L' arte di essere scopata

di
genere
incesti

Ero con mia suocera a casa.
Non abbiamo un buon rapporto ma per quieto vivere la stavo aiutando sistemare casa.
Essendo estate faceva molto caldo e lei indossava un pantalone e una canottiera che lasciava intravedere il seno poiché non aveva il reggiseno mentre io indossavo un abito senza intimo sotto.
Sedute per terra in salotto nel tentativo di pulire il suo mobile contente oggetti per dipingere e varie cose, avevo il culo a diretto contatto col pavimento polveroso e anche la vagina. Non so perché ma questa cosa un po' mi eccitava.

Per agevolare il lavoro mentre lei resta seduta per terra a scegliere quali libri buttare e quali tenere io mi alzo in piedi per poggiarli sul mobile man mano che li passava. Probabilmente fu così che notò la mia nudità.
Quando mi sedetti di nuovo senza pensarci incrociai le gambe creando una piccola fessura dal vestito.

Date le altre temperature ad un certo punto si toglie i pantaloni restando in mutande. Per qualche motivo mi cadeva l'occhio sulla sua intimità.

Suonano alla porta...si alza per vedere chi è. Io bagnata, presa da non so quale euforia, ho preso il pennello che aveva in mano e ho bagnato il manico coi miei umori. Mi eccitava che li toccasse, anche senza saperlo.

Peccato che se ne accorse mentre lo facevo...

Mi fece togliere immediatamente il vestito e mi fece restare nuda. Ero molto imbarazzata. Mi fece sedere a gambe aperte sul tappeto polveroso quanto il pavimento e mi fece poggiare bene il clitoride. Poi mi intimò di non muovermi. Sentivo le setole del tappeto solleticarmi le piccole labbra interne della vagina. Prese il pennello intriso di tempere per bambini blu e iniziò a spalmarmela sul clitoride, con una mano mi allargo le grandi labbra e con il pennello mi mise la tempera bene in mezzo, poi prese il clitoride e lo tirò un po' indietro e mi mise la tempera sulla punta. A seguito prese la colla a caldo coi glitter, mi fece sdraiare e mi ricoprì i capezzolo, inizialmente bruciava tantissimo ma durava pochi istanti il dolore. Tempo dell' indurirsi leggermente e avevo i capezzoli duri.
Non so perché non mi ribellassi forse ero curiosa.

Mi spalancò ancora di più le gambe e inizio con la mano aperta e rigida a massaggiarmi la vagina, imbattendosi nel mio buchino bagnato fradicio. Accortasi di questo prese la colla vinilica e se n'è mise un'abbondante quantità sulla mano, sopra ci mise una specie di sabbia, e iniziò sempre a mano aperta e massaggiarmi il buco della vagina, mischiando i miei umori alla colla vinilica sabbiosa.

Finché non si alzò, mi chiese se volessi un tè caldo e mi vede andare in cucina,mi vece sedere a gambe aperte su una sedia così che il mio clitoride fosse appoggiato. Mi servi un tè squisito come se niente stesse succedendo.


scritto il
2024-09-03
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