Carsharing
di
Chicken1973
genere
orge
Quando avevano dismesso la vecchia Renault Scenic a favore di una più moderna Capture non si erano accorti subito della differenza nelle dimensioni interne dell’abitacolo.
Pensavano che, ora che i figli erano cresciuti, non avrebbero più avuto bisogno di tanto spazio, i viaggi in quattro sarebbero stati molto più rari, che sicuramente i ragazzi avrebbero schizzato come la peste l’invito a vacanze di famiglia.
Però, nonostante questo, le nuove geometrie si erano rivelate presto problematiche.
Spazi risicati, montanti sovradimensionati per la sicurezza, portabagagli sacrificato a favore della bombola del GPL.
Quando quindi veniva a prenderli Claudia con la Tesla, sembrava di entrare in un’astronave, ma con i sedili riscaldabili singolarmente, che strappavano sempre prevedibili battute.
E lui amava sbracarsi sul sedile posteriore, pensando che lì ci si sarebbe stati larghi anche in 5, sua moglie che si accomodava lato passeggero per parlare con l’amica.
Come quella sera, che avevano deciso di andare a sentire un concerto vicino Piazza Vittorio.
Non prima di aver raccolto il compagno di lei lungo la strada.
“Ti amo!”
Lui rimase spiazzato da quella confessione e non capì sulle prime.
Anche perché non era sua moglie, ad avergli detto quella frase, bensì Claudia, girandosi verso di lui, fissandolo negli occhi, fermi al semaforo.
“Ti amo!” ripeté, e lui non capiva ancora.
“Mi son perso qualcosa?”
“Anche io, l’altro giorno, come te, ho versato l’acqua nella vaschetta dell’olio dei freni, invece che in quella dello spruzzino del tergicristalli.” Spiegò lei riprendendo quanto lui aveva raccontato. “E sono stata trattata come una rincoglionita per questo. E mi sono sentita una rincoglionita. Ma se l’hai fatto anche tu, io ti amo!”
E’ singolare come due persone possano risuonare per le cose più buffe.
Lui provò a farglielo ripetere un’altra volta, miele per le sue orecchie, sperando di riuscire a registrare quella confessione sul cellulare, ma forse stava chiedendo un po’ troppo.
In ogni caso, sua moglie non batté ciglio.
D’altra parte l’aveva detto tempo prima: “Ho rinunciato ad essere gelosa di lei”
E lui si era chiesto se il motivo fosse che la considerasse una battaglia persa, oppure perché non temeva conseguenze da quella evidente affinità.
++++
Lui: “Claudia ha proprio una bella voce!”
Lei: “E tu hai un bel cazzo”
Lui: “Intendi questo?”
Lei: “Mi sembra di averlo già visto”
Lui: “Vabbe'.... Si somigliano un po' tutti”
Lei: “Well.. kinda, but not that much“
Lui: “I'm average, let's put it this way”
Lei: “mmmm…. Anche average, ci si può giocare bene!”
Mano di donna che masturba un cazzo, sicura e decisa.
Sentì l’erezione arrivare, pensò che era adorabile quando faceva la maiala.
Bocca di donna che succhia una cappella, famelica, l’asta che compare e scompare nel fondo della sua gola, preda di una foga difficile da controllare.
++++
Claudia: “Via Giolitti è senso unico?”
Lui: “Certo!”
“Allora giro a destra!”
“No… no… attenta così finiamo a San Lorenzo!”
Sua moglie le chiese: “Scusa, ma dove dobbiamo prenderlo?”
“Che ne so, ancora non mi risponde, so solo che arriva a Termini”
“Digli di uscire ai binari laziali, allora”
“Ma lui non sa quali sono i binari laziali”
Lui: “Attenta! Non girare a destra altrimenti siamo costretti a tornare indietro.”
“E quindi? Dove vado?”
“Gira a sinistra, vai verso Piazza Vittorio, poi a destra e arriviamo a via Cavour.
E digli di uscire su piazza dei Cinquecento e lo prendiamo lì”
++++
Lei: “Ecco, anche il mio seno si merita una carezza no?
Lui: “Ma certo, tesoro”
Lei: “Magari assomiglia alle tette di Claudia, dici sempre che ha un bel seno”
Lui: “Sì... Ce l'ha... quanto vorrei affondarci la faccia in mezzo…”
Una donna esce una tetta in macchina, in mezzo al traffico.
E’ un seno straripante, un capezzolo enorme tutto da succhiare, e ride, guardandosi attorno per vedere se qualcuno se ne sia accorto.
Lei: “tipo questo…”
Lui: “mmmmm…. “
Lui: “Sai che Claudia ha detto che mi ama?”
Cuoricino
++++
Claudia: “il traffico di Roma mi fa impazzire, odio guidare così”
Lui: “Guarda le macchine in doppia fila, ma ti pare possibile?”
La moglie: “Questo casino farebbe ammattire chiunque, stai calma, ne usciremo!”
Claudia: “Io già lo so che lui si incazzerà e se la prenderà con me…”
La moglie: “Ma lascia perdere…”
Lui: “Tranquilla, vai dritta, via Cavour è a quel semaforo!”
Finalmente arriva un vocale dell’altro: “Senti, io sto uscendo su piazza dei Cinquecento e poi vengo verso via Cavour, ti sto seguendo sul cellulare.”
Queste cazzo di Tesla, Elon Musk sarà un tossichello con l’asperger e troppo potere, ma cazzo, quello che ha fatto con le Tesla…
++++
Lei: “C'è traffico?”
Lui: “sì, un casino…” lui osservò la fila di luci rosse degli stop delle macchine davanti a loro. “Hai tutto il tempo che vuoi.”
Una donna a gambe larghe si fa fare un ditalino, scostando le mutandine rosse, rosse come il vestito che indossa. Questa cosa gli va alla testa.
Lei: “Un paio di dita. Poi te le lascio le mutandine”
Lui: “Sei una adorabile puttanella che sa di cosa ho bisogno ❤️”
Lui: “Life's strange in a lovely way! Lo sai che masturbarti è uno dei miei sogni vero?”
Lei: “Did you ever fooled around on the back seat while someone was driving?”
Lui: “Not really... You know… never been that kind of guy… but I'm enjoying it in this very moment!”
Cuoricino.
+++
Il compagno di Claudia montò in macchina di corsa, il traffico impazzito per le solite due gocce d’acqua.
Claudia: “Ciao! Ce l’abbiamo fatta finalmente….”
L’altro non raccolse il saluto e intimò: “Vai dritta ora, torna verso piazza Vittorio!” visibilmente nervoso.
L’altra: “Ma tu vieni al concerto con noi?”
“No, sono distrutto, mi prendo la macchina e torno a casa!”
+++
Lei: “uh… è salito anche lui?”
Lui: “sì, devo togliere la mano dalle tue mutande, mi dispiace”
Lei: “Ma siete in una 500?”
Lui: “no, una Tesla”
Lei: “Mi metto in mezzo, allora! C’è abbastanza spazio sulla Tesla dietro!”
Una ragazza sul sedile posteriore di un’auto fa una sega a due uomini ai suoi lati.
Lui: “Brava!”
+++
Claudia: “Sapete voi se abbiamo il treno per il ritorno, vero?”
La moglie rivolgendosi a lui seduto dietro “Controlli gli orari di domenica, per favore?”
+++
Lui, aveva appena inviato quell’audio e sollevò lo sguardo dal cellulare.
E guardò Claudia alla guida, che poco prima gli aveva detto che l’amava.
E spostò lo sguardo sui lunghi capelli della moglie, che cercava di calmare l’amica agitata per il traffico impazzito e per il compagno che riversava il proprio nervosismo nell’abitacolo dell’auto con il proprio teso mutismo.
E poi si concentrò su di lui e sulla sua espressione dura e stanca, che contrastava con le languide allegre confidenze che i tre si erano scambiati fino a poco prima mentre erano da soli.
Lei aveva ascoltato la registrazione che lui le aveva mandato poco prima.
Lei: “Parlando di freni tu!” ROTFL “Bellissimo! Come potevo perdermi l'opportunità di stuzzicare qualcuno in auto??
Lui: “Lo so, per quello te l'ho offerto con piacere!”
Cuoricino
Lui: “Poi mi spieghi come farò ad uscire dalla macchina senza far vedere che ho un'erezione…”
Lei: “That's my goal! “
“Di treni ce ne sono fino alle 11 e mezza… “
L’altro: “Claudia, senti, trova un semaforo e fermati, così scendete e io me ne torno a casa”
“Ma dove mi fermo in questo casino?”
“Gira a destra, torna su piazza Vittorio!”
“Ho una smart appiccicata dietro che mi sfanala!”
“Fregatene!”
“Ma come faccio?!”
Claudia era sempre più agitata, percepiva la riprovazione del compagno spazientito: in quelle situazioni tendeva a perdere lucidità. I claxon insistenti delle macchine dietro non aiutavano.
Lei: “La Tesla è bella grande dietro, allora, e sarà nuova. Non vorremo macchiarla di sperma allora”
Lui: “eh, se la prenderebbero a male!”
Lei: “Comprensibile!”
Lui le inviò una foto del proprio cazzo “Succhialo!”
Lei gli inviò una gif di un pompino in macchina fin troppo energico.
Lui pensò “Cavolo… ma così glielo strappa!” ridendo sommessamente per non farsi sentire dalle donne:
E le scrisse: “Problemi se ti sborro in gola allora?”
Lei: “No prob. Non vorrai sporcare il sedile! Avevo lo stesso problema con un quarantenne anni fa” faccina che ride.
Più tardi quella sera, tornato a casa, lui avrebbe voluto dare un nome a quella stramba architettura che si era dispiegata nell’abitacolo della macchina.
Due donne, due uomini, un’altra donna.
Quella donna che aveva capito perfettamente la richiesta; da poche parole lanciate in chat.
“Sono con Claudia e Alessia in macchina. Chi vuole fare un giochino?”
Perché entrambi, distanti chilometri, avevano condiviso la stessa pulsione quel pomeriggio.
Una sfida, un duello mentale, nascosto agli sguardi altrui, nello spazio angusto di quella Tesla.
Il piacere di quell’oscenità centuplicato per la presenza di donne ignare a pochi centimetri da lui.
Un piacere che non avrebbe potuto sfogare in una masturbazione.
Un piacere che rimaneva tutto nella sua testa.
E nella testa di quella compagna così distante ma così vicina.
Una spina piantata nel suo cervello e nelle sue mutande.
Avrebbero sentito lo sconcio rumore delle volgarità che si rimpallava con quella donna lontana?
Si sarebbero accorti del fragore delle oscenità che si stavano scambiando?
Voglio succhiarti il cazzo, porco!
Voglio farti un ditalino, troia!
Vai a fare il busker a piazza Trilussa, ti lascerò le mie mutande nel piattino.
Saprò che sono tue, mi chiuderò in casa a masturbarmi con l’odore della tua fica nel naso finché non ho le palle prosciugate.
Quanto sperma sprecato, dovresti venirmi in faccia. Mi guarderei allo specchio coperta del tuo seme.
A lui tornò in mente il tanga sottratto dalla cesta dei panni sporchi di Claudia e nascosto in una giacca nell’armadio a casa. Quella Claudia che ora stava guidando non aveva idea lui conoscesse l’odore di donna nascosto in mezzo alle sue cosce.
Lei sognava due cazzi da possedere e da cui farsi possedere, e gli aveva raccontato della plausibilità che quella fantasia si realizzasse presto.
Lui aveva ancora nelle orecchie la voce di sua moglie durante il sesso: “Vorrei leccare la fica di Claudia mentre mi fotti”
“Accosta. Accosta, cazzo!”
Lui le scrisse: “… vorrei sapere che ti stai bagnando laggiù!”
Lei gli rispose “Quella è la strada…”
“…così come tu mi hai regalato un’erezione….”
“Questo vale mille rose: l'idea di farti eccitare mentre sei in macchina con le signore … 1000 punti Slut!!!”
Cuoricino
Lui le scrisse: “Era proprio quello che ti stavo chiedendo.
You're a sick little adorable slut! (Cuoricino) Coping my dirty mind (Cuoricino) We're resonating my dear.”
Lei: “Great minds think alike”
High five
Cuoricino.
Scesero tutti in corsa, una donna che urlava dalla Smart bloccata dietro la Tesla: “Ma voi siete pazzi! Voi siete pazzi!”
Claudia non fece in tempo a prendere cappotto e borsa dalla macchina che l’altro partì in corsa, la portiera ancora aperta, che si chiuse sbattendo contro un’auto parcheggiata.
“Ma che stronzo… non ho nulla… è rimasto tutto in macchina… mi sento nuda… ” riuscì solamente a dire, guardando l’auto allontanarsi.
Lui e la moglie immobili con gli occhi fissi su di lei, con quella gonna al ginocchio a piccoli fiori rossi.
Cazzo se è larga la Tesla.
Ci si potrebbe stare comodamente in cinque.
E godersi una scopata sul sedile posteriore senza problemi.
Anche meglio quando si è in quattro.
Pensavano che, ora che i figli erano cresciuti, non avrebbero più avuto bisogno di tanto spazio, i viaggi in quattro sarebbero stati molto più rari, che sicuramente i ragazzi avrebbero schizzato come la peste l’invito a vacanze di famiglia.
Però, nonostante questo, le nuove geometrie si erano rivelate presto problematiche.
Spazi risicati, montanti sovradimensionati per la sicurezza, portabagagli sacrificato a favore della bombola del GPL.
Quando quindi veniva a prenderli Claudia con la Tesla, sembrava di entrare in un’astronave, ma con i sedili riscaldabili singolarmente, che strappavano sempre prevedibili battute.
E lui amava sbracarsi sul sedile posteriore, pensando che lì ci si sarebbe stati larghi anche in 5, sua moglie che si accomodava lato passeggero per parlare con l’amica.
Come quella sera, che avevano deciso di andare a sentire un concerto vicino Piazza Vittorio.
Non prima di aver raccolto il compagno di lei lungo la strada.
“Ti amo!”
Lui rimase spiazzato da quella confessione e non capì sulle prime.
Anche perché non era sua moglie, ad avergli detto quella frase, bensì Claudia, girandosi verso di lui, fissandolo negli occhi, fermi al semaforo.
“Ti amo!” ripeté, e lui non capiva ancora.
“Mi son perso qualcosa?”
“Anche io, l’altro giorno, come te, ho versato l’acqua nella vaschetta dell’olio dei freni, invece che in quella dello spruzzino del tergicristalli.” Spiegò lei riprendendo quanto lui aveva raccontato. “E sono stata trattata come una rincoglionita per questo. E mi sono sentita una rincoglionita. Ma se l’hai fatto anche tu, io ti amo!”
E’ singolare come due persone possano risuonare per le cose più buffe.
Lui provò a farglielo ripetere un’altra volta, miele per le sue orecchie, sperando di riuscire a registrare quella confessione sul cellulare, ma forse stava chiedendo un po’ troppo.
In ogni caso, sua moglie non batté ciglio.
D’altra parte l’aveva detto tempo prima: “Ho rinunciato ad essere gelosa di lei”
E lui si era chiesto se il motivo fosse che la considerasse una battaglia persa, oppure perché non temeva conseguenze da quella evidente affinità.
++++
Lui: “Claudia ha proprio una bella voce!”
Lei: “E tu hai un bel cazzo”
Lui: “Intendi questo?”
Lei: “Mi sembra di averlo già visto”
Lui: “Vabbe'.... Si somigliano un po' tutti”
Lei: “Well.. kinda, but not that much“
Lui: “I'm average, let's put it this way”
Lei: “mmmm…. Anche average, ci si può giocare bene!”
Mano di donna che masturba un cazzo, sicura e decisa.
Sentì l’erezione arrivare, pensò che era adorabile quando faceva la maiala.
Bocca di donna che succhia una cappella, famelica, l’asta che compare e scompare nel fondo della sua gola, preda di una foga difficile da controllare.
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Claudia: “Via Giolitti è senso unico?”
Lui: “Certo!”
“Allora giro a destra!”
“No… no… attenta così finiamo a San Lorenzo!”
Sua moglie le chiese: “Scusa, ma dove dobbiamo prenderlo?”
“Che ne so, ancora non mi risponde, so solo che arriva a Termini”
“Digli di uscire ai binari laziali, allora”
“Ma lui non sa quali sono i binari laziali”
Lui: “Attenta! Non girare a destra altrimenti siamo costretti a tornare indietro.”
“E quindi? Dove vado?”
“Gira a sinistra, vai verso Piazza Vittorio, poi a destra e arriviamo a via Cavour.
E digli di uscire su piazza dei Cinquecento e lo prendiamo lì”
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Lei: “Ecco, anche il mio seno si merita una carezza no?
Lui: “Ma certo, tesoro”
Lei: “Magari assomiglia alle tette di Claudia, dici sempre che ha un bel seno”
Lui: “Sì... Ce l'ha... quanto vorrei affondarci la faccia in mezzo…”
Una donna esce una tetta in macchina, in mezzo al traffico.
E’ un seno straripante, un capezzolo enorme tutto da succhiare, e ride, guardandosi attorno per vedere se qualcuno se ne sia accorto.
Lei: “tipo questo…”
Lui: “mmmmm…. “
Lui: “Sai che Claudia ha detto che mi ama?”
Cuoricino
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Claudia: “il traffico di Roma mi fa impazzire, odio guidare così”
Lui: “Guarda le macchine in doppia fila, ma ti pare possibile?”
La moglie: “Questo casino farebbe ammattire chiunque, stai calma, ne usciremo!”
Claudia: “Io già lo so che lui si incazzerà e se la prenderà con me…”
La moglie: “Ma lascia perdere…”
Lui: “Tranquilla, vai dritta, via Cavour è a quel semaforo!”
Finalmente arriva un vocale dell’altro: “Senti, io sto uscendo su piazza dei Cinquecento e poi vengo verso via Cavour, ti sto seguendo sul cellulare.”
Queste cazzo di Tesla, Elon Musk sarà un tossichello con l’asperger e troppo potere, ma cazzo, quello che ha fatto con le Tesla…
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Lei: “C'è traffico?”
Lui: “sì, un casino…” lui osservò la fila di luci rosse degli stop delle macchine davanti a loro. “Hai tutto il tempo che vuoi.”
Una donna a gambe larghe si fa fare un ditalino, scostando le mutandine rosse, rosse come il vestito che indossa. Questa cosa gli va alla testa.
Lei: “Un paio di dita. Poi te le lascio le mutandine”
Lui: “Sei una adorabile puttanella che sa di cosa ho bisogno ❤️”
Lui: “Life's strange in a lovely way! Lo sai che masturbarti è uno dei miei sogni vero?”
Lei: “Did you ever fooled around on the back seat while someone was driving?”
Lui: “Not really... You know… never been that kind of guy… but I'm enjoying it in this very moment!”
Cuoricino.
+++
Il compagno di Claudia montò in macchina di corsa, il traffico impazzito per le solite due gocce d’acqua.
Claudia: “Ciao! Ce l’abbiamo fatta finalmente….”
L’altro non raccolse il saluto e intimò: “Vai dritta ora, torna verso piazza Vittorio!” visibilmente nervoso.
L’altra: “Ma tu vieni al concerto con noi?”
“No, sono distrutto, mi prendo la macchina e torno a casa!”
+++
Lei: “uh… è salito anche lui?”
Lui: “sì, devo togliere la mano dalle tue mutande, mi dispiace”
Lei: “Ma siete in una 500?”
Lui: “no, una Tesla”
Lei: “Mi metto in mezzo, allora! C’è abbastanza spazio sulla Tesla dietro!”
Una ragazza sul sedile posteriore di un’auto fa una sega a due uomini ai suoi lati.
Lui: “Brava!”
+++
Claudia: “Sapete voi se abbiamo il treno per il ritorno, vero?”
La moglie rivolgendosi a lui seduto dietro “Controlli gli orari di domenica, per favore?”
+++
Lui, aveva appena inviato quell’audio e sollevò lo sguardo dal cellulare.
E guardò Claudia alla guida, che poco prima gli aveva detto che l’amava.
E spostò lo sguardo sui lunghi capelli della moglie, che cercava di calmare l’amica agitata per il traffico impazzito e per il compagno che riversava il proprio nervosismo nell’abitacolo dell’auto con il proprio teso mutismo.
E poi si concentrò su di lui e sulla sua espressione dura e stanca, che contrastava con le languide allegre confidenze che i tre si erano scambiati fino a poco prima mentre erano da soli.
Lei aveva ascoltato la registrazione che lui le aveva mandato poco prima.
Lei: “Parlando di freni tu!” ROTFL “Bellissimo! Come potevo perdermi l'opportunità di stuzzicare qualcuno in auto??
Lui: “Lo so, per quello te l'ho offerto con piacere!”
Cuoricino
Lui: “Poi mi spieghi come farò ad uscire dalla macchina senza far vedere che ho un'erezione…”
Lei: “That's my goal! “
“Di treni ce ne sono fino alle 11 e mezza… “
L’altro: “Claudia, senti, trova un semaforo e fermati, così scendete e io me ne torno a casa”
“Ma dove mi fermo in questo casino?”
“Gira a destra, torna su piazza Vittorio!”
“Ho una smart appiccicata dietro che mi sfanala!”
“Fregatene!”
“Ma come faccio?!”
Claudia era sempre più agitata, percepiva la riprovazione del compagno spazientito: in quelle situazioni tendeva a perdere lucidità. I claxon insistenti delle macchine dietro non aiutavano.
Lei: “La Tesla è bella grande dietro, allora, e sarà nuova. Non vorremo macchiarla di sperma allora”
Lui: “eh, se la prenderebbero a male!”
Lei: “Comprensibile!”
Lui le inviò una foto del proprio cazzo “Succhialo!”
Lei gli inviò una gif di un pompino in macchina fin troppo energico.
Lui pensò “Cavolo… ma così glielo strappa!” ridendo sommessamente per non farsi sentire dalle donne:
E le scrisse: “Problemi se ti sborro in gola allora?”
Lei: “No prob. Non vorrai sporcare il sedile! Avevo lo stesso problema con un quarantenne anni fa” faccina che ride.
Più tardi quella sera, tornato a casa, lui avrebbe voluto dare un nome a quella stramba architettura che si era dispiegata nell’abitacolo della macchina.
Due donne, due uomini, un’altra donna.
Quella donna che aveva capito perfettamente la richiesta; da poche parole lanciate in chat.
“Sono con Claudia e Alessia in macchina. Chi vuole fare un giochino?”
Perché entrambi, distanti chilometri, avevano condiviso la stessa pulsione quel pomeriggio.
Una sfida, un duello mentale, nascosto agli sguardi altrui, nello spazio angusto di quella Tesla.
Il piacere di quell’oscenità centuplicato per la presenza di donne ignare a pochi centimetri da lui.
Un piacere che non avrebbe potuto sfogare in una masturbazione.
Un piacere che rimaneva tutto nella sua testa.
E nella testa di quella compagna così distante ma così vicina.
Una spina piantata nel suo cervello e nelle sue mutande.
Avrebbero sentito lo sconcio rumore delle volgarità che si rimpallava con quella donna lontana?
Si sarebbero accorti del fragore delle oscenità che si stavano scambiando?
Voglio succhiarti il cazzo, porco!
Voglio farti un ditalino, troia!
Vai a fare il busker a piazza Trilussa, ti lascerò le mie mutande nel piattino.
Saprò che sono tue, mi chiuderò in casa a masturbarmi con l’odore della tua fica nel naso finché non ho le palle prosciugate.
Quanto sperma sprecato, dovresti venirmi in faccia. Mi guarderei allo specchio coperta del tuo seme.
A lui tornò in mente il tanga sottratto dalla cesta dei panni sporchi di Claudia e nascosto in una giacca nell’armadio a casa. Quella Claudia che ora stava guidando non aveva idea lui conoscesse l’odore di donna nascosto in mezzo alle sue cosce.
Lei sognava due cazzi da possedere e da cui farsi possedere, e gli aveva raccontato della plausibilità che quella fantasia si realizzasse presto.
Lui aveva ancora nelle orecchie la voce di sua moglie durante il sesso: “Vorrei leccare la fica di Claudia mentre mi fotti”
“Accosta. Accosta, cazzo!”
Lui le scrisse: “… vorrei sapere che ti stai bagnando laggiù!”
Lei gli rispose “Quella è la strada…”
“…così come tu mi hai regalato un’erezione….”
“Questo vale mille rose: l'idea di farti eccitare mentre sei in macchina con le signore … 1000 punti Slut!!!”
Cuoricino
Lui le scrisse: “Era proprio quello che ti stavo chiedendo.
You're a sick little adorable slut! (Cuoricino) Coping my dirty mind (Cuoricino) We're resonating my dear.”
Lei: “Great minds think alike”
High five
Cuoricino.
Scesero tutti in corsa, una donna che urlava dalla Smart bloccata dietro la Tesla: “Ma voi siete pazzi! Voi siete pazzi!”
Claudia non fece in tempo a prendere cappotto e borsa dalla macchina che l’altro partì in corsa, la portiera ancora aperta, che si chiuse sbattendo contro un’auto parcheggiata.
“Ma che stronzo… non ho nulla… è rimasto tutto in macchina… mi sento nuda… ” riuscì solamente a dire, guardando l’auto allontanarsi.
Lui e la moglie immobili con gli occhi fissi su di lei, con quella gonna al ginocchio a piccoli fiori rossi.
Cazzo se è larga la Tesla.
Ci si potrebbe stare comodamente in cinque.
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