L'Appuntamento - Capitolo 07

di
genere
fantascienza

Capitolo 7: L'Appuntamento

Qualche giorno dopo il loro incontro iniziale, fu Manuela a prendere l'iniziativa in modo inaspettato. Un messaggio raggiunse Mark mentre era immerso nel lavoro, facendogli sollevare un sopracciglio per la sorpresa. Manuela gli proponeva un appuntamento per pranzare insieme in un rinomato ristorante locale, noto per la sua cucina raffinata e l'atmosfera elegante. La proposta colse Mark di sorpresa, ma fu accolta con entusiasmo. Il consulente, solitamente abituato a gestire situazioni professionali, si ritrovò piacevolmente spiazzato da quell'invito. Senza esitazione, rispose affermativa mente, ansioso di esplorare questa nuova dimensione del loro rapporto al di fuori del contesto lavorativo.
Nel frattempo, i genitori di Lisa colsero l'opportunità di far visita alla figlia in ospedale. Fu un momento toccante rivederla, eppure percepivano una sottile diversità. Lisa appariva più matura, il suo modo di ragionare lievemente cambiato anche se riaffioravano frammenti della sua vecchia personalità.
Manuela e Mark si incontrarono all'ingresso del raffinato locale.
Mark fu il primo ad arrivare e l’attese all’ingresso. Memore dell’abbigliamento che la neurologa Manuela indosso il giorno della cena nella villa prenotata dall’equipe che impiantò il cervello artificiale a Lisa e prima di uscire dal suo appartamento si guardò allo specchio, sistemando il colletto della camicia bianca appena stirata. I suoi occhi azzurri brillavano di emozione per la serata che lo attendeva. Quindi scelse un look casual ma elegante, perfetto per una cena romantica. Indossò un paio di jeans scuri, che valorizzavano le sue gambe muscolose, e una camicia bianca. Sopra, una giacca elegante blu scuro in velluto gli donava un'aria sofisticata e raffinata, pettinò i suoi capelli castani con le dita, lasciandoli leggermente spettinati in modo naturale. Spruzzò un po' del suo profumo preferito, una fragranza legnosa e speziata che avvolgeva l'aria con una scia misteriosa. Mentre si guardava una volta ancora allo specchio, un sorriso compiaciuto si disegnò sul suo viso.
La neurologa Manuela rimase un pomeriggio intero nel prepararsi a quel pranzo, ricordandosi in troppo bene l’abbigliamento che Mark e il resto dell’equipe sfoggiavano nella villa studio con molta attenzione il look con cui presentarsi. Si guardò allo specchio, ammirandosi. Indossava un abito rosso fuoco, aderente come una seconda pelle, che metteva in risalto le sue curve mozzafiato. L'abito era audace, con una profonda scollatura che lasciava intravedere il suo décolleté invitante. La gonna, corta e aderente, terminava appena sotto le natiche, lasciando ben poco all'immaginazione. Ai piedi, un paio di scarpe con tacco a spillo 10, dello stesso rosso acceso dell'abito, che la facevano sembrare ancora più alta e sinuosa. Sotto l'abito, indossava solo un perizoma di pizzo rosso fuoco molo easy, abbinato all’abito. Si sentiva audace, sensuale e pronta per la sua cena romantica. Con un ultimo sguardo allo specchio, si voltò e uscì dalla stanza, le sue natiche che ondeggiavano ad ogni passo, pronta per far girare tutte le teste sulla sua strada.
Manuela arrivò con soli 15 minuti di ritardo m quando apparve in lontananza tenne gli occhi di Mark incollati sull’intera sua figura. I loro occhi si incrociarono e il mondo sembrò rallentare. Il saluto con uno scambio di baci, per quanto formale fosse, fece palpitare il suo gelido cuore del consulente. Entrarono insieme nel ristorante lasciando che Manuela vacasse per prima la soglia. In suo ingresso non passò inosservato. Dietro Mark che con aria disinvolta e sicura non poteva comunque non notare l’ampia scollatura che rivelava la pelle candida delle spalle di lei. Manuela continuò con un'andatura felina, consapevole dello sguardo di Mark che la divorava. Quando si avvicinò al tavolo, gli rivolse un sorriso malizioso, facendo oscillare leggermente i fianchi.
"Ecco! Questo è il tavolo che ho prenotato per il nostro pranzo," sussurrò Manuela, chinandosi leggermente in avanti, lasciando che il suo décolleté catturasse l'attenzione di Mark, comportandosi lei da cavaliere, porgendo la sedia a Mark.
Lo sguardo di Mark era confuso, incapace di distogliere lo sguardo da quella visione di perfezione. pur cercando di mantenere la compostezza.
Manuela si sedette di fronte a lui, accavallando le gambe in modo provocante, lasciando che la gonna si sollevasse appena, offrendo una visuale mozzafiato delle sue cosce toniche e del perizoma in pizzo rosso fuoco che indossava.
Mark trattenne il respiro, sentendo un'ondata di calore che lo attraversava. Questa cena dall’inizio prometteva scintille.
Accomodatisi, ordinarono il pasto mentre un'ottima bottiglia di vino di annata li attendeva. La conversazione verteva inizialmente su Lisa e sul conflitto tra la sua nuova indole etica e i residui dell'impulsività adolescenziale. Emma ed il consulente si interrogavano su quanto l'intelligenza artificiale dovesse plasmare la vita della giovane donna, e su quanto invece lasciarla libera di crescere con i suoi errori. Mark ed Manuela si ritrovarono immersi in un'atmosfera di raffinata intimità. Il cameriere si avvicinò con discrezione, presentando loro una bottiglia di pregiato vino d'annata, selezionata con cura per l'occasione. Mentre sfogliavano il menu, la conversazione fluì naturalmente verso il caso che li aveva fatti incontrare: la giovane Lisa.
"Sai, Mark," iniziò Manuela mentre il sommelier versava il vino nei calici, "il caso di Lisa mi sta facendo riflettere molto sui limiti etici del nostro lavoro."
Mark annuì, prendendo un sorso di vino prima di rispondere. "È un terreno inesplorato. Da un lato, l'impianto ha notevolmente migliorato la sua capacità decisionale e il suo comportamento etico..."
"Vero," intervenne Manuela, "ma dall'altro lato, mi chiedo se non stiamo interferendo troppo con il suo naturale processo di crescita e maturazione."
La discussione si approfondì mentre ordinavano le loro pietanze. Mark espresse le sue preoccupazioni: "L'intelligenza artificiale sta plasmando le sue scelte in modo significativo. Ma fino a che punto è giusto che lo faccia? Non rischiamo di privarla di esperienze formative, seppur talvolta dolorose?"
Manuela rifletté un momento prima di rispondere. "È un equilibrio delicato. L'IA la sta aiutando a evitare errori potenzialmente gravi, ma concordo che ci sia il rischio di soffocare la sua individualità e il suo sviluppo personale."
Mentre i piatti venivano serviti, la conversazione continuò ad esplorare il conflitto tra l'indole etica derivata dall'impianto e l'impulsività adolescenziale residua di Lisa.
"Forse," suggerì Mark, tagliando delicatamente il suo filetto, "dovremmo considerare un approccio più graduale. Permettere all'IA di intervenire solo in situazioni critiche, lasciando a Lisa più spazio per prendere decisioni autonome nelle questioni meno rilevanti."
Manuela annuì pensierosa. "Potrebbe essere una soluzione. Dovremmo anche considerare sessioni di counseling per aiutarla ad integrare le due parti di sé, invece di vederle come entità separate in conflitto."
La discussione continuò, toccando questioni etiche, filosofiche e pratiche, mentre il pasto procedeva. Nonostante la serietà dell'argomento, c'era un'innegabile elettricità nell'aria tra i due professionisti, che andava oltre il mero interesse professionale per il caso di Lisa.
Manuela, dopo qualche sorso di vino prelibato che aveva gustato, sorrideva in modo giocoso a Mark, i suoi occhi brillavano di allegria e provocazione. I loro sguardi si incrociavano con una complicità crescente, alimentata dallo sfavillio delle candele e dalla musica dolce che risuonava nell'aria.
Mark, con il suo look casual ma affascinante, osservava Manuela con ammirazione, notando ogni dettaglio dell'abito che esaltava la sua figura sinuosa. La giacca blu scuro donava a Mark un'aria sofisticata che si mescolava perfettamente con l'ambiente raffinato del ristorante.
Tra un sorso di vino e una risata condivisa, Manuela giocava con i suoi capelli morbidi e lasciava che il profumo legnoso e speziato si diffondesse nell'aria, creando una scia magnetica intorno a lei. La conversazione diventava sempre più intima, le risate si facevano più frequenti, e Manuela non poteva fare a meno di lasciarsi andare a un flirt aperto con Mark, giocando con la sua sensualità in modo disinvolto e affascinante.
I gesti di Manuela erano delicati ma decisi, mentre Mark rispondeva con un sorriso che mostrava il suo interesse crescente. Il momento era carico di sottile tensione, come se l'attrazione tra loro fosse palpabile nell'aria.
Il cameriere servì loro un dessert elegante, interrompendo per un istante il gioco di sguardi e risate. Manuela e Mark si scambiarono uno sguardo complice, entrambi consapevoli che quella cena stava diventando molto più di una semplice serata tra colleghi.
La serata procedeva tra risate e sguardi intensi, mentre Manuela e Mark si scambiavano confidenze sempre più profonde. Nonostante Mark cercasse di evitare il discorso sulle chat per adulti in cui era stato coinvolto come spettatore, l'effetto del vino e l'atmosfera intima li avevano resi entrambi più aperti e disinibiti.
Manuela, curiosa e intrigata dal lato nascosto di Mark, continuava a sondare con delicatezza, desiderosa di scoprire cosa avesse attirato lui in quel mondo. Le sue domande erano fatte con garbo ma con una punta di audacia, mentre Mark cercava di rispondere in modo evasivo, sorridendo e cercando di cambiare argomento.
Tuttavia, man mano che la cena proseguiva e il vino continuava a fluire, Mark si lasciò sfuggire qualche dettaglio inaspettato. Parlò della curiosità che lo aveva spinto a esplorare quel tipo di siti, ammettendo che la componente dell'anonimato e dell'eccitazione dell'ignoto lo aveva affascinato. Manuela lo ascoltava con attenzione, i suoi occhi verdi brillavano di interesse mentre Mark, visibilmente imbarazzato ma anche attratto dall'idea di condividere questa parte di sé con lei, continuava a parlare.
Manuela, audace e giocosa, non fu sconvolta di fronte alla rivelazione di Mark, ma al contrario continuava a esplorare il suo lato segreto con curiosità e fascino.
Il cameriere ritornò per prendere l'ordine del caffè, interrompendo per un attimo il flusso della conversazione. Manuela e Mark si guardarono ancora una volta con intensità, entrambi consapevoli che quella serata non sarebbe stata dimenticata facilmente. L'attrazione tra loro era evidente, ma c'era anche una connessione più profonda che stava emergendo, alimentata dalle confidenze e dalla complicità crescente.
La cena romantica tra Manuela e Mark stava diventando una serata indimenticabile, dove il fascino, l'eleganza e la curiosità avevano creato un momento unico e coinvolgente per entrambi.
Manuela, con il suo abito rosso audace e il suo sorriso malizioso, iniziò a stuzzicare Mark con il dorso del piede, che accarezzava delicatamente il polpaccio della sua gamba. Era evidente che il gioco di seduzione tra loro stava raggiungendo un punto culminante, mentre Manuela, con grazia e audacia, decideva di condividere una sua conoscenza delle attività segrete di Mark.
"Mark," sussurrò Manuela, il suo tono leggermente sommesso ma carico di curiosità, "ho visto alcune cose interessanti su di te." Mark sollevò un sopracciglio, sorpreso e leggermente imbarazzato dalla sua improvvisa audacia.
Manuela continuò, il suo sguardo fisso nel suo, "Ho visto i tuoi amici nel divano nella villa. Erano... piuttosto intimi." Il sorriso di Manuela si allargò leggermente, lasciando intendere che sapeva molto più di quanto avrebbe potuto rivelare.
Mark deglutì, cercando di mantenere la compostezza nonostante l'inattesa rivelazione di Manuela. "Ehm, non so di cosa stai parlando," tentò di rispondere, ma Manuela lo interruppe.
"E poi ti ho visto con una ragazza, mentre stavi... liberando la sua passione con un altro uomo," disse Manuela, il suo tono giocoso ma anche intrigato. "Diciamo che hai un lato molto interessante, Mark"
Mark era visibilmente sorpreso e intrappolato dalle parole di Manuela, cercando di trovare le parole giuste mentre l'atmosfera tra loro diventava sempre più carica di desiderio. L'audacia di Manuela aveva scosso la loro conversazione in un territorio inaspettato e provocante.
Il silenzio si allungò per un momento, rotto solo dal suono del cameriere che portava il caffè alla fine della cena. Manuela e Mark si guardarono intensamente, entrambi consapevoli che quel momento segnava una svolta nella loro serata.

La cena romantica tra Manuela e Mark si trasformava in un intricato gioco di seduzione e rivelazioni, dove il fascino e la complicità si intrecciavano in modo irresistibile.
Manuela col suo gioco seduttivo voleva strappare informazioni sul progetto che riguardava il cervello artificiale e Mark voleva approfondire quella conoscenza ma ea consapevole di quanto fosse importante non rivelare ancora niente di quel progetto.
Dopo aver ordinato due ammazza caffè, Manuela e Mark erano immersi in un silenzio carico di tensione e anticipazioni. L'atmosfera intima del ristorante e l'effetto del vino li avevano resi entrambi più audaci e aperti.
Con un sorriso malizioso, Manuela posò la testa sulla spalla di Mark, un gesto audace che trasmetteva chiaramente il suo interesse. Mark, colpito dalla sua spontaneità, reagì con un leggero sorriso, accarezzando delicatamente la schiena di Manuela con il palmo della mano.
"Quindi, Mark," sussurrò Manuela, la sua voce morbida e sensuale accarezzando l'orecchio di Mark, "come hai fatto a far passare i forti mal di testa a Lisa? Sono sicura che ci sia una storia interessante dietro tutto ciò."
Mark, colto di sorpresa dalla domanda, si prese un momento per raccogliere i pensieri, cercando di riportare la conversazione su un terreno più neutro. "Ah, beh, sai, sono solo un consulente medico. Cerco di fare del mio meglio per i miei pazienti," rispose Mark, cercando di mantenere una risposta vaga.
Manuela, però, continuava a sondare con curiosità, cercando di scavare più a fondo nel lato professionale di Mark che esitò per un momento, guardando Manuela negli occhi con una mescolanza di sorpresa e cautela. Non aveva mai parlato di questo lato del suo lavoro con nessuno, ma l'atmosfera intima e la curiosità di Manuela lo spinsero a confidarsi.
"Manuela," disse Mark con voce calma ma misurata, "il segreto di come sono riuscito a mitigare i mal di testa di Lisa non è solo legato ai trattamenti standard. Sono coinvolto in uno sviluppo avanzato di tecnologie mediche che includono un macchinario in grado di influenzare alcune sub-routine etiche nel cervello dei pazienti."
Mark continuò, osservando attentamente la reazione di Manuela. "In pratica, abbiamo trovato un modo per modificare temporaneamente le configurazioni neurali, eliminando temporaneamente alcuni filtri etici che possono causare disagio o pudore nei pazienti."
Manuela ascoltava attentamente, affascinata dalla rivelazione di Mark. "Quindi, in parole semplici," disse lei con un sorriso curioso, "hai trovato un modo per permettere a Lisa di liberarsi di ogni inibizione?"
Mark annuì leggermente, sentendosi più a suo agio nel condividere questo lato del suo lavoro con Manuela. "Sì, esattamente. È una tecnologia che può avere applicazioni molto ampie, ma è ancora in fase sperimentale e limitata a casi particolari come quello di Lisa."
Manuela accarezzò il braccio di Mark leggermente, i suoi occhi verdi brillanti di interesse. "È davvero affascinante, Mark. Quindi oltre che un consulente anonimo sei pure un porco maniaco!”
di
scritto il
2024-06-25
5 6 9
visite
6
voti
valutazione
3.7
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Il confronto - Capitolo 06

racconto sucessivo

Il dolce - Capitolo 08
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.