Fragolina III (Il ritorno di Rosy)
di
Fragolina Succosa
genere
trans
Accadde che la ex di Giulio lo ricominciò a cercare, dapprima solo in chat, poi anche di persona nelle mattinate in università. Anche lei in facoltà, un po' ingenua e insicura, il rapporto fra loro fini' senza nemmeno una ragione: semplicemente non esisteva più la minima traccia del trasporto iniziale, che era svanito del tutto.
Ciascuno dei due fu il primo partner sessuale dell'altra e -anche in seguito- sebbene lei avesse avuto diversi flirt, ogni volta veniva scaricata per un'amica o una compagna di studi più procace e vorace. Il fatto di avere fatto sesso solo con Giulio la rende praticamente vergine sotto moltissimi aspetti e forse proprio questo è uno dei motivi che l'ha portata a tornare da lui.
Giulio si masturbava molto prima di conoscerla, puntando soprattutto ai video o foto di ragazze piccole snelle che coccolavano fra le labbra o le cosce piselli iperdotati. La situazione non mutò affatto dopo avere conosciuto Rosy (questo è il diminutivo con cui la ragazza è conosciuta da tutti) ed anzi, nel corso dei primi appuntamenti, condotti spesso all'aperto con orgasmi strozzati, non appena arrivava a casa trascorreva almeno un'ora buona davanti al computer. Lei non era molto sensuale, né tanto meno dimostrava gran che di iniziativa, ma aveva talvolta un approccio un po mascolino per certi versi, che forse contribuì a far scattare in Giulio la curiosità per il sesso maschile. Egli era già attirato dai peni molto grandi durante le frequenti masturbazioni, ma sempre accoppiati a ragazzine snelle e minute proprio come Rosy. Fu così che iniziò a concentrarsi più sulle foto che sui video, portando in secondo piano e fuori campo l'immagine femminile per esaltare invece quella maschile. Zoomava sui grossi genitali umidi e pieni di succo di lui, magari sul glande gonfio e invitante; da lì, Giulio passò poi ai video di succhiate dal punto di vista della ragazza, così che il pisello fosse sempre in primo piano e senza alcuna traccia della componente femminile, alternando talvolta con video etero dal sapore voyeur, in cui immaginava Rosy nella parte della ragazza spiata assieme al partner di turno. La fidanzata scoprì pian piano delle frequenti masturbazioni di Giulio e -quando i due iniziarono a frequentarsi anche a casa di lui- emersero più o meno casualmente anche i video e le immagini dei piselli che Giulio non si faceva problemi a scaricare sul PC. La ragazza reagì alla cosa come chiunque si sarebbe aspettato conoscendola, ovvero confusa e spaesata nel senso passivo del termine: non si arrabbio con lui, né gli chiese di interrompere in alcun modo quelle sue fantasie, limitandosi ad assecondarle. Questo comportamento, unito ai rapporti sessuali decisamente poco eccitanti dei due, promosse sempre più l'attenzione di Giulio verso il glande, lo scroto grande e pieno di buon succo, ma anche le linee di addominali scolpite o i glutei di marmo che internet gli sapeva offrire quotidianamente, sino a qualche iniziale e goffo esperimento di autopenetrazione con dildi improvvisati. Proseguirono così lungo questa linea divisa fra la trasgressione intima di lui e il piattume come coppia durato circa otto mesi, sino a quando non decisero di concludere ufficialmente ciò che ormai era finito già da un pezzo...
... ed ora Rosy era tornata, tale e quale prima, anzi, ancora più insicura e confusa, tanto che senti' il bisogno di dimostrare qualcosa che non era a Giulio, nel momento in cui lui acconsentì a frequentarsi di nuovo: cercò di essere porcella, lo masturbo' ogniqualvolta se ne presentava occasione e ovunque fossero. Ma se non era cambiata lei, non era cambiato nemmeno lui: lo stesso piccolo pisellino irrequieto che spruzzava poche gocce. Rosy smise quindi con pompini e giochi di mano molto presto, scoprendo nel frattempo della fragolina di Giulio, fra scroto e ano, quasi casualmente durante una delle ultime masturbazioni. Carezzando e sfregando quel punto, sia nudi che da sopra i vestiti, ecco che il pisellino di lui poteva rimanere durino anche per mezz'ora di fila, spruzzando almeno tre volte il succo bianco e semi trasparente che era sua norma offrire.
Rosy scoprì anche un'altra cosa, ovvero che ritornava da Giulio in un momento molto particolare della vita di lui: quello in cui il fidanzato era ossessionato dal grosso pene di Marco. Questo emerse gradualmente durante i frequenti pomeriggi in cui Giulio e Marco rimanevano nella stanza dell'uno o dell'altro, con lei aggregata e sentita come un invitato a parte, dal momento che Giulio aveva specificato che non avrebbe limitato le giornate trascorse con il suo amico solo perché lei si era rifatta viva. Così Rosy notò subito lo sguardo di lui catalizzato sul pacco gonfio e prepotente di Marco, il quale non perdeva occasione di stuzzicarlo perennemente con la mano per mantenerlo sempre bello turgido e umido. Giorno dopo giorno, distesi tutti e tre nella camera di Giulio o in quella di Marco, giocando ai videogiochi, studiando o semplicemente chiacchierando, accaddero molte cose fra quei tre amici attratti ormai magneticamente l'uno dall'altra.
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