Figura di merda 6
di
cadmio
genere
gay
Certo ci facevamo le seghe fra compagni, come succedeva spesso a quei tempi, ora i ragazzi cominciano a scopare subito, le ragazze di oggi sono aperte al dialogo sessuale. Come sempre si cominciava con le seghe per passare ai pompini e qualche volta si superava il muro del suono. Eravamo tre compagni, frequentavamo la stessa scuola, uno soltanto la stessa classe, con lui Ermanno, a volte dormiva a casa nostra mentre in altre io dormivo
da lui, dormivamo nello stesso lettino naturalmente con quel che ne conseguiva. Avevamo
un posto dove riunirci nel dopo scuola, una casa diroccata. Un pomeriggio è venuto a trovarci nel covo un ragazzo più grande, ci ha chiesto se poteva partecipare facendoci
vedere il cazzo, naturalmente più grosso del nostro. Praticamente a lui facevamo seghe, pompini dopo che aveva sborrato con le mani inzuppate di sborra ci facevamo seghe e pompini noi. Non so come ma un giorno è entrata mamma in quella casa mentre avevo il
cazzo del ragazzo grande in bocca. Ci è venuto un colpo, mamma portava la vestaglia aperta tanto che si vedevano le mutande, non ha detto nulla, a noi la voglia ci era passata per la vergogna. Siamo tornati a casa io e mamma l'ho pregata di non dire nulla a papà. Mi ha tranquillizzato dicendomi che se mi faceva piacere potevo continuare.
Dopo qualche giorno quel ragazzo che per nome aveva un diminutivo si chiamava Ninì,
ha cominciato a frequentare casa nostra, scopava con mamma, naturalmente non dovevo dire nulla a papà.
da lui, dormivamo nello stesso lettino naturalmente con quel che ne conseguiva. Avevamo
un posto dove riunirci nel dopo scuola, una casa diroccata. Un pomeriggio è venuto a trovarci nel covo un ragazzo più grande, ci ha chiesto se poteva partecipare facendoci
vedere il cazzo, naturalmente più grosso del nostro. Praticamente a lui facevamo seghe, pompini dopo che aveva sborrato con le mani inzuppate di sborra ci facevamo seghe e pompini noi. Non so come ma un giorno è entrata mamma in quella casa mentre avevo il
cazzo del ragazzo grande in bocca. Ci è venuto un colpo, mamma portava la vestaglia aperta tanto che si vedevano le mutande, non ha detto nulla, a noi la voglia ci era passata per la vergogna. Siamo tornati a casa io e mamma l'ho pregata di non dire nulla a papà. Mi ha tranquillizzato dicendomi che se mi faceva piacere potevo continuare.
Dopo qualche giorno quel ragazzo che per nome aveva un diminutivo si chiamava Ninì,
ha cominciato a frequentare casa nostra, scopava con mamma, naturalmente non dovevo dire nulla a papà.
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