Mia cugina Adele (Ripubblicazione)
di
Michele82
genere
incesti
INFO: in sostituzione della prima pubblicazione che è stata caricata con parti mancanti.
Sono Michele. Vi racconterò una storia vera accaduta tanti anni fa, quando avevo 26 anni.
Ero seduto a tavola per cena con mia madre. Dopo un po si rivolge a me e mi dice:
-Domani pomeriggio dovrai andare in aeroporto a prendere tua cugina Adele. Si fermerà per un po' di tempo con noi.
-E per quanto tempo, mamma?
-Non è ancora deciso, il tempo per riprendersi dalla separazione dal compagno.
Adele è mia cugina, figlia della sorella di mia madre. Dopo tre anni di convivenza con il suo uomo, si sono lasciati a causa del tradimento di lui.
Pensai "Oddio quella mocciosetta", così la ricordavo, me la ritroverò tra i piedi a gustarmi le giornate.
Tutti i giorni della settimana, escluso la domenica, mia madre lavora, e godo della piena disponibilità della casa, con le mie abitudini e i miei passatempi. Quello più ricorrente è trascorrere il pomeriggio a vedere film porno sul computer e a spararmi seghe. Mentre riflettevo, sento ancora mia madre ricordarmi di essere socievole con lei e di portarla in giro per la città, e farla conoscere ai miei amici, per farla svagare un pò.
Erano passati diversi anni da quando l'avevo visto l'ultima volta. Allora ne aveva circa 17 anni, ora ne dovrebbe avere almeno 27. Niente di che, fisico esile, caruccia di viso, ma con carattere alquanto scorbutico e antipatica.
Il giorno dopo mi reco in aeroporto e attendo l'arrivo dell'aereo. Iniziano ad uscire i passeggeri dal gate con le valigie. Nessuna traccia di lei. Ad un tratto sento una mano sulle spalle, una voce esile che che mi dice:
-Ciao.
Mi giro, è una ragazza, gli dico:
-Le serve qualcosa?
E lei stupita mi risponde:
-Ma come, non mi riconosci? Sono Adele!
-Adele! Sei proprio tu?
-Mio caro cugino, stai invecchiando la memoria sta facendo acqua.
-Non ti immaginavo così cresciuta Adele, ti trovo in forma, con un fisico perfetto.
-Grazie del complimento Michele.
Così prendo i suoi bagagli e ci dirigiamo verso l'auto, li carichiamo e saliamo a bordo. Volgo lo sguardo verso di lei mentre sta per sedersi al lato passeggeri, con un colpo d'occhio posso ammirare il suo sedere da favola e la forma dei suoi seni pronunciati. Ci avviamo verso casa. Le chiedo a cosa e dovuta questa trasformazione fisica, mi fa presente che ha seguito un percorso di formazione per ottenere la qualifica di istruttrice di fitness, la quale è diventata la sua attività primaria di sostentamento.
-Sembri un po' giù, Adele! Vuoi parlare della tua questione, del tuo ragazzo?
-Sì, in realtà ho bisogno di sfogarmi. Ho scoperto che mi ha tradiva con una poca di buono.
-E come l'hai scoperto?
-Ho trovato dei messaggi sul suo telefono e spesso la sera tornava tardi. Era così evidente, ma non volevo credere ai miei occhi.
-Hai avuto un confronto con lui?
-Si, l'ho avuto. Avevamo un bel rapporto... o almeno così pensavo. Ha cercato di giustificarsi, dicendo che era solo una cosa passeggera, ma... non gli ho creduto.
-E adesso come ti senti?
-Mi sento distrutta, vuota. Voglio prendermi una pausa, poi si vedrà.
-È fondamentale che tu ti metta al primo posto in questa situazione, Adele. Prenditi il tempo che ti serve per capire cosa vuoi fare, se hai bisogno di qualcuno con cui parlare o sfogarti, puoi contare su di me.
-Grazie Michele, ne terrò conto.
Arriviamo all'ora di cena, mia madre è già a casa, la porta si apre e appare lei:
-Adele! Sei proprio tu? Ma come sei cresciuta! E quanto mi sei mancata!
-Anche tu mi sei mancata, zia!
-Lo sai, la mia casa è sempre a disposizione per te. Raccontami, come stai?
Dopo un lungo discorso, mamma la consola così:
-Ricorda che siamo qui per sostenerti, e poi c'è tuo cugino che si prenderà cura di te, vero Michele?
-Si certo sarò la sua ombra.
e mia madre:
-Accompagna Adele nella tua stanza.
-La mia stanza? Perché la mia se abbiamo quella degl'ospiti!
Mamma: -Perché la tua è più grande e il letto è più comodo.
Pensai "Accidenti dovrò privarmene delle mie comodità, tv grande, il letto ad una piazza e mezza, la scrivania con il computer.
Avevo solo una preoccupazione, che non mettesse mani sul mio pc, avevo una vasta gamma di filmini porno conservati sul desktop in una cartella nominata xxx.
Cenammo tra tra un boccone e l'altro, ed una chiacchiera e l'altra. Mia madre gli faceva domande a ripetizione, Adele quasi non riusciva a mangiare.
Il giorno seguente la portai in giro per farla conoscere ai miei amici. La bellezza di Adele li lasciò senza parole, quasi increduli. Alcuni di loro commentarono:
-Avevi una cugina così bella e ce l'hai tenuta nascosta?
Adele,subito instaurò un bel rapporto con loro, ed ogni sera ci ritrovavamo al bar in piazza a chiacchierare. Alcuni di loro tentarono un approccio più intimo, con scarsi risultati, non era nello stato d'animo giusto per ricevere attenzioni piu profonde.
Un pomeriggio entrai nella mia stanza per prendere alcuni effetti personali, per abitudine entrai senza bussare, e trovai Adele seduta alla scrivania, davanti al computer acceso.
Un misto di sorpresa e indignazione si impadronì di me. Cercando di mantenere la calma le dissi:
-Che stai facendo?
-Stavo solo cercando qualcosa di interessante in rete.
-Per caso hai curiosato?
-Cosa? Perchè mi chiedi questo?
-Perchè ho cose personali e quindi ci tengo che nessun altro vada a curiosare.
-Ahhh..... ti riferisci a quei video a luci rosse!
-Quali clip, cosa intendi dire!
-Dai non fare il finto tonto, mi riferisco ai filmati porno che hai custodito nella cartella sul tuo desktop.
-Ecco lo sapevo Adele, hai ficcato il naso dove non dovevi.
-Tranquillo Michele, non mi scandalizzo, siamo adulti, sono cose normali per gli uomini.
-Appunto sono cose mie.
Prendo alcuni miei effetti personali ed esco dalla stanza.
Quella discussione mi aveva messo in imbarazzo, avrà immaginato quali fossero stati i miei bisogni, ormai non aveva più senso stare lontana dal pc.
Qualche giorno dopo, eravamo in casa da soli, nell'attesa della sera per unirci con la comitiva. Adele un pò annoiata mi suggerisce:
-Sai cosa stavo pensando? Sono curiosa di vedere uno di quei tuoi filmini porno, sempre se vuoi farmi compagnia.
-Ma parli sul serio o mi prendi in giro?
-Nò, di certo! Non ti sembra una bella idea?
-D'accordo se è questo che vuoi!
Sistemammo il monitor in direzione del letto in modo da sdraiarci comodamente sul letto. Mi avvicinai a lei e delicatamente la presi sotto braccia, come due innamorati che si coccolano. Lei, apparentemente a suo agio, si strinse a me, lasciandosi andare alla confidenzialità, mentre il film inizia a far scorrere immagini hard in sottofondo.
Io e Adele eravamo entrambi immersi nell’atmosfera del momento. Ogni tanto, la sua attenzione si spostava verso di me.
La tensione tra noi cresce, alimentata non solo dal film, ma da una connessione silenziosa. La guardo negli occhi e sento il battito del cuore accelerare. Lei, avvicinandosi lentamente, sembra invitarmi a un passo che entrambi avevamo evitato fino a quel momento.
-Dimmi! Quando sei da solo a guardare questi filmini, cosa fai?
Alquanto imbarazzato rispondo:
-Cosa faccio! Secondo te cosa posso fare, mi sparo una sega!
-Ah ecco, giusto questo mi incuriosiva sapere.
E incalzando:
-E ci provi gusto a farlo da solo?
-Beh! In mancanza di altro...
Adele mi guarda per un attimo, il viso serio, ma con qualcosa che brillava nei suoi occhi, come se avesse colto il mio desiderio.
-A volte le parole non sono abbastanza, lo sai? Però, se lo desideri davvero, forse sarebbe più facile... senza troppe parole saltare i convenevoli.
Avvicina il suo viso al mio e, come se fosse inevitabile, scocca un bacio, intenso e profondo, che parla senza parole. Un bacio che esprime desiderio, passione e qualcosa di più profondo.
Continua a guardarmi ancora negli occhi, come se stesse cercando qualcosa di più, forse una risposta, o semplicemente il segno che avevamo entrambi desiderato.
La sua mano scivolò verso il basso, sovrastando la patta dei pantaloni, percepiva la mia eccitazione ed accarezzando il frutto del desiderio. Con il suo aiuto cercai di liberarmi dei pantaloni, eri li che svettava nella attesa che fosse accarezzato.
Il tempo sembrava essersi fermato, e tutto quello che rimaneva era l'intensità di quel momento. La sensazione della sua mano esperta che scivolava sul mio membro era estremamente piacevole, quasi ipnotica. Ogni tanto, i miei occhi si aprivano per incrociare i suoi e, in silenzio, ci scambiavamo uno sguardo che comunicava quanto ci stessimo lasciando andare a quel momento di totale eccitazione.
Con voce accattivante mi sussurra:
-Ti piaccio?
-Molto, Adele!
-E allora perchè non mi accarezzi, fammi sentire il tocco magico delle tue mani!
Le mia mano si insinuò sotto la sua maglietta, accogliendo quei morbidi seni nel palmo della mano. I capezzoli diventavano turgidi ai miei tocchi. Adele ansimava, ma volevo donare ancora più piacere. Gli chiesi di spogliarsi, di mettersi nuda al mio cospetto. Si liberò in un attimo, anch'io mi tolsi le ultime cose. Nel frattempo le scene hard sul monitor scorrevano e ci accompagnavano nel nostro cammino. Aveva la fica rasata, un bel spettacolo, potevo ammirare il suo sesso nella piena bellezza.
Ci masturbiamo a vicenda, era un contorcersi continuo dei nostri corpi, in preda dalle sensazioni piacevoli che le nostre mani ci procuravano. Le sue grandi labbra intrise dei suoi umori, mi rendeva facile masturbarla. La penetro con le dita , ma vorrei riempirla con qualche altra cosa, più consistente. Il mio tocco sul suo clitoride, molto sensibile, le procura contrazioni consistenti. Intanto il nostro respiro si fa affannoso, la nostra eccitazione si fa consistente, mentre avverto un calore che mi sta per invadere, sto raggiungendo l'orgasmo:
-Adele, sto per venire!
-Bravo, fammi vedere come vieni!
Sono preda di una serie di contrazioni e di possenti schizzi di sperma, che quasi mi raggiungono il volto. Anche Adele viene, la mia mano intrappolata tra le sue gambe avverte le sue contrazioni che non le lasciano scampo.
Ci rilassiamo esausti, distesi sul letto mentre sulla tv scorrono gli ultimi fotogrammi del filmino porno a suggellare questo connubio. Adele non è più la ragazzina scontrosa che conoscevo, bensì una donna navigata, aperta a nuove esperienze.
Mi chiede:
-Ti è piaciuto?
-Si, moltissimo, mi sarebbe piaciuto andare oltre.
-Anche a me, ma forse è meglio così
-Ok, so accontentarmi.
-Chissà, magari un giorno ........ potrei farti un regalino.
Ero la sua guida, la portavo sempre con me e con i miei amici. Si andava in pizzeria, in qualche ritrovo, in giro. In discoteca c'era sempre chi ne approfittava per strusciarsi su di lei, e non sembrava per niente infastidita, anzi godeva di questo, si divertiva a provocare i ragazzi.
Avevo preso abitudine di andarla a trovare di notte, quando i mia madre era già nel sonno più profondo. Mi infilavo nel suo letto cercando il contatto con il suo corpo, facendo scivolare la mia mano su quel bel sedere sodo e tra le sue gambe, su quelle grandi labbra inzuppate di umori. Il mio obiettivo era quello di scoparmela, ma lei al momento non ne voleva sapere di concedersi. Un giorno eravamo a tavola a giocare a burraco, si scherzava e si rideva, ad un certo punto mi sento dire:
-Ho voglia di qualcosa da mettere in bocca!
Gli risposi :
-Apri il frigo e serviti.
e lei incalzando:
-Stupido, non hai capito niente. Lo vuoi il premio, si o no!
Con quel sguardo da ammaliatrice si avvicina, mi fa alzare dalla sedia e mi sbottona la cinta dei pantaloni, li abbassa e lo prende in mano. Ecco, pensai, "un'altra sega in arrivo". Adele si siede sulla sedia ed io rimango in piedi, aveva in mano il mio membro all'altezza del suo viso. Accadde quello che avevo tanto desiderato, qualcuno che mi facesse un pompino. Mi praticò un ottimo lavoro fatto di lingua, per poi accoglierlo tutto in bocca. Un lungo brivido mi percorse la schiena, la dolcezza con cui mi spompinava era davvero unica.
-Ohhh.... Adele come sei brava! E che bocca meravigliosa!
La tenevo per il capo mentre si impegnava assiduamente in modo più deciso. Mi chiese di avvisarla quando ero pronto a venire. Non ci volle molto, ero così eccitato che non potetti resistere altro tempo.
-Adele, sto per venire!
Fece a tempo a toglierlo, che venni.
-Oh Adele sei stata fantastica!
-Questo è niente, so fare bene tante altre cose, Michele.
-Mi farai vedere?
-Chissà, forse un giorno.
Ero davvero un uomo fortunato, con Adele si era creato una certa intesa, una donna imprevedibile che ti suscitava forti emozioni. Ormai i giorni trascorrevono velocemente tra la visione dei filmini porno e tra seghe e pompini, ed in uno di questi pomeriggi azzardai nel farle una richiesta:
-Adele non resisto più, voglio scoparti!
Si fece una risata ed io:
-Ho forse esagerato?
-Macché, volevo solo vedere quanto resistevi.
-È un sì?
-Vieni qui, cuginetto.
Mi accolse tra le braccia, scaturì un baciò passionale e mi sussurrò :
-Quando due persone si baciono così è perché vogliono scopare.
Mi spogliai velocemente ed altrettanto fece Adele. La visione di quel corpo statuario era incredibilmente eccitante.
Le fui immediatamente sopra di lei e senza perdere tempo le fui dentro. Preso dalla foga spingevo in modo forsennato in quella fica che sbrodolava di umori, il suo volto appariva estasiato dai miei affondi decisi, i suoi seni che premevano sul mio petto e i continui baci che ci davamo, sembravamo due persone innamorate. In realtà era quasi cosi, c'era molta complicità e voglia di procurarci piacere.
-Mettiti supino, lascia fare a me!
Mi sussurrò!
Si adagiò a smorzacandela guidando il mio membro dentro di lei e cominciando a muoversi su e giù. La visione di quel corpo statuario, i seni che sobbalzavano e che con le mani riuscivo a malapena reggerli, era il frutto della mia perseveranza che era stata premiata. Avvertivo le sue contrazioni e sentivo i suoi gemiti, stava carburando per bene. Gli dissi:
-Ora tocca a me!
La misi a pecorina e con le mani afferrai i suoi fianchi. Ad ogni spinta si contorceva, i suoi gemiti si facevono sempre più frequenti, ed anche io ero al punto che sarei venuto a breve. Le chiesi se potevo venirle dentro, sommessamente mi disse:
-Vai pure, prendo la pillola.
Fui invaso da contrazioni che mi generarono scariche di sperma che riversavo dentro di lei e che sembravano non finire mai. Anche lei venne con forti contrazioni che stringevano il mio pene fortemente.
Pensavo che da quel giorno avrei avuto qualche concessione in più, invece fece un passo indietro, tornammo alle seghe e a qualche pompino. Provai a convincerla a concedermi un altro rapporto completo, ma niente non ci fu verso di convincerla. Eravamo arrivati agli ultimi giorni della sua permanenza e volevo fortemente sugellare la nostra relazione con qualcosa di ancora più forte.
La sera precedente della partenza, eravamo già andati a letto, ognuno nella propria camera. Ero disteso sul letto amareggiato per la fine di questa storia, quando improvvisamente squillò il cellulare, era lei che mi diceva:
-Ti aspetto nella mia stanza.
Non me lo feci ripetere, facendo silenzio per non svegliare mia madre, percorsi in silenzio il corridoio per arrivare nella stanza di Adele.
Era lì distesa sul letto con solo gli slip. Gli chiesi cosa avesse in serbo per me, per l'addio. Mi rispose :
-Chissà, mangiando viene l'appetito.
Gli fui sopra, iniziando a baciarle i seni e a succhiare i capezzoli, mentre lei con le mani cercava il mio membro. Iniziai a stimolare il clitoride per masturbarla, facendo scivolare le dita sulla sua fica, che già iniziava ad inumidirsi. I suoi baci, fatti appassionatamente, cercavano le mie labbra, e la sua lingua la mia. Dopo esserci masturbati reciprocamente, gli volli fare io un regalo. Insinuai la mia faccia tra le sue gambe e con la lingua iniziai a sgrilettare il clitoride, il che sembrò essere molto gradito da Adele, adagiando le sue mani sul mio capo. Si contorceva, con il volto si dava delle spinte all'indietro, per poi abbassarla verso giù guardandomi nella mia direzione. Voleva anche lei gustare il gusto del sesso, cosicché ci ponemmo con un 69, io sotto e lei sopra.
-Bravo, Michele, credo che ti sei meritato il bonus, fammi tua!
-Oh Adele quanto mi fai contento!
Gli fui di nuovo dentro, le mie spinte gli procuravano godimento, con le sue mani sul mio sedere mi aiutava nelle spinte. Dopo un po' cambiammo posizione e la presi a pecorina.
Quei splendidi glutei andavano onorati, afferrai i fianchi con le mani e la spinsi a me e fui di nuovo dentro di lei. Il dolce rimbalzare su quelle chiappe era davvero una vera manna. Ero molto eccitato, volevo godermi a fondo questa ultima occasione. Iniziai a stimolargli l'ano con un dito, poi con due dita. Adele si voltò, mi guardò e mi disse:
-Che intenzione hai?
-Voglio che mi lasci un ricordo che rimarrà nella mia mente come il più bello che ho avuto con te.
Rimase un pò interdetta, poi il suo viso si illuminò con un sorriso, e replicò:
-Ho capito, sei stato chiaro. Ce l'hai un buon lubrificante?
-Certo, nel cassetto ne ho uno.
-Allora prendilo e usalo.
Non persi tempo, con il tubetto a testa in giù feci colare il lubrificante lungo la scanalatura delle sue natiche, lubrificando il suo ano. Dopo lo sparsi abbondantemente sul mio pene. Abbassò la schiena in giù, con il capo adagiato sul cuscino, per mettersi in una posizione più fisiologica per ricevere l'ospite.
Il suo ano era lì, in bella evidenza, quasi volesse rendermi onore. Puntai il mio membro su di esso e iniziai a spingere delicatamente. Non vedevo l'espressione del suo volto, ma sentivo i suoi lamenti, più di dolore che di eccitazione.
Sentivo la cappella entrare piano, grado per grado farsi strada e finalmente superare lo sfintere. Da quel momento non vi erano più ostacoli, scivolò dentro con facilità. Adele pensò bene di toccarsi il clitoride per sovrastare il dolore della penetrazione. Le mie spinte, inizialmente fatte con delicatezza diventavano più audaci, avvertivo il mio pene stretto nella morsa del suo sfintere che ancora non si era del tutto rilassato. Godevo in modo pazzesco e la mia eccitazione iniziò a diventare contagiosa. Adele cominciò a mostrarsi più attiva spingendo il suo sedere contro il mio bacino. Avvertii le sue contrazioni aumentare velocemente, ed anche io la seguivo.
-Dai spingi, più veloce!
Mi ripeteva.
Esplodemmo in un orgasmo davvero unico, le venni dentro, riempiendo il suo retto con le numerose scariche del mio sperma.
Crollammo sul letto, l'uno sull'altro, con ancora il mio pene nel suo retto. Quando ci staccammo, notai con piacere il colare del mio seme dal suo buchino. Ci abbracciammo per l'ultima volta baciandoci e scambiandoci paroline dolci. La mattina seguente eravamo pronti per avviarci verso l'aeroporto, mia madre la abbracciò forte e gli disse:
-Spero che questa permanenza sia servita a farti distrarre e divertire un po'.
-Si zia, grazie a Michele, che ha avuto una gran cura di me. Ho trascorso dei momenti indimenticabili, di grande affetto.
All'aeroporto un ultimo abbraccio e baci ed una raccomandazione a venirmi a trovare ancora.
Sono Michele. Vi racconterò una storia vera accaduta tanti anni fa, quando avevo 26 anni.
Ero seduto a tavola per cena con mia madre. Dopo un po si rivolge a me e mi dice:
-Domani pomeriggio dovrai andare in aeroporto a prendere tua cugina Adele. Si fermerà per un po' di tempo con noi.
-E per quanto tempo, mamma?
-Non è ancora deciso, il tempo per riprendersi dalla separazione dal compagno.
Adele è mia cugina, figlia della sorella di mia madre. Dopo tre anni di convivenza con il suo uomo, si sono lasciati a causa del tradimento di lui.
Pensai "Oddio quella mocciosetta", così la ricordavo, me la ritroverò tra i piedi a gustarmi le giornate.
Tutti i giorni della settimana, escluso la domenica, mia madre lavora, e godo della piena disponibilità della casa, con le mie abitudini e i miei passatempi. Quello più ricorrente è trascorrere il pomeriggio a vedere film porno sul computer e a spararmi seghe. Mentre riflettevo, sento ancora mia madre ricordarmi di essere socievole con lei e di portarla in giro per la città, e farla conoscere ai miei amici, per farla svagare un pò.
Erano passati diversi anni da quando l'avevo visto l'ultima volta. Allora ne aveva circa 17 anni, ora ne dovrebbe avere almeno 27. Niente di che, fisico esile, caruccia di viso, ma con carattere alquanto scorbutico e antipatica.
Il giorno dopo mi reco in aeroporto e attendo l'arrivo dell'aereo. Iniziano ad uscire i passeggeri dal gate con le valigie. Nessuna traccia di lei. Ad un tratto sento una mano sulle spalle, una voce esile che che mi dice:
-Ciao.
Mi giro, è una ragazza, gli dico:
-Le serve qualcosa?
E lei stupita mi risponde:
-Ma come, non mi riconosci? Sono Adele!
-Adele! Sei proprio tu?
-Mio caro cugino, stai invecchiando la memoria sta facendo acqua.
-Non ti immaginavo così cresciuta Adele, ti trovo in forma, con un fisico perfetto.
-Grazie del complimento Michele.
Così prendo i suoi bagagli e ci dirigiamo verso l'auto, li carichiamo e saliamo a bordo. Volgo lo sguardo verso di lei mentre sta per sedersi al lato passeggeri, con un colpo d'occhio posso ammirare il suo sedere da favola e la forma dei suoi seni pronunciati. Ci avviamo verso casa. Le chiedo a cosa e dovuta questa trasformazione fisica, mi fa presente che ha seguito un percorso di formazione per ottenere la qualifica di istruttrice di fitness, la quale è diventata la sua attività primaria di sostentamento.
-Sembri un po' giù, Adele! Vuoi parlare della tua questione, del tuo ragazzo?
-Sì, in realtà ho bisogno di sfogarmi. Ho scoperto che mi ha tradiva con una poca di buono.
-E come l'hai scoperto?
-Ho trovato dei messaggi sul suo telefono e spesso la sera tornava tardi. Era così evidente, ma non volevo credere ai miei occhi.
-Hai avuto un confronto con lui?
-Si, l'ho avuto. Avevamo un bel rapporto... o almeno così pensavo. Ha cercato di giustificarsi, dicendo che era solo una cosa passeggera, ma... non gli ho creduto.
-E adesso come ti senti?
-Mi sento distrutta, vuota. Voglio prendermi una pausa, poi si vedrà.
-È fondamentale che tu ti metta al primo posto in questa situazione, Adele. Prenditi il tempo che ti serve per capire cosa vuoi fare, se hai bisogno di qualcuno con cui parlare o sfogarti, puoi contare su di me.
-Grazie Michele, ne terrò conto.
Arriviamo all'ora di cena, mia madre è già a casa, la porta si apre e appare lei:
-Adele! Sei proprio tu? Ma come sei cresciuta! E quanto mi sei mancata!
-Anche tu mi sei mancata, zia!
-Lo sai, la mia casa è sempre a disposizione per te. Raccontami, come stai?
Dopo un lungo discorso, mamma la consola così:
-Ricorda che siamo qui per sostenerti, e poi c'è tuo cugino che si prenderà cura di te, vero Michele?
-Si certo sarò la sua ombra.
e mia madre:
-Accompagna Adele nella tua stanza.
-La mia stanza? Perché la mia se abbiamo quella degl'ospiti!
Mamma: -Perché la tua è più grande e il letto è più comodo.
Pensai "Accidenti dovrò privarmene delle mie comodità, tv grande, il letto ad una piazza e mezza, la scrivania con il computer.
Avevo solo una preoccupazione, che non mettesse mani sul mio pc, avevo una vasta gamma di filmini porno conservati sul desktop in una cartella nominata xxx.
Cenammo tra tra un boccone e l'altro, ed una chiacchiera e l'altra. Mia madre gli faceva domande a ripetizione, Adele quasi non riusciva a mangiare.
Il giorno seguente la portai in giro per farla conoscere ai miei amici. La bellezza di Adele li lasciò senza parole, quasi increduli. Alcuni di loro commentarono:
-Avevi una cugina così bella e ce l'hai tenuta nascosta?
Adele,subito instaurò un bel rapporto con loro, ed ogni sera ci ritrovavamo al bar in piazza a chiacchierare. Alcuni di loro tentarono un approccio più intimo, con scarsi risultati, non era nello stato d'animo giusto per ricevere attenzioni piu profonde.
Un pomeriggio entrai nella mia stanza per prendere alcuni effetti personali, per abitudine entrai senza bussare, e trovai Adele seduta alla scrivania, davanti al computer acceso.
Un misto di sorpresa e indignazione si impadronì di me. Cercando di mantenere la calma le dissi:
-Che stai facendo?
-Stavo solo cercando qualcosa di interessante in rete.
-Per caso hai curiosato?
-Cosa? Perchè mi chiedi questo?
-Perchè ho cose personali e quindi ci tengo che nessun altro vada a curiosare.
-Ahhh..... ti riferisci a quei video a luci rosse!
-Quali clip, cosa intendi dire!
-Dai non fare il finto tonto, mi riferisco ai filmati porno che hai custodito nella cartella sul tuo desktop.
-Ecco lo sapevo Adele, hai ficcato il naso dove non dovevi.
-Tranquillo Michele, non mi scandalizzo, siamo adulti, sono cose normali per gli uomini.
-Appunto sono cose mie.
Prendo alcuni miei effetti personali ed esco dalla stanza.
Quella discussione mi aveva messo in imbarazzo, avrà immaginato quali fossero stati i miei bisogni, ormai non aveva più senso stare lontana dal pc.
Qualche giorno dopo, eravamo in casa da soli, nell'attesa della sera per unirci con la comitiva. Adele un pò annoiata mi suggerisce:
-Sai cosa stavo pensando? Sono curiosa di vedere uno di quei tuoi filmini porno, sempre se vuoi farmi compagnia.
-Ma parli sul serio o mi prendi in giro?
-Nò, di certo! Non ti sembra una bella idea?
-D'accordo se è questo che vuoi!
Sistemammo il monitor in direzione del letto in modo da sdraiarci comodamente sul letto. Mi avvicinai a lei e delicatamente la presi sotto braccia, come due innamorati che si coccolano. Lei, apparentemente a suo agio, si strinse a me, lasciandosi andare alla confidenzialità, mentre il film inizia a far scorrere immagini hard in sottofondo.
Io e Adele eravamo entrambi immersi nell’atmosfera del momento. Ogni tanto, la sua attenzione si spostava verso di me.
La tensione tra noi cresce, alimentata non solo dal film, ma da una connessione silenziosa. La guardo negli occhi e sento il battito del cuore accelerare. Lei, avvicinandosi lentamente, sembra invitarmi a un passo che entrambi avevamo evitato fino a quel momento.
-Dimmi! Quando sei da solo a guardare questi filmini, cosa fai?
Alquanto imbarazzato rispondo:
-Cosa faccio! Secondo te cosa posso fare, mi sparo una sega!
-Ah ecco, giusto questo mi incuriosiva sapere.
E incalzando:
-E ci provi gusto a farlo da solo?
-Beh! In mancanza di altro...
Adele mi guarda per un attimo, il viso serio, ma con qualcosa che brillava nei suoi occhi, come se avesse colto il mio desiderio.
-A volte le parole non sono abbastanza, lo sai? Però, se lo desideri davvero, forse sarebbe più facile... senza troppe parole saltare i convenevoli.
Avvicina il suo viso al mio e, come se fosse inevitabile, scocca un bacio, intenso e profondo, che parla senza parole. Un bacio che esprime desiderio, passione e qualcosa di più profondo.
Continua a guardarmi ancora negli occhi, come se stesse cercando qualcosa di più, forse una risposta, o semplicemente il segno che avevamo entrambi desiderato.
La sua mano scivolò verso il basso, sovrastando la patta dei pantaloni, percepiva la mia eccitazione ed accarezzando il frutto del desiderio. Con il suo aiuto cercai di liberarmi dei pantaloni, eri li che svettava nella attesa che fosse accarezzato.
Il tempo sembrava essersi fermato, e tutto quello che rimaneva era l'intensità di quel momento. La sensazione della sua mano esperta che scivolava sul mio membro era estremamente piacevole, quasi ipnotica. Ogni tanto, i miei occhi si aprivano per incrociare i suoi e, in silenzio, ci scambiavamo uno sguardo che comunicava quanto ci stessimo lasciando andare a quel momento di totale eccitazione.
Con voce accattivante mi sussurra:
-Ti piaccio?
-Molto, Adele!
-E allora perchè non mi accarezzi, fammi sentire il tocco magico delle tue mani!
Le mia mano si insinuò sotto la sua maglietta, accogliendo quei morbidi seni nel palmo della mano. I capezzoli diventavano turgidi ai miei tocchi. Adele ansimava, ma volevo donare ancora più piacere. Gli chiesi di spogliarsi, di mettersi nuda al mio cospetto. Si liberò in un attimo, anch'io mi tolsi le ultime cose. Nel frattempo le scene hard sul monitor scorrevano e ci accompagnavano nel nostro cammino. Aveva la fica rasata, un bel spettacolo, potevo ammirare il suo sesso nella piena bellezza.
Ci masturbiamo a vicenda, era un contorcersi continuo dei nostri corpi, in preda dalle sensazioni piacevoli che le nostre mani ci procuravano. Le sue grandi labbra intrise dei suoi umori, mi rendeva facile masturbarla. La penetro con le dita , ma vorrei riempirla con qualche altra cosa, più consistente. Il mio tocco sul suo clitoride, molto sensibile, le procura contrazioni consistenti. Intanto il nostro respiro si fa affannoso, la nostra eccitazione si fa consistente, mentre avverto un calore che mi sta per invadere, sto raggiungendo l'orgasmo:
-Adele, sto per venire!
-Bravo, fammi vedere come vieni!
Sono preda di una serie di contrazioni e di possenti schizzi di sperma, che quasi mi raggiungono il volto. Anche Adele viene, la mia mano intrappolata tra le sue gambe avverte le sue contrazioni che non le lasciano scampo.
Ci rilassiamo esausti, distesi sul letto mentre sulla tv scorrono gli ultimi fotogrammi del filmino porno a suggellare questo connubio. Adele non è più la ragazzina scontrosa che conoscevo, bensì una donna navigata, aperta a nuove esperienze.
Mi chiede:
-Ti è piaciuto?
-Si, moltissimo, mi sarebbe piaciuto andare oltre.
-Anche a me, ma forse è meglio così
-Ok, so accontentarmi.
-Chissà, magari un giorno ........ potrei farti un regalino.
Ero la sua guida, la portavo sempre con me e con i miei amici. Si andava in pizzeria, in qualche ritrovo, in giro. In discoteca c'era sempre chi ne approfittava per strusciarsi su di lei, e non sembrava per niente infastidita, anzi godeva di questo, si divertiva a provocare i ragazzi.
Avevo preso abitudine di andarla a trovare di notte, quando i mia madre era già nel sonno più profondo. Mi infilavo nel suo letto cercando il contatto con il suo corpo, facendo scivolare la mia mano su quel bel sedere sodo e tra le sue gambe, su quelle grandi labbra inzuppate di umori. Il mio obiettivo era quello di scoparmela, ma lei al momento non ne voleva sapere di concedersi. Un giorno eravamo a tavola a giocare a burraco, si scherzava e si rideva, ad un certo punto mi sento dire:
-Ho voglia di qualcosa da mettere in bocca!
Gli risposi :
-Apri il frigo e serviti.
e lei incalzando:
-Stupido, non hai capito niente. Lo vuoi il premio, si o no!
Con quel sguardo da ammaliatrice si avvicina, mi fa alzare dalla sedia e mi sbottona la cinta dei pantaloni, li abbassa e lo prende in mano. Ecco, pensai, "un'altra sega in arrivo". Adele si siede sulla sedia ed io rimango in piedi, aveva in mano il mio membro all'altezza del suo viso. Accadde quello che avevo tanto desiderato, qualcuno che mi facesse un pompino. Mi praticò un ottimo lavoro fatto di lingua, per poi accoglierlo tutto in bocca. Un lungo brivido mi percorse la schiena, la dolcezza con cui mi spompinava era davvero unica.
-Ohhh.... Adele come sei brava! E che bocca meravigliosa!
La tenevo per il capo mentre si impegnava assiduamente in modo più deciso. Mi chiese di avvisarla quando ero pronto a venire. Non ci volle molto, ero così eccitato che non potetti resistere altro tempo.
-Adele, sto per venire!
Fece a tempo a toglierlo, che venni.
-Oh Adele sei stata fantastica!
-Questo è niente, so fare bene tante altre cose, Michele.
-Mi farai vedere?
-Chissà, forse un giorno.
Ero davvero un uomo fortunato, con Adele si era creato una certa intesa, una donna imprevedibile che ti suscitava forti emozioni. Ormai i giorni trascorrevono velocemente tra la visione dei filmini porno e tra seghe e pompini, ed in uno di questi pomeriggi azzardai nel farle una richiesta:
-Adele non resisto più, voglio scoparti!
Si fece una risata ed io:
-Ho forse esagerato?
-Macché, volevo solo vedere quanto resistevi.
-È un sì?
-Vieni qui, cuginetto.
Mi accolse tra le braccia, scaturì un baciò passionale e mi sussurrò :
-Quando due persone si baciono così è perché vogliono scopare.
Mi spogliai velocemente ed altrettanto fece Adele. La visione di quel corpo statuario era incredibilmente eccitante.
Le fui immediatamente sopra di lei e senza perdere tempo le fui dentro. Preso dalla foga spingevo in modo forsennato in quella fica che sbrodolava di umori, il suo volto appariva estasiato dai miei affondi decisi, i suoi seni che premevano sul mio petto e i continui baci che ci davamo, sembravamo due persone innamorate. In realtà era quasi cosi, c'era molta complicità e voglia di procurarci piacere.
-Mettiti supino, lascia fare a me!
Mi sussurrò!
Si adagiò a smorzacandela guidando il mio membro dentro di lei e cominciando a muoversi su e giù. La visione di quel corpo statuario, i seni che sobbalzavano e che con le mani riuscivo a malapena reggerli, era il frutto della mia perseveranza che era stata premiata. Avvertivo le sue contrazioni e sentivo i suoi gemiti, stava carburando per bene. Gli dissi:
-Ora tocca a me!
La misi a pecorina e con le mani afferrai i suoi fianchi. Ad ogni spinta si contorceva, i suoi gemiti si facevono sempre più frequenti, ed anche io ero al punto che sarei venuto a breve. Le chiesi se potevo venirle dentro, sommessamente mi disse:
-Vai pure, prendo la pillola.
Fui invaso da contrazioni che mi generarono scariche di sperma che riversavo dentro di lei e che sembravano non finire mai. Anche lei venne con forti contrazioni che stringevano il mio pene fortemente.
Pensavo che da quel giorno avrei avuto qualche concessione in più, invece fece un passo indietro, tornammo alle seghe e a qualche pompino. Provai a convincerla a concedermi un altro rapporto completo, ma niente non ci fu verso di convincerla. Eravamo arrivati agli ultimi giorni della sua permanenza e volevo fortemente sugellare la nostra relazione con qualcosa di ancora più forte.
La sera precedente della partenza, eravamo già andati a letto, ognuno nella propria camera. Ero disteso sul letto amareggiato per la fine di questa storia, quando improvvisamente squillò il cellulare, era lei che mi diceva:
-Ti aspetto nella mia stanza.
Non me lo feci ripetere, facendo silenzio per non svegliare mia madre, percorsi in silenzio il corridoio per arrivare nella stanza di Adele.
Era lì distesa sul letto con solo gli slip. Gli chiesi cosa avesse in serbo per me, per l'addio. Mi rispose :
-Chissà, mangiando viene l'appetito.
Gli fui sopra, iniziando a baciarle i seni e a succhiare i capezzoli, mentre lei con le mani cercava il mio membro. Iniziai a stimolare il clitoride per masturbarla, facendo scivolare le dita sulla sua fica, che già iniziava ad inumidirsi. I suoi baci, fatti appassionatamente, cercavano le mie labbra, e la sua lingua la mia. Dopo esserci masturbati reciprocamente, gli volli fare io un regalo. Insinuai la mia faccia tra le sue gambe e con la lingua iniziai a sgrilettare il clitoride, il che sembrò essere molto gradito da Adele, adagiando le sue mani sul mio capo. Si contorceva, con il volto si dava delle spinte all'indietro, per poi abbassarla verso giù guardandomi nella mia direzione. Voleva anche lei gustare il gusto del sesso, cosicché ci ponemmo con un 69, io sotto e lei sopra.
-Bravo, Michele, credo che ti sei meritato il bonus, fammi tua!
-Oh Adele quanto mi fai contento!
Gli fui di nuovo dentro, le mie spinte gli procuravano godimento, con le sue mani sul mio sedere mi aiutava nelle spinte. Dopo un po' cambiammo posizione e la presi a pecorina.
Quei splendidi glutei andavano onorati, afferrai i fianchi con le mani e la spinsi a me e fui di nuovo dentro di lei. Il dolce rimbalzare su quelle chiappe era davvero una vera manna. Ero molto eccitato, volevo godermi a fondo questa ultima occasione. Iniziai a stimolargli l'ano con un dito, poi con due dita. Adele si voltò, mi guardò e mi disse:
-Che intenzione hai?
-Voglio che mi lasci un ricordo che rimarrà nella mia mente come il più bello che ho avuto con te.
Rimase un pò interdetta, poi il suo viso si illuminò con un sorriso, e replicò:
-Ho capito, sei stato chiaro. Ce l'hai un buon lubrificante?
-Certo, nel cassetto ne ho uno.
-Allora prendilo e usalo.
Non persi tempo, con il tubetto a testa in giù feci colare il lubrificante lungo la scanalatura delle sue natiche, lubrificando il suo ano. Dopo lo sparsi abbondantemente sul mio pene. Abbassò la schiena in giù, con il capo adagiato sul cuscino, per mettersi in una posizione più fisiologica per ricevere l'ospite.
Il suo ano era lì, in bella evidenza, quasi volesse rendermi onore. Puntai il mio membro su di esso e iniziai a spingere delicatamente. Non vedevo l'espressione del suo volto, ma sentivo i suoi lamenti, più di dolore che di eccitazione.
Sentivo la cappella entrare piano, grado per grado farsi strada e finalmente superare lo sfintere. Da quel momento non vi erano più ostacoli, scivolò dentro con facilità. Adele pensò bene di toccarsi il clitoride per sovrastare il dolore della penetrazione. Le mie spinte, inizialmente fatte con delicatezza diventavano più audaci, avvertivo il mio pene stretto nella morsa del suo sfintere che ancora non si era del tutto rilassato. Godevo in modo pazzesco e la mia eccitazione iniziò a diventare contagiosa. Adele cominciò a mostrarsi più attiva spingendo il suo sedere contro il mio bacino. Avvertii le sue contrazioni aumentare velocemente, ed anche io la seguivo.
-Dai spingi, più veloce!
Mi ripeteva.
Esplodemmo in un orgasmo davvero unico, le venni dentro, riempiendo il suo retto con le numerose scariche del mio sperma.
Crollammo sul letto, l'uno sull'altro, con ancora il mio pene nel suo retto. Quando ci staccammo, notai con piacere il colare del mio seme dal suo buchino. Ci abbracciammo per l'ultima volta baciandoci e scambiandoci paroline dolci. La mattina seguente eravamo pronti per avviarci verso l'aeroporto, mia madre la abbracciò forte e gli disse:
-Spero che questa permanenza sia servita a farti distrarre e divertire un po'.
-Si zia, grazie a Michele, che ha avuto una gran cura di me. Ho trascorso dei momenti indimenticabili, di grande affetto.
All'aeroporto un ultimo abbraccio e baci ed una raccomandazione a venirmi a trovare ancora.
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