Fragolina VI (Le cosine di Giulio e Rosina)

di
genere
trans

Fa già un gran caldo, nonostante sia mattina presto, ma nessuno dei due è riuscito a resistere alla voglia, così Giulio e Rosina si sono ritrovati mezzi nudi in cameretta di lui, a fare le loro cosine come erano soliti chiamarle.

Rosina ormai si è abituata a farsi chiamare così da Marco e ora anche Giulio, forse per emulazione, ha preso a usare quel diminutivo con lei, così la ragazza -nella sua solita maniera passiva e accondiscendente- ha finito addirittura per farselo piacere.

Le cosine di Giulio e Rosina... qualcosa che i due hanno iniziato a praticare da qualche giorno, sempre più assiduamente: non si tratta di sesso nel senso stretto del termine, quello lei ha smesso di farlo con lui da tempo, perché se e quando il pisellino si alza entrando nella passerina, subito fa il suo spruzzetto. Con la fragolina invece è tutto diverso, da tempo Rosina ha ormai imparato a masturbare Giulio in quel punto, a casa e fuori, ma adesso a letto sperimentavano nuove posizioni e atteggiamenti che li eccitavano senza misura.

Lui, sudaticcio, è sdraiato nudo, le gambe leggermente divaricate, gli slip tirati alle caviglie. Lei, vestita, gli sta accanto sul fianco, tenendo il braccio sinistro sotto alla testa di Giulio e usando la mano destra per toccargli la fragolina. Ogni tanto Rosina china il capo per leccare le mammelle del fidanzatino, o magari gliele palpa strizzandone poi un poco i capezzoli, alternando tutto questo per molto tempo, sino a quando il pisellino -ridotto ormai allo spasmo- non spruzza con tono e quantità almeno tre volte maggiori rispetto alle poche gocce solite. Poi, una volta fatta la spruzzatina, Rosina passa piano il dito sullo spermino e lo avvicinava alla bocca di Giulio, che avidamente inizia a succhiare. Anche se in tutto questo lei rimane accanto e vestita, la quantità di eccitazione che le trasmette quella cosa è più forte di una stantuffata poderosa, tanto che più di una volta le mani le tremano nel momento in cui lui veniva.

Ora però è il turno di lei: si alza ancora vestita, mettendosi in piedi con il sedere appoggiato alla scrivania. Giulio scende dal letto, la raggiunge e le si mette carponi davanti. A questo punto Giulia si slaccia i pantaloni, divaricando i lembi dei bottoni o della zip ma senza abbassarli, e Giulio avvicinava la bocca alla sua passerina, raccogliendo le labbra intime fradicie di lei fra le sue e saettando in avanti con la lingua. Rosina osserva quel fidanzatino nudo, sudaticcio e faccido, che con la bocca la succhia e con la mano destra si sfrega da solo la fragolina. Dopo qualche minuto, la ragazza afferra forte la nuca di lui e in quel momento Giulio sa che è il momento del su e giù con la testa: succhiando il clitoride e avanti e indietro, fino a che lei non si irrigidisce tutta, inondando il viso e la bocca di lui mentre lo preme contro se stessa.

Nei giorni in cui sanno di vedersi con Marco a casa di Giulio (ovvero quasi tutti), appena prima di incontrarlo, fanno le loro cosine e chiaramente tutto ciò non passa di certo inosservato all'amico, che quando entra percepisce subito il forte odore di umori femminili sprigionati dall'orgasmo di Rosina e vede le loro due facce paonazze. Così, una volta distesi sul letto, lui mette subito mano al suo bozzo, catalizzando su di esso l'attenzione dei due fidanzatini.

Una scena appunto quasi quotidiana, che giorno dopo giorno spinge in un qualche modo ogni ingranaggio a girare un po più veloce e intensamente di prima. Ora ad esempio Rosina chiede un massaggio a Marco, lei si mette seduta a gambe incrociate e lui le si posiziona dietro, incrociando a sua volta le gambe sopra alle cosce della ragazza, il grosso pene duro e vibrante ben premuto contro il sederino di Rosina. Il massaggio alle spalle è sensuale, ma vigoroso, oscillando assieme avanti e indietro ad ogni passata. Rosina tiene le palpebre chiuse, la mano destra stretta in quella di Giulio, la mano sinistra infilata dietro alla schiena e il fidanzatino trema al dubbio di non vedere se quella mano è appoggiata sul letto, appoggiata sul bozzo di Marco o infilata sotto alla tuta di lui. Ecco, ora lui la tiene premuta verso il basso, quindi si lasciano e finalmente Rosina riapre le palpebre, leggermente spaesata, mentre Marco si alza e spiega che ha bisogno di andare in bagno. Lei scivola con la mano verso il centro delle sue gambe incrociate, sfiorando da sopra i pantaloni una patatina che Giulio immagina nuovamente fradicia. Ecco, ora lui deve andare di là, fra poco Marco lo tirerà fuori, ma ogni volta la presenza di Rosina lo trattiene e lo fa esitare. Lei si volta verso di lui, gli carezza le gote e con uno sguardo amorevole gli sussurra: "Amore vai pure a bere il tuo jogurt se hai sete". Giulio spalanca la bocca sorpreso ed eccitato, quindi le dà un bacetto sulla guancia e va veloce in corridoio, trovando la porta come sempre socchiusa, dove si inginocchia, spiando furtivo l'amico che proprio ora, quasi per caso, estrae il grosso e umido pisello dai propri boxer, dove stava pigiato ormai in maniera quasi grottesca. Il glande è enorme, pulsante, lo scroto talmente pieno da far palpitare forte il cuore di Giulio nel petto. L'amico inizia la sua lenta masturbazione vicino alla porta, eruttando come sempre il buon succo cremoso direttamente sul telino aperto e appoggiato sul bidet. Una scena ormai familiare, ma ogni volta Giulio non riesce a farsi una ragione della quantità smisurata di crema eruttata dal grosso pisello di Marco... attende ansimante che l'altro esca dal bagno, nascosto in cucina, quindi sgattaiola dentro e si fionda sul telino come un tossico sulla sua dose: di succo cremoso, bianco latte, profumatissimo e leggermente salato, che scivola piano fra le labbra e sulla lingua, prima di essere ingoiato. Giulio lecca bene, avendo cura di non lasciare nemmeno la più piccola traccia, ma ecco dei passi! Che succede?! Che fare ora? Giulio sgattaiola nella vasca da bagno, tirando il telo bianco un poco e appiattendosi dentro, il volto paonazzo, il respiro affannoso, quel buon sapore di crema ancora fra le labbra. Marco entra, si dirige spedito verso il lavandino, prende il bicchiere degli spazzolini e tira nuovamente fuori quel pisello meraviglioso, ancora un po duro, sempre enorme e con quelle venature che fanno trasalire di eccitazione Giulio. Lui, ora, attraverso la fessura del telo osserva uno spettacolo incredibile, che mai si sarebbe aspettato: Marco dirige la cappella verso il bicchiere, dosando il getto di urina sino a riempirlo, quindi lo appoggia sul lavandino e va verso il water, proprio davanti a Giulio, terminando la pisciata con una cascata copiosa e frastornante. Giulio è nel panico e nell'estasi più totale, ormai non si chiede nemmeno più se Marco lo abbia visto, il suo solo pensiero ora è quella panacea paglierina, quella pipi incredibilmente odorosa e profumata, evidentemente donata apposta per lui e sicuramente piena di tracce del buon succo cremoso. Nel momento in cui Marco esce dal bagno, lui scivola fuori dalla vasca e pone le mani a coppa intorno al bicchiere, percependolo immediatamente come caldo, caldissimo, un nettare, che ora avvicina alle labbra e al naso, aspirando forte nel desiderio di fare suo quel profumo e non lasciarne più per nessuno. Il contatto delle labbra con la pipi di Marco è un'estasi, poi Giulio apre la bocca e ne sorseggia un poco, svenendo quasi dal piacere. Quello è uscito dal glande, quello è succo delizioso del suo Marco, donato a lui come il più prezioso dei regali. Giulio continua a bere, godendosi ogni sorso, fino a terminare il bicchiere, che poi sciacqua per bene e rimette al suo posto.

Quando torna indietro, verso la cameretta, sente delle risatine complici che immediatamente gli fanno rizzare il pisellino sull'attenti: ecco, sbirciando attraverso la porta socchiusa, vede ora Marco e Rosina, i loro volti incredibilmente vicini, le labbra che si sfiorano, le lingue che si toccano, le mano che si intrecciano, ma senza che la cosa sembri assumere un che di erotico... piuttosto, di romantico. Giulio sente improvvisamente qualcosa sotto, il pisellino ha appena spruzzato un pochino della sua cremina, senza nemmeno che lui se ne accorgesse, in maniera quasi spontanea. Col cuore in gola, entra nella stanza, Rosina e Marco terminano il loro sfioramento di labbra senza alcun timore né fretta, ma piano piano, lasciando che Giulio veda bene le loro mani scivolare piano l'una via dall'altra. Rosina lo osserva, sorridendo sorniona e apparentemente come spossata da una fortissima emozione: "Amore hai bevuto lo jogurt?". Giulio inspira forte, annuendo, quindi fa ritorno con loro a letto, mentre i due ridono guardandosi nuovamente negli occhi.
scritto il
2024-11-22
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