Vita da Cani

di
genere
dominazione

Erano una coppia di ladri patentati che di notte penetrava furtivamente nelle case dei ricchi per depredarle e di giorno dormiva e si scopava, intenta a ben altre e reciproche penetrazioni. Non erano mai stati colti con le mani nel sacco. L'unico a sapere di che mestiere vivevano era il loro ricettatore di fiducia. Egli faceva loro visita una volta alla settimana per esaminare il bottino che avevano razzolato e acquistarlo quasi sempre in blocco. Finito di contrattare sturavano una buona bottiglia di vino, anch'essa di assai sospetta provenienza, e se la scolavano allegramente. A quel punto si spogliavano e davano corso a dei giochi erotici molto spinti nel corso dei quali consumavano tutte le energie che avevano in corpo, addormentandosi poi in un groviglio di membra e di fiati esausti. Al mattino dopo un'ultima frettolosa rimescolata di glutei e di minchie, si salutavano da buoni amici e soci in affari e in affare. Durante una improvvida incursione in una villa dei dintorni che credevano disabitata e che invece era ben vigilata dal padrone di casa furono sorpresi in azione e gli toccò per punizione di essere trattenuti in ostaggio, vergognosamente governati come animali alla catena, nudi e collarati. Due volte al giorno ricevevano la loro razione di cibo allungata dentro una ciotola che veniva posta sul pavimento sotto il loro naso e che erano costretti a consumare a quattro zampe. Impararono anche ad abbaiare in vari modi perché di parlare non gli era consentito a pena di assaggiare un bel po' scudiscio sulle natiche. Per loro maggior onta ricevettero ciascuno un nome (“Brufolo” e “Fifolo”) mediante il quale venivano chiamati ad accorrere festosi e a presentarsi a rapporto fra le gambe del loro nuovo padrone, prestandosi a deliziarlo a bocchino, prima di finire infilzati dalla sua a dir poco sontuosissima verga. Se ne innamorarono e diventarono i suoi servetti senza farsi problemi per come venivano trattati e anche maltrattati perché evidentemente non gli dispiaceva del tutto la parte che era stata loro assegnata. Il padrone era compiaciuto di come li aveva tirati su e di come avevano risposto bene all'addestramento e non riuscì più a rinunciare alla loro compagnia. Gestiti a bastone e a carota diventarono docili e ubbidienti dimenticandosi che erano stati ladri e uomini veri e liberi. Vissero in quello stato di bestiale cattività, di sole smorfie e guaiti, per molto tempo e quando finalmente il padrone menzionò che beh forse li avrebbe lasciati andare per i fatti loro si sentirono persi e lo implorarono di restare al suo servizio all'ombra di quel bel palo che gli pulsava vispo fra le cosce e che volentieri dispensava un po' all'uno e un po' all'altro. Da quel giorno in poi furono lasciati scorrazzare per casa senza catena, dalla quale non sortivano se non su preciso ordine del loro Capo.
scritto il
2025-02-03
1 K
visite
6
voti
valutazione
6.7
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Hollywood

racconto sucessivo

BDSM a manetta
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.