Jamal (2° parte) La riconsegna di Valeria

di
genere
corna

Francesco era in macchina che percorreva una strada che dalla città portava nella periferia, in una zona residenziale abbastanza lussuosa. Una di quelle zone in cui lui non aveva mai messo piede e nella quale ci si deve andare apposta per qualche ragione. Per esempio per andare a prendere la propria moglie a casa dell’amante.
Lei, dopo una cena paradisiaca, aveva seguito il suo spasimante di colore nel residence dove abitava nel quale lui le strappò quel poco di vestiti che indossava e se la scopò in tutte le posizioni possibili.
Il marito era stato spedito a riprendersi la moglie al residence, dalle figlie che avevano ricevuto la telefonata della madre e alle quali lei raccontò la splendida nottata passata.
«Papà, devi andare a prendere la mamma, a casa di Jamal» disse Valentina, appena chiusa la telefonata con la mamma
Francesco si mise in ascolto per capire cosa doveva fare.
«La mamma è nuda, Jamal le ha strappato il vestito. Prendi il copricostume, quello trasparente»
«Anche le mutandine?»
«No, niente mutande, Jamal non vuole»
«Ma così si vede tutto, è come se fosse nuda»
«Sì, certo. Il suo uomo ha deciso così. Hai problemi in merito?»
«N… No, certo...»
«Bravo, ora muoviti, la mamma sta aspettando, dovresti già essere per strada»
Francesco si precipitò, prese quello che sua figlia gli aveva ordinato e scese in strada. Prese la macchina e si diresse verso l’indirizzo che Valentina gli aveva scritto su un foglietto.
Fuori dalla città il panorama cambiava notevolmente. Ville con giardini lussureggianti, cancelli che rendevano invisibile l’interno. Sul sedile del passeggero un sacchettino con all’interno il vestito che Valeria avrebbe indossato al ritorno a casa. Un etto scarso di stoffa trasparente, tutto ciò che Jamal aveva concesso a Valeria.
Arrivò all’indirizzo indicato, un lussuoso residence totalmente recintato. Un parcheggio all’esterno era destinato agli ospiti. Francesco parcheggiò e scese dalla macchina. Si avvicinò al cancello con incertezza cercando di capire cosa fare.
Un solo campanello, la portineria. Suonò e una voce femminile gli rispose.
«Desidera?»
«Si… ecco… dovrei andare dal sig. Jamal»
«Come si chiama?»
«Francesco»
«Di cosa ha bisogno dal sig. Jamal?»
«Do… Dovrei… mia moglie… ecco… sono venuto a prendere mia moglie… è con il sig. Jamal»
«Ah… ho capito» rispose la donna dalla portineria con la declinazione di chi stava ridendo
Si sbloccò il cancello, Francesco entrò e si ritrovò la portinaia, una bellissima ragazza, con un largo sorriso in faccia.
«Avverto il sig. Jamal del suo arrivo»
«Grazie»
La ragazza si avvicinò al telefono «Buongiorno Jamal, come stai? Grazie, io bene. Si, l’esame è andato bene, spero di laurearmi tra qualche mese. Si, haha, poi festeggiamo, come con il diploma ahahah. Si, lo sai, ti sarò grata per sempre… Non vedo l’ora di dimostrartelo»
La portinaia stava parlando dei cazzi suoi con l’amante della moglie di Francesco, che doveva essersi ripassato anche lei.
«Qui c’è uno che dice di essere il marito della donna che è con te. Va bene, lo faccio passare»
Appoggiò la cornetta del telefono e tornò dal marito.
«Ecco, le spiego, sua moglie è in quell’appartamento in fondo a sinistra, lo vede? Può proseguire lungo lo stradello e si ritroverà proprio la porta di ingresso di fronte»
«Gra… Grazie»
«Di nulla, buona giornata» rispose la ragazza, senza nascondere il sogghigno.
Francesco percorse lo stradello e si trovò di fronte la porta di ingresso dell’appartamento di Jamal. Nessun nome sulla porta, la privacy era totale. Dalla portineria si gestiva tutto.
Suonò il campanello e rimase in attesa. Dopo un minuto abbondante senza nessuna risposta, risuonò e sentì dei rumori all’interno.
La porta si aprì e Jamal comparve alla porta, a torso nudo e con solo un paio di pantaloncini. Il fisico era davvero possente ed era alto almeno una quindicina di centimetri più di Francesco.
«Buongiorno, entra pure» disse Jamal con la gentilezza che lo contraddistingueva
Francesco entrò titubante aspettandosi di trovare sua moglie devastata su una poltrona o sul letto.
«Vuoi qualcosa da bere?»
«N… No, grazie… Valeria…?»
«Sta facendo una doccia, arriva subito. Siediti intanto»
Non era il clima che si aspettava. Pensava all’uomo come un rozzo maschio che si scopa ogni donna che incontra, invece era una persona gentile, che comunque si era scopato sua moglie.
«Valeria è una donna meravigliosa, Francesco»
«Gra… Grazie...»
La conversazione si stava facendo surreale. Jamal mi parlava come un amico, temevo un po' la continuazione del discorso
«Ha delle tette davvero fantastiche, non trovi? Ho passato delle ore a succhiarle i capezzoli, hai notato quanto le vengono duri quando li mordi?»
Francesco era allibito da come gli stava parlando di sua moglie, come se stesse parlando di una donna sconosciuta. Ma ora… maledizione… il cazzo gli stava venendo duro nei pantaloni. Jamal non doveva accorgersene.
«E’ incredibile come ci siano donne che, anche se non sono più ragazze, mantengano i seni così sodi e rotondi» continuava Jamal «Valeria non ha bisogno di portare un reggiseno, gliel’ho già detto» disse, sentenziando che Valeria non ne avrebbe più portati.
«Ma mi dici che alimentazione ha?»
«Per… Perchè?»
«La sua figa… ha un sapore buonissimo, non lo hai notato? Quando la lecchi, senti un sapore dolce, come di miele»
Francesco non aveva idea del sapore della vagina di sua moglie, lei non gli aveva mai permesso di assaggiarla.
«Mi ha fatto venire il cazzo talmente duro, quel sapore e quel profumo, che ho dovuto infilarglielo dentro tutto, fino alle ovaie. Oddio… il calore di quella figa… è da svenire...»
Il marito non sapeva proprio di cosa stesse parlando. L’ultima volta che aveva scopato sua moglie era stato 18 anni prima, solo il tempo di sborrarle dentro. Il concepimento di Sabrina, la sua figlia più piccola, era stata l’ultima scopata con sua moglie. Non certo l’ultima scopata di sua moglie.
Ora però il problema era diventato davvero serio, il cazzo di Francesco era alla massima erezione, anche se niente al confronto di quello di Jamal moscio. Se avesse dovuto alzarsi all’improvviso la cosa sarebbe stata evidente.
In quel momento si aprì la porta del bagno e uscì Valeria. Splendida, fresca di doccia, cin un salviettone che la copriva dai seni fino all’inguine. Non era mai stata così bella, al cospetto di Francesco. l’intensa scopata l’aveva anche ringiovanita.
«Eccolo il mio amore!!» esclamò Jamal
Valeria gli sorrise e gli andò incontro, gli mise le braccia al collo e lo baciò intensamente.
“il mio amore”? pensò Francesco “sarebbe mia moglie”
Ma questo proprio non sembrava in questa immagine, Valeria era la donna di Jamal e la cosa era evidente. Francesco se ne stava seduto in un angolo mentre sua moglie e il suo amante si baciavano e si toccavano. Poi cadde il salviettone e Valeria nuda ora si faceva palpare ovunque.
Jamal passava di continuo dalle tette al culo, con le mani che sembravano due artigli. Poi le diede un violento schiaffo sul culo. Lei fece un piccolo urletto ma poi rise. Con le mani era sul suo cazzo, aveva sbottonato i pantaloncini e lo aveva tirato fuori. Francesco non capiva come faceva a stargli nei pantaloni. Evidentemente era anche lui senza mutande, si era messo i pantaloncini solo per accoglierlo
Poi lei, spinta dall’uomo, si inginocchiò e iniziò a leccare il grosso membro per poi prenderlo in bocca più che potè.
Francesco era seduto a pochi metri, era incredulo, sua moglie stava succhiando il cazzo dell’amante davanti a lui, non capiva se era una mossa provocatoria o se soltanto figlia della eccitazione dei due che non riuscivano a non scopare.
«aaaahhhh, che bocca, puttana… ooohhhh dai succhia… francesco, tu non puoi capire cos’è!!»
Jamal si rivolgeva al marito sostenendo che non poteva capire quanto fosse calda la bocca di sua moglie. E aveva detto una grande verità, Valeria non aveva mai fatto un pompino a suo marito, semplicemente perché il suo cazzo le faceva pena. E per certo non le sono mai mancati cazzi da succhiare.
Valeria guardava Jamal con occhi innamorati, mentre gli succhiava il cazzo fino in gola. Riusciva a prendere in bocca il cazzo solo poco più della metà, talmente era lungo e largo. Fortunatamente aveva altri caldi pertugi dove Jamal sarebbe potuto entrare interamente.
E Jamal aveva bisogno di quel calore adesso. Prese Valeria per i capelli e la girò e poi la fece appoggiare la faccia sul pavimento, tenendo il culo in alto.
«Adesso voglio che ti ricordi di me per tutto il giorno» la sua voce si era fatta più rude e autoritaria.
Stava per incularla a secco, senza nessuna lubrificazione, come l’acqua della piscina aveva fatto la notte precedente e le conseguenze per il culo di Valeria sarebbero state ben diverse.
Lei non aveva bisogno di ulteriori promemoria per ricordare Jamal per il resto della giornata, ma forse anche il resto della vita. Ubbidì senza fiatare, appoggiò una guancia al pavimento e inarcò la schiena, offrendogli i due buchi a sua libera scelta. Mise le sue mani sul suo petto, stringendole una nell’altra, per resistere al dolore e per evitare che una delle due scattasse per impedire la sodomizzazione.
Jamal armeggiò con l’uccello e poi si posizionò con i piedi all’altezza dei fianchi della donna, poi piegò le gambe possenti e puntò la cappella direttamente sul buco del culo. Nessun preliminare, voleva farle sentire il cazzo, voleva il dolore di lei. Una volta imboccata la cappella contro lo sfintere poggiò le mani sulle scapole di Valeria, che così sarebbe rimasta in posizione, poi spinse in un solo colpo il cazzo dentro al culo, con la donna che emise un urlo di dolore. Jamal spinse il cazzo tutto dentro fino a quando i testicoli toccarono la pelle di Valeria, poi lo tenne in posizione per diversi secondi, voleva romperle il culo sul serio. Francesco si spaventò ma non intervenne.
«Il tuo culo mi appartiene, troia!! Se voglio romperti, ti rompo!!»
«aahhhh S...SIIII… amore, rompimi il culo, io ti appartengo»
«E tu, sei d’accordo, cornuto segaiolo?»
Francesco venne spiazzato dalla domanda improvvisa, si stava toccando mentre un uomo di colore stava inculando sua moglie.
«S...sissignore...»
Valeria piangeva, piangeva forte, ma ormai il culo era rotto e il dolore lentamente si stava mitigando.
Francesco vide il potere del maschio, un uomo si era preso sua moglie, ma era più forte, più muscoloso, più uomo di lui. Non aveva molto da eccepire, le cose prendevano il verso più naturale che ci fosse, non aveva senso ribellarsi.
Il cazzo, quello vero, quello duro, è un’arma, che può distruggere, oltre al culo, le esistenze, le vite, i matrimoni. Il culo rotto di sua moglie fu per Francesco la metafora della rottura dell’equilibrio della sua famiglia, cosa che lui stesso si sarebbe aspettato prima o poi.
Mentre Francesco aveva tutti questi pensieri in testa, Valeria continuava a prendere quel siluro nel retto, ora però le sue urla erano di piacere e implorava Jamal di non smettere
«INCULAMI!! ROMPIMI IL CULO!! SONO LA TUA TROIA!!»
Jamal non deluse la sua puttana e continuò a inculare per diversi minuti, fino a quando dopo un rantolo sborrò litri di sperma nel sedere di Valeria. I due rimasero in quella posizione a lungo mentre Jamal aveva rallentato il ritmo, svuotando i testicoli.
Poi si sollevò e estrasse il cazzo semiduro e grondante di sperma dal culo di Valeria.
Francesco rimase inebetito da quella immagine, per un attimo sperò che Jamal gli ordinasse di pulire il culo di sua moglie pieno di sperma, ma l’ordine non arrivò, probabilmente non c’era ancora l’intimità giusta.
Lentamente Valeria si drizzò sulla schiena, aiutata dal marito, che notò che dal culo di sua moglie uscivano dei piccoli getti di sperma. Guardò Jamal per capire cosa fare e lui in piedi lo tranquillizzò «Tranquillo, adesso chiamo la ragazza a pulire»
Valeria adesso aveva davvero difficoltà motorie, Jamal l’aveva distrutta, faticava a mettersi in piedi. Una volta drizzatasi sulle sue gambe restò leggermente piegata in avanti in quanto il culo le faceva davvero male. Jamal la aiutò prendendole le mani
«Come stai, tesoro?»
«Fa molto male, ma sono molto felice, amore»
«Bene, hai una crema di vaselina a casa?»
«Si, Valentina dovrebbe averla»
«Benissimo, usa anche un pannolino. potresti essere incontinente, in questi giorni»
Jamal era molto competente sulle conseguenze dei danni che provocava il suo cazzo.
Valeria ora era in piedi e mise nuovamente le braccia al collo del suo amante, che ricambiò l’abbraccio. I due si baciarono ancora e lui fu molto delicato nel toccare la donna.
Poi tenendo per mano Valeria si rivolse a Francesco
«Mi sembra chiaro quello che è successo qui, non è vero?»
Francesco arrossì e non rispose
«Valeria è la mia donna adesso, lei fa quello che dico io»
Francesco ancora non rispose e abbassò lo sguardo. La donna lo guardava sorridendo.
«Hai capito quello che ho detto?»
«Sissignore»
«Ovviamente quello che io decido influirà anche sulla tua vita, questo mi sembra chiaro, e anche sulla vita di tutta la tua famiglia. Esigo rispetto ed obbedienza, sono stato chiaro?»
«S… Sissignore»
Una fragorosa risata di Valeria ruppe la tensione «Che coglione!!»
«Valeria» ora si rivolgeva alla donna «d’ora in poi sarai la mia bellissima puttana»
La donna gli mise le braccia intorno al collo e lo baciò
«Sarò la tua puttana per sempre. La tua puttana con il culo rotto»
I due risero e si baciarono ancora.
Poi fecero per andare verso l’uscita, era giunto il momento di tornare a casa. Valeria mise i tacchi, non senza fatica, considerato il dolore al deretano, poi si rialzò. Francesco tirò fuori il copricostume e fece per porgerlo a Valeria.
«No, niente vestiti. Le mie puttane restano nude» disse Jamal strappando l’indumento dalle mani di Francesco. Lo buttò per terra, voleva essere sicuro che Valeria arrivasse nuda a casa.
Valeria gli sorrise e lo baciò un’ultima volta, sull’uscio di casa. Poi prese a camminare claudicante sullo stradello sorretta dal marito.
La ragazza alla portineria vide arrivare da donna, nuda e chinata in avanti, camminando malamente. Si mise a ridere sguaiatamente, la poveretta aveva la classica postura di chi lo aveva preso severamente nel culo.
Quando i due furono al cancello, la ragazza si ricompose, sempre sorridendo disse «Buongiorno signora, ha passato una bella nottata?»
Francesco la guardò rosso in faccia, lei ricambiò con un sorriso di scherno. Aprì il cancello e li vide dirigersi lentamente verso la macchina.
Una donna nuda con il culo rotto e il suo maritino sfigato.
Poi la ragazza, divertita, prese l’occorrente e si diresse all’appartamento di Jamal per pulire tutto. Come ogni volta in cui Jamal riceveva le sue puttane.
scritto il
2024-09-11
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