In palestra
di
genio20002
genere
dominazione
Buongiorno, oggi una storia singola, che non ha nulla a che fare con le peripezie di Giulia.
Se volete contattarmi: genio20002.genio20002@gmail.com
Buona lettura
Mi presento, sono A, ho 19 anni e frequento l'università. Oggi sarebbe potuta sembrare una giornata come tante in palestra. Giornata lunga in università, scooter per venire ad allenarmi, 2 ore ad alzare pesi.
Sto facendo i Bicipiti, con sottofondo la nuova canzone dei maneskin "The Loneliest" quando vendo venirmi incontro una ragazza che vedo spesso in palestra, abbastanza alta pelle liscissima, bionda. Un fisico allenato, massimo una seconda di seno. Avrà circa 17/18 anni, probabilmente qui viene anche suo fratello, un ragazzo di almeno 25/26 anni, simpatico.
Per quanto mi riguarda invece ho iniziato palestra da non molto, ma ho un fisico molto allenato, tartaruga che si vede appena, Pettorali e Bicipiti abbastanza delineati, di viso probabilmente dimostro qualche anno in più, vista la barba. Per il resto capelli castani, così come gli occhi.
Come al solito non mi fermo a parlare con il gruppone di ragazzi, sono tutti qui da troppo tempo, hanno il loro gruppo, posso sembrare quindi una persona chiusa che se ne sta sulle sue.
Per questo motivo mi stupisco quando vedo che lei mi viene incontro:
S: "ciao, è un po di tempo che vieni qui, ma non ci siamo mai presentati, sono S"
Io: "Piacere A..."
Rimango un po senza parole, non tanto perché non so cosa dire, quanto più per la sorpresa in sé
S: "comunque sappi che secondo me qui tu sei uno dei ragazzi con il fisico migliore". Mentre dice la frase abbassa leggermente gli occhi e le sue guance si tingono impercettibilmente di rosso, probabilmente ha perso una scommessa con una sua amica ed è dovuta venire lei a fare il primo passo.
Sorrido dentro. Ogni persona ha un carattere, a mio parere, che può essere etichettato in vari stereotipi, e lei con questa frase, con il suo modo di fare, mi ha fatto capire il suo.
Tipica ragazza che non cerca di attirare l'attenzione su di sé, nonostante un fisico spettacolare, molto timida che non è abituata ad essere lei a dover rompere il ghiaccio.
Colgo la palla al balzo per divertirmi un po: "grazie, ma quale risposta vuoi veramente?"
Mi guarda un po confusa, allora continuo: "vuoi la risposta da ragazzo impacciato, da sicuro di se/egocentrico, oppure da stronzo?"
Appena ho finito vedo che diventa ancora più rossa, ma risponde comunque: "e quali sarebbero queste risposte?"
Io: "quali vuoi sapere?"
S: "ragazzo impacciato"
Io: "grazie milleeeee, anche tu sei bellissima" e mentre lo dico faccio smorfie e faccio finta di nascondere il viso, come se mi fossi imbarazzato. Lei apprezza e sorride: "allora quella da sicuro di se?"
Io: "lo so, non sei la prima a dirlo"
Vedo che impercettibilmente apre la bocca, non si aspettava questa risposta, negli occhi scorgo anche un misto di gelosia e dubbio. Effettivamente non me l'aveva mai detto nessuna.
Accoglie la sfida e chiede: "mentre quella da stronzo?"
Allora mi avvicino a lei, vedo una faccia un po dubbiosa, avvicino la bocca al suo orecchio e con voce bassa le dico: "anche tu sei un bocconcino niente male"
Mi viene il dubbio di aver esagerato, ma lei rimane lì, in un misto tra il sorpreso e forse anche eccitato.
Per continuare a stuzzicarla allora le chiedo: "quale mi si addice di più?" SO già la risposta alla sua domanda.
S: "BEH di certo non quello timido, quella più sincera era quella da stronzo". Ovviamente lei a risposto sinceramente, nonostante la mia fosse una domanda con il solo fine di "metterla in difficoltà". E ci sto riuscendo. Allora visto che lei sta al gioco, e sotto sotto le piace continuo: "sai quale sarebbe un'altra frase molto egocentrica?"
Non risponde ma nei suoi occhi si vede la curiosità e allora riprendo: "è capitato che alcune ragazze si siano bagnate solo stuzzicandole usando la mia voce bassa, ti ci ritrovi in questo descrizione?"
Vedo che è sempre più rossa in viso.
Bingo ho fatto centro, nonostante la sua risposta sia un: "assolutamente no" si vede lontano un miglio che sta mentendo e che soprattutto questa particolare situazione non le stia dispiacendo: in mezzo alla sala pesi mentre le sussurro queste cose.
Io: "eppure sono sicuro che se infilarsi un dito nelle tue mutandine, queste direbbero il contrario"
Questa volta non aspetto una sua risposta: "probabilmente non ti aspettavi questo da me, ma sono abbastanza sicuro che se non ci fosse nessuno in palestra, tu andassi di la a farti la doccia non ti dispiacerebbe se ti seguissi. Arrivo che sei in doccia, all'inizio cerchi di coprirti ma quando mi spoglio pure io e mi avvicino basta un tocco per farti sciogliere. Sbaglio?"
Vedo che questo è il colpo di grazia, è cotta a puntino. Si ostina a non voler cedere allora le dico: " visto che la sala macchine è vuota, andiamo nell'angolino ditro alla lat machine, testiamo la mia tesi: se sei bagnata, beh vedremo, altrimenti hai vinto tu, non ti rivolgerò mai più la parola"
Lei allora chiede: "come vorresti controllare scusa?"
Io: "non è ovvio? Prendi la mia mano, la porti lì sotto, così non potrei toccare più di quanto ti voglia"
S: "ma se io non volessi?"
Io: "Rientra nel "non ti rivolgerò mai più la parola"
La vedo pensierosa, all'inizio penso accetterà subito, più passa il tempo invece, più mi sale il dubbio che rifiuti.
Alla fine vedo che abbassa lo sguardo e sussurra: "ok.."
Dentro di me esplodo, questa situazione me l'ha già fatto venire duro, e per di più so già di aver vinto.
Mi alzo e la prendo per mano, andiamo dietro al macchinario, nascosti da tutto e tutti.
Arrivati le dico: "faccio io o mi guidi tu?"
Vedo qualche dubbio ma in perfetto stile con il suo archetipo di carattere mi fa: "fai tu".
Per alleggerire la tensione sessuale creata, mi avvicino e prima di fare qualsiasi cosa mi fiondo sulle sua labbra e inizio a baciarla in modo molto passionale. All'inizio non se l'aspetta ma poi mi lascia libero accesso alla sua bocca. Dopo un po forse dimenticandosi di tutto le metto le una mano poco sopra il fianco, parte scoperta in quanto indossa un top e dei leggins. Faccio scendere le mani verso il culo, lo stringo avvicinandola a me.
Poco per volta allora inizio ad infilare le mani dentro i leggins, prima dai fianchi e poco per volta spostandomi sempre più verso davanti. Mi allontano leggermente staccando i nostri corpi, la mano destra la infilo anche dentro le mutandine e sento che inizia a sospirare.
Più mi avvicino più sento quanto sia fradicia e il suo desiderio di andare avanti.
Da perfetto stronzo mi fermo e tolgo la mano: "ho vinto"
Lei ancora tutta rossa e affannata: "ma hai barato non potevi baciarmi"
Io: "mio il gioco mie le regole"
Vedo la sua voglia, è evidente, quindi mi dice: "si hai vinto, ti prego continua"
Io: "ho un idea migliore"
So che c'è una stanza per lo staff con docce ed armadietti e fortuna vuole che il mio migliore amico sia personale trainer, quindi so dove lascia le chiavi.
Una volta dentro mi siedo sulla panca e le dico: "spogliati per me"
La vedo titubante, ma vedo che le sue mani iniziano ad armeggiare con il top, che in breve cade a terra, fanno la stessa fine i leggins.
Vedo che si ferma allora le dico: " via il reggisseno"
Abbassa prima la spallina di destra, poi quella di sinistra e anche quello va a finire nella pila dei suoi vestiti.
È davanti a me solo in mutande, completamente piegata al mio desiderio. Questo mi sta facendo impazzire; ma voglio andare oltre: "girati di spalle e piegati". Questa volta non lo fa subito, quindi aggiungo: "fallo".
A quel punto esegue, davanti a me ho uno spettacolo. Mi metto una mano nei miei pantaloni da allenamento e inizio a toccarmi. Le dico: " ora abbassati le mutandine, lentamente"
La vedo che prende i lati delle mutandine e poco per volta le tira giù, piegata a 90, totalmente al mio servizio, uno spettacolo.
Mi alzo e noto che è talmente bagnata che sull'intero coscia ci sono goccioline del suo piacere. Una parte di me vorrebbe scoparla subito, l'altra quella prevalente, vuole continuare questo gioco sadico.
Mi sposto davanti a lei, e mi spoglio anche io, così puo vedere quanto lo ho duro. Poi continuo il mio giro per ritrovarmi di nuovo dietro di lei, a quel punto le tiro uno schiaffo sul culo. Non se lo aspettava, ma visto il suo gemito non dubito le sia piaciuto. Nel mentre inizio a far passare un mio dito sulle sue labbra fradice, alternando gli schiaffi a questa dolce tortura. Verso la fine i suoi gemiti si fanno più insistenti e perdo il controllo.
La prendo con e la sbatto sul muro della doccia, una posizione oscena, apro l'acqua.
Inizia a scorrerci addosso, mentre lei è schiacciata con viso e capezzoli contro il muro freddo, il suo culo è esposto e inizio a sfregare il mio cazzo proprio sul culo. Mentirei se dicessi che sto per venire, per di più lei continua a gemere.
S: "ti prego mettiamolo dentro "
Questa frase mi fa definitivamente perdere la ragione, nelle stessa posizione in cui è ora mi stacco leggermente e senza troppi complimenti entro dentro di lei.
Tira un urlo, che per fortuna che siamo soli sennò avrebbe sentito chiunque nella stanza.
Continuo a martellare fortissimo, ho perso il conto di quante volte lei sia venuta. Dopo almeno 4 volte sento che sto raggiungendo il culmine pure io, con una mano le stringo un capezzolo, esco da lei la faccio infinocchiare davanti a me, fregandomene del getto d'acqua che le arriva in faccia.
La voglia di scoparle anche la bocca è troppo forte, quindi apre la bocca, do due spinte che il mio cazzo le arriva sino in gola.
Le tengo la testa ferma mentre sento che sto per venire, e vengo direttamente nella sua gola.
La vedo per quello che è. Ora è soddisfatta, anche se è sempre lì in ginocchio come ad aspettare che sia io a fare qualcosa.
Finiamo la doccia e poi ci rivestiamo. Da ora in poi la palestra sarà molto più interessante.
Se volete contattarmi: genio20002.genio20002@gmail.com
Buona lettura
Mi presento, sono A, ho 19 anni e frequento l'università. Oggi sarebbe potuta sembrare una giornata come tante in palestra. Giornata lunga in università, scooter per venire ad allenarmi, 2 ore ad alzare pesi.
Sto facendo i Bicipiti, con sottofondo la nuova canzone dei maneskin "The Loneliest" quando vendo venirmi incontro una ragazza che vedo spesso in palestra, abbastanza alta pelle liscissima, bionda. Un fisico allenato, massimo una seconda di seno. Avrà circa 17/18 anni, probabilmente qui viene anche suo fratello, un ragazzo di almeno 25/26 anni, simpatico.
Per quanto mi riguarda invece ho iniziato palestra da non molto, ma ho un fisico molto allenato, tartaruga che si vede appena, Pettorali e Bicipiti abbastanza delineati, di viso probabilmente dimostro qualche anno in più, vista la barba. Per il resto capelli castani, così come gli occhi.
Come al solito non mi fermo a parlare con il gruppone di ragazzi, sono tutti qui da troppo tempo, hanno il loro gruppo, posso sembrare quindi una persona chiusa che se ne sta sulle sue.
Per questo motivo mi stupisco quando vedo che lei mi viene incontro:
S: "ciao, è un po di tempo che vieni qui, ma non ci siamo mai presentati, sono S"
Io: "Piacere A..."
Rimango un po senza parole, non tanto perché non so cosa dire, quanto più per la sorpresa in sé
S: "comunque sappi che secondo me qui tu sei uno dei ragazzi con il fisico migliore". Mentre dice la frase abbassa leggermente gli occhi e le sue guance si tingono impercettibilmente di rosso, probabilmente ha perso una scommessa con una sua amica ed è dovuta venire lei a fare il primo passo.
Sorrido dentro. Ogni persona ha un carattere, a mio parere, che può essere etichettato in vari stereotipi, e lei con questa frase, con il suo modo di fare, mi ha fatto capire il suo.
Tipica ragazza che non cerca di attirare l'attenzione su di sé, nonostante un fisico spettacolare, molto timida che non è abituata ad essere lei a dover rompere il ghiaccio.
Colgo la palla al balzo per divertirmi un po: "grazie, ma quale risposta vuoi veramente?"
Mi guarda un po confusa, allora continuo: "vuoi la risposta da ragazzo impacciato, da sicuro di se/egocentrico, oppure da stronzo?"
Appena ho finito vedo che diventa ancora più rossa, ma risponde comunque: "e quali sarebbero queste risposte?"
Io: "quali vuoi sapere?"
S: "ragazzo impacciato"
Io: "grazie milleeeee, anche tu sei bellissima" e mentre lo dico faccio smorfie e faccio finta di nascondere il viso, come se mi fossi imbarazzato. Lei apprezza e sorride: "allora quella da sicuro di se?"
Io: "lo so, non sei la prima a dirlo"
Vedo che impercettibilmente apre la bocca, non si aspettava questa risposta, negli occhi scorgo anche un misto di gelosia e dubbio. Effettivamente non me l'aveva mai detto nessuna.
Accoglie la sfida e chiede: "mentre quella da stronzo?"
Allora mi avvicino a lei, vedo una faccia un po dubbiosa, avvicino la bocca al suo orecchio e con voce bassa le dico: "anche tu sei un bocconcino niente male"
Mi viene il dubbio di aver esagerato, ma lei rimane lì, in un misto tra il sorpreso e forse anche eccitato.
Per continuare a stuzzicarla allora le chiedo: "quale mi si addice di più?" SO già la risposta alla sua domanda.
S: "BEH di certo non quello timido, quella più sincera era quella da stronzo". Ovviamente lei a risposto sinceramente, nonostante la mia fosse una domanda con il solo fine di "metterla in difficoltà". E ci sto riuscendo. Allora visto che lei sta al gioco, e sotto sotto le piace continuo: "sai quale sarebbe un'altra frase molto egocentrica?"
Non risponde ma nei suoi occhi si vede la curiosità e allora riprendo: "è capitato che alcune ragazze si siano bagnate solo stuzzicandole usando la mia voce bassa, ti ci ritrovi in questo descrizione?"
Vedo che è sempre più rossa in viso.
Bingo ho fatto centro, nonostante la sua risposta sia un: "assolutamente no" si vede lontano un miglio che sta mentendo e che soprattutto questa particolare situazione non le stia dispiacendo: in mezzo alla sala pesi mentre le sussurro queste cose.
Io: "eppure sono sicuro che se infilarsi un dito nelle tue mutandine, queste direbbero il contrario"
Questa volta non aspetto una sua risposta: "probabilmente non ti aspettavi questo da me, ma sono abbastanza sicuro che se non ci fosse nessuno in palestra, tu andassi di la a farti la doccia non ti dispiacerebbe se ti seguissi. Arrivo che sei in doccia, all'inizio cerchi di coprirti ma quando mi spoglio pure io e mi avvicino basta un tocco per farti sciogliere. Sbaglio?"
Vedo che questo è il colpo di grazia, è cotta a puntino. Si ostina a non voler cedere allora le dico: " visto che la sala macchine è vuota, andiamo nell'angolino ditro alla lat machine, testiamo la mia tesi: se sei bagnata, beh vedremo, altrimenti hai vinto tu, non ti rivolgerò mai più la parola"
Lei allora chiede: "come vorresti controllare scusa?"
Io: "non è ovvio? Prendi la mia mano, la porti lì sotto, così non potrei toccare più di quanto ti voglia"
S: "ma se io non volessi?"
Io: "Rientra nel "non ti rivolgerò mai più la parola"
La vedo pensierosa, all'inizio penso accetterà subito, più passa il tempo invece, più mi sale il dubbio che rifiuti.
Alla fine vedo che abbassa lo sguardo e sussurra: "ok.."
Dentro di me esplodo, questa situazione me l'ha già fatto venire duro, e per di più so già di aver vinto.
Mi alzo e la prendo per mano, andiamo dietro al macchinario, nascosti da tutto e tutti.
Arrivati le dico: "faccio io o mi guidi tu?"
Vedo qualche dubbio ma in perfetto stile con il suo archetipo di carattere mi fa: "fai tu".
Per alleggerire la tensione sessuale creata, mi avvicino e prima di fare qualsiasi cosa mi fiondo sulle sua labbra e inizio a baciarla in modo molto passionale. All'inizio non se l'aspetta ma poi mi lascia libero accesso alla sua bocca. Dopo un po forse dimenticandosi di tutto le metto le una mano poco sopra il fianco, parte scoperta in quanto indossa un top e dei leggins. Faccio scendere le mani verso il culo, lo stringo avvicinandola a me.
Poco per volta allora inizio ad infilare le mani dentro i leggins, prima dai fianchi e poco per volta spostandomi sempre più verso davanti. Mi allontano leggermente staccando i nostri corpi, la mano destra la infilo anche dentro le mutandine e sento che inizia a sospirare.
Più mi avvicino più sento quanto sia fradicia e il suo desiderio di andare avanti.
Da perfetto stronzo mi fermo e tolgo la mano: "ho vinto"
Lei ancora tutta rossa e affannata: "ma hai barato non potevi baciarmi"
Io: "mio il gioco mie le regole"
Vedo la sua voglia, è evidente, quindi mi dice: "si hai vinto, ti prego continua"
Io: "ho un idea migliore"
So che c'è una stanza per lo staff con docce ed armadietti e fortuna vuole che il mio migliore amico sia personale trainer, quindi so dove lascia le chiavi.
Una volta dentro mi siedo sulla panca e le dico: "spogliati per me"
La vedo titubante, ma vedo che le sue mani iniziano ad armeggiare con il top, che in breve cade a terra, fanno la stessa fine i leggins.
Vedo che si ferma allora le dico: " via il reggisseno"
Abbassa prima la spallina di destra, poi quella di sinistra e anche quello va a finire nella pila dei suoi vestiti.
È davanti a me solo in mutande, completamente piegata al mio desiderio. Questo mi sta facendo impazzire; ma voglio andare oltre: "girati di spalle e piegati". Questa volta non lo fa subito, quindi aggiungo: "fallo".
A quel punto esegue, davanti a me ho uno spettacolo. Mi metto una mano nei miei pantaloni da allenamento e inizio a toccarmi. Le dico: " ora abbassati le mutandine, lentamente"
La vedo che prende i lati delle mutandine e poco per volta le tira giù, piegata a 90, totalmente al mio servizio, uno spettacolo.
Mi alzo e noto che è talmente bagnata che sull'intero coscia ci sono goccioline del suo piacere. Una parte di me vorrebbe scoparla subito, l'altra quella prevalente, vuole continuare questo gioco sadico.
Mi sposto davanti a lei, e mi spoglio anche io, così puo vedere quanto lo ho duro. Poi continuo il mio giro per ritrovarmi di nuovo dietro di lei, a quel punto le tiro uno schiaffo sul culo. Non se lo aspettava, ma visto il suo gemito non dubito le sia piaciuto. Nel mentre inizio a far passare un mio dito sulle sue labbra fradice, alternando gli schiaffi a questa dolce tortura. Verso la fine i suoi gemiti si fanno più insistenti e perdo il controllo.
La prendo con e la sbatto sul muro della doccia, una posizione oscena, apro l'acqua.
Inizia a scorrerci addosso, mentre lei è schiacciata con viso e capezzoli contro il muro freddo, il suo culo è esposto e inizio a sfregare il mio cazzo proprio sul culo. Mentirei se dicessi che sto per venire, per di più lei continua a gemere.
S: "ti prego mettiamolo dentro "
Questa frase mi fa definitivamente perdere la ragione, nelle stessa posizione in cui è ora mi stacco leggermente e senza troppi complimenti entro dentro di lei.
Tira un urlo, che per fortuna che siamo soli sennò avrebbe sentito chiunque nella stanza.
Continuo a martellare fortissimo, ho perso il conto di quante volte lei sia venuta. Dopo almeno 4 volte sento che sto raggiungendo il culmine pure io, con una mano le stringo un capezzolo, esco da lei la faccio infinocchiare davanti a me, fregandomene del getto d'acqua che le arriva in faccia.
La voglia di scoparle anche la bocca è troppo forte, quindi apre la bocca, do due spinte che il mio cazzo le arriva sino in gola.
Le tengo la testa ferma mentre sento che sto per venire, e vengo direttamente nella sua gola.
La vedo per quello che è. Ora è soddisfatta, anche se è sempre lì in ginocchio come ad aspettare che sia io a fare qualcosa.
Finiamo la doccia e poi ci rivestiamo. Da ora in poi la palestra sarà molto più interessante.
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