Storia d'amore a 4

di
genere
scambio di coppia


Storia d'amore a 4
(prima parte)
- E' tornato Claudio. Dissi a mia moglie Barbara. Lei rispose continuando a preparare la tavola per il pranzo: - Il tuo amico d'infanzia che era partito per Colombia? - Si è lui insieme alla moglie Roberta. - Hanno figli? - Ancora no, loro la pensano come noi, vogliono prima godersi la vita, sono sposati solo da tre anni. Tra un sorso di vino e una forchettata di spaghetti aggiunsi: - Ci hanno invitato a cena questo sabato a casa loro se tu sei d'accordo. Lei scuotendo la testa dicendo: - Certo perché no! Aggiunsi: - Sarà anche una occasione per far conoscenza l'uno dell'altra.
Da sette anni che non lo vedevo più, anche se ci sentivamo per telefono qualche volte. Aveva perso la testa per una ragazza colombiana e si era trasferito con lei in Colombia per aprire una pizzeria. La storia durò poco tra loro. Dopo, ha conosciuto Roberta, una ragazza italiana che era lì in vacanza e si erano messi insieme, dopo un anno si sposarono.
E' arrivato finalmente quel fatidico giorno del sabato. Mia moglie mi dava l'impressione che ci teneva a presentarsi bene a quella cena dal fatto che aveva prenotato sia la parrucchiera che l'estetica. Anche dai attillanti vestiti che aveva scelto da indossare. Una gonna nera cortissima e strettissima. Un camice Beige trasparente sbottonato a metà mettendo in evidenza il suo trasparente reggiseno nero, che contiene a forza la sua abbondante quarta di seni. Una giacca nera rigata di Beige, modello diciamo; donne dirigente o in carriera. Anche se lei era un po robusta ma aveva le curve al posto giusto. Era elegantissima e al tempo stesso era molto sexy. A vederla così mi aveva fatto venire voglia di scoparla all'istante e senza nemmeno spogliarla. Mi avvicinai da dietro baciandola il collo e provando ad alzare la gonna, ma lei mi bloccò la mano ordinandomi di stare buono e che non avremo più tempo per fare l'amore. In effetti, eravamo abbastanza in ritardo. Dissi ugualmente indicando il gonfiatissimo arnese sotto i pantaloni: - E con questo che come facciamo? Tutta colpa tua sei così elegante e sexy! Mi disse: - Grazie caro, vuoi che ti faccio una sega veloce giusto per scaricarti le palle prima di uscire? Dissi di no secco. - Voglio di più. Lei mi stampò un bacio sulla bocca e disse: - Sarà meglio che ci muoviamo, abbiamo una lunga strada da percorrere. E stai tranquillo te la do stasera quando torniamo, anch'io ho molta voglia.
Al suonare del campanello si presentò una ragazza bassa magra, di statura la metà rispetta a quella di mia moglie. Anche lei sui trent'anni, con capelli neri e lunghi. Pantaloni jeans e maglietta nera. Era molto carina ed era una tipa di quelle donne che sorridono con gli occhi. Era di un sorriso radiante che sembrava conoscerci da una vita. Dissi dopo averla fissata qualche secondo: -Tu sei Roberta? Approvò scuotendo la testa. E aggiunsi stendendo la mano: - Io sono Alessandro e lei Barbara mia moglie. Noi una volta ci siamo sentiti per telefono. Disse: Si mi ricordo di te. Ci siamo salutati, abbracciati, baciati ed ecco quel matto che mi saltò addosso calorosamente. Strinse Barbara dandola un bacio vicino alla bocca mentre mi faceva un sacco di complimenti per la mia scelta di donna.
Claudio non era solo pizzaiolo ma anche un ottimo cuoco, ci aveva preparato lui la cena a base di pesce. Abbiamo mangiato molto, bevuto tanto. e parlato troppo e più vino scorreva più ghiaccio si scioglieva e più barzellette sul sesso veniva raccontato. Barbara si sentiva molto a suo aggio e qualche fierezza di se l'aveva dato Roberta a lei. Con i suoi ripetuti sguardi rubati alla quarta abbondante di seni, che Barbara ci teneva a metterli in mostra sempre in modo provocante. Forse invidia per il fatto che Roberta non li aveva, (taglia appena due). O forse voglia di averle come nel caso di Claudio che mostrava con gli sguardi ammirazione e interesse per quei invitanti seni.
La cena era terminata e dopo che le moglie avevano sparecchiato, Claudio andò a preparaci il sorbetto al limone. Io e Barbara siamo messi in poltrona mezzo inebriati a limonare. Roberta ci guardava sorridente ma con sguardi prolungati come se volesse partecipare anche lei ai nostri baci alla francese. Mi tornò il gonfiore evidente nei pantaloni, sentivo la cappella scoppiare e non vedevo l'ora di tornare a casa. Gustavamo il sorbetto e poi mi alzai di scatto invitando mia moglie a prepararsi per tornare a casa. Claudio disse: - Ma cosa dici!? Sei matto! Dopo tutto quel vino che hai scolato? Volete suicidarvi per caso? Non ci penso né anche a lasciarvi andare in questo stato. Per questa notte rimanete qui. Chiesi stupito: - Qui!? Dove sulla poltrona? Perché loro avevano un monolocale con una sola stanza da letto. Claudio disse : - Ma nooo! dormiremo tutti nel letto matrimoniale. Poi volge lo sguardo a Roberta per invitarla a dire qualcosa. Roberta disse: - Certo perché no!? Dai! Vedrete che ci stiamo benissimo, piuttosto che guidate in questo stato di ebrezza. Guardai Barbara e lei approvò l'idea. Allora dissi tra me e me: - Oggi addio scopata.

(Seconda parte)

Barbara non sopportava il reggiseno quando dormiva, figuriamoci poi con questo caldo di Luglio in quattro nel letto. Gli dissi: - Quando sei sotto le lenzuola li puoi togliere che problema ce? Io uguale, ero abituato a dormire comodo con solo gli slip. Non sopportavo in alcun modo il pigiama addosso anche quando cerano fuori diversi gradi sotto zero. Tutti quanti eravamo stesi con solo la biancheria intima. Le donne si erano messi in mezzo e noi mariti ai lati del letto, e ci siamo dati il buona notte. Barbara era girata verso di me, mi avvicinai di più alla sua bocca, avevo tanta voglia di baciarla. Misi una mano sotto la sua testa e con l'altra strofinavo la sua patata calda da sopra le mutandine e presi a gustarmi la sua lingua con una voglia mai provata. Poi vidi Roberta girarsi verso di noi con gli occhi chiusi, Claudio la stringeva a se da dietro. Sembravano presi dal sonno, ma poi ci scappò a noi un scricchio forte provocato dal baciare, fece aprire gli occhi a Roberta che mi guardò con un sorriso malizioso. Barbara cercò di allontanare la mia mano dalle mutandine bagnate zeppe e di farmi smettere di baciarla per paura che gli altri se ne accorgessero. In quel momento mi venne un ardente desiderio, che Barbara mi facesse un bocchino mentre Roberta mi guardava con quel suo malizioso sorriso. Barbara rifiutò il mio invito di andare giù a prenderlo in bocca e mi invitò a dormire. Ma io con il cazzo duro come il marmo non sarei riuscito a chiudere un occhio. In quel bel mezzo della mia disperazione vidi Roberta aprire gli occhi di nuovo e mi fece identico malizioso sorriso di prima. Però, mi accorsi che come se Claudio stesse dando continue spinte da dietro che le faceva scuotere appena il suo corpo. Guardavo attentamente e vedevo che queste spinte avevano un certo ritmo. Non capivo fino a che le lenzuola scivolò e scoprì i loro culi nudi in posizione del cucchiaio e in movimenti lenti. Roberta ha visto che la guardavo ma non provò a coprirsi e continuò a fissarmi sorridente mentre era sottomessa alle lieve spinte di Claudio. Dopo se ne accorto anche Claudio che io li guardavo e si alzò con determinazione e disse: - Ragazzi! Io non ne posso più, vi dispiace se noi continuiamo a scopare? Vi scandalizzate? Io Risposi: - Tranquillo amico, continua pure, anch'io ho una grande voglia che mi fa sparire il sonno dagli occhi, non vi dispiace se lo facciamo anche noi è vero?' - No assolutamente, fai come se fossi a casa tua.
Claudio non persi tempo, mise Roberta a pecorina e la diede colpi più decisi. Barbara si era un po diciamo sciolta a vedere quei due scopare. Infatti, non obiettò quando io tolsi le lenzuola e levai le sue mutandine e presi a leccare la sua patata rasata intorno alle labbra e gustarmi il suo nettare che emanava. Poi ha preso lei l'iniziativa e mi leccò la cappella viola dal eccitazione. Roberta divideva i suoi sguardi tra il mio cazzo e i seni di barbara. Sembrava davvero gradire tanto toccarle o succhiarli. Claudio si mise a pancia in su e fece cavalcare la sua mogliettina. Mi venne voglia di carezzare le piccine tette di Roberta ma non ebbi coraggio. La visione di tutto ciò che mi circondava, mi faceva affrettare l'orgasmo. Tirai fuori il cazzo dalla bocca di Barbara e misi lei a pecorina, pochi colpi e sentivo che stavo per venire. Allora lo tirai fuori, sputai sul suo appetitoso buco di culo e presi a baciarlo e leccarlo e provare a infilare dentro la punta della lingua. Poi infilai un dito, poi un altro. Vidi Roberta e Claudio guardarmi con interesse come se non avessero mai visto un sesso anale. Appoggiai la punta della cappella sopra il buco del culo di Barbara e sputati nuovamente. Presi a spingerlo dentro piano piano. finché non era sparito del tutto. Sono bastati tre colpi e riempi il suo culo di tanta sperma calda. Rimasi dentro di lei per un po non so quanto. A Barbara dava fastidio il gesto di farlo uscire subito dopo l'eiaculazione. Nel frattempo guardavamo loro che stavano per raggiungere l'apice. I gemiti di Roberta si erano accelerati, erano così eccitanti che non permetteva al mio cazzo di afflosciarsi del tutto!. Poi Claudio lo tirò fuori mentre Roberta si mise in attesa di ricevere il suo latte sulla bocca e sul petto.
Io e Claudio amici dall'infanzia ma non ho mai visto il suo uccello. Aveva il cazzo corto quasi la metà del mio, ma in cambio aveva una cappella che non finiva. Così grossa che non avevo mai visto niente di simile se non nei cazzi degli asini o i cavalli. Il mio cazzo si scivolò da solo fuori dal culo di mia moglie. Claudio venne sulla faccia di Roberta. Mia moglie si alzò e chiese se potevamo andare a fare la doccia. Roberta disse: - Certo, andiamo vi accompagno. Andavamo tutti tre in bagno con il viso e il petto di Robi inondati di sperma. Barbara si mise a fare la doccia e io mi davo una lavata all'uccello sul lavandino. Roberta ritornò con gli asciugamani. Allungò uno a me mentre mi guardava il cazzo che non era moscio del tutto, anzi a vederla guardarlo con ammirazione e facendomi i complimenti per la sua lunghezza, prendeva vita all'istante. Uscito dal bagno misi gli slip e andò in cucina dove trovò Claudio che sorseggiava il limoncello. Mi invitò a bere e fumare una sigaretta nel frattempo che andava anche lui a lavarsi. Quando tornò gli dissi :
- Ti devo fare dei complimenti amico mio, hai una cappella proprio da cavallo.
- Ma anche tu non scherzi per niente con quel cazzo lungo come un serpente, quanto è lungo 24 cm? - Ma che ventiquattro! Sono solo 18,5 cm.
- E' comunque meglio lungo con la cappella nella norma, piuttosto grosso e corto. - E perché scusami? Chiesi incuriosito.
- Perché con la cappella grossa molte cose non le puoi fare.
- Tipo? - Tipo un bocchino come si deve, anche l'anale ad esempio per me è impossibile. Ho tantissima voglia di anale ma tutti i miei tentativi fallirono. Poi aggiunse: - Vi guardavo prima sai! Ho visto tutta la scena tra te e Barbara. La penetravi nel culo come un coltello nel burro. Sei proprio fortunato caro amico.
Dissi: - Perché Barbara non prende le pillole, dice che fanno ingrassare, allora facciamo l'anale alla fine di ogni rapporto per scaricare lo sperma nel culo, per sicurezza intendo. In più, lei ha sempre gradito questa cosa. Poi Scusami, anche la lunghezza, spesso un problema per le donne che hanno la vagina corta, come quella di mia moglie. Non sono mai riuscito a spingerlo fino ai coglioni. Barbara mi bloccava sempre mettendo una mano sulla mia pancia per trattenermi dallo spingerlo tutto dentro per paura di sfondarla. Mi era capitato una volta di causare a una mia ex ragazza una emorragia. Poi aggiunsi: -Dai Claudio! Di cosa ti lamenti, tu sei fortunato ad avere Roberta così piccina ! Con lei puoi fare il 69 camminando, puoi fare tutte le posizione che vuoi. Mentre io con Barbara, robusta come è, non è pensabile.
- Claudio disse incuriosito : - 69 camminando!? Non avevo mai sentito né provato. Poi aggiunse: - Che fine hanno fatto le nostre gnocche?
- Dopo la doccia si saranno addormentate di sicuro
- Ho ancora una gran voglia di chiavare.
- A chi lo dici! Il mio cazzo sta forzato negli slip, è molto eccitante questa situazione. Non avevo mai scopato prima d'ora davanti a qualcuno.
Claudio mi versò un altro limoncello e mi chiese:
- Ti va di trasformare questa notte in una notte dell'esaudimento dei nostri desideri nascosti.
- Che cosa vuoi dire? Non ho afferrato?
- Allora, tu hai tanta voglia di fare 69 camminando giusto? - Risposi di si .
- Ok, con Roberta puoi farlo, io ho tanta voglio di anale e con Barbara se mi premetti ho più possibilità dal memento che voi lo fate sempre e il suo culo credo che sia abbastanza allenato. Poi veniamo alle nostre donne: Barbara, ha la vagina corta come dici, va bene per il mio e penso che non disdegna una cappella come la mia. Ho visto prima come lei con che sguardi di ammirazione la guardava . Roberta, anche lei vorrebbe l'anale e con te, esperto come sei puoi soddisfarla di sicuro. Che ne dici?
- Beh, i nostri desideri è vero che sono quelli, ma chi convince le nostre moglie di quello che vogliamo?.
- Secondo me ci sono due modi per farlo: Il primo è fare il gioco della bottiglia. Organizzo tutto io di modo che arriviamo a richieste non tanto esplicite ma che le capiscano e vediamo la loro reazione. Il secondo è quello di ritornare da loro, mettere ognuno di noi la sua donna alla pecorina e farle godere come ricce. E quando le vediamo eccitatissime e in settimo cielo, tu ed io ci farciamo lo scambio senza chiedere a loro niente. Tu vieni dietro la mia e io mi metto dietro la tua in tutta tranquillità. Poi scusami, al limite diranno di no, allora torniamo a scopare ognuno con la propria. Ma credimi, in quella situazione e quel stato di eccitazione, nessuna donna sarebbe capace di indugiare o trattenersi dal continuare. Dissi deciso: - Mi hai convinto e sono per il secondo modo. Il mio cazzo già sbucava fuori al idea di avere Roberta in un bel 69 camminando. Ci alzammo e andammo in camera da letto. Ma quando eravamo lì rimanemmo stupiti, increduli da quella visione che si era presentata davanti a noi.


( Terza parte)

Non potevamo credere ai nostri occhi, Le nostre donne erano senza coperta e senza la biancheria intima. Roberta succhiava le tette a Barbara e Barbara con le sue dita accarezzava la fica pelosa di Roberta con occhi chiusi. E noi che eravamo lì in cucina a perdere tempo a cercare di trovare un modo per convincere le nostre gnocche dello scambio. Si erano accorti della nostra presenza ma continuavano ignorandoci. Ci guardavamo io e Claudio a vicenda, ci capimmo al volo. Tirammo giù le mutande e andammo ognuno di noi con il suo arnese in tiro a stendersi dietro alla moglie dell'altro.
Nessun costruzione e nessuna disdegnò, tutti quanti presi dalla incommensurabile voglia di sesso senza limiti. Strinsi a me il piccolo corpo invitante e caldo di Roberta accarezzando le sue piccole e sode chiappe. Bagnò due dita con la saliva e andai verso il suo buchetto di culo e lo provocai senza penetrarlo. Poi lei si girò verso di me, evidentemente perché Claudio voleva la sua parte dalle tette di Barbara. Roberta mantiene gli occhi socchiusi e avvicinò la sua umida bocca alla mia e presi a baciarmi e succhiarmi la lingua. Si sentiva la pulsazione del mio cazzo sulla sua pancia. Prese a maneggiarlo lentamente. Andai con la mano verso il monte venere a giocare inizialmente con i suoi peli. Chiamai in causa le sue grande labbra, ( grande per modo di dire). In lei era tutto piccolo. Infilai due dita nella sua fica bagnata per lubrificarle e stuzzicare con essi il suo clitoride. E mentre mi baciava gemeva dalla goduria, sentivo come se stesse par staccarmi la lingua da come lo succhiava forte. A certo punto lei aprii gli occhi e mi diede un sguardo affamato di sesso. Si girò a guardare quei due e vedeva Barbara impegnata in una ardua presa di bocchino a Claudio. Roberta prese coraggio dalla visione altrui e scese a prendere il mio cazzo in bocca. Lo leccò come un cono di gelato, succhiò i testicoli e assaggiò il mio buco di culo. Poi tornò a fare sparire il mio cazzo dentro la sua calda e umida bocca. Incredibile come lo faceva entrare tutto fino alle palle. Le veniva il ribalto di stomaco diverse volte, ma non smise dal spingerlo oltre la gola e farlo uscire e entrare in continuazione. Non so veramente come riusciva a farlo. Nemmeno Barbara era mai stata capace di farmi questo. Io non né potevo più, la feci capire e la invitavo a smettere altrimenti eiaculavo subito. Con le mie due mani, portai su la sua testolina e la baciai per gratitudine per quel immenso piacere che mi regalava. Scesi giù per farla godere la mia lingua dentro la sua fica. Succhiai tutto il suo liquido leggermente salato e infilai un dito nel culo. Poi diventavano due. Succhiavo e scopavo con dita e lingua. Sentivo la pulsazione della sua fica sempre più forte. Allora smisi e mi alzai in piedi invitandola ad alzarsi. La presi e la rovesciai in un bel 69 in piedi camminando per la casa. Era leggerissima, immagino non più di quaranta kg. Io di nuovo, non mi sentivo più resistere con questo suo modo di farmi il bocchino. Era veramente esperta. Chiesi a lei di liberare il mio cazzo e di occuparsi d'altro. Allora lei si limitò a leccare e carezzare i testicoli. Poi la misi a pecorina e ammirai l'appetitoso buco di culo, me lo gustai con la lingua. Poi presi in mano il mio cazzo e lo guidò dentro la sua fica. Aveva una fica veramente stretta nonostante tutta l'umidità che le avevo provocato. E la cosa più bella ancora è che Roberta mi permise di spingerlo tutto dentro fino ai coglioni. Mostrandomi di avere una vagina molto più profonda di quella di Barbara. La sua vagina era fatta proprio a misura del il mio cazzo. Claudio si dava dentro come un toro martellando la fica di Barbara che era messa a pecorina. Lei godeva come non mai quella mostruosa cappella, che nemmeno nei suoi sogni poteva avere. Poi ad un certo punto sentivamo che lei diceva : (sìììì, sìììì vengo, vengo Veeeengoooo). Claudio accelerò i colpi e poi tirò fuori il suo cazzo e sborrò sulla sua schiena e sul suo culo. Barbara aggiunse con sospiro affannato e guardando Claudio: - Era intenso, bello, troppo bello. Prese la sua grossa cappella e stampò sopra un bacio di gratitudine.
Tutto questo lo vide anche Roberta e quando sentiva che io stavo per venire lei si girò e mise il mio cazzo in bocca. Lo mandò tutto dentro. Quando stavo per eiaculare, io provò a tirarlo fuori dalla sua bocca, ma lei disapprovò la mia intenzione e mi fece venire direttamente nell'esofago. Con una sensazione che non avevo mai provato niente di simile in vita mia. Alzai la sua testolina e la baciai con la lingua e vi dico la verità; non sentivo per niente il sapore del mio sperma nella sua bocca. Non capivo se lei era venuta o ancora no, la chiesi incuriosito. E lei disse con determinazione: - Due volte, Con un cazzo così lungo e curvo come il tuo che mi arrivava in fondo alla pancia, mi hai fatto diventare Bi orgasmica e mi strinse a se. Barbara si rivolse a Roberta e disse: - Quanto sono bravi questi mariti per averci regalato questa bellissima serata d'amore. Roberta: veramente, è una serata d'amore indimenticabile, spero che si ripeta nei giorni avvenire. Claudio disse: perché no! visto che siamo rimasti tutti soddisfatti. E aggiunse: Anche perché,, rivolgendo lo sguardo a me: - Ci sono altre cose che vorrei ancora provare a fare con Barbara. Barbara ci guardava sorridente quasi intimidita e come se avesse capito cosa intendeva dire. Roberta disse a Claudio: - Abbiamo capito che la prossima volta vuoi provare il suo bel culo, povera lei. Una piccola risata e andammo a farsi la doccia. Io e Roberta per prima, poi Barbara e Claudio, ci lavammo a vicenda e andammo esausti a dormire ognuno accanto alla moglie dell'altra.




Quarta parte

Per la verità avevo dormito poco per il fatto che l'indimenticabile scopata con Roberta ieri e il suo bocchino da gola profonda, non abbandonavano i miei pensieri ne anche un istante. Mi svegliai per primo, guardai i corpi nudi e stesi. Con il mio cazzo che si era svegliato prima di me, non sapevo che fare se non ammirare e accarezzare il corpo di Roberta. Lei al tocco delle mie mani, aprì gli occhi, sorridendomi e poi li chiusi. Mi avvicinai al suo orecchio e sussurrai che la desideravo immensamente. Aprì gli occhi e mi sorrise, poi le chiuse nuovamente. Sussurrai di nuovo che volevo gustarmi le sue tette come colazione se mi permette. Lei non si fece pregare, spostò la sua mano e me le offrì. E io presi a gustarmele. Rimasi un bel po di tempo e lei apprezzava quello che facevo o forse non aspettava che le sue tette potevano piacermi. Allungai la mano fino alla sua fica per vedere come era il livello di umidità e scoprì che era bagnata fradice. Quando lei aprì gli occhi chiesi a lei se mi seguisse in sala. Lei diede un sguardo agli altri e si alzò seguendomi. Io in ginocchio e misi lei sulla poltrona e le sue gambe stavano intorno al mio collo e feci avvicinare la fica fino alla mia bocca. Presi a gustarmela con avidità. Sempre mandando un dito nel suo buchetto del culo per fare strada al mio cazzo. Si! Mi venne una grande voglia di anale a guardarla il culo. Lei invece mi chiedeva se volevo un bocchino come ieri e che lei vuole fare colazione con il mio sperma nello stomaco. La sua richiesta mi eccitava tantissimo ma le dissi ugualmente che volevo provare il suo invitante e appetitoso culo e chiesi se avevano del lubrificante. Disse di no. Chiesi del burro. Lei mi rispose che non serviva perché, dopo tanti, anche se falliti tentativi con la grossa cappella di Claudio, il suo culo si era un po allenato. Allora, mi misi seduto in poltrona e feci cavalcare lei sopra dando a lei il controllo totale della situazione. Lei riempì la sua mano di sputo, spalmò il mio cazzo e spalmò il buchetto del suo culo. Poi provò un po alla volta appoggiando la punta del cazzo nel buchetto a scendere piano piano con il suo peso. Nel frattempo lei strofinava il suo clitoride e io stringevo le sue tette. Scese con il suo culetto ancora di più e della cappella era rimasto poco fuori. Si vedeva che godeva e non soffriva, ma provai comunque a chiedere se era meglio andare a prendere il burro. Mi mise un dito sulla mia bocca in segno che dovevo stare zitto. Poi fece un sforzo più determinato per dimostrarmi che poteva farcela senza niente. Spinse di più e la cappella era già tutta dentro. Morse un po le sue labbra in segno di lievi dolori ma anche di goduria e poi fece sparire tutto il cazzo dentro e si fermò dal fare ogni sforzo. Rimanemmo immobili con il mio cazzo dentro che pulsava forte. Chiesi se andava tutto bene. Mi disse: -Che bello sentirlo tutto dentro il culo, lo sento qua su. Indicandomi sotto il seno. - Mi riempe, è una sensazione incredibile mai provata in vita mia. Mi fa dimenticare il lieve dolore, che gustoso. Ti prego di non venire subito e di restare così al lungo possibile. Dissi: - Non so quanto resisto, la cappella dentro bolle, non mi torturare di più ti prego, ti prometto che lo faremo spesso anche due, tre, quattro volte al giorno se lo desideri. Rispose: - Se me lo prometti allora va bene puoi venire, dai riempimi il culo come una pentola di spaghetti. Con due mani sollevai su e giù il suo culetto, non feci tanto sforzo, pochi movimenti ed eccola che gode di tanto sperma calda che la riempiva. Lei si accasciò su di me, dopo prese a baciarmi con baci scattanti dappertutto, sulle labbra, sul collo, sulle guance. E mordicchiandomi le orecchie. I suoi occhi quasi lacrimante, un po mi preoccupava e quando chiesi spiegazione lei mi disse che non aveva mai provato prima d'ora un orgasmo anale, che la fece lacrimare di gioia. Disse poi: Quanto fortunata Barbara per il fatto che non aveva mai sprecato lo sperma fuori dal culo.
Io e Roberta avevamo preparato la colazione nel frattempo che si svegliarono anche quei due. Ci trovammo tutti seduti in cucina, rimanemmo circa due ore a fare colazione a base di tanto caffè latte, carezze, dolci e tanti baci. Loro non volevano che noi tornassimo a casa subito ma di restare fino a dopo pranzo. In verità nemmeno noi avevamo voglia di tornare. Claudio si alzò e venne dietro di Barbara e prese ad accarezzare i suoi seni. Roberta era seduta sul mio ginocchio che mi accarezzava i capelli. Il mio cazzo era in profondo sonno ma quello di Claudio non lo era. Roberta mi disse guardando il cazzo di suo marito: - Credo che sta ancora pensando al culo di Barbara. Io dissi: - Noi l'anale lo abbiamo già fatto mentre voi dormivate. Claudia ci guardava incredulo. Barbara disse: -Ecco perché hai il cazzo moscio Roberta disse: -Certo! chi dorme non piglia pesce. Io rivolgendomi a Roberta dissi: -L'anale loro senza il nostro aiuto sarà una impresa impossibile con una cappella del genere e per di più senza il lubrificante, Aggiunsi: Che ne dici Roberta se li aiutiamo noi a fare l'anale. - Ci sto, ma come? Mi alzai e invitai tutti in camera da letto. Ma precisai una mia condizione; a patto che dovevo dirigere io tutta la faccenda dalla A alla Z. Tutti devono stare a sentire a me e fare quello che chiedo di fare, altrimenti sarà una impresa non ardua ma impossibile. Risposerò tutti che erano d'accordo. Lo era anche Barbara che non sembrava affatto preoccupata quanto noi dalla grossa cappella di Claudio. Chiesi a Lei dopo avere stampato un bacio sulla sua bocca, di stendersi sulla schiena allargando le gambe. - Roberta! Tu vai a gustarti le tette so che ti piacciano. Tu Claudio invece, non dare tregua alla sua patata martellala con la tua lingua. Invece io mi gusto la sua bocca. Rimanemmo così per più di quindici minuti e mia moglie Già non capiva più niente con tutti tre al suo servizio. - Ora facciamo lo scambio, Claudio tu vai a gustare la sua bocca e le sue tette. Tu Roberta se non avevi mai provato a leccare una fica è giunta l'ora. Roberta ha avuto un attimo di titubanza perché non aspettava una richiesta del genere. Ma andò lo stesso, forse per stare al gioco, ma poi vide me che mi ero messo dietro di lei a leccarla il culo prese a leccare la fica di Barbara con più libidine. Vidi Barbara prendere la testa di Roberta e la faceva spingere in profondità della sua fica come se volesse infilarla dentro. Si eccitava tantissimo a vedere un altra donna leccarla la fica, era una sensazione nuova per lei. Restammo così per altri venti minuti e Barbara volò in settimo cielo. Godeva come non mai. Anche Roberta godeva la mia lingua e più godeva lei più faceva godere Barbara che sembrava dai suoi gemiti e sospiri affannati che stava per raggiungere l'orgasmo. Allora le dissi di non venire e di farci sapere prima per smettere in tempo. Disse: - Allora smettetela ora perché non ci riesco più a trattenermi dall'orgasmo. Smettemmo subito tutti quanti e misi mia moglie alla pecorina. Venne Claudio con il suo arnese in tiro credendo che era ora di provare a metterlo nel culo. Gli dissi di no e che ancora non era pronta e lo invitò ad andare avanti e farsi inumidire il suo cazzo dalla bocca di Barbara
Poi chiesi a Roberta di farmi un bocchino mentre io lavoravo un po il culo di mia moglie. Leccai e sputai sull'ano e una mano che strofinava il grilletto. Infilai poi un dito nel culo poi un altro, dentro e fuori per un po di tempo. Le dita uscivano ed entravano con facilità, allora feci entrare il terzo dito poi il quarto. Andava tutto bene, non provocavo a lei alcun dolore. Tirai il mio cazzo fuori dalla bocca di Roberta e chiesi a lei di sputare sul buco di culo di mia moglie e guidare il mia cazzo dentro. Ed ecco che entrò liscio come un coltello nel burro. Due o tre colpi non di più e prima di eiaculare, chiamai in causa Claudio dicendogli che il culo di mia moglie era pronto ed era abbastanza dilatato. E tutti vennero a guardare come si era dilatato. Chiesi a Roberta di sputare nuovamente sulla cappella del cazzo del marito e sul culo di Barbara, poi guidare piano piano e appoggiare la punta della grossa cappella sul buco. Chiesi a Roberta di andare giù con una mano e consolare il clitoride di Barbara. E a Claudio di restare fermo immobile senza spingere o fare alcun movimento se non gli veniva chiesto. E da allora in poi, tutto il controllo della situazione passò a mia moglie. Lei decide quanto e quando spingere il suo culo contro il cazzo di Claudio. Io andai ad alzare i capelli di Barbara dalla sua faccia e accarezzare il suo viso e dissi a lei che poteva smettere quando voleva se non le andava più. Ma era decisa che voleva provare quella mostruosa cappella a tutti i costi. Andava tutto a meraviglia, metà della cappella già dentro. Incredibile quanto lo sfintere si era dilettato. Poi con una spinta più decisa con il suo culo, fece entrare tutta la cappella e tutto il cazzo. Anche se fece un grido non forte ma era un po dolente. E' fatta dissi a tutti. Si alzò Roberta a guardare come era sparita la cappella e il cazzo di suo marito dentro il culo di Barbara, quasi incredula. Io tornai ad accarezzare il viso di mia moglie e Roberta carezzava il culo e i testicoli di suo marito. Barbara Chiese a Claudio di iniziare a fare avanti dietro piano piano senza farlo uscire. Claudio era in settimo cielo, godeva come un maiale il culo di mia moglie. Dopo un po, Barbara chiese a Claudio di provare a dare colpi più forti. Claudio con piacere si era dato da fare, ma non durò tanto. Chiese subito a mia moglie che non resisteva più e se poteva venire. Lei disse di si ma gli raccomandò di non farlo uscire fuori subito dopo l'eiaculazione, piuttosto lasciarlo scivolarsi fuori da solo. Claudio venne copioso e quasi urlava dalla goduria. Finalmente ha realizzato il suo sogno. Ma il suo cazzo con una cappella così grossa, non scivolava fuori, rimasero un bel po di tempo cosi. Barbara chiese Claudio se gli andava di provare a dare altri colpi avanti e indietro, evidentemente sentiva il suo cazzo prendere vigore di nuovo. Roberta mi si avvicinò e mi disse che io sono stato bravissimo di come avevo gestito tutto. Mi chiese di lasciarli e che potevano continuare da soli. Mi prese per mano e mi guidò alla poltrona. Mi disse: - Lo voglio nel culo di nuovo, mi hai fatto venire tanta voglia di sperma dentro. Ti ricordo della tua promessa di farlo tante volte. Io guardavo il mio cazzo moscio, lei se ne accorse e disse: - Al tuo cazzo moscio ci pensa la mia gola (come la chiami tu) profonda. Tranquillo, ormai conosco il tuo punto debole. Aveva davvero indovinato il mio punto debole e in pochi minuti era riuscita a suscitarlo di nuovo. Io e Roberta lo abbiamo fatto quella mattinata ancora una volta e prima di andare via mi disse: - Per la prossima volta ti preparerò una sorpresa. Li invitammo a cena da noi nel sabato successivo. - Perché sabato prossimo? Chiese Barbara. - Potete venire venerdì sera, andiamo a mangiare una pizza fuori poi rimanete da noi. Scuotemmo tutti la testa approvando il suo suggerimento. Era chiaro che ci teneva ad avere la cappella di Claudio al più presto possibile. Sinceramente anche a me mi mancherà tantissimo la gola profonda di Roberta e il suo piccolo stretto culo.

Quinta ed ultima parte

Io e Barbara non abbiamo parlato delle nostre scopate con loro, forse qualche cenno non di più. E dal lunedì al giovedì io e lei abbiamo scopato solo due volte, ed era come se volessimo, (voglia non dichiarata) risparmiare energia per l'incontro con i nostri amici.
Alle ore 20,00 precisa suonarono il campanello, Roberta aveva un camice rosa raccolto con un nodo al altezza del ombelico, che permetteva di farci vedere metà della sua pancia piatta e una gonna nera cortissima. Mi saltò addosso e prese a baciarmi alla porta, mentre Claudio era già entrato a salutare Barbara. Roberta mi sussurro nel orecchio che sotto la gonna non aveva niente. Gli chiesi se era questa la sorpresa che mi aveva accennato la scorsa volta. Disse: - Ma noo! Scimunito. E mi invitò ad infilare la mano sotto la gonna. Chiusi la porta e infilai la mano sotto la gonna fino arrivare alla sua patata. Era così morbida, calda e liscia, le dissi di scatto:- Ti sei rasata la fica!? -Si. - Perché? - Perché tua moglie mi ha detto che ti piace più così. Poi aggiunse: - Ti confesso che non mi piaceva fare la ceretta prima d'ora ma dopo aver visto quella di tua moglie e di come la gustavi, mi veniva voglia anche a me. Ti dico la verità che mi da anche un senso di pulito e di leggerezza - Ymmm mammamia !!!, non vedo l'ora di gustarmela. Lei salutò barbara a la baciò sulla bocca e Barbara ci offrì un flute di spumante per fare prendesi alla nostra amicizia. La pizzeria era vicina a casa e andammo a piedi abbracciati ognuno alla moglie dell'altro. Roberta ha voluto sapere quanti volte abbiamo scopato io e Barbara e in che modo. Gli dissi due volte e lo abbiamo fatto come al solito, alla pecorina in avanti inizialmente e poi nel culo al momento dell'orgasmo. - Gola profonda non ti fa ? - No, non perché non piace ma perché le viene difficile, le viene da soffocare, non sa fare come sai fare tu. Aggiunsi: - Infatti mi aveva detto che ti voleva chiedere di insegnarla come si fa. - No! Non voglio insegnarla. - Perché scusami? Perché così tutte le volte che tu lo desideri verrai da me.
- Incredibile come tu sai eccitarmi. E voi quante volte e come lo avete fatto. Disse che noi siamo stati più maialini di loro perchè non lo hanno fatto per niente. Ma aveva fatto solo una sega a lui perché non c'era mai tempo. E aggiunse: poi tu mi hai riempito la pancia e il culo d'amore per tutta la settimana. E mi chiese poi:- Sai cosa ha comprato Claudio prima di venire qua? Incuriosito chiesi cosa?- Il lubrificante, si si, Si è proprio innamorato del culo di tua moglie e vuole incularla questa volta senza il nostro aiuto. - Lo so, e si innamorato anche delle sue tette.- Ci credo, a chi non piacciono le sue tette, piacciono anche a me – Io dissi: Mi ha chiesto Claudio quando eravamo da vuoi, se poteva fare con lei la spagnola, gli dissi che doveva chiederlo a lei ma deve stare attento perché odia lo sperma nei capelli. Aggiunsi: - Comunque anche Barbara impazzisce per la esagerata cappella di tuo marito. Ti giuro che non l'aveva mai vista godere così tanto come quella volta da voi. Sembravano fatti a misura l'uno per l'altra, come d'altronde noi due. Poi mi chiese cosa piacevo in lei. Le confessò dicendo: - Prima di tutto, il tuo malizioso sorriso, e i tuoi occhi sempre sorridenti il e il tuo sguardo affamato di sesso. Poi adoro le tue piccine tette, sono gustose. Il tuo culo così piccolo che sento di spaccarlo in due, mi eccita tantissimo. La tua vogliosa bocca, la tua appetitosa patata rasata o non e il buon nettare che emana . Il tuo invitante buco di culo. I tuoi capelli, i tuoi piedi, le tue cosce, la tua pancia piatta E non parliamo della tua gola profonda che mi fa morire e rinascere, rinascere e morire. Tutto di te mi piace da morire e mi eccita tantissimo. Mi piace quando i miei testicoli arrivano a sbattere contro il tuo culo che con Barbara non potevo fare. Lei appoggiò la sua testolina alla mia pancia, mi strinse forte a se e proseguimmo il cammino. In pizzeria, incuriosito ed ero impaziente di vedere la sorpresa di Roberta. Feci cadere il tovagliolo e invitai Roberta con un cenno delle mani, ad aprirsi le gambe. Mi abbassai a prendere il tovagliolo e lei alzo la gonna e aprì le gambe. - Bella, bellissima, invitante, appetitosa, non vedo l'ora di gustarmela.
Tornammo a casa e rimasero da noi fino a domenica sera e i nostri incontri si ripetevano nel tempo. A volte anche in mezza alla settimana, o mia moglie faceva un salto da loro o Roberta veniva sola da noi in un bel trio. A volte andavo io da solo o Claudio da solo veniva da noi per fare le doppie penetrazioni alle nostre gnocche. Facevamo tutto quello che erano i nostri desideri e non lasciammo ne anche un solo desiderio non esaudito.
Se cera qualche legge o consuetudine che permetteva di far sposare coppie con coppie, sicuramente avremo sposato loro. Perché ci completavamo a vicenda e sopratutto cera l'intesa sessuale e l'affinità tra le nostre anime. I nostri corpi si muovevano in perfetta armonia come se fossero un solo corpo. Cera l'identità stessa dei nostri desideri. Niente invidia o scene di gelosia. Tutti conoscevano bene e in modo preciso il proprio ruolo. Eravamo fatti proprio a misura l'una per l'altra. E ci volevamo tanto bene.
Ma purtroppo come tutte le cose belle nella vita vengono a termine, anche la nostra bellissima storia d'amore a quattro, ha avuto un fine. Per motivi chiaramente non entriamo in merito ma diciamo semplicisticamente; al di fuori della nostra volontà. Vorrei infine precisare un fatto molto importante; è che questa storia d'amore a quattro, aveva triplicato il mio amore per Barbara e il suo amore per me e ci aveva fatto capire veramente quanto ci volevamo bene.
Fine
Scritta da Barbara e Alessandro
scritto il
2024-06-02
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