Netflix&Chill: un sondaggio
di
Chicken1973
genere
sentimentali
Scoprire che non avevo capito un cazzo quando mi avevano scritto “Netflix&Chill” è stato bruciante.
Perché sono uno di quelli che si sforza di mostrarsi meno matusa di quanto la propria età direbbe.
E so benissimo che non c’è nulla di più boomer che cercare di non sembrare boomer (anche se, per la precisione, sarei un generation X).
Ma comunque, mi son sentito un po’ coglione quando (troppo tardi) ho intuito l’hidden message dietro quel “Netflix&Chill”, io che mi ero figurato una serata un po’ pigra e scazzata in cui guardi una serie senza guardarla veramente, ma senza QUEL significato particolare.
Magari hai appena finito di caricare la lavastoviglie e ora stai facendo un sudoku, magari c’è quel film che va in sottofondo mentre scorri i reel di Instagram.
E invece no.
Quindi ieri la mia testa orgogliosamente faceva risuonare quell’espressione nella mente, quando la mia bella, passeggiando su via del Pellegrino in cerca di saldi, mi aveva detto: “lo sai che stasera siamo soli a casa, vero?”
“uou…serata Netflix&Chill”, sfregandomi mentalmente le mani, come un bambino alle prese con un giocattolo nuovo.
Il che mi aveva anche messo un poco di nervosismo, che gestire le aspettative non è mai facile.
E soprattutto c’era l’incognita SALDI. Cioè, intendo: nulla può spegnere mia moglie come la delusione per un rinnovo-guardaroba andato a vuoto.
“Ma ti pare possibile che io sia l’unica che non trova nulla da comprare?”
Ho capito che le cose prendevano la piega giusta quando, dal profondo di quel negozio su via del Plebiscito, mi aveva lanciato una voce: “Ti scoccia se ci metto un po’ di tempo?” che aveva finalmente trovato diverse alternative tra cui scegliere.
“Ma figurati, fai con calma!” io fuori dal negozio ad ascoltare in cuffia Floating Point e l’ultimo Post Nebbia in preparazione del concerto, per pulirmi le orecchie da un coattissimo Bon Jovi che i proprietari sparavano a palla (e mi stupiva che mia moglie non fosse già fuggita a gambe levate, un altro segnale che l’agognata ricerca aveva avuto successo).
Il problema che ho ora è: quella che abbiamo avuto si può definire effettivamente una serata Netflix&Chill?
Aiutatemi a capire, che solo una cosa è più boomer di cercare di non sembrare boomer, in effetti: ed è utilizzare termini giovanili a sproposito.
Perché prima di arrivare a Netflix ci sono state un po’ di cose, e stava andando ancora il TG Regionale mentre io accendevo il camino.
Sì, alla fine abbiamo visto quella RomCom ambientata a Napoli, ma io stavo scorrendo Youtube mentre la mia bella preparava il vinbrulé.
Perché io mi ero ricordato di una sua buffa richiesta, che mi sembrava il momento giusto di soddisfare.
Il Karaoke: voleva fare il Karaoke, e allora stavo scorrendo un po’ di basi che potessero piacerle.
Sì, ok, quel film tra i 10 più visti della settimana poi è stato carino, si capisce indirizzato più a trentenni che ad attempati signori come noi.
Ma prima avevamo cantato Wonderwall e Stand by me, sorseggiando il vinbrulè davanti al camino scoppiettante.
Ma poi era partito quel pezzo di Tiziano Ferro e Elodie, che non era una base di karaoke, non c’entrava niente e quindi non avevamo più da cantare.
E allora la mia bella aveva deciso di mettersi in piedi davanti a me ancora seduto sul divano e tirarsi su la gonna, per farmi vedere che si era messa quelle culotte di pizzo blu notte che le avevo regalato io.
Che lei sa che a me piacciono un sacco.
Ed io, orgogliosamente, dentro di me, sapevo di averle riconosciute al tatto, quando poco prima le avevo infilato una mano sotto la gonna ad accarezzarle il sedere.
E sì, la protagonista mi è piaciuta non poco, con gli occhioni, moretta, la sua cadenza napoletana, impegnata nel sociale e caustica nei toni come mia moglie.
Ma ancora non avevamo messo quel film su Netflix tra i 10 più visti della settimana, mentre lei si girava di spalle piegandosi in avanti per farmi capire che la sua intimità era a mia disposizione.
Ed io avevo lasciato scivolare una mano tra le sue cosce, scoprendola umidina lì in mezzo.
L’altra mano impegnata in quella cosa che so a lei piace da morire: avevo slacciato la cinta, sbottonato i pantaloni e l’avevo tirato fuori per mostrarle la mia eccitazione, ed avevo cominciato a masturbarmi mentre le mie dita godevano delle sue carni.
E quando il mix di Youtube aveva deragliato verso un discutibile repertorio, era stato più rapido girare su la7 piuttosto che mettersi a navigare tra le selezioni di serie e film in streaming, attività che spegnerebbe ogni desiderio.
E Black Doves già l'avevamo visto.
Infatti La7 in sottofondo non mi aveva impedito di spingerle la testa verso il mio cazzo, gesto che non faccio molto spesso, ma che avevo l’impressione le sarebbe piaciuto ieri.
Ed abbiamo potuto dedicarci al reciproco turpiloquio senza essere distratti dal pensare se volessimo vedere un giallo, una romcom, o un film impegnato, scorrendo all’infinito tra le categorie.
Un florilegio di “troia” “porco” “puttana” “maiale” “dillo che ti piace il cazzo”, che non avremmo potuti concederci fossimo stati distratti altrimenti.
Per farla breve, Netflix non l’avevo manco ancora aperto quando, seduto sul divano, lei mi era venuta in grembo come le piace, per farsi fottere con le mutandine scostate di lato, io che le stringevo le chiappe, abbracciando con la sua stupenda carne tutta l’asta del mio cazzo.
Eravamo ancora su La7 mentre le venivo dentro, finalmente, dopo un sacco di tempo che non succedeva.
Avremmo guardato Netlix dopo: una serata a base di sofficini e bastoncini Findus, come degli adolescenti, a parte il Merlot.
Ed il film che abbiamo scelto effettivamente è carino, fa la sua parte, sai dove andrà a parare la storia, ma senza essere troppo retorico.
Come i trentenni che non siamo più noi.
Però mi resta il dubbio che la nostra possa essere effettivamente definita una serata “Netflix&Chill”.
Per questo, mi rivolgo umilmente a questo uditorio, chiedendo il vostro parere.
Se vorrete essere così benevolenti con un Generation X che cerca di non sembrare troppo matusa.
Ah, cazzo, dimenticavo un particolare, che ho tralasciato fin qui e che giustifica il titolo che ho voluto dare a questo racconto.
Titolo che ora prenderà un significato un po’ pecoreccio di cui mi perdonerete.
C’era Gramellini, su la7, mentre le infilavo il secondo dito nel culo.
Cioè: nel momento in cui ho capito che non si sarebbe opposta a indice e medio nel retto, mentre la scopavo, c’era Gramellini che troneggiava alle sue spalle, a declamare con tono greve non so quale tirata retorica delle sue.
Onestamente, mi piacerebbe poter dire che ricordo cosa stesse dicendo.
Doveva essere molto importante.
Ma non ne ho idea.
Non so perché.
Perché sono uno di quelli che si sforza di mostrarsi meno matusa di quanto la propria età direbbe.
E so benissimo che non c’è nulla di più boomer che cercare di non sembrare boomer (anche se, per la precisione, sarei un generation X).
Ma comunque, mi son sentito un po’ coglione quando (troppo tardi) ho intuito l’hidden message dietro quel “Netflix&Chill”, io che mi ero figurato una serata un po’ pigra e scazzata in cui guardi una serie senza guardarla veramente, ma senza QUEL significato particolare.
Magari hai appena finito di caricare la lavastoviglie e ora stai facendo un sudoku, magari c’è quel film che va in sottofondo mentre scorri i reel di Instagram.
E invece no.
Quindi ieri la mia testa orgogliosamente faceva risuonare quell’espressione nella mente, quando la mia bella, passeggiando su via del Pellegrino in cerca di saldi, mi aveva detto: “lo sai che stasera siamo soli a casa, vero?”
“uou…serata Netflix&Chill”, sfregandomi mentalmente le mani, come un bambino alle prese con un giocattolo nuovo.
Il che mi aveva anche messo un poco di nervosismo, che gestire le aspettative non è mai facile.
E soprattutto c’era l’incognita SALDI. Cioè, intendo: nulla può spegnere mia moglie come la delusione per un rinnovo-guardaroba andato a vuoto.
“Ma ti pare possibile che io sia l’unica che non trova nulla da comprare?”
Ho capito che le cose prendevano la piega giusta quando, dal profondo di quel negozio su via del Plebiscito, mi aveva lanciato una voce: “Ti scoccia se ci metto un po’ di tempo?” che aveva finalmente trovato diverse alternative tra cui scegliere.
“Ma figurati, fai con calma!” io fuori dal negozio ad ascoltare in cuffia Floating Point e l’ultimo Post Nebbia in preparazione del concerto, per pulirmi le orecchie da un coattissimo Bon Jovi che i proprietari sparavano a palla (e mi stupiva che mia moglie non fosse già fuggita a gambe levate, un altro segnale che l’agognata ricerca aveva avuto successo).
Il problema che ho ora è: quella che abbiamo avuto si può definire effettivamente una serata Netflix&Chill?
Aiutatemi a capire, che solo una cosa è più boomer di cercare di non sembrare boomer, in effetti: ed è utilizzare termini giovanili a sproposito.
Perché prima di arrivare a Netflix ci sono state un po’ di cose, e stava andando ancora il TG Regionale mentre io accendevo il camino.
Sì, alla fine abbiamo visto quella RomCom ambientata a Napoli, ma io stavo scorrendo Youtube mentre la mia bella preparava il vinbrulé.
Perché io mi ero ricordato di una sua buffa richiesta, che mi sembrava il momento giusto di soddisfare.
Il Karaoke: voleva fare il Karaoke, e allora stavo scorrendo un po’ di basi che potessero piacerle.
Sì, ok, quel film tra i 10 più visti della settimana poi è stato carino, si capisce indirizzato più a trentenni che ad attempati signori come noi.
Ma prima avevamo cantato Wonderwall e Stand by me, sorseggiando il vinbrulè davanti al camino scoppiettante.
Ma poi era partito quel pezzo di Tiziano Ferro e Elodie, che non era una base di karaoke, non c’entrava niente e quindi non avevamo più da cantare.
E allora la mia bella aveva deciso di mettersi in piedi davanti a me ancora seduto sul divano e tirarsi su la gonna, per farmi vedere che si era messa quelle culotte di pizzo blu notte che le avevo regalato io.
Che lei sa che a me piacciono un sacco.
Ed io, orgogliosamente, dentro di me, sapevo di averle riconosciute al tatto, quando poco prima le avevo infilato una mano sotto la gonna ad accarezzarle il sedere.
E sì, la protagonista mi è piaciuta non poco, con gli occhioni, moretta, la sua cadenza napoletana, impegnata nel sociale e caustica nei toni come mia moglie.
Ma ancora non avevamo messo quel film su Netflix tra i 10 più visti della settimana, mentre lei si girava di spalle piegandosi in avanti per farmi capire che la sua intimità era a mia disposizione.
Ed io avevo lasciato scivolare una mano tra le sue cosce, scoprendola umidina lì in mezzo.
L’altra mano impegnata in quella cosa che so a lei piace da morire: avevo slacciato la cinta, sbottonato i pantaloni e l’avevo tirato fuori per mostrarle la mia eccitazione, ed avevo cominciato a masturbarmi mentre le mie dita godevano delle sue carni.
E quando il mix di Youtube aveva deragliato verso un discutibile repertorio, era stato più rapido girare su la7 piuttosto che mettersi a navigare tra le selezioni di serie e film in streaming, attività che spegnerebbe ogni desiderio.
E Black Doves già l'avevamo visto.
Infatti La7 in sottofondo non mi aveva impedito di spingerle la testa verso il mio cazzo, gesto che non faccio molto spesso, ma che avevo l’impressione le sarebbe piaciuto ieri.
Ed abbiamo potuto dedicarci al reciproco turpiloquio senza essere distratti dal pensare se volessimo vedere un giallo, una romcom, o un film impegnato, scorrendo all’infinito tra le categorie.
Un florilegio di “troia” “porco” “puttana” “maiale” “dillo che ti piace il cazzo”, che non avremmo potuti concederci fossimo stati distratti altrimenti.
Per farla breve, Netflix non l’avevo manco ancora aperto quando, seduto sul divano, lei mi era venuta in grembo come le piace, per farsi fottere con le mutandine scostate di lato, io che le stringevo le chiappe, abbracciando con la sua stupenda carne tutta l’asta del mio cazzo.
Eravamo ancora su La7 mentre le venivo dentro, finalmente, dopo un sacco di tempo che non succedeva.
Avremmo guardato Netlix dopo: una serata a base di sofficini e bastoncini Findus, come degli adolescenti, a parte il Merlot.
Ed il film che abbiamo scelto effettivamente è carino, fa la sua parte, sai dove andrà a parare la storia, ma senza essere troppo retorico.
Come i trentenni che non siamo più noi.
Però mi resta il dubbio che la nostra possa essere effettivamente definita una serata “Netflix&Chill”.
Per questo, mi rivolgo umilmente a questo uditorio, chiedendo il vostro parere.
Se vorrete essere così benevolenti con un Generation X che cerca di non sembrare troppo matusa.
Ah, cazzo, dimenticavo un particolare, che ho tralasciato fin qui e che giustifica il titolo che ho voluto dare a questo racconto.
Titolo che ora prenderà un significato un po’ pecoreccio di cui mi perdonerete.
C’era Gramellini, su la7, mentre le infilavo il secondo dito nel culo.
Cioè: nel momento in cui ho capito che non si sarebbe opposta a indice e medio nel retto, mentre la scopavo, c’era Gramellini che troneggiava alle sue spalle, a declamare con tono greve non so quale tirata retorica delle sue.
Onestamente, mi piacerebbe poter dire che ricordo cosa stesse dicendo.
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