Sorellona parte 2
di
Voldemort
genere
dominazione
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Dopo ciò che accadde con Elena quella volta decisi di cambiare, ora ero il suo schiavo, lei mi sottometteva e io da bravo sfigato la lasciavo fare, però decisi che volevo anche diventare un vero uomo, in modo da poi riuscire a sedurla e soddisfare finalmente la mia padrona.
Cominciai ad andare in palestra, a prendere ormoni per la crescita e anche alcune pasticche per far crescere il pene, ma questo non e importante per questa storia.
Questa storia comincia quando mia sorella decise di rendermi il suo schiavo, ovviamente al inizio ero contro però ogni volta che disubbidivo lei mi colpiva le palle con forza, provai anche a reagire e picchiarla ma finii solo per essere ancora più umiliato.
Una sera lei torno da una serata in discoteca e andò subito nella sua stanza, la sentii gemere e sentii il letto scricchiolare, probabilmente era tornata a casa con un ragazzo, i suoi gemiti mi fecero diventare subito il cazzo duro, tentai di trattenermi ma alla fine non riuscii, io ero nella mia stanza, dal altra parte del muro c’era lei, nella sua stanza ovviamente, io mi avvicinai al muro col cazzo durissimo, mi inginocchiai e mi spigliai completamente.
Cercai in tutti i modi di resistere però i suoi gemiti si facevano sempre più forti, non ce la feci più e cominciai a masturbarmi, mi immaginai la scena, un ragazzo in camera di mia sorella sdraiato sul letto, lei che cavalcava il suo grosso cazzo, non riusciva a smettere di gemere, magari lei ci provava a essere silenziosa, non era così puttana, però quel cazzo la faceva godere così tanto che non riusciva a trattenere i gemiti, sentii i gemiti diventare ancora più rapidi, magari ora l’uomo aveva aumentato il ritmo, sentivo i suoi gemiti diventare ancora più forti e veloci, Elena probabilmente era in estasi, io intanto mi masturbavo in ginocchio, mi immaginai lei a 4 zampe che veniva scopata da me, immaginai che quelli fossero i suoi gemiti mentre la scopavo, il pensiero mi eccitava da morire, sentii poi un grido di piacere che mi provoco un violento orgasmo, capii che anche lei era venuta, nonostante l’orgasmo violento dal mio pene non uscii che qualche goccia di sperma, io mi accasciai lì con la fronte contro il muro.
Rimasi li ha riprendere fiato e continuai a pensare ad Elena, pensavo ai suoi seni che si agitano mentre lei faceva su e giù su quel cazzo, pensavo alle sue labbra e al sapore dei suoi baci, mi immaginai di metterla a 90 e sculacciarla, tutti questi pensieri però vennero interrotti.
“Oh qualcuno a appena sborrato?” Chiese Elena, io feci un salto dallo spavento, non mi ero accorto che fosse entrata in camera mia, la guardai attentamente, lei indossava un intimo nero, accanto a lei c’era un ragazzo, alto, carnagione scura, non troppo sembrava tipo marocchino, muscoloso e soprattutto con un cazzo enorme, lo so pk non indossava nulla, nulla eccetto il preservativo che aveva usato con mia sorella che non si era ancora tolto, “che schifo” disse il ragazzo, “in piedi” ordino Elena, io mi alzai e lei mi colpì violentemente alle palle, io gemetti e mi accasciai a terra per il dolore incredibile, “ti sei segato su di me eh?” Chiese lei “uhhhh si” gemetti “non lo sai che non potevi in quanto schiavo?” Chiese “padrona pietà” supplicai, lei mi guardo disgustata “tu ti sei divertito su di me ora io mi diverto su di te” concluse.
Mi legò una scopa fra le gambe in modo che non potessi chiuderle, in aggiunta mi fece tenere su dal suo fidanzatino, “ora mi diverto” disse eccitata, e comincio a calciare le mie palle, il dolore fu allucinante, provai a chiudere le gambe ma ovviamente non riuscii, provai ad accasciarmi a terra ma il marocchino mi teneva, in quel momento il dolore era devastante ed Elena continuava ancora a colpirmi, in quel momento avrei solo voluto accasciarmi a terra e aspettare che il dolore passasse, scoppiai a piangere a dirotto, “Elena ti prego abbi pietà” implorai “farò tutto ciò che vuoi” offri, lei si fermò, notai che aveva le mutandine bagnate da quanto era eccitata, “tutto?” Chiese “di padrona si” risposi disperato.
Lei mi fece slegare, io subito mi precipitai ai suoi piedi e cominciai a baciarglieli, in tutta risposta lei mi assesto un calcio in faccia, “adoro umiliarti” cominciò, “ e vedo che Yassin ha ancora il preservativo che ha usato per scoparmi” aggiunse “ dovrai bere tutta la sborra che c’è nel preservativo” concluse infine, io la guardai spaventato “No padrona la prego” dissi, lei mi tiro un calcio alle palle ed io mi accasciai a terra, una volta passato il dolore feci per alzarmi ma lei mi ordino di rimanere in ginocchio, Yassin si tolse il preservativo e me lo passo, io inginocchiato davanti a Elena sebbene riluttante bevvi il contenuto tutto in un sorso.
“Azz sei propio frocio allora?” Chiese mia sorella “che avrei dovuto fare” chiesi “un vero uomo domina una donna non si lascia tenere per le palline” mi informo Elena, “come faccio io” disse Yassin toccandole il culo, “ah si?” Chiese lei, “cosa fai tu?” Continuo “ ti tratto come la puttana che sei” disse lui, lei però gli afferro le palle, “come scusa?” Chiese lei strizzando “AHHHHH TROIA” urlo lui è fece per afferrarle le tette, Elena però schivo e gli ficco un calcio che polverizzo le povere palle di Yassin, lui si accasciò a terra e scoppio a piangere e lamentarsi, “se devo essere sincera sarai uno sfigato ma almeno hai le palle più resistenti delle sue” mi disse mia sorella “le sue sono propio di vetro” disse e gli mise un piede in faccia, poi si immobilizzo un attimo e disse “idea” “inculalo” ordinò lei “ma padrona…” cominciai a dire ma mi fermai perché lei afferrò il mio pacco, “va bene” dissi subito mi misi dietro di Yassin, lo aiutai a mettersi a 4 zampe mentre lui ancora piangeva per le sue palle “no ti prego” disse io esitai, Elena si mise davanti a me notai che era bagnatissima davanti “padrona non posso” dissi, lei mi diede un schiaffo, “si che puoi” disse, io sputai sul amo di Yassin e cominciai a lubrificare il retto, una volta finito, cominciai a penetrarlo “no pietà per favore” disse lui, io cominciai molto timidamente, Elena mi tiro un altro schiaffo, io aumentai il ritmo, e chiusi gli occhi, la situazione non mi piaceva affatto ma ero costretto, io volevo salvare le mie palle, cominciai a pensare a Elena, con quale facilità dominava tutti noi, bastava solo qualche calcetto alle palle e noi eravamo ai suoi ordini, mi sentivo propio una puttana, e da un certo lato mi piaceva, lei mi sottometteva come se fosse una dea, e in un certo senso lo era, avevo provato a ribellarmi ma come già detto a lei bastano un paio di calcetti alle palle per piegarci al suo volere, quindi si lei era una dea un affascinante dea che ci faceva eccitare col suo aspetto ma che solo gli schiavi più fedeli ed esteticamente attraenti potevano gustarsi a pieno.
Aprii gli occhi vidi Elena senza mutande che in preda al eccitazione aveva cominciato a masturbarsi, a quella vista mi eccitai e aumentai notevolmente il ritmo, sincronizzai la mia penetrazione di Yassin con l’entrata delle dita nelle figa di Elena, devo ammetere che andava molto veloce, si vede che si era sforzata di trattenersi per non darci l’onore alla fine però non ci era riuscita, aumentai notevolmente il ritmo mi immaginai di essere io a penetrarle la figa, Yassin gemeva come la puttana che era “no ti prego basta” urlava disperato, intanto io ero in estasi, il mondo intorno a me sembrava sparire, ormai c’era solo più lei, il suo profumo, i suoi capelli, il suo viso, la sua vagina che colava come un lavandino che perde, i suoi seni che purtroppo rimasero coperti dal reggiseno, in quel momento esisteva solo lei, più la guardavo masturbarsi è più le mie palle si riempivano, ormai sentivo che l’orgasmo era vicino ed a giudicare dai suoi dolci gemiti anche Elena era vicina, io comincia a penetrare al massimo delle mie velocità e capacità, ero nel estasi più assoluta sentivo le palle piene che non vedevano l’ora di svuotarsi, dopo qualche secondo il momento tanto atteso avvenne sentii il mio corpo irrigidirsi di colpo e le mie palle si svuotarono come un fiume in piena nel culo di Yassin, Elena invece venne subito dopo lasciandosi cadere sul letto, io e Yassin ci accasciammo a terra nel tentativo disperato di riprendere fiato, mentre io ero la che assaporavo il momento dell’orgasmo Elena venne da me e mi lascio cadere le mutande bagnate e il reggiseno sudato sulla testa, “dai che sei stato bravo fratellino” disse con dolcezza e mi accarezzò la testa, “quelli puoi tenerli così almeno ai qualcosa su cui segarti” disse con dolcezza “grazie Elena” dissi solo
Dopo ciò che accadde con Elena quella volta decisi di cambiare, ora ero il suo schiavo, lei mi sottometteva e io da bravo sfigato la lasciavo fare, però decisi che volevo anche diventare un vero uomo, in modo da poi riuscire a sedurla e soddisfare finalmente la mia padrona.
Cominciai ad andare in palestra, a prendere ormoni per la crescita e anche alcune pasticche per far crescere il pene, ma questo non e importante per questa storia.
Questa storia comincia quando mia sorella decise di rendermi il suo schiavo, ovviamente al inizio ero contro però ogni volta che disubbidivo lei mi colpiva le palle con forza, provai anche a reagire e picchiarla ma finii solo per essere ancora più umiliato.
Una sera lei torno da una serata in discoteca e andò subito nella sua stanza, la sentii gemere e sentii il letto scricchiolare, probabilmente era tornata a casa con un ragazzo, i suoi gemiti mi fecero diventare subito il cazzo duro, tentai di trattenermi ma alla fine non riuscii, io ero nella mia stanza, dal altra parte del muro c’era lei, nella sua stanza ovviamente, io mi avvicinai al muro col cazzo durissimo, mi inginocchiai e mi spigliai completamente.
Cercai in tutti i modi di resistere però i suoi gemiti si facevano sempre più forti, non ce la feci più e cominciai a masturbarmi, mi immaginai la scena, un ragazzo in camera di mia sorella sdraiato sul letto, lei che cavalcava il suo grosso cazzo, non riusciva a smettere di gemere, magari lei ci provava a essere silenziosa, non era così puttana, però quel cazzo la faceva godere così tanto che non riusciva a trattenere i gemiti, sentii i gemiti diventare ancora più rapidi, magari ora l’uomo aveva aumentato il ritmo, sentivo i suoi gemiti diventare ancora più forti e veloci, Elena probabilmente era in estasi, io intanto mi masturbavo in ginocchio, mi immaginai lei a 4 zampe che veniva scopata da me, immaginai che quelli fossero i suoi gemiti mentre la scopavo, il pensiero mi eccitava da morire, sentii poi un grido di piacere che mi provoco un violento orgasmo, capii che anche lei era venuta, nonostante l’orgasmo violento dal mio pene non uscii che qualche goccia di sperma, io mi accasciai lì con la fronte contro il muro.
Rimasi li ha riprendere fiato e continuai a pensare ad Elena, pensavo ai suoi seni che si agitano mentre lei faceva su e giù su quel cazzo, pensavo alle sue labbra e al sapore dei suoi baci, mi immaginai di metterla a 90 e sculacciarla, tutti questi pensieri però vennero interrotti.
“Oh qualcuno a appena sborrato?” Chiese Elena, io feci un salto dallo spavento, non mi ero accorto che fosse entrata in camera mia, la guardai attentamente, lei indossava un intimo nero, accanto a lei c’era un ragazzo, alto, carnagione scura, non troppo sembrava tipo marocchino, muscoloso e soprattutto con un cazzo enorme, lo so pk non indossava nulla, nulla eccetto il preservativo che aveva usato con mia sorella che non si era ancora tolto, “che schifo” disse il ragazzo, “in piedi” ordino Elena, io mi alzai e lei mi colpì violentemente alle palle, io gemetti e mi accasciai a terra per il dolore incredibile, “ti sei segato su di me eh?” Chiese lei “uhhhh si” gemetti “non lo sai che non potevi in quanto schiavo?” Chiese “padrona pietà” supplicai, lei mi guardo disgustata “tu ti sei divertito su di me ora io mi diverto su di te” concluse.
Mi legò una scopa fra le gambe in modo che non potessi chiuderle, in aggiunta mi fece tenere su dal suo fidanzatino, “ora mi diverto” disse eccitata, e comincio a calciare le mie palle, il dolore fu allucinante, provai a chiudere le gambe ma ovviamente non riuscii, provai ad accasciarmi a terra ma il marocchino mi teneva, in quel momento il dolore era devastante ed Elena continuava ancora a colpirmi, in quel momento avrei solo voluto accasciarmi a terra e aspettare che il dolore passasse, scoppiai a piangere a dirotto, “Elena ti prego abbi pietà” implorai “farò tutto ciò che vuoi” offri, lei si fermò, notai che aveva le mutandine bagnate da quanto era eccitata, “tutto?” Chiese “di padrona si” risposi disperato.
Lei mi fece slegare, io subito mi precipitai ai suoi piedi e cominciai a baciarglieli, in tutta risposta lei mi assesto un calcio in faccia, “adoro umiliarti” cominciò, “ e vedo che Yassin ha ancora il preservativo che ha usato per scoparmi” aggiunse “ dovrai bere tutta la sborra che c’è nel preservativo” concluse infine, io la guardai spaventato “No padrona la prego” dissi, lei mi tiro un calcio alle palle ed io mi accasciai a terra, una volta passato il dolore feci per alzarmi ma lei mi ordino di rimanere in ginocchio, Yassin si tolse il preservativo e me lo passo, io inginocchiato davanti a Elena sebbene riluttante bevvi il contenuto tutto in un sorso.
“Azz sei propio frocio allora?” Chiese mia sorella “che avrei dovuto fare” chiesi “un vero uomo domina una donna non si lascia tenere per le palline” mi informo Elena, “come faccio io” disse Yassin toccandole il culo, “ah si?” Chiese lei, “cosa fai tu?” Continuo “ ti tratto come la puttana che sei” disse lui, lei però gli afferro le palle, “come scusa?” Chiese lei strizzando “AHHHHH TROIA” urlo lui è fece per afferrarle le tette, Elena però schivo e gli ficco un calcio che polverizzo le povere palle di Yassin, lui si accasciò a terra e scoppio a piangere e lamentarsi, “se devo essere sincera sarai uno sfigato ma almeno hai le palle più resistenti delle sue” mi disse mia sorella “le sue sono propio di vetro” disse e gli mise un piede in faccia, poi si immobilizzo un attimo e disse “idea” “inculalo” ordinò lei “ma padrona…” cominciai a dire ma mi fermai perché lei afferrò il mio pacco, “va bene” dissi subito mi misi dietro di Yassin, lo aiutai a mettersi a 4 zampe mentre lui ancora piangeva per le sue palle “no ti prego” disse io esitai, Elena si mise davanti a me notai che era bagnatissima davanti “padrona non posso” dissi, lei mi diede un schiaffo, “si che puoi” disse, io sputai sul amo di Yassin e cominciai a lubrificare il retto, una volta finito, cominciai a penetrarlo “no pietà per favore” disse lui, io cominciai molto timidamente, Elena mi tiro un altro schiaffo, io aumentai il ritmo, e chiusi gli occhi, la situazione non mi piaceva affatto ma ero costretto, io volevo salvare le mie palle, cominciai a pensare a Elena, con quale facilità dominava tutti noi, bastava solo qualche calcetto alle palle e noi eravamo ai suoi ordini, mi sentivo propio una puttana, e da un certo lato mi piaceva, lei mi sottometteva come se fosse una dea, e in un certo senso lo era, avevo provato a ribellarmi ma come già detto a lei bastano un paio di calcetti alle palle per piegarci al suo volere, quindi si lei era una dea un affascinante dea che ci faceva eccitare col suo aspetto ma che solo gli schiavi più fedeli ed esteticamente attraenti potevano gustarsi a pieno.
Aprii gli occhi vidi Elena senza mutande che in preda al eccitazione aveva cominciato a masturbarsi, a quella vista mi eccitai e aumentai notevolmente il ritmo, sincronizzai la mia penetrazione di Yassin con l’entrata delle dita nelle figa di Elena, devo ammetere che andava molto veloce, si vede che si era sforzata di trattenersi per non darci l’onore alla fine però non ci era riuscita, aumentai notevolmente il ritmo mi immaginai di essere io a penetrarle la figa, Yassin gemeva come la puttana che era “no ti prego basta” urlava disperato, intanto io ero in estasi, il mondo intorno a me sembrava sparire, ormai c’era solo più lei, il suo profumo, i suoi capelli, il suo viso, la sua vagina che colava come un lavandino che perde, i suoi seni che purtroppo rimasero coperti dal reggiseno, in quel momento esisteva solo lei, più la guardavo masturbarsi è più le mie palle si riempivano, ormai sentivo che l’orgasmo era vicino ed a giudicare dai suoi dolci gemiti anche Elena era vicina, io comincia a penetrare al massimo delle mie velocità e capacità, ero nel estasi più assoluta sentivo le palle piene che non vedevano l’ora di svuotarsi, dopo qualche secondo il momento tanto atteso avvenne sentii il mio corpo irrigidirsi di colpo e le mie palle si svuotarono come un fiume in piena nel culo di Yassin, Elena invece venne subito dopo lasciandosi cadere sul letto, io e Yassin ci accasciammo a terra nel tentativo disperato di riprendere fiato, mentre io ero la che assaporavo il momento dell’orgasmo Elena venne da me e mi lascio cadere le mutande bagnate e il reggiseno sudato sulla testa, “dai che sei stato bravo fratellino” disse con dolcezza e mi accarezzò la testa, “quelli puoi tenerli così almeno ai qualcosa su cui segarti” disse con dolcezza “grazie Elena” dissi solo
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