Baddie parte 2
di
Voldemort
genere
sadomaso
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Dopo ciò che è successo nella parte 1 andai nella mia camera, mi spogliai e mi misi a dormire.
Il giorno dopo quando mi svegliai, decisi di indossare dei leggings e un top, poi scesi a fare colazione, quando arrivai in cucina scoprii che mio padre mi aveva già preparato la colazione, io mi sedetti e mangiai, una volta finito mio padre parlo:”Giulia?” “Si?”risposi, lui si mise a quattro zampe guardando il pavimento “vorrei vendicarmi per ciò che mi hai fatto ieri, vorrei stuprarti, renderti la puttana che in fondo già sei” incomincio “ma sono troppo debole, quindi mi sottometto a te” concluse, “spogliati” ordino fredda, lui esegue, io vado a sedermi sul divano e lui mi segue, mi tolgo le calze e prendo il telefono, “leccami i piedi” ordino, lui comincia a leccare e io registro tutto, lui lecca con devozione, io non tralascio di inquadrare la sua erezione enorme, si vedeva che gli piaceva, lui intanto continua a leccare sottomesso, prima sopra, poi sotto, poi bene fra le dita, poi lecca l’altro piede, “oh sei propio una schiavo devoto” dico io, “grazie padrona” risponde lui, smetto di registrare, “ora ti tengo per le palle” annunciai, “se non obbedisci farò vedere a tutti il video” minacciai “no padrona per favore” supplico lui, “ora in piedi” ordinai, lui eseguii, io andai di sopra presi un vestitino che non usavo più uno strap on, perché avevo uno strap on in camera? Fatevi i cazzi vostri, scesi e ordinai a mio padre di mettersi il vestitino, lui eseguì nuovamente, sembrava uno scemo, aveva indosso questo vestitino nero in più era pure arrossito, lo stavo umiliando per bene, misi il telefono sul tavolino e avviai la registrazione, “mettiti a novanta” ordinai “Miss Giulia la prego…” provo a dire, ma non fini la frase che si trovò il mio piedino fra le palle “uh” gemette piegandosi dal dolore, alla fine segui il mio ordine, io invece indossai lo strap on, poi mi inginocchiai dietro di lui, “vieni qui troia” dissi, sollevai la minigonna e cominciai a penetrarlo, lui gemeva dal dolore, io mi eccitavo, cominciai lentamente però spingevo molto in profondità, lui guardava il telefono imbarazzato, “paura?” Chiedo “uh si ah” geme lui, “oh non riesci a trattenerti eh?” Chiedo e accelero il ritmo lui comincia a gente come una vera troia, stava praticamente urlando di piacere, io andavo veloce e spingevo in fondo ero ben decisa, e anche molto eccitata, gli strizzai le palle molto forte, “smettila di urlare troia” ordinai, lui si accasciò a terra dal male, io continuavo a stuprargli il culo, lui si teneva le palle e gemeva, “ti piace eh puttana?” Chiesi “no” disse tra un gemito e l’altro, io aumentai il ritmo lui comincio a genere più in fretta e poi “ah” urlo e venne, io risi, lui scoppio a piangere, io lo inquadrai, “non ti è piaciuto?” Chiesi, capivo di averlo umiliato profondamente
Dopo ciò che è successo nella parte 1 andai nella mia camera, mi spogliai e mi misi a dormire.
Il giorno dopo quando mi svegliai, decisi di indossare dei leggings e un top, poi scesi a fare colazione, quando arrivai in cucina scoprii che mio padre mi aveva già preparato la colazione, io mi sedetti e mangiai, una volta finito mio padre parlo:”Giulia?” “Si?”risposi, lui si mise a quattro zampe guardando il pavimento “vorrei vendicarmi per ciò che mi hai fatto ieri, vorrei stuprarti, renderti la puttana che in fondo già sei” incomincio “ma sono troppo debole, quindi mi sottometto a te” concluse, “spogliati” ordino fredda, lui esegue, io vado a sedermi sul divano e lui mi segue, mi tolgo le calze e prendo il telefono, “leccami i piedi” ordino, lui comincia a leccare e io registro tutto, lui lecca con devozione, io non tralascio di inquadrare la sua erezione enorme, si vedeva che gli piaceva, lui intanto continua a leccare sottomesso, prima sopra, poi sotto, poi bene fra le dita, poi lecca l’altro piede, “oh sei propio una schiavo devoto” dico io, “grazie padrona” risponde lui, smetto di registrare, “ora ti tengo per le palle” annunciai, “se non obbedisci farò vedere a tutti il video” minacciai “no padrona per favore” supplico lui, “ora in piedi” ordinai, lui eseguii, io andai di sopra presi un vestitino che non usavo più uno strap on, perché avevo uno strap on in camera? Fatevi i cazzi vostri, scesi e ordinai a mio padre di mettersi il vestitino, lui eseguì nuovamente, sembrava uno scemo, aveva indosso questo vestitino nero in più era pure arrossito, lo stavo umiliando per bene, misi il telefono sul tavolino e avviai la registrazione, “mettiti a novanta” ordinai “Miss Giulia la prego…” provo a dire, ma non fini la frase che si trovò il mio piedino fra le palle “uh” gemette piegandosi dal dolore, alla fine segui il mio ordine, io invece indossai lo strap on, poi mi inginocchiai dietro di lui, “vieni qui troia” dissi, sollevai la minigonna e cominciai a penetrarlo, lui gemeva dal dolore, io mi eccitavo, cominciai lentamente però spingevo molto in profondità, lui guardava il telefono imbarazzato, “paura?” Chiedo “uh si ah” geme lui, “oh non riesci a trattenerti eh?” Chiedo e accelero il ritmo lui comincia a gente come una vera troia, stava praticamente urlando di piacere, io andavo veloce e spingevo in fondo ero ben decisa, e anche molto eccitata, gli strizzai le palle molto forte, “smettila di urlare troia” ordinai, lui si accasciò a terra dal male, io continuavo a stuprargli il culo, lui si teneva le palle e gemeva, “ti piace eh puttana?” Chiesi “no” disse tra un gemito e l’altro, io aumentai il ritmo lui comincio a genere più in fretta e poi “ah” urlo e venne, io risi, lui scoppio a piangere, io lo inquadrai, “non ti è piaciuto?” Chiesi, capivo di averlo umiliato profondamente
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