Notte di Passione a Torino
di
Jack Seven
genere
incesti
Diversi anni fa, diciottenne e la nostra squadra di basket fu invitata a partecipare a un torneo a Torino, ero il pivot della squadra, avevo preso l'altezza da mio padre, già da un paio d anni lo avevo raggiunto in altezza e mi ero fermato. La trasferta era l'occasione perfetta per un fine settimana di relax per i genitori nostri tifosi, molti dei quali accettarono l'invito. Io fui accompagnato da entrambi i miei genitori, mentre altri ragazzi erano con un solo genitore. Nel caso di Luca, che aveva perso il padre in un incidente stradale qualche anno prima, c'era solo sua madre, Claudia.
Occupammo un intero albergo vicino al palazzetto dello sport, un edificio storico con stanze che combinavano il fascino del vecchio con il comfort moderno. Noi giocatori condividevamo camere a due letti, mentre i genitori erano sistemati in stanze matrimoniali . Io dividevo la stanza con Luca, un ragazzo alto di diciannove anni,più grande di me di un anno, con capelli castani ribelli e un fisico atletico da cestista. Le nostre camere erano sullo stesso piano dell'ultimo livello, insieme a quelle dei nostri genitori e di altri due compagni di squadra.
La prima notte l'emozione del torneo ci tenne svegli,era un torneo importante con scout di squadre importanti a vederci con la TV accesa, parlammo di tutto, ma non riuscivamo a dormire, era ormai passata mezzanotte quando, facendo zapping, capitammo su un canale che trasmetteva un film porno, crudo e senza censura. Restammo incollati allo schermo, eccitati dalla vista di corpi nudi e amplessi sfrenati, ma ovviamente mica potevamo segarci in quei momenti, non eravamo amici fino a quel punto e ci scherzavamo durante le scene più crudi, cavolo quanto mi mancava la mia ragazza, Lisa, ci siamo lasciati da sette mesi ormai.
Il giorno dopo, scoprimmo che non eravamo stati gli unici a fare le ore piccole e questo si rifletté nel nostro rendimento sul campo, una partita drammaticamente sconcertante, perdemmo di cinquanta punti, un punteggio mai fatto fino ad allora, non eravamo così scarsi, ma in quella partita eravamo tutti stanchi e assonnati, non ne azzeccavamo nulla .
L'ultima sera, dopo aver perso tutte le partite , mentre aspettavamo un altro film hard, abbiamo fatto una pazzia, abbiamo aperto il frigobar e ci siamo scolati degli alcolici che erano all'interno. Eravamo un poco alticci e il discorso tra me e Luca finì inevitabilmente sul sesso e sulle ragazze, lui ormai era accalappiato, si era fidanzato con Giulia, una vicina di casa . Non so come, forse colpa del bere, l'attenzione si spostò su sua madre, Claudia, una donna affascinante di quarantadue anni, un caschetto elegante di capelli biondo cenere che incorniciava il suo viso, occhi penetranti di un verde acceso e un corpo che sembrava non aver mai conosciuto la gravità, due seni che mi facevano impazzire.
"Non ti nascondo che tua madre mi fa eccitare, un cazzo duro mi viene ogni volta che la vedo in quel vestito stretto," confessai a Luca, sentendo la mia eccitazione crescere.
Luca, con un sorriso da ubriaco, rispose, "Da quando papà è morto, è sempre stata sola , Hai le palle di andarci?" Che bugia, lo sapevano tutti che sua madre aveva un uomo che spesso andava a casa sua, una voce non confermata, peccato che Marco , altro giocatore diceva di sapere chi fosse..ma non sentiva ragione e non mi ha mai detto chi sia, quello stronzo! Raccontava che la vedova Claudia ,si dice in giro che sia una gran troia.
L'alcol dei mini bottiglie del frigo bar ci aveva resi audaci. Ero eccitato come mai prima, il mio cazzo duro come il marmo. "Sai cosa? Vado a fottermi tua madre," dichiarai, alzandomi con solo i boxer addosso.
Luca mi sfotté, "Vai, coglione, se ne hai il coraggio!" non credeva che l avrei fatto, forse era certo che uscito da quella stanza mi sarei gettato nella camera degli altri compagni di squadra, illuso, se dico una cosa io la faccio!
Usci dalla stanza e fortunatamente vidi mio padre entrare nella porta sinistra e chiuderla dietro di se, un sospiro di sollievo, l'avevo scampata, ero convinto che quella era la camera di Claudia, sapendo che quella a sinistra era quella dei miei amici andai a colpo sicuro sull'ultima porta che rimaneva. Non ebbi modo di bussare , appena sfiorai la porta questa si è aperta , era accostata come se mi aspettasse, la chiusi dietro di me facendo piano. Era buio, avevo il cellulare con me, lo usai come torcia e spento appena arrivato al lato del letto, intravedevo la sagoma del corpo di Claudia. Mi infilai sotto il lenzuolo , dove c'era abbastanza spazio per capire che si trattava di un letto alla francese. Rimasi immobile per qualche istante, poi la mia mano iniziò a esplorare il fianco nudo di Claudia.
La sua pelle era liscia e vellutata sotto il mio tocco, salii lentamente verso il suo ventre, sentendo la morbidezza della sua carne, poi scesi verso il pube, trovando l'elastico degli slip. Li scostai con delicatezza, scoprendo la sua fica già bagnata, pulsante di desiderio, senti i suoi primi gemiti, si Claudia era ben sveglia e la sentii bene il suo allargare le gambe, mi stava aspettando. Le mie dita scivolarono tra le sue labbra, trovando il clitoride gonfio e sensibile, che iniziai a stimolare con movimenti circolari, provocando in lei un respiro pesante e mugolii di piacere.
Mi chinai, la mia lingua tracciò un percorso lungo la sua fica, assaporando ogni goccia del suo desiderio represso. La leccai con avida passione, sentendo i suoi fianchi sollevarsi per incontrare ogni movimento della mia lingua. I suoi gemiti crescevano mentre la mia lingua si attardava sul clitoride, facendola contorcere di piacere. Con una mano, esplorai oltre, inserendo un dito nel suo ano stretto e caldo, sentendo come ogni spinta aumentava l'intensità dei suoi gemiti.
I suoi seni, una quarta piena e soda, si ergevano davanti a me, i capezzoli duri come sassolini. Li succhiai avidamente, leccando e mordicchiando la carne morbida e tesa, sentendo come ogni tocco li faceva diventare ancora più duri. Girandosi, mi offrì il suo culo, e io spostai i suoi slip, scoprendo la sua apertura già lubrificata. Il mio cazzo, ormai duro come il marmo, trovò facilmente il suo orifizio e io spinsi con forza, sentendo ogni centimetro di lei avvolgermi. Iniziai a muovermi con foga, i miei fianchi spingevano velocemente, il suo culo si stringeva intorno al mio cazzo, le sue dita si muovevano frenetiche sulla sua fica.
La misi a pecora, il suo culo alto e invitante sotto di me. La penetrai con forza, sentendo come ogni spinta la faceva gemere più forte, il suono dei nostri corpi che si incontravano riempiva la stanza. Poi la girai sulla schiena, le allargai le gambe e la penetrai in missionario, guardando i suoi occhi socchiusi dal piacere mentre veniva, il suo corpo scosso da spasmi di estasi. Tornai al suo culo, inserendo di nuovo il mio cazzo, sentendo il calore e la strettezza che mi avvolgevano. Ogni movimento era accompagnato dai suoi gemiti soffocati, il ritmo aumentava, portandoci entrambi a un altro culmine. Venne di nuovo, il suo corpo tremava sotto il mio, e io sentii il mio orgasmo avvicinarsi, riversando il mio seme nel suo culo, il piacere intenso dopo tutta la tensione della notte precedente.
Non mi fermai lì; la mia bocca trovò la sua fica, la leccai con rinnovata passione, assaporando il suo orgasmo, poi la girai per metterla in una posizione dove potevo penetrarla con la bocca mentre lei si masturbava. Venne nella mia bocca, i suoi umori dolci e salati, il mio cazzo di nuovo duro per la vista e il sapore del suo piacere.
Ancora non soddisfatto, la penetrai ancora, questa volta nella sua fica, sentendo come ogni spinta la avvicinava a un nuovo orgasmo, ero una furia quella sera, avevo una ragazza ma con lei era decisamente diverso, una donna esperta e io dovevo darle tutta l'attenzione che meritava, continuai fino a venire dentro di lei, riempiendola con tutto il desiderio represso di quella settimana e forse colpa dell'alcool che non avevo pensato ai preservativi, era un salto nel buio visto che avevo sentito di alcune voci che la madre di Luca era una facile e quando Luca non era a casa si raccontava che un uomo andava a trovarla, ma forse erano solo voci.
Dopo un istante di silenzio, mi rialzai, sistemai i boxer e tornai nella mia stanza senza una parola. Il giorno dopo, mentre uscivamo con le valigie, vidi mio padre che usciva dalla stanza dove la notte mi ero insinuato io , seguito da mia madre, il cui sorriso era più radioso di quanto avessi mai visto prima. I miei genitori litigavano spesso, e mia madre aveva sempre sospettato che mio padre la tradisse con qualcuna ma non aveva mai trovato chi sia quella donna. La vista di mia madre mi colpì, solo adesso ci pensavo, aveva un fisico simile a quello di Claudia, con seni pieni e sodi, una quarta che riempiva ogni maglia che indossava, proprio come quelli di Claudia. Anche il taglio dei capelli era lo stesso, un caschetto elegante che incorniciava i loro volti, l'unica differenza era il colore: mia madre aveva capelli di un castano scuro, mentre quelli di Claudia erano di un biondo cenere. Il dubbio mi tormentava , ma ad un tratto eccola uscire Claudia dalla porta dove la sera prima era entrato mio padre. Ora ne avevo la certezza, avevo scopato mia madre quella notte. La somiglianza tra le due donne, con le loro curve ben definite, il seno che sembrava quasi gemello e il taglio di capelli tanto simile, confermava il mio errore. La mia mente era turbata dal pensiero di quanto fosse stato facile confondere le due, specialmente in quella notte di desiderio represso e oscurità e il timore fu agonia quando nove mesi dopo mia madre partorì mio fratello..o forse figlio(?).
Occupammo un intero albergo vicino al palazzetto dello sport, un edificio storico con stanze che combinavano il fascino del vecchio con il comfort moderno. Noi giocatori condividevamo camere a due letti, mentre i genitori erano sistemati in stanze matrimoniali . Io dividevo la stanza con Luca, un ragazzo alto di diciannove anni,più grande di me di un anno, con capelli castani ribelli e un fisico atletico da cestista. Le nostre camere erano sullo stesso piano dell'ultimo livello, insieme a quelle dei nostri genitori e di altri due compagni di squadra.
La prima notte l'emozione del torneo ci tenne svegli,era un torneo importante con scout di squadre importanti a vederci con la TV accesa, parlammo di tutto, ma non riuscivamo a dormire, era ormai passata mezzanotte quando, facendo zapping, capitammo su un canale che trasmetteva un film porno, crudo e senza censura. Restammo incollati allo schermo, eccitati dalla vista di corpi nudi e amplessi sfrenati, ma ovviamente mica potevamo segarci in quei momenti, non eravamo amici fino a quel punto e ci scherzavamo durante le scene più crudi, cavolo quanto mi mancava la mia ragazza, Lisa, ci siamo lasciati da sette mesi ormai.
Il giorno dopo, scoprimmo che non eravamo stati gli unici a fare le ore piccole e questo si rifletté nel nostro rendimento sul campo, una partita drammaticamente sconcertante, perdemmo di cinquanta punti, un punteggio mai fatto fino ad allora, non eravamo così scarsi, ma in quella partita eravamo tutti stanchi e assonnati, non ne azzeccavamo nulla .
L'ultima sera, dopo aver perso tutte le partite , mentre aspettavamo un altro film hard, abbiamo fatto una pazzia, abbiamo aperto il frigobar e ci siamo scolati degli alcolici che erano all'interno. Eravamo un poco alticci e il discorso tra me e Luca finì inevitabilmente sul sesso e sulle ragazze, lui ormai era accalappiato, si era fidanzato con Giulia, una vicina di casa . Non so come, forse colpa del bere, l'attenzione si spostò su sua madre, Claudia, una donna affascinante di quarantadue anni, un caschetto elegante di capelli biondo cenere che incorniciava il suo viso, occhi penetranti di un verde acceso e un corpo che sembrava non aver mai conosciuto la gravità, due seni che mi facevano impazzire.
"Non ti nascondo che tua madre mi fa eccitare, un cazzo duro mi viene ogni volta che la vedo in quel vestito stretto," confessai a Luca, sentendo la mia eccitazione crescere.
Luca, con un sorriso da ubriaco, rispose, "Da quando papà è morto, è sempre stata sola , Hai le palle di andarci?" Che bugia, lo sapevano tutti che sua madre aveva un uomo che spesso andava a casa sua, una voce non confermata, peccato che Marco , altro giocatore diceva di sapere chi fosse..ma non sentiva ragione e non mi ha mai detto chi sia, quello stronzo! Raccontava che la vedova Claudia ,si dice in giro che sia una gran troia.
L'alcol dei mini bottiglie del frigo bar ci aveva resi audaci. Ero eccitato come mai prima, il mio cazzo duro come il marmo. "Sai cosa? Vado a fottermi tua madre," dichiarai, alzandomi con solo i boxer addosso.
Luca mi sfotté, "Vai, coglione, se ne hai il coraggio!" non credeva che l avrei fatto, forse era certo che uscito da quella stanza mi sarei gettato nella camera degli altri compagni di squadra, illuso, se dico una cosa io la faccio!
Usci dalla stanza e fortunatamente vidi mio padre entrare nella porta sinistra e chiuderla dietro di se, un sospiro di sollievo, l'avevo scampata, ero convinto che quella era la camera di Claudia, sapendo che quella a sinistra era quella dei miei amici andai a colpo sicuro sull'ultima porta che rimaneva. Non ebbi modo di bussare , appena sfiorai la porta questa si è aperta , era accostata come se mi aspettasse, la chiusi dietro di me facendo piano. Era buio, avevo il cellulare con me, lo usai come torcia e spento appena arrivato al lato del letto, intravedevo la sagoma del corpo di Claudia. Mi infilai sotto il lenzuolo , dove c'era abbastanza spazio per capire che si trattava di un letto alla francese. Rimasi immobile per qualche istante, poi la mia mano iniziò a esplorare il fianco nudo di Claudia.
La sua pelle era liscia e vellutata sotto il mio tocco, salii lentamente verso il suo ventre, sentendo la morbidezza della sua carne, poi scesi verso il pube, trovando l'elastico degli slip. Li scostai con delicatezza, scoprendo la sua fica già bagnata, pulsante di desiderio, senti i suoi primi gemiti, si Claudia era ben sveglia e la sentii bene il suo allargare le gambe, mi stava aspettando. Le mie dita scivolarono tra le sue labbra, trovando il clitoride gonfio e sensibile, che iniziai a stimolare con movimenti circolari, provocando in lei un respiro pesante e mugolii di piacere.
Mi chinai, la mia lingua tracciò un percorso lungo la sua fica, assaporando ogni goccia del suo desiderio represso. La leccai con avida passione, sentendo i suoi fianchi sollevarsi per incontrare ogni movimento della mia lingua. I suoi gemiti crescevano mentre la mia lingua si attardava sul clitoride, facendola contorcere di piacere. Con una mano, esplorai oltre, inserendo un dito nel suo ano stretto e caldo, sentendo come ogni spinta aumentava l'intensità dei suoi gemiti.
I suoi seni, una quarta piena e soda, si ergevano davanti a me, i capezzoli duri come sassolini. Li succhiai avidamente, leccando e mordicchiando la carne morbida e tesa, sentendo come ogni tocco li faceva diventare ancora più duri. Girandosi, mi offrì il suo culo, e io spostai i suoi slip, scoprendo la sua apertura già lubrificata. Il mio cazzo, ormai duro come il marmo, trovò facilmente il suo orifizio e io spinsi con forza, sentendo ogni centimetro di lei avvolgermi. Iniziai a muovermi con foga, i miei fianchi spingevano velocemente, il suo culo si stringeva intorno al mio cazzo, le sue dita si muovevano frenetiche sulla sua fica.
La misi a pecora, il suo culo alto e invitante sotto di me. La penetrai con forza, sentendo come ogni spinta la faceva gemere più forte, il suono dei nostri corpi che si incontravano riempiva la stanza. Poi la girai sulla schiena, le allargai le gambe e la penetrai in missionario, guardando i suoi occhi socchiusi dal piacere mentre veniva, il suo corpo scosso da spasmi di estasi. Tornai al suo culo, inserendo di nuovo il mio cazzo, sentendo il calore e la strettezza che mi avvolgevano. Ogni movimento era accompagnato dai suoi gemiti soffocati, il ritmo aumentava, portandoci entrambi a un altro culmine. Venne di nuovo, il suo corpo tremava sotto il mio, e io sentii il mio orgasmo avvicinarsi, riversando il mio seme nel suo culo, il piacere intenso dopo tutta la tensione della notte precedente.
Non mi fermai lì; la mia bocca trovò la sua fica, la leccai con rinnovata passione, assaporando il suo orgasmo, poi la girai per metterla in una posizione dove potevo penetrarla con la bocca mentre lei si masturbava. Venne nella mia bocca, i suoi umori dolci e salati, il mio cazzo di nuovo duro per la vista e il sapore del suo piacere.
Ancora non soddisfatto, la penetrai ancora, questa volta nella sua fica, sentendo come ogni spinta la avvicinava a un nuovo orgasmo, ero una furia quella sera, avevo una ragazza ma con lei era decisamente diverso, una donna esperta e io dovevo darle tutta l'attenzione che meritava, continuai fino a venire dentro di lei, riempiendola con tutto il desiderio represso di quella settimana e forse colpa dell'alcool che non avevo pensato ai preservativi, era un salto nel buio visto che avevo sentito di alcune voci che la madre di Luca era una facile e quando Luca non era a casa si raccontava che un uomo andava a trovarla, ma forse erano solo voci.
Dopo un istante di silenzio, mi rialzai, sistemai i boxer e tornai nella mia stanza senza una parola. Il giorno dopo, mentre uscivamo con le valigie, vidi mio padre che usciva dalla stanza dove la notte mi ero insinuato io , seguito da mia madre, il cui sorriso era più radioso di quanto avessi mai visto prima. I miei genitori litigavano spesso, e mia madre aveva sempre sospettato che mio padre la tradisse con qualcuna ma non aveva mai trovato chi sia quella donna. La vista di mia madre mi colpì, solo adesso ci pensavo, aveva un fisico simile a quello di Claudia, con seni pieni e sodi, una quarta che riempiva ogni maglia che indossava, proprio come quelli di Claudia. Anche il taglio dei capelli era lo stesso, un caschetto elegante che incorniciava i loro volti, l'unica differenza era il colore: mia madre aveva capelli di un castano scuro, mentre quelli di Claudia erano di un biondo cenere. Il dubbio mi tormentava , ma ad un tratto eccola uscire Claudia dalla porta dove la sera prima era entrato mio padre. Ora ne avevo la certezza, avevo scopato mia madre quella notte. La somiglianza tra le due donne, con le loro curve ben definite, il seno che sembrava quasi gemello e il taglio di capelli tanto simile, confermava il mio errore. La mia mente era turbata dal pensiero di quanto fosse stato facile confondere le due, specialmente in quella notte di desiderio represso e oscurità e il timore fu agonia quando nove mesi dopo mia madre partorì mio fratello..o forse figlio(?).
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