Fragolina IV (Lo jogurt cremoso)
di
Fragolina Succosa
genere
trans
Marco vive con i suoi, la sua camera è la più spaziosa dell'appartamento, dopo che i genitori gliela hanno ceduta, accontentandosi per loro della cameretta in cui lui stava fino alla fine del liceo. Orgogliosi di avere un figlio così studioso, non han battuto ciglio nel dargli la camera matrimoniale un po' riadattata in base ai gusti del ragazzo ed alle sue esigenze.
Il lettone, versione kingsize, su cui sono sdraiati lui, Giulio e Rosy è coperto da un bel piumone soffice e spesso, su cui i loro corpi affondano leggermente. Giulio ora anche lui ha preso l'abitudine a tenere sempre la manina fra le gambe, sotto tuta, con le dita che scivolano piano fra pantalone e slip lungo la sua fragolina, sotto alle palline. Marco, seduto di fronte, tiene la sinistra a coppa sopra il suo bel bozzo, solleticandolo piano in maniera ben evidente. Rosy, tenendo i piedi nudi rivolti verso Giulio, si gode un massaggio di lui mentre osserva le mani dei due sulle rispettive intimità. Il petto di lei, coi due piccoli seni dai contorni lievi sotto al profilo della tuta, sussulta e freme di eccitazione repressa, mentre l'odore del sesso di Marco -essendo continuamente stimolato- inizia a farsi sentire forte e maschio nella stanza. La ragazza, per quanto innocua e sempre inebetita, è dopotutto percorsa -anche lei- dai medesimi brividi che sconvolgerebbero chiunque si trovasse nella sua situazione, mentre le mani di Giulio tastano e premono sapientemente il dorso e la pianta dei suoi piedini. Il grande schermo del computer, poggiato sulla scrivania di fronte al letto, trasmette la puntata dell'ennesimo anime, genere di cui tutti e tre erano appassionati, ma che in questo momento non attirava l'attenzione di nessuno.
Marco squadra i corpi dei due: quello minuto di Rosy nella sua tuta attillata, quello paffuto di Giulio nella sua tuta più larga, con cui forse voleva come al solito dissimulare la pancia e il sedere un poco più generosi di quanto non avrebbero dovuto essere, quindi improvvisamente sussurra: "Giulio dovresti perdere qualche chilo, guarda la tua Rosina com'è in forma". Rosy odiava essere chiamata con quel nomignolo, che usava solo Marco, ma al tempo stesso non riusciva in alcun modo a ribellarsi rispetto a quel piccolo dispetto che lui le faceva. Lei si limitò a dire che Giulio le piaceva proprio perché era bello morbido, non come quei ragazzi palestrati e duri, che in fondo sono tutti uguali. Marco, sapendo che ovviamente la frecciata di lei era rivolta a lui e al suo fisico, sorride osservandola fisso: "Ma non ha nemmeno un pelo, la panza ci sta su quelli belli pelosi, no?". Lei scuote il capo guardando Marco e cercando goffamente di ostentare un senso di ironica sfida maliziosa: "A me quelli coi peli non sono mai piaciuti, lui ha la pelle liscia e morbida come una pesca". Giulio, che dal canto suo non ha ancora ribattuto minimamente, prosegue incessantemente il massaggio dei piedi di lei con la destra e lo sfregamento della sua fragolina con la sinistra.
Ultimamente Marco e Rosy erano soliti scambiarsi battute di quel tipo davanti a lui, sempre per iniziativa di Marco, e la cosa ogni volta gli faceva infiammare di passione i capezzoli e il culetto. Ed è proprio in quel momento che Giulio si accorge del diverso ritmo di solleticamento della mano di Marco sul suo bel cavallo della tuta: lo ha portato all'esasperazione, ora deve eruttare il succo e come sempre si alza quindi dal letto spiegando di andare in bagno. Giulio, sudaticcio per l'emozione, freme dalla voglia di seguirlo come al solito e aspetta giusto mezzo minuto prima di alzarsi e avvisare Rosy che ha sete e va a prendere dello jogurt da bere dal frigo di Marco...l'allusione è talmente forte che la fragolina sembra anch'essa sul punto di infiammarsi come un vulcano, mentre Giulio scivola giù dal letto e percorre piano il corridoio fino alla porta socchiusa del bagno. Ecco, finalmente, lo spettacolo che aspettava come sempre fin dall'inizio del pomeriggio: il buon succo di Marco. Lui come sempre ha aspettato prima di chinare i boxer e iniziare a smanettare quel grosso e turgido pisello proprio vicino alla porta socchiusa, puntandolo verso il bidet. Giulio ora ha il glande umido di fronte a sé, mezzo coperto dalla pelle, che a fatica trattiene quel pene prepotente e insaziabile, lungo il dorso del quale scorrono piano le dita di Marco. Una masturbazione lenta, cadenzata, senza fretta, forse proprio perché il buon succo cremoso è sul punto di sgorgare dalla cappella rosea. Sul bidet, come sempre, è stato casualmente e distrattamente gettato un piccolo asciugamano, di modo che il buon succo ci finisca sopra. Giulio è già pronto, con indice e medio ben infilati sotto agli slip sulla sua fragolina, mentre con gli occhi si mangia quel pisello e il fiato sbatte da una parte all'altra dei polmoni, assieme ai pensieri in testa... e ora l'eccitazione è allo spasmo, perché sa che a destra, a pochi passi, i genitori di Marco in salotto sono a guardare la televisione, mentre a sinistra poco più in là sta Rosy sul lettone di Marco... e fosse solo questo, ma finché Marco chiudeva la porta e si lasciava guardare dal buco della serratura, molto era lasciato comunque all'immaginazione, mentre adesso, con la porta socchiusa, lo sguardo di Giulio può finalmente cogliere a pieno ogni dettaglio, venatura, sussulto di quel pisello e di quel glande, sospirando d'amore quando il buon succo si decide finalmente a prorompere con un getto vigoroso sulla tovaglietta distesa. Il cuore di Giulio batte all'impazzata nel petto, mentre l'indice è ora sceso ben oltre la fragolina, andando a stuzzicare il buchetto.
Ora però sa che deve levarsi di li, farsi vedere da Marco in quello stato, in ginocchio con le dita sotto e la bocca socchiusa dal piacere. In un attimo sgattaiola in cucina, quindi aspetta che Marco esca dal bagno e sparisca oltre la porta della camera da letto. Giulio esita, ecco le loro voci, lui domanda dove sia Giulio con la risatina stretta nel tono di voce, lei gli risponde che voleva bere dello jogurt e Marco dice di avergliene lasciato un po'... Giulio si sente morire dentro dal piacere, ogni volta che fra lui e Marco avvengono questi accenni vicendevoli dal doppio senso, ma mai espliciti e per questo mille volte più eccitanti rispetto ad una piena consapevolezza. Finalmente ora può sgusciare in bagno, dove chiude la porta e solleva la tovaglietta riempita di buon succo cremoso all'altezza del volto, annusandola a pieno prima di iniziare a tastarla con la punta della lingua. Il profumo inconfondibile, intenso, il colore bianco e pieno, mentre il suo sapore leggermente salato manda infine Giulio in visibilio: si cala gli slip, prepara la tovaglietta e con due leggeri colpetti di dita il suo pisellino fa lo spruzzetto, un po più copioso del solito, che va ad aggiungersi a quello di Marco. Ora riporta la tovaglietta alla bocca, leccando piano sino a ripulire tutto per bene.
Quando fa ritorno in camera di lui, trova i piedi nudi di lei fra le mani di Marco, leggermente appoggiati al bozzo (ancora gonfio!) Del ragazzo, quasi casualmente... lui glieli sta massaggiando, ma con quei movimenti le dita di lei solleticano piano il cavallo di Marco. Rosy volge lo sguardo verso il fidanzato, chiedendo: "Amore, hai bevuto lo jogurt? Era buono?". Giulio rimane inebetito per qualche istante, quindi annuisce piano e con voce tremante risponde: "Si, ma ne avrei bevuto ancora". Marco e Rosy si misero a ridere, smettendo di badare a lui.
Il lettone, versione kingsize, su cui sono sdraiati lui, Giulio e Rosy è coperto da un bel piumone soffice e spesso, su cui i loro corpi affondano leggermente. Giulio ora anche lui ha preso l'abitudine a tenere sempre la manina fra le gambe, sotto tuta, con le dita che scivolano piano fra pantalone e slip lungo la sua fragolina, sotto alle palline. Marco, seduto di fronte, tiene la sinistra a coppa sopra il suo bel bozzo, solleticandolo piano in maniera ben evidente. Rosy, tenendo i piedi nudi rivolti verso Giulio, si gode un massaggio di lui mentre osserva le mani dei due sulle rispettive intimità. Il petto di lei, coi due piccoli seni dai contorni lievi sotto al profilo della tuta, sussulta e freme di eccitazione repressa, mentre l'odore del sesso di Marco -essendo continuamente stimolato- inizia a farsi sentire forte e maschio nella stanza. La ragazza, per quanto innocua e sempre inebetita, è dopotutto percorsa -anche lei- dai medesimi brividi che sconvolgerebbero chiunque si trovasse nella sua situazione, mentre le mani di Giulio tastano e premono sapientemente il dorso e la pianta dei suoi piedini. Il grande schermo del computer, poggiato sulla scrivania di fronte al letto, trasmette la puntata dell'ennesimo anime, genere di cui tutti e tre erano appassionati, ma che in questo momento non attirava l'attenzione di nessuno.
Marco squadra i corpi dei due: quello minuto di Rosy nella sua tuta attillata, quello paffuto di Giulio nella sua tuta più larga, con cui forse voleva come al solito dissimulare la pancia e il sedere un poco più generosi di quanto non avrebbero dovuto essere, quindi improvvisamente sussurra: "Giulio dovresti perdere qualche chilo, guarda la tua Rosina com'è in forma". Rosy odiava essere chiamata con quel nomignolo, che usava solo Marco, ma al tempo stesso non riusciva in alcun modo a ribellarsi rispetto a quel piccolo dispetto che lui le faceva. Lei si limitò a dire che Giulio le piaceva proprio perché era bello morbido, non come quei ragazzi palestrati e duri, che in fondo sono tutti uguali. Marco, sapendo che ovviamente la frecciata di lei era rivolta a lui e al suo fisico, sorride osservandola fisso: "Ma non ha nemmeno un pelo, la panza ci sta su quelli belli pelosi, no?". Lei scuote il capo guardando Marco e cercando goffamente di ostentare un senso di ironica sfida maliziosa: "A me quelli coi peli non sono mai piaciuti, lui ha la pelle liscia e morbida come una pesca". Giulio, che dal canto suo non ha ancora ribattuto minimamente, prosegue incessantemente il massaggio dei piedi di lei con la destra e lo sfregamento della sua fragolina con la sinistra.
Ultimamente Marco e Rosy erano soliti scambiarsi battute di quel tipo davanti a lui, sempre per iniziativa di Marco, e la cosa ogni volta gli faceva infiammare di passione i capezzoli e il culetto. Ed è proprio in quel momento che Giulio si accorge del diverso ritmo di solleticamento della mano di Marco sul suo bel cavallo della tuta: lo ha portato all'esasperazione, ora deve eruttare il succo e come sempre si alza quindi dal letto spiegando di andare in bagno. Giulio, sudaticcio per l'emozione, freme dalla voglia di seguirlo come al solito e aspetta giusto mezzo minuto prima di alzarsi e avvisare Rosy che ha sete e va a prendere dello jogurt da bere dal frigo di Marco...l'allusione è talmente forte che la fragolina sembra anch'essa sul punto di infiammarsi come un vulcano, mentre Giulio scivola giù dal letto e percorre piano il corridoio fino alla porta socchiusa del bagno. Ecco, finalmente, lo spettacolo che aspettava come sempre fin dall'inizio del pomeriggio: il buon succo di Marco. Lui come sempre ha aspettato prima di chinare i boxer e iniziare a smanettare quel grosso e turgido pisello proprio vicino alla porta socchiusa, puntandolo verso il bidet. Giulio ora ha il glande umido di fronte a sé, mezzo coperto dalla pelle, che a fatica trattiene quel pene prepotente e insaziabile, lungo il dorso del quale scorrono piano le dita di Marco. Una masturbazione lenta, cadenzata, senza fretta, forse proprio perché il buon succo cremoso è sul punto di sgorgare dalla cappella rosea. Sul bidet, come sempre, è stato casualmente e distrattamente gettato un piccolo asciugamano, di modo che il buon succo ci finisca sopra. Giulio è già pronto, con indice e medio ben infilati sotto agli slip sulla sua fragolina, mentre con gli occhi si mangia quel pisello e il fiato sbatte da una parte all'altra dei polmoni, assieme ai pensieri in testa... e ora l'eccitazione è allo spasmo, perché sa che a destra, a pochi passi, i genitori di Marco in salotto sono a guardare la televisione, mentre a sinistra poco più in là sta Rosy sul lettone di Marco... e fosse solo questo, ma finché Marco chiudeva la porta e si lasciava guardare dal buco della serratura, molto era lasciato comunque all'immaginazione, mentre adesso, con la porta socchiusa, lo sguardo di Giulio può finalmente cogliere a pieno ogni dettaglio, venatura, sussulto di quel pisello e di quel glande, sospirando d'amore quando il buon succo si decide finalmente a prorompere con un getto vigoroso sulla tovaglietta distesa. Il cuore di Giulio batte all'impazzata nel petto, mentre l'indice è ora sceso ben oltre la fragolina, andando a stuzzicare il buchetto.
Ora però sa che deve levarsi di li, farsi vedere da Marco in quello stato, in ginocchio con le dita sotto e la bocca socchiusa dal piacere. In un attimo sgattaiola in cucina, quindi aspetta che Marco esca dal bagno e sparisca oltre la porta della camera da letto. Giulio esita, ecco le loro voci, lui domanda dove sia Giulio con la risatina stretta nel tono di voce, lei gli risponde che voleva bere dello jogurt e Marco dice di avergliene lasciato un po'... Giulio si sente morire dentro dal piacere, ogni volta che fra lui e Marco avvengono questi accenni vicendevoli dal doppio senso, ma mai espliciti e per questo mille volte più eccitanti rispetto ad una piena consapevolezza. Finalmente ora può sgusciare in bagno, dove chiude la porta e solleva la tovaglietta riempita di buon succo cremoso all'altezza del volto, annusandola a pieno prima di iniziare a tastarla con la punta della lingua. Il profumo inconfondibile, intenso, il colore bianco e pieno, mentre il suo sapore leggermente salato manda infine Giulio in visibilio: si cala gli slip, prepara la tovaglietta e con due leggeri colpetti di dita il suo pisellino fa lo spruzzetto, un po più copioso del solito, che va ad aggiungersi a quello di Marco. Ora riporta la tovaglietta alla bocca, leccando piano sino a ripulire tutto per bene.
Quando fa ritorno in camera di lui, trova i piedi nudi di lei fra le mani di Marco, leggermente appoggiati al bozzo (ancora gonfio!) Del ragazzo, quasi casualmente... lui glieli sta massaggiando, ma con quei movimenti le dita di lei solleticano piano il cavallo di Marco. Rosy volge lo sguardo verso il fidanzato, chiedendo: "Amore, hai bevuto lo jogurt? Era buono?". Giulio rimane inebetito per qualche istante, quindi annuisce piano e con voce tremante risponde: "Si, ma ne avrei bevuto ancora". Marco e Rosy si misero a ridere, smettendo di badare a lui.
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