooooo…..”
“Si nonna….vi voglio gravide, insieme…con la pancia che cresce, i seni pieni di latte….pregne di me ..piene…femmine….le mie femmine…”.
Ormai stavano per scadere i trenta giorni quando all’improvviso la mia ragazza, Giulia, mi fece una sorpresa. Venne a trovarmi. Fortunatamente avvisandomi qualche ora prima riuscimmo a mettere la casa apposto alla bene e meglio e quando arrivò non si accorse delle battaglie che quelle mura avevano visto protagonisti me e mia nonna. Quando la vidi capii che stava diventando sempre più troia. Aveva preso il treno e fatto tutto il viaggio vestendo tutta di bianco, indossando una t-shirt strettissima e bianca senza reggiseno sotto con i capezzoli duri che quasi sfondavano il tessuto ed inoltre aveva un leggins bianco che non nascondeva nulla anzi esaltava il suo perizoma nero fra le chiappe. Che troia, mi rendeva orgoglioso. E lei appena mi vide mi saltò addosso incurante della presenza di mia nonna e mi riempì di baci strusciandosi addosso come una cagna in calore. Ridendo chiese scusa a mia nonna e mi spinse letteralmente in camera buttandomi sul letto e salendo sopra di me.
“che c’è stronzo non sei contento di vedermi ?”
“come no…non aspettavo altro…”
“Ah si…e allora spogliami, ho voglia di scopare …”
“Hai voglia di scopare o di scopare con me ? “
“stronzo…sei proprio stronzo…se lo vuoi sapere proprio in treno mi sono eccitata…” e mentre ci spogliavamo concitatamente sempre lei su di me continuavamo a parlare.
“a si…raccontami…fammi impazzire…”
“lo so…che sei un porco schifoso…e ti eccitano i miei racconti…”
“quanto sei zoccola…dimmi…”
Ormai eravamo nudi e lei a cavalcioni su di me si stava infilando il cazzo nella figa.
“In treno di fronte a me c’era un vecchio, avrà avuto sui 65/70 anni, magro ma alto, faccia da schifoso,…ebbene quel porco non faceva che guardarmi in mezzo alle gambe mentre si toccava il cazzo…”
“mmm….interessante….e poi…”
“ed io prima facevo finta di nulla…poi vista la sua sfacciataggine ho iniziato a guardarlo negli occhi…e quel porco invece di girarsi dall’altra parte ha iniziato a cacciare la lingua fra le labbra, come un serpente, un serpente viscido…che porco…”
“che troia…”
“faceva uscire e rientrare quella lingua, rossa, lunga, avanti e indietro fra le sue labbra e poi si toccava il cazzo…io allora ho aperto la gambe quasi a sbattergliela in faccia… e mi sono bagnata…e per non sporcarmi tutta ho dovuto fare una cosa molto depravata…”
“dimmi cagnaaaaa…” mentre la fottevo lentamente
“quanto mi piaci quanto mi chiami cagnaaaaa….ahahah.a…..muoviti più forteee…cazzoooo….”
“ho chiuso lo scompartimento, sai erano quei treni vecchi, e mi sono abbassato leggins e perizoma mettendomi nuda davanti a lui…con la fica aperta….sai non volevo sporcarmi i pantaloni bianchi….mi capisci amore ?”
“così ti voglio troia totaleeee…..puttanaaa…..e che avete fatto ?”
“io messa così sono stata una brava bambina gli ho detto: si guarda ma non si tocca, se vuoi così uno di fronte all’altra…”
“e lui ?”
“lui, quel porco si è tirato il cazzo da fuori. Un cazzo secco ma lungo, molto lungo con una capocchia rossa ha iniziato a scappellarsi ….lui si toccava ed io mi toccavooo…che porciiiii…..”
A quelle parole iniziai a scoparla più forte, alzando e abbassando le gambe…lei parlava e mi baciava in bocca e premeva sempre di più. Iniziammo ad ansimare e gridare sempre più forte, scopando, grugnendo, gridando.
“Porco avresti voluto che mi scopasse ? dimmelo ….dimmelo …eh ti sarebbe piaciuto che mi fossi presentata qui con i leggins tutti macchiati piena della sborra del vecchio ?...porco…dimmelo…”
“Cagna…sei una cagna….sei una cagna perennemente in calore…ti sborro dentrooo puttanaaaa…”
“sei tu che mi hai fatta diventare cosìììì….io ero una brava ragazza….e tu mi hai voluto troiaaa…aaaaahahahhaah”. Godemmo insieme e mentre raggiungevamo l’orgasmo mi accorsi guardando di sfuggita nello specchio di lato a noi che la porta della camera era socchiusa e mia nonna stava guardando tutta la scena con gli occhi e la bocca spalancata mentre aveva la mano in mezzo alle gambe. Cazzo. Sborrai.
(continua)
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chi mi volesse scrivere in privato: eroticoscrittoreerotico@gmail.com
Fu un mese pazzesco con mia nonna. Praticamente passammo 30 giorni perennemente eccitati ed fare sesso, in tutti i modi, in tutte le situazioni, a ogni ora. Nudi in casa ci accoppiavamo come animali in calore. Ogni momento era buono. Mangiavamo con lei impalata sul mio cazzo mentre con la bocca ci scambiavamo il cibo da masticare e scambiandoci anche l’acqua ed il vino con le nostre bocche. Non avevamo limiti. Finanche quando io o lei eravamo a telefono con mia madre o la leccavo o lei leccava me o scopavamo. Lo stesso facevamo quando era la mia ragazza a telefonare. Era eccitante, pericoloso ma eccitante. Ed io così continuavo nel mio progetto di perversione totale. Ogni tanto sfogliavo qualche libro per studiare ma poi quella troia di mia nonna si avvicinava si accucciava sotto la scrivania ed iniziava a spompinarmi fino a riempire la bocca e la pancia della mia sborra. Ma in fondo con tutti i soldi che aveva lasciato mio padre in eredità avrei anche potuto smettere di studiare e poi lavorare. Ormai ero consapevole che volevo vivere una vita fatta di lussuria e depravazione corrompendo anime, traviando donne e uomini, ma prima dovevo completare il mio progetto con la mia famiglia: prima mia nonna e poi mia madre, per poi passare alla mia ragazza. Come dicevo passammo 30 giorni fantastici e lussuriosi sperando che a mia nonna non venisse il ciclo, ciò avrebbe significato che sarei diventato padre. Il solo pensiero mi elettrizzava. Il primo tassello del mio nuovo progetto di vita. Mia nonna ormai era votata completamente a me, succube, sottomessa, schiava delle mie perversioni, vacca da monta pronta in qualsiasi momento ad essere preso da me. Nei nostri amplessi mentre raggiungevamo l’orgasmo ormai non facevamo che parlare di lei gravida e di mia madre, di come l’avrei presa. Ed in un momento di grande perversione gli confessai la volontà di metter incinta anche mia madre. A quelle parole mia nonna usci fuori di testa godendo come un’assatanata…gridando il suo piacere disse: “Pazzo…sei un pazzo…sei Satana…corruttoreeee….ti rendi conto oltre a meeeee….tua madreeeeee……..impazziscoooooo…..”
“Si nonna….vi voglio gravide, insieme…con la pancia che cresce, i seni pieni di latte….pregne di me ..piene…femmine….le mie femmine…”.
Ormai stavano per scadere i trenta giorni quando all’improvviso la mia ragazza, Giulia, mi fece una sorpresa. Venne a trovarmi. Fortunatamente avvisandomi qualche ora prima riuscimmo a mettere la casa apposto alla bene e meglio e quando arrivò non si accorse delle battaglie che quelle mura avevano visto protagonisti me e mia nonna. Quando la vidi capii che stava diventando sempre più troia. Aveva preso il treno e fatto tutto il viaggio vestendo tutta di bianco, indossando una t-shirt strettissima e bianca senza reggiseno sotto con i capezzoli duri che quasi sfondavano il tessuto ed inoltre aveva un leggins bianco che non nascondeva nulla anzi esaltava il suo perizoma nero fra le chiappe. Che troia, mi rendeva orgoglioso. E lei appena mi vide mi saltò addosso incurante della presenza di mia nonna e mi riempì di baci strusciandosi addosso come una cagna in calore. Ridendo chiese scusa a mia nonna e mi spinse letteralmente in camera buttandomi sul letto e salendo sopra di me.
“che c’è stronzo non sei contento di vedermi ?”
“come no…non aspettavo altro…”
“Ah si…e allora spogliami, ho voglia di scopare …”
“Hai voglia di scopare o di scopare con me ? “
“stronzo…sei proprio stronzo…se lo vuoi sapere proprio in treno mi sono eccitata…” e mentre ci spogliavamo concitatamente sempre lei su di me continuavamo a parlare.
“a si…raccontami…fammi impazzire…”
“lo so…che sei un porco schifoso…e ti eccitano i miei racconti…”
“quanto sei zoccola…dimmi…”
Ormai eravamo nudi e lei a cavalcioni su di me si stava infilando il cazzo nella figa.
“In treno di fronte a me c’era un vecchio, avrà avuto sui 65/70 anni, magro ma alto, faccia da schifoso,…ebbene quel porco non faceva che guardarmi in mezzo alle gambe mentre si toccava il cazzo…”
“mmm….interessante….e poi…”
“ed io prima facevo finta di nulla…poi vista la sua sfacciataggine ho iniziato a guardarlo negli occhi…e quel porco invece di girarsi dall’altra parte ha iniziato a cacciare la lingua fra le labbra, come un serpente, un serpente viscido…che porco…”
“che troia…”
“faceva uscire e rientrare quella lingua, rossa, lunga, avanti e indietro fra le sue labbra e poi si toccava il cazzo…io allora ho aperto la gambe quasi a sbattergliela in faccia… e mi sono bagnata…e per non sporcarmi tutta ho dovuto fare una cosa molto depravata…”
“dimmi cagnaaaaa…” mentre la fottevo lentamente
“quanto mi piaci quanto mi chiami cagnaaaaa….ahahah.a…..muoviti più forteee…cazzoooo….”
“ho chiuso lo scompartimento, sai erano quei treni vecchi, e mi sono abbassato leggins e perizoma mettendomi nuda davanti a lui…con la fica aperta….sai non volevo sporcarmi i pantaloni bianchi….mi capisci amore ?”
“così ti voglio troia totaleeee…..puttanaaa…..e che avete fatto ?”
“io messa così sono stata una brava bambina gli ho detto: si guarda ma non si tocca, se vuoi così uno di fronte all’altra…”
“e lui ?”
“lui, quel porco si è tirato il cazzo da fuori. Un cazzo secco ma lungo, molto lungo con una capocchia rossa ha iniziato a scappellarsi ….lui si toccava ed io mi toccavooo…che porciiiii…..”
A quelle parole iniziai a scoparla più forte, alzando e abbassando le gambe…lei parlava e mi baciava in bocca e premeva sempre di più. Iniziammo ad ansimare e gridare sempre più forte, scopando, grugnendo, gridando.
“Porco avresti voluto che mi scopasse ? dimmelo ….dimmelo …eh ti sarebbe piaciuto che mi fossi presentata qui con i leggins tutti macchiati piena della sborra del vecchio ?...porco…dimmelo…”
“Cagna…sei una cagna….sei una cagna perennemente in calore…ti sborro dentrooo puttanaaaa…”
“sei tu che mi hai fatta diventare cosìììì….io ero una brava ragazza….e tu mi hai voluto troiaaa…aaaaahahahhaah”. Godemmo insieme e mentre raggiungevamo l’orgasmo mi accorsi guardando di sfuggita nello specchio di lato a noi che la porta della camera era socchiusa e mia nonna stava guardando tutta la scena con gli occhi e la bocca spalancata mentre aveva la mano in mezzo alle gambe. Cazzo. Sborrai.
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