Fragolina XIII (Primo giorno di lavoro, parte seconda)
di
Fragolina Succosa
genere
trans
La tatina viene quindi quasi trascinata di peso fuori dalla sauna e da lì, attraverso il variopinto e profumoso corridoietto, condotta alla sala delle vasche. Una volta lì, Miriam le dà qualche forte pizzicotto e calcetto per farle capire di stare in piedi da sola: "Eccole sono là" spiega la ragazza "tre di quelle signore sono quelle che erano in sauna, entra in vasca con loro e cerca di rimediare almeno un paio di guinzagli, se ti chiedono dì loro che lo possono ricevere anche subito, lì in vasca, basta che chiedono a Kim" indicando nuovamente quel modello statuario, rispetto al quale lo sguardo di tatina si catalizza ancora voluttuoso e magnetizzato.
Le tre signore, ancora prive di guinzaglio, si trovano in una piccola vasca idromassaggio profonda poco più di un metro e provvista di lettini sul fondo, che consentono di sdraiarsi permanendo con spalle e testa fuori dall'acqua. Due di loro potrebbero avere intorno ai sessanta anni, grasse, una quasi pachidermica, le espressioni dei volti deformate dall'evidente stato di agitazione ed eccitazione che ancora provano. La terza, sui cinquanta, decisamente meno in carne e con qualche tatuaggio qua e là, disegni che ne denotano probabilmente una forte mascolinità. Tatina, timidamente, reggendosi ai corri mano, ma cercando il più possibile di non darlo a vedere, si avvicina al bordo vasca: in quel preciso momento, i volti delle tre signore si rivolgono verso di lei e il loro chiacchiericcio si zittisce subito. "Guarda, c'è ancora la bambolina" sussurra una, indicandola. "Sono proprio insaziabili, ora vorrà roba anche da noi, di nuovo?" suggerisce la seconda, mentre la terza fa spallucce "io ho ancora mezz'ora libera prima di andare a prendere i bambini a scuola, se volete smanettarla un po' per me va bene, così decideremo una buona volta se prendiamo o no questo dannato guinzaglio".
Tatina, comprendendo quindi che le tre signore le danno il permesso di avvicinarsi, scende piano piano gradino dopo gradino, le cosce strette e le ginocchia tremanti ancora per il dolore e lo struggimento provati in sauna. La signora più giovane e tatuata, evidentemente spazientita per la lentezza della bambolina, infine sbuffa e la afferra per un braccio, trascinandola violentemente verso le amiche: "Non ho tutto il giorno, su su, sveglia". La più anziana spiega a tatina di prendere fiato, quindi la spinge con forza sott'acqua e scosta il bordo del proprio costume, facendo aderire bene la bocca della tatina alla sua passerona umida. La sissi viene travolta per un attimo dalla corrente dell'idromassaggio, che la costringe ad ancorarsi con le manine paffute alle gambe della signora, mentre le labbra e la lingua iniziano subito -meccanicamente- a slappare e succhiare. Le altre due, nel frattempo, si stringono vicino all'amica, aiutandola a trattenere la tatina sott'acqua, mentre la prima signora inizia già a dimenarsi un po'. "E' decisamente meglio di mio marito". "Beh loro sono fatte apposta, sanno come fare con le nostre passerine, le addestrano apposta". "Secondo voi quanto può stare sott'acqua?". D'un tratto, la prima signora fa un cenno allarmato alle altre: "Eccola eccola, mi scappa, non la tengo, secondo voi gliela posso fare in bocca?". "Senza guinzaglio non so" fa la seconda, ma la terza tatuata annuisce "Va beh ma mica lo sanno, in ogni caso, fagliela". Tatina sente quindi due mani che le premono forte il viso contro il grasso pube della signora, facendo ancor più sprofondare la sua faccia fra passerona e rotoli di carne. Il fiotto di pipì è troppo abbondante e forte, si vede subito che non si tratta di una cliente abituale, con guinzaglio, abituata a moderare l'urina nelle bocche delle tatine. L'effetto dell'idromassaggio, comunque, fa chiaramente sì che nulla si noti da sopra, mentre la bambolina ora inizia ad annaspare. "Aspetta aspetta" sussurra la signora, come se la tatina potesse sentirla "aspetta che finisco e poi ti faccio tornare su, ne ho tantissima, maledette tisane". La seconda, mentre continua a premere la testa della tatina sul pube dell'amica, sussurra "ma se muore?". "Io so che è capitato, in un posto simile a questo, vicino a dove abito io... ne è morta una, più di una pare, un bel casino". "Cosa è successo quindi?", chiede la seconda. "Eh il cliente che l'ha ammazzata ha dovuto pagare, l'hanno fatta sparire, anche per le altre so che è stato così, ma è una bella scocciatura". Tatina ora stringe forte le cosce della signora, mentre spasmodicamente cerca di issarsi verso la superficie, ma viene trattenuta a forza dalle altre due. Il fiato sta per finire, ancora lo scroscio prepotente di pipi si unisce adesso a quello della rugiada, una vera e propria cascata che le labbra della bambolina riescono a raccogliere e ingoiare solo per metà. Ecco, finalmente le mani si ritirano, ma la tatina ora non ha nemmeno la forza di riemergere e la tatuata la deve quindi issare su di peso.
Il corpo della bambolina, ormai in totale balia dell'idromassaggio, viene quindi appoggiato contro il bordo: mentre la prima signora si adagia su uno dei lettini subacquei, gustandosi il meritato riposo dopo il forte orgasmo provato. Nel frattempo, la tatuata inizia a palpare i seni di tatina, mentre l'amica pachidermica ne afferra la piccola pisellina e inizia a masturbarla forte, picchiando ogni volta con il pugno contro le palline già traumatizzate e causando nella bambolina conati di dolore. "Ma secondo te viene?" chiede all'altra, che annuisce "si in pratica con il trattamento che gli fanno, uno spruzzetto lo lasciano sempre... su su, adesso prendi fiato e vai giù". La tatuata spinge di nuovo giù la testa di tatina, premendola sott'acqua contro il sedere dell'amica particolarmente in carne: immediatamente la bocca della tatina risponde al comando, aderendo all'ano e iniziando a leccarne il bordo e penetrarlo con la lingua, ma quasi subito viene poderosamente scacciata con un forte calcio alle palline. "No no, così mi viene da cagarle in bocca e non voglio sporcare". La tatuata annuisce, ma senza far riemergere la tatina: l'altra si limita a girarsi, assumendo la posa della prima signora e lasciandosi slappare la passerona a fondo dalla bambolina. Ora la testolina della tatina è tutto un groviglio di ansia, dolore, ma anche lascivia e abbandono totale, mentre le sue mammelle sono ostinatamente palpate e strizzate. La passerona della signora pachidermica, rilasciando getti intermittenti di pipi particolarmente saporita, viene premuta con forza contro le sue labbra, facendo mantenere la pisellina dolorosamente turgidina. "Vengo!" sussurra la signora, che in pochi secondi rilascia una cascata di densa rugiada, mista a orina. Ormai lo stomaco della tatina è pieno come un serbatoio, ma l'amica tatuata non vuole essere da meno e senza consentire alla bambolina di riemergere la gira verso il suo costumino, che scosta per far abbeverare la bambolina. "Tirala su" mormora la prima signora, dal suo lettino "non l'avete ancora fatta salire, così crepa", ma la tatuata scuote il capo "vengo subito, questione di poco" ed ecco proprio in quel momento che anche lei ha uno scatto rigido, la schiena inarcata in avanti, mentre le mani premono forte la faccia della bambolina contro la sua vulva pelosa: solo rugiada stavolta, niente pipi.
Nel momento in cui le due issano la tatina a galla, notano le sue labbra cianotiche, lo sguardo vacuo e il colorito paonazzo per via della temperatura dell'acqua. La paffutella si lascia nuovamente depositare contro il bordo, dove le due amiche, in un ultimo e ulteriore raptus erotico, iniziano ancora a masturbarle la pisellina, strizzarne forte le palline e palparne le mammelle. Nuove clienti, nel frattempo, si avvicinano curiose, alcune fuori vasca e altre immergendosi in essa, mentre dalle spalle di tatina emerge la figura di Kim. Le donne dividono ora la propria attenzione fra la sissi semispiaggiata contro il bordo vasca e quel miracolo vivente di maschio che, proprio adesso, si inginocchia leggermente sopra il volto della tatina, facendo sì che il suo grosso pisello umido appena sporgente dai pantaloncini si appoggi con discrezione sulle labbra della bambolina, le quali -all'istante- si spalancano, avvolgendo il grosso glande e iniziando un corposo succhio. Le signore osservano, ammiratissime, la disinvoltura con cui il maschio alpha si china sulla zoccolina, poggiandosi sulle ginocchia e facendo sì che la bocca della tatina e il tessuto del pantaloncino coprano la vista del succhio ma non del tutto, così che le clienti più curiose e golose possano notarlo. Ed ecco infatti che il crocchio di signore si fa sempre più vicino, finendo per addossarsi contro la bambolina e schiacciarla letteralmente addosso al bordo, per avvicinare gli occhi quanto più possibile al succhio umido di quel glande grosso e invitante. La bambolina giace in uno stato di semicoscienza, le labbra si stringono meccanicamente attorno alla linea dura del pisello, la lingua ne slappa la punta cercando avidamente di ricavarne la golosa crema, mentre il corpo è letteralmente preda delle mani delle signore, che senza sosta torturano capezzolini, pisellina e fragolina della bambolina. Kim, nel frattempo, comincia ora a flettersi leggermente su e giù permanendo in ginocchio, simulando letteralmente di scopare la bocca avida e avviluppata della tatina: ecco adesso la manina biricchina di una signora, dal basso, insinuarsi lungo la coscia di Kim e risalire dall'interno attraverso il tessuto del pantaloncino, massaggiando con dolce sensualità il suo enorme scroto pulsante carico di buona crema: "Farciscila per bene" sussurra lei, guardando fisso negli occhi quella statua bronzea, i pettorali sudaticci delineati assieme agli addominali, opera scultorea impareggiabile, assieme a quel pisello enorme, umidissimo, perfetto, che nell'arco di pochi istanti esplode in uno spruzzo poderoso. Kim fa cenno alle signore, che giocosamente spingono con le mani in avanti la testolina paffuta della sissi, impalandola con l'asta carnosa del maschio, che lo soffoca con il suo getto di succo cremoso. Tatina perde coscienza, ma la bocca continua meccanicamente a succhiare, mentre la colata bianca e densa le riempie la gola e scivola nel pancino, aggiungendosi al piscio e alla rugiada ingurgitati finora. Kim ora estrae lentamente il pisello dalle labbra della tatina, centimetro dopo centimetro, facendone poi dono alle signore, che impazzite si sporgono in avanti per riuscire ad assaggiarlo e toccarlo. In questa calca eccitata, come sempre la bambolina è immediatamente dimenticata: calpestata e scostata, scivola piano piano in acqua, calando a picco priva di sensi per qualche istante prima che un paio di signore non la sollevano e la issano dai gradini sul bordo vasca.
Il riposo, tuttavia, anche questa volta non dura più di una manciata di secondi: con rapidi calci al fianco, la tatina si desta, appena in tempo per vedere quattro mani che calano su di lei e ben due guinzagli che sono fissati al suo collare. Una giovanissima fanciulla, dall'aspetto delicato e soave, assieme ad una signora vecchia in carne che le somiglia moltissimo in viso, iniziano con noncuranza a trascinare la tatina verso le sale relax, tirandola per il guinzaglio. La bambolina cerca di porsi a gattoni, ma fatica a stare dietro al passo svelto delle due, senza contare lo stato in cui versa: mezza affogata, la pancina piena di piacevolissimi succhini, il corpo incredibilmente accaldato essendo rimasto sott'acqua in vasca calda per così tanto tempo. La sissi sussurra qualcosa, chiede pietà, che le sia concesso di poter riposare almeno un minuto, ma madre e figlia tirano con forza, strattonandola per il collo lungo il pavimento sino al corridoio che conduce alle sale relax: qui la figlia, cedendo il guinzaglio alla madre, sgattaiola in avanti cercando una sala libera e -appena la trova- torna indietro e riprende con ancor maggior vigore a tirare la bambolina.
La sala è una stanza del sale, il pavimento in legno chiaro leggermente cigolante sotto i passi della donna e della ragazza, che qui trovano già disposti due paia di scarpe da tennis, due cinture falliche e i piccoli taser che la tatina aveva già avuto modo di sperimentare nella sauna. Nel centro della stanza si trova una grande colonna completamente ricoperta di sale, mentre tutto attorno vi sono lettini a onda che la madre provvede immediatamente a spostare, per creare uno spazio libero nel quale viene trascinata la tatina. Ora la donna, dopo aver indossato le scarpe, inizia a calciare le cosce della sissi per fargliele spalancare. La figlia, insinuandosi a gattoni vicino, raggiunge il pube della tatina, chinandosi con le labbra sulla sua pisellina, che tuttavia -pur rigida- è così piccola da poter essere trattenuta completamente in bocca dalla ragazza, sino alle palline, senza eccessiva difficoltà. Il succhino è lento, estremamente umido, la lingua della giovane ragazza -lunga circa la metà della pisellina- mulinella poderosamente, cercando avidamente ogni singola goccia di cremina dalle palline della sissi: è una sensazione totalmente nuova per la tatina, che ora inarca leggermente la schiena e trema come una foglia. La ragazza, senza smettere di succhiare, porta ora la mano alla mammella destra di tatina, massaggiandola dolcemente e solleticandone il capezzolo, con il risultato di provocare contorsioni fortissime nella paffutella, che ora inizia a mugolare parole senza senso. Con uno schiocco poderoso, le labbra della ragazza si staccano dalla pisellina, scivolando sulla fragolina e prendendo a slapparla con ancor più feroce intensità, mentre la madre -indossata la cintura fallica- ora assume la posizione precedente di Kim a bordo vasca, chinandosi piano in ginocchio verso il volto della tatina e direzionandole con decisione la bocca verso l'enorme pene di gomma. Le labbra si atteggiano come sempre, meccanicamente, al succhio, ma questa volta non incontrano un glande carnoso e umido, bensì gomma amorfa e priva di quel bell'odore intenso che solo un grosso pisello succoso può avere: questo destabilizza un poco la paffutella, che istintivamente cerca di sottrarsi al succhio, senza però riuscirvi... le mani della donna, dotate di unghie lunghe e smaltatissime, trattengono la sua testolina con forza, ma in realtà basterebbe l'energia di un bimbo a vincere le ormai innesistenti energie che ancora balenano nel corpo della tatina. Ora la ragazza abbandona la slappatura della fragolina, facendo precipitare la tatina dall'estasi totale nel consueto vuoto postorgasmico, quindi si leva in piedi e mena un calcio di collo tra palline e fragolina, provocando la contrattura della popina che inutilmente prova a levarsi seduta, trattenuta dalla madre nel perpetuo succhio del fallo di gomma. Le cosce della tatina si chiudono, serrate, tremanti e terrorizzate. La ragazza non agisce, si limita a parlare: “Aprile” dice, con il tono più naturale del mondo, come se il corpo della sissi fosse fatto apposta per risponde ai suoi comandi e difatti, come una burattina, ora riapre piano le cosce. La ragazza molla due calcetti laterali, a indicare che le gambe devono essere spalancate e nel momento in cui la tatina obbedisce, un nuovo calcio, ancora più poderoso del precedente, raggiunge le sue palline, provocandone di nuovo la contrattura e lo strizzamento delle cosce chiuse. La madre, nel frattempo, carezza dolcemente la testolina della sissi, sussurrandole parole dolci e confortandola: “Sono orgogliosa della mia bella tatina, succhia la pisella di mamma, brava, sei proprio una tatina obbediente” ripete, sostituendo la decisione della stretta con lievi coccole, poiché ormai la paffutella non ha più alcuna forza per ribellarsi. “Aprile” ordina di nuovo la ragazza, ed ecco che la tatina obbedisce, tremando e preparandosi a ricevere il terzo calcio, che stavolta non sembra arrivare ed è una agonia... lei, sdraiata e con la testa reclinata sulla pisella di mamma, non ha infatti modo di accorgersi del momento esatto in cui il piede colpirà e questo rende il suo supplizio dieci volte più atroce... colpo dopo colpo... calcio dopo calcio. Infine, la madre si alza lentamente e la tatina si sorprende a inseguire con la bocca quella pisella di gomma che inizialmente aveva ripudiato, essendosene ormai assuefatta. Mamma e figlia girano con cura e cautela la tatina, posizionandola a pecorina e notando con ironia come l'intero corpo della sissi ora sia preda di un tremore incontenibile. Le due femmine modificano le rispettive cinture falliche, inserendovi il secondo pene interno che sarà introdotto nelle loro passerine e che le penetrerà, donando piacere, mentre useranno il fallo anteriore assai più grande e maestoso. Ora la madre si posiziona alle spalle della tatina, sputando con forza sul suo ano, mentre la figlia prende il posto assunto dalla donna, guidando con dolcezza le labbra della tatina verso la nuova pisella di gomma. “Ora chiudi gli occhi” sussurra la ragazza “che mamma ti scopa”.
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