Il dolce - Capitolo 08
di
Mosec
genere
fantascienza
Nello stesso giorno in cui Manuela si concesse un momento tutto per sé con Mark, approfittando del miglioramento delle condizioni di Lisa, i genitori della ragazza ottennero finalmente il permesso di farle visita. L'attesa era stata lunga e carica di apprensione per loro, che non vedevano la loro unica figlia da quando era stata ricoverata.
Il padre di Lisa, Roberto, entrò nella stanza con passo esitante. La sua pelle abbronzata e segnata dalle intemperie raccontava la storia di lunghe giornate trascorse all'aperto, dedicate al duro lavoro nei campi. Accanto a lui, Maria, la madre, stringeva tra le mani un contenitore con il dolce che aveva preparato con tanto amore: una torta a base di latte e uova, il preferito di Lisa.
Quando i loro occhi si posarono sulla figlia, entrambi scoppiarono in lacrime di gioia. Lisa, seduta sul letto, appariva più pallida e fragile di quanto ricordassero, ma il suo sorriso era lo stesso di sempre.
"Tesoro mio," sussurrò Maria, avvicinandosi per abbracciarla delicatamente. "Come stai? Ti abbiamo portato il tuo dolce preferito."
Roberto, cercando di mascherare la propria commozione, si schiarì la voce. "La nostra piccola biologa. Scommetto che non vedi l'ora di tornare in laboratorio, vero?"
Lisa annuì, “sì! Certo padre” grata per la presenza dei suoi genitori ma anche consapevole di quanto fosse cambiata. La sua mente stava elaborando la loro presenza, riconosceva in loro i suoi genitori ma nello stesso tempo non sapeva come rapportarsi con loro.
"Abbiamo pregato ogni giorno per te, Lisa," disse Maria, accarezzandole i capelli. "Il Signore ha ascoltato le nostre preghiere."
Roberto aggiunse: "Tutta la comunità ti manda i suoi saluti. Non vedono l'ora che tu torni”
Lisa sorrise, cercando di nascondere il tumulto interiore. Come poteva spiegare ai suoi genitori, così fieri della loro "brava ragazza", che ora una parte di lei era artificiale? Come avrebbero reagito sapendo che la loro figlia, orgoglio della famiglia e della comunità, ora lottava con decisioni etiche guidate da un'intelligenza non umana?
Mentre i genitori continuavano a raccontarle degli eventi del paese e dei messaggi di affetto dei vicini, Lisa si trovò a riflettere su quanto fosse cambiata e su come questa visita rendesse ancora più evidente il divario tra chi era stata e chi stava diventando. Nonostante ciò, il calore dell'abbraccio di sua madre e lo sguardo orgoglioso di suo padre le ricordarono che, al di là di ogni cambiamento, l'amore della sua famiglia rimaneva una costante nella sua vita.
Ad un certo punto, il padre di Lisa le chiese con delicatezza se ricordasse qualcosa dell'incidente. Lisa, influenzata dalle modifiche al suo sistema etico, iniziò a raccontare la sua esperienza senza filtri:
"Ero sulla strada di notte, dopo una serata movimentata. Guidavo distratta, con la musica alta. Ricordo di aver bevuto e di essermi comportata in modo irresponsabile con alcune persone al locale. Non ero nelle condizioni di guidare, ma l'ho fatto comunque."
I genitori ascoltavano con crescente preoccupazione, trovando difficoltà a comprendere questo lato della figlia che non conoscevano. Lisa continuò il suo racconto, descrivendo comportamenti rischiosi e situazioni inappropriate per una giovane donna.
Man mano che emergevano i dettagli della serata, la madre di Lisa impallidì visibilmente, scioccata dalle rivelazioni. Il padre, con voce tremante, chiese: "Lisa, tesoro, cosa stai dicendo? Come... come è potuto succedere tutto questo?"
Lisa, priva della capacità di comprendere l'impatto emotivo delle sue parole, proseguì con la sua narrazione senza censure. La situazione divenne rapidamente tesa, con i genitori che lottavano per riconciliare l'immagine della figlia che conoscevano con quella che stava emergendo dal racconto.
La madre, sopraffatta dall'emozione, sentendo che mani estranee accarezzavano il corpo seminudo della figlia, si sentì mancare e fu necessario l'intervento del personale medico. Il padre, combattuto tra lo shock e la preoccupazione, si avvicinò a Lisa, cercando di capire cosa fosse successo alla sua bambina.
Furono momenti di grande tensione e confusione. Lisa, a causa delle modifiche al suo sistema etico, faticava a comprendere la reazione dei suoi genitori, dopotutto aveva detto la verità, creando un divario emotivo che sembrava impossibile da colmare.
Dopo i momenti di tensione causati dal suo racconto, Lisa notò lo sguardo angosciato di suo padre. Attingendo alle sue nuove capacità analitiche e comunicative, cercò di rassicurarlo:
"Papà, quando ho riaperto gli occhi in questo letto d'ospedale, è stato come rinascere."
Lisa fece una pausa, cercando le parole giuste per esprimere la sua trasformazione.
"La dottoressa Manuela e il consulente Mark si sono presi cura di me con grande dedizione. Grazie a loro, ho ripreso coscienza di me stessa in un modo completamente nuovo. Le mie condizioni stanno migliorando giorno dopo giorno, non solo fisicamente ma anche mentalmente."
Il padre di Lisa ascoltava attentamente, il suo volto una miscela di preoccupazione e speranza.
"So che è difficile da capire," continuò Lisa, "ma l'incidente e il trattamento che ho ricevuto qui mi hanno cambiata profondamente. Ora vedo le cose in modo diverso, con una chiarezza che prima non avevo. Sto imparando a prendere decisioni migliori, a essere più responsabile."
Lisa allungò la mano verso suo padre, cercando di stabilire un contatto.
"Ti prego di avere pazienza con me, papà. Sto ancora imparando a gestire questi cambiamenti, ma ti assicuro che sto diventando una persona migliore. Ho bisogno del vostro sostegno in questo percorso."
Vedendo che suo padre si era calmato e sua madre si era ripresa, Lisa decise di condividere più dettagli sul suo percorso di guarigione:
"All'inizio avevo forti mal di testa, ma grazie all'aiuto di Mark sono riuscita a superarli. Il mio recupero sta procedendo bene."
Lisa poi rifletté sul suo rapporto con Manuela e Mark, la sua mente elaborando la situazione in modo nuovo:
"Ho sviluppato una grande stima per la dottoressa Manuela e il consulente Mark. Sono persone straordinarie che mi hanno aiutato molto."
Tuttavia, Lisa proseguì esprimendo pensieri inappropriati riguardo a potenziali relazioni intime con loro, usando un linguaggio che sconvolse nuovamente i suoi genitori. “Vorrei mostrare loro la mia riconoscenza in un modo... più intimo," sussurrò Lisa "Un incontro con loro due, solo noi tre, un momento di pura passione”
La madre, sentendo quelle parole, si sentì di nuovo male. Il padre, cercando di gestire la situazione, si avvicinò a Lisa con un'espressione preoccupata ma comprensiva:
"Figlia, capisco che sei ancora convalescente e che la tua testa ha ancora bisogno di riposo," disse con voce gentile ma ferma. "Forse è meglio che io e tua madre ora andiamo e ti lasciamo riposare, ne hai molto bisogno."
Il padre di Lisa tentava di trovare una spiegazione razionale per il comportamento della figlia, attribuendolo agli effetti dell'incidente e del recupero in corso.
Dopo il difficile incontro, i genitori di Lisa la salutarono con affetto, mascherando la loro preoccupazione dietro sorrisi forzati. Lasciarono la stanza con mille domande che turbinavano nelle loro menti, cercando di comprendere la nuova realtà della loro figlia.
Una volta sola, Lisa sentì il desiderio di muoversi. Con cautela, si alzò dal letto, sorpresa dalla propria stabilità. I suoi passi la portarono verso il dolce che sua madre aveva preparato con tanto amore. Lo osservò attentamente: era ricoperto di un invitante strato di caramello dorato che brillava alla luce della stanza.
Per un momento, Lisa fu tentata di affondare un dito nella glassa zuccherina, un gesto che avrebbe fatto senza esitazione prima dell'incidente. Tuttavia, qualcosa la trattenne. La sua nuova mente analitica valutò rapidamente le implicazioni caloriche e nutrizionali di quel gesto apparentemente innocuo.
Decidendo di astenersi, Lisa tornò al letto, riflettendo su come anche un semplice desiderio potesse ora innescare una complessa catena di considerazioni etiche e pratiche.
Sedutasi nuovamente, allungò la mano verso il comodino e prese il cellulare. Sentiva il bisogno di parlare con qualcuno che potesse comprendere la sua nuova condizione. Senza esitazione, cercò il contatto della dottoressa Manuela.
Lisa distesa nel letto, fissando il telefono con aria pensierosa. Dopo qualche istante di esitazione, decise di registrare un messaggio vocale per Manuela.
"Ehi Manu, come va? Spero che tu stia bene. Sai, mi stavo chiedendo una cosa... Tu e Mark state già scopando? Non voglio essere invadente, ma siete così carini insieme che non riesco a non pensarci. Insomma, fatemi sapere quando sarete pronti a raccontarmi i dettagli piccanti!"
Lisa rise tra sé e sé, immaginando la reazione imbarazzata dell'amica. Poi inviò il messaggio, curiosa di vedere come avrebbe risposto Manuela.
email: cybermarinaio.gdr@gmail.com
Il padre di Lisa, Roberto, entrò nella stanza con passo esitante. La sua pelle abbronzata e segnata dalle intemperie raccontava la storia di lunghe giornate trascorse all'aperto, dedicate al duro lavoro nei campi. Accanto a lui, Maria, la madre, stringeva tra le mani un contenitore con il dolce che aveva preparato con tanto amore: una torta a base di latte e uova, il preferito di Lisa.
Quando i loro occhi si posarono sulla figlia, entrambi scoppiarono in lacrime di gioia. Lisa, seduta sul letto, appariva più pallida e fragile di quanto ricordassero, ma il suo sorriso era lo stesso di sempre.
"Tesoro mio," sussurrò Maria, avvicinandosi per abbracciarla delicatamente. "Come stai? Ti abbiamo portato il tuo dolce preferito."
Roberto, cercando di mascherare la propria commozione, si schiarì la voce. "La nostra piccola biologa. Scommetto che non vedi l'ora di tornare in laboratorio, vero?"
Lisa annuì, “sì! Certo padre” grata per la presenza dei suoi genitori ma anche consapevole di quanto fosse cambiata. La sua mente stava elaborando la loro presenza, riconosceva in loro i suoi genitori ma nello stesso tempo non sapeva come rapportarsi con loro.
"Abbiamo pregato ogni giorno per te, Lisa," disse Maria, accarezzandole i capelli. "Il Signore ha ascoltato le nostre preghiere."
Roberto aggiunse: "Tutta la comunità ti manda i suoi saluti. Non vedono l'ora che tu torni”
Lisa sorrise, cercando di nascondere il tumulto interiore. Come poteva spiegare ai suoi genitori, così fieri della loro "brava ragazza", che ora una parte di lei era artificiale? Come avrebbero reagito sapendo che la loro figlia, orgoglio della famiglia e della comunità, ora lottava con decisioni etiche guidate da un'intelligenza non umana?
Mentre i genitori continuavano a raccontarle degli eventi del paese e dei messaggi di affetto dei vicini, Lisa si trovò a riflettere su quanto fosse cambiata e su come questa visita rendesse ancora più evidente il divario tra chi era stata e chi stava diventando. Nonostante ciò, il calore dell'abbraccio di sua madre e lo sguardo orgoglioso di suo padre le ricordarono che, al di là di ogni cambiamento, l'amore della sua famiglia rimaneva una costante nella sua vita.
Ad un certo punto, il padre di Lisa le chiese con delicatezza se ricordasse qualcosa dell'incidente. Lisa, influenzata dalle modifiche al suo sistema etico, iniziò a raccontare la sua esperienza senza filtri:
"Ero sulla strada di notte, dopo una serata movimentata. Guidavo distratta, con la musica alta. Ricordo di aver bevuto e di essermi comportata in modo irresponsabile con alcune persone al locale. Non ero nelle condizioni di guidare, ma l'ho fatto comunque."
I genitori ascoltavano con crescente preoccupazione, trovando difficoltà a comprendere questo lato della figlia che non conoscevano. Lisa continuò il suo racconto, descrivendo comportamenti rischiosi e situazioni inappropriate per una giovane donna.
Man mano che emergevano i dettagli della serata, la madre di Lisa impallidì visibilmente, scioccata dalle rivelazioni. Il padre, con voce tremante, chiese: "Lisa, tesoro, cosa stai dicendo? Come... come è potuto succedere tutto questo?"
Lisa, priva della capacità di comprendere l'impatto emotivo delle sue parole, proseguì con la sua narrazione senza censure. La situazione divenne rapidamente tesa, con i genitori che lottavano per riconciliare l'immagine della figlia che conoscevano con quella che stava emergendo dal racconto.
La madre, sopraffatta dall'emozione, sentendo che mani estranee accarezzavano il corpo seminudo della figlia, si sentì mancare e fu necessario l'intervento del personale medico. Il padre, combattuto tra lo shock e la preoccupazione, si avvicinò a Lisa, cercando di capire cosa fosse successo alla sua bambina.
Furono momenti di grande tensione e confusione. Lisa, a causa delle modifiche al suo sistema etico, faticava a comprendere la reazione dei suoi genitori, dopotutto aveva detto la verità, creando un divario emotivo che sembrava impossibile da colmare.
Dopo i momenti di tensione causati dal suo racconto, Lisa notò lo sguardo angosciato di suo padre. Attingendo alle sue nuove capacità analitiche e comunicative, cercò di rassicurarlo:
"Papà, quando ho riaperto gli occhi in questo letto d'ospedale, è stato come rinascere."
Lisa fece una pausa, cercando le parole giuste per esprimere la sua trasformazione.
"La dottoressa Manuela e il consulente Mark si sono presi cura di me con grande dedizione. Grazie a loro, ho ripreso coscienza di me stessa in un modo completamente nuovo. Le mie condizioni stanno migliorando giorno dopo giorno, non solo fisicamente ma anche mentalmente."
Il padre di Lisa ascoltava attentamente, il suo volto una miscela di preoccupazione e speranza.
"So che è difficile da capire," continuò Lisa, "ma l'incidente e il trattamento che ho ricevuto qui mi hanno cambiata profondamente. Ora vedo le cose in modo diverso, con una chiarezza che prima non avevo. Sto imparando a prendere decisioni migliori, a essere più responsabile."
Lisa allungò la mano verso suo padre, cercando di stabilire un contatto.
"Ti prego di avere pazienza con me, papà. Sto ancora imparando a gestire questi cambiamenti, ma ti assicuro che sto diventando una persona migliore. Ho bisogno del vostro sostegno in questo percorso."
Vedendo che suo padre si era calmato e sua madre si era ripresa, Lisa decise di condividere più dettagli sul suo percorso di guarigione:
"All'inizio avevo forti mal di testa, ma grazie all'aiuto di Mark sono riuscita a superarli. Il mio recupero sta procedendo bene."
Lisa poi rifletté sul suo rapporto con Manuela e Mark, la sua mente elaborando la situazione in modo nuovo:
"Ho sviluppato una grande stima per la dottoressa Manuela e il consulente Mark. Sono persone straordinarie che mi hanno aiutato molto."
Tuttavia, Lisa proseguì esprimendo pensieri inappropriati riguardo a potenziali relazioni intime con loro, usando un linguaggio che sconvolse nuovamente i suoi genitori. “Vorrei mostrare loro la mia riconoscenza in un modo... più intimo," sussurrò Lisa "Un incontro con loro due, solo noi tre, un momento di pura passione”
La madre, sentendo quelle parole, si sentì di nuovo male. Il padre, cercando di gestire la situazione, si avvicinò a Lisa con un'espressione preoccupata ma comprensiva:
"Figlia, capisco che sei ancora convalescente e che la tua testa ha ancora bisogno di riposo," disse con voce gentile ma ferma. "Forse è meglio che io e tua madre ora andiamo e ti lasciamo riposare, ne hai molto bisogno."
Il padre di Lisa tentava di trovare una spiegazione razionale per il comportamento della figlia, attribuendolo agli effetti dell'incidente e del recupero in corso.
Dopo il difficile incontro, i genitori di Lisa la salutarono con affetto, mascherando la loro preoccupazione dietro sorrisi forzati. Lasciarono la stanza con mille domande che turbinavano nelle loro menti, cercando di comprendere la nuova realtà della loro figlia.
Una volta sola, Lisa sentì il desiderio di muoversi. Con cautela, si alzò dal letto, sorpresa dalla propria stabilità. I suoi passi la portarono verso il dolce che sua madre aveva preparato con tanto amore. Lo osservò attentamente: era ricoperto di un invitante strato di caramello dorato che brillava alla luce della stanza.
Per un momento, Lisa fu tentata di affondare un dito nella glassa zuccherina, un gesto che avrebbe fatto senza esitazione prima dell'incidente. Tuttavia, qualcosa la trattenne. La sua nuova mente analitica valutò rapidamente le implicazioni caloriche e nutrizionali di quel gesto apparentemente innocuo.
Decidendo di astenersi, Lisa tornò al letto, riflettendo su come anche un semplice desiderio potesse ora innescare una complessa catena di considerazioni etiche e pratiche.
Sedutasi nuovamente, allungò la mano verso il comodino e prese il cellulare. Sentiva il bisogno di parlare con qualcuno che potesse comprendere la sua nuova condizione. Senza esitazione, cercò il contatto della dottoressa Manuela.
Lisa distesa nel letto, fissando il telefono con aria pensierosa. Dopo qualche istante di esitazione, decise di registrare un messaggio vocale per Manuela.
"Ehi Manu, come va? Spero che tu stia bene. Sai, mi stavo chiedendo una cosa... Tu e Mark state già scopando? Non voglio essere invadente, ma siete così carini insieme che non riesco a non pensarci. Insomma, fatemi sapere quando sarete pronti a raccontarmi i dettagli piccanti!"
Lisa rise tra sé e sé, immaginando la reazione imbarazzata dell'amica. Poi inviò il messaggio, curiosa di vedere come avrebbe risposto Manuela.
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