Mia cugina Adele

di
genere
incesti

Sono Michele, 26 anni. Vi racconterò una storia vera accaduta tanti anni fa.
Ero seduto a tavola per cena con mia madre. Dopo un po si rivolge a me e mi dice:







Arriviamo all'ora di cena, mia madre è già a casa, la porta si apre e appare lei:



Dopo un lungo discorso, mamma la consola così:

Mamma:
Pensai "Accidenti dovrò privarmene delle mie comodità, tv grande, il letto ad una piazza e mezza, la scrivania con il computer. Accidenti!"
Avevo solo una preoccupazione, che non mettesse mani sul mio pc, avevo una vasta gamma di filmini porno conservati sul desktop in una cartella nominata xxx.
Cenammo tra tra un boccone e l'altro, ed una chiacchiera e l'altra. Mia madre gli faceva domande a ripetizione, Adele quasi non riusciva a mangiare.
Il giorno seguente la portai in giro per farla conoscere ai miei amici. La bellezza di Adele li lasciò senza parole, quasi increduli. Alcuni di loro commentarono:

Sistemammo il monitor in direzione del letto in modo da sdraiarci comodamente sul letto. Mi avvicinai a lei e delicatamente la presi sotto braccia, come due innamorati che si coccolano. Lei, apparentemente a suo agio, si strinse a me, lasciandosi andare alla confidenzialità, mentre il film inizia a far scorrere immagini hard in sottofondo.
Io e Adele eravamo entrambi immersi nell’atmosfera del momento. Ogni tanto, la sua attenzione si spostava verso di me.
La tensione tra noi cresce, alimentata non solo dal film, ma da una connessione silenziosa. La guardo negli occhi e sento il battito del cuore accelerare. Lei, avvicinandosi lentamente, sembra invitarmi a un passo che entrambi avevamo evitato fino a quel momento.

Alquanto imbarazzato rispondo:


e incalzando:


Adele mi guarda per un attimo, il viso serio, ma con qualcosa che brillava nei suoi occhi, come se avesse colto il mio desiderio.

Avvicina il suo viso al mio e, come se fosse inevitabile, scocca un bacio, intenso e profondo, che parla senza parole. Un bacio che esprime desiderio, passione e qualcosa di più profondo.
Continua a guardarmi ancora negli occhi, come se stesse cercando qualcosa di più, forse una risposta, o semplicemente il segno che avevamo entrambi desiderato.
La sua mano scivolò verso il basso, sovrastando la patta dei pantaloni, percepiva la mia eccitazione ed accarezzando il frutto del desiderio. Con il suo aiuto cercai di liberarmi dei pantaloni, eri li che svettava nella attesa che fosse accarezzato.
Il tempo sembrava essersi fermato, e tutto quello che rimaneva era l'intensità di quel momento. La sensazione della sua mano esperta che scivolava sul mio membro era estremamente piacevole, quasi ipnotica. Ogni tanto, i miei occhi si aprivano per incrociare i suoi e, in silenzio, ci scambiavamo uno sguardo che comunicava quanto ci stessimo lasciando andare a quel momento di totale eccitazione.
Con voce accattivante mi sussurra:



Le mia mano si insinuò sotto la sua maglietta, accogliendo quei morbidi seni nel palmo della mano. I capezzoli diventavano turgidi ai miei tocchi. Adele ansimava, ma volevo donare ancora più piacere. Gli chiesi di spogliarsi, di mettersi nuda al mio cospetto. Si liberò in un attimo, anch'io mi tolsi le ultime cose. Nel frattempo le scene hard sul monitor scorrevano e ci accompagnavano nel nostro cammino. Aveva la fica rasata, un bel spettacolo, potevo ammirare il suo sesso nella piena bellezza.
Ci masturbiamo a vicenda, era un contorcersi continuo dei nostri corpi, in preda dalle sensazioni piacevoli che le nostre mani ci procuravano. Le sue grandi labbra intrise dei suoi umori, mi rendeva facile masturbarla. La penetro con le dita , ma vorrei riempirla con qualche altra cosa, più consistente. Il mio tocco sul suo clitoride, molto sensibile, le procura contrazioni consistenti. Intanto il nostro respiro si fa affannoso, la nostra eccitazione si fa consistente, mentre avverto un calore che mi sta per invadere, sto raggiungendo l'orgasmo:


Sono preda di una serie di contrazioni e di possenti schizzi di sperma, che quasi mi raggiungono il volto. Anche Adele viene, la mia mano intrappolata tra le sue gambe avverte le sue contrazioni che non le lasciano scampo.
Ci rilassiamo esausti, distesi sul letto mentre sulla tv scorrono gli ultimi fotogrammi del filmino porno a suggellare questo connubio. Adele non è più la ragazzina scontrosa che conoscevo, bensì una donna navigata, aperta a nuove esperienze. 
Mi chiede:
 
>Si, moltissimo, mi sarebbe piaciuto andare oltre>



Ero la sua guida, la portavo sempre con me e con i miei amici. Si andava in pizzeria, in qualche ritrovo, in giro. In discoteca c'era sempre chi ne approfittava per strusciarsi su di lei, e non sembrava per niente infastidita, anzi godeva di questo, si divertiva a provocare i ragazzi.
Avevo preso abitudine di andarla a trovare di notte, quando i mia madre era già nel sonno più profondo. Mi infilavo nel suo letto cercando il contatto con il suo corpo, facendo scivolare la mia mano su quel bel sedere sodo e tra le sue gambe, su quelle grandi labbra inzuppate di umori. Il mio obiettivo era quello di scoparmela, ma lei al momento non ne voleva sapere di concedersi. Un giorno eravamo a tavola a giocare a burraco, si scherzava e si rideva, ad un certo punto mi sento dire:

Gli risposi :
 
e lei incalzando:

Con quel sguardo da ammaliatrice si avvicina, mi fa alzare dalla sedia e mi sbottona la cinta dei pantaloni, li abbassa e lo prende in mano. Ecco, pensai, "un'altra sega in arrivo". Adele si siede sulla sedia ed io rimango in piedi, aveva in mano il mio membro all'altezza del suo viso. Accadde quello che avevo tanto desiderato, qualcuno che mi facesse un pompino. Mi praticò un ottimo lavoro fatto di lingua, per poi accoglierlo tutto in bocca. Un lungo brivido mi percorse la schiena, la dolcezza con cui mi spompinava era davvero unica.

La tenevo per il capo mentre si impegnava assiduamente in modo più deciso. Mi chiese di avvisarla quando ero pronto a venire. Non ci volle molto, ero così eccitato che non potetti resistere altro tempo. 

Fece a tempo a toglierlo, che venni>
 
 
 

Ero davvero un uomo fortunato, con Adele si era creato una certa intesa, una donna imprevedibile che ti suscitava forti emozioni. Ormai i giorni trascorrevano velocemente tra la visione dei filmini porno e tra seghe e pompini, ed in uno di questi pomeriggi azzardai nel farle una richiesta:
 
Si fece una risata ed io:

 

>Vieni qui, cuginetto> 
Mi accolse tra le braccia, scaturì un baciò passionale e mi sussurrò :
 
Mi spogliai velocemente ed altrettanto fece Adele. La visione di quel corpo statuario era incredibilmente eccitante.
Le fui immediatamente sopra di lei e senza perdere tempo le fui dentro. Preso dalla foga spingevo in modo forsennato in quella fica che sbrodolava di umori, il suo volto appariva estasiato dai miei affondi decisi, i suoi seni che premevano sul mio petto e i continui baci che ci davamo, sembravamo due persone innamorate. In realtà era quasi cosi, c'era molta complicità e voglia di procurarci piacere. 
mi sussurrò
Si adagiò a smorzacandela guidando il mio membro dentro di lei e cominciando a muoversi su e giù. La visione di quel corpo statuario, i seni che sobbalzavano e che con le mani riuscivo a malapena reggerli, era il frutto della mia perseveranza che era stata premiata. Avvertivo le sue contrazioni e sentivo i suoi gemiti, stava carburando per bene. Gli dissi:

La misi a pecorina e con le mani afferrai i suoi fianchi. Ad ogni spinta si contorceva, i suoi gemiti si facevano sempre più frequenti, ed anche io ero al punto che sarei venuto a breve. Le chiesi se potevo venirle dentro, sommessamente mi disse:
 
Fui invaso da contrazioni che mi generarono scariche di sperma che riversavo dentro di lei e che sembravano non finire mai. Anche lei venne con forti contrazioni che stringevano il mio pene fortemente.
Pensavo che da quel giorno avrei avuto qualche concessione in più, invece fece un passo indietro, tornammo alle seghe e a qualche pompino. Provai a convincerla a concedermi un altro rapporto completo, ma niente non ci fu verso di convincerla. Eravamo arrivati agli ultimi giorni della sua permanenza e volevo fortemente sugellare la nostra relazione con qualcosa di ancora più forte.
La sera precedente della partenza, eravamo già andati a letto, ognuno nella propria camera. Ero disteso sul letto amareggiato per la fine di questa storia, quando improvvisamente squillò il cellulare, era lei che mi diceva:

Non me lo feci ripetere, facendo silenzio per non svegliare mia madre, percorsi in silenzio il corridoio per arrivare nella stanza di Adele.
Era lì distesa sul letto con solo gli slip. Gli chiesi cosa avesse in serbo per me, per l'addio. Mi rispose :

 
All'aeroporto un ultimo abbraccio e baci ed una raccomandazione a venirmi a trovare ancora.



scritto il
2024-11-29
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