Schiavo criminale parte 4

di
genere
sadomaso

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I giorni passarono e io non vidi più Margherita, in compenso Sofia pretendeva la più totale sottomissione da parte mia, era molto severa se sbagliavo mi prendeva a calci sui coglioni.
Questa situazione andò avanti circa una settimana e mezza, poi una mattina dopo avermi svegliato schiacciandomi le palle Sofia mi annunciò: “la mia amica a chiesto di te, passi il week end da lei” “si padrona” risposi, “non ti vestire ti vuole nudo” mi ordino Sofia, quando sentii queste parole mi eccitai e sinceramente mi venne in erezione “tieni a bada gli ormoni” disse decisa Sofia accompagnando l’ordine con un calcio, io mi piegai in due dal male e la mia erezione si spense sul nascere.
Dopo poche ore Sofia mi porto a casa di Margherita, arrivammo alla casa e suonammo il campanello, Margherita venne ad aprirci e ci accolse in casa, la casa era spaziosa con un arredamento elegante, ben illuminata, Margherita invece aveva delle comuni air force one, dei jeans blu attillati, è una maglietta nera attillata, appena mi vise mi sorrise, poi mi tiro un calcio alle palle con forza, io mi sdraiai a terra dal male, e mentre ero lì le due si parlarono poi Sofia se ne andò, una volta rimasti soli, Marghe mi accarezzo la faccia, “dai non ho fatto così forte” disse con voce dolce e mi aiuto ad alzarmi, “hai le palle propio delicate” mi prese in giro, “sei tu che sei forte” dissi ancora in preda ai dolori, lei rise, “siediti” ordino indicando la poltrona, io mi sedetti, appena lo feci lei mi appoggio il piede sulle palle.
“Ora comincia l’allenamento” annunciò lei, comincio schiacciando piano, poi a poco a poco fece più forte, sempre di più, al inizio resistere era semplice però presto divento molto complicato, il dolore ai genitali divenne insopportabile, guardai in faccia Marghe, era molto eccitata, “basta” ansimai senza fiato, lei mi ignoro, il dolore divenne ancora più forte, “ti prego fermati” supplicai, il dolore divenne ancora più forte ormai era insopportabile, più io soffrivo è più lei godeva, era come se fosse in trance, come se tutto quel piacere le avesse dato alla testa, si tiro giù i pantaloni senza dire nulla, si infilò la mano nelle mutande e comincio a masturbarsi, intanto i dolori diventavano sempre più forti, “fermati ti scongiuro” chiesi sul orlo delle lacrime, lei prese a masturbarsi più velocemente sempre di più, io cominciai a tossire, ero debole non potevo fare nulla, i dolori che provavo mi impedivano di muovermi, avrei tanto voluto far vedere a quella puttana chi è che comanda ma a quanto pare era lei che comandava, io forte grosso è virile sottomesso così da una ragazzina, e propio vero noi uomini abbiamo le palline di cristallo, noi ci alleniamo anni per diventare forti e a loro basta darci un calcetto alle palle, ormai ero senza fiato, vedevo sfocato, forse il dolore mi stava per far svenire, non capivo più nulla non sentivo più nulla, sentii dei gemiti femminili, ormai Margherita era in preda al piacere, io soffrivo lei godeva, avrei voluto prendere e stuprare quella puttana, i dolori però mi impedivano di muovermi e di ragionare, ormai l’unica cosa cosa che riuscivo a percepire erano i gemiti di Margherita e il dolore farsi sempre più forte, ma che uomo sono? Mi chiesi è bastata una ragazzina qualunque a sottomettermi così, merito ancora di essere chiamato uomo? Probabilmente Marghe mi castrerà non sono nemmeno riuscito a difendere le mie palle, e infondo penso di meritarlo, un urlo interruppe i miei pensieri, era un urlo di piacere, di colpo sentii il piede di Margherita smettere di premere sulle mie palle, sentì qualcosa bagnarmi la faccia, Margherita era venuta e mi aveva squirtato in faccia, poi in preda al orgasmo si era lasciata cadere al indietro finendo sul divano, “sei il primo che mi fa urlare, sei fantastico” disse lei ansimando “grazie” dissi con filo di voce per il forte mal di pancia, “grazie anche di non avermi castrato” aggiunsi “castrarti? Oh no tu non hai capito nulla, tu non sei più un essere umano sei il mio giocattolo”
scritto il
2024-11-19
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