Il Mestiere di Sottomesso

Sono di indole passiva e va bene: che male c'è? Lo so di essere un misero rispetto agli etero e anche agli attivi, tutti migliori e superiori a me, così aitanti, prestanti e cazzuti, unici titolati a comportarsi da maschi, all'assalto delle loro fortunate femmine i primi, o in presa sul culo morbido che offro loro per vagina i secondi. Non posso fare altro che ringraziare se mi adocchiano e mi fanno cenno di avvicinarmi intanto che già si aprono il pacco e mi ordinano di abbassarmi i calzoni e gli slip, piegandomi a squadra e ad innesto per loro uso e consumo, ed è già tanto che mi onorino di un bel travaso di sborra. Le loro armi segrete e le loro munizioni mi facciano pur mugolare, anch'io avrò la mia fetta di godimento anale quasi uguale a loro, che behh sì lo riconosco senza vergogna, mi trattano spesso dall'alto in basso e mi considerano alla stregua di un qualsiasi tirapiedi e di un lagnoso mordicazzo. Ma è già tanto se si degnano di farsi servire quando e come ne abbiano il desiderio e la voglia e poco importa che spesso mi prendano anche a schiaffi e a sonore sculacciate per farmi capire chi è che comanda. Non pretendo certo di essere io a dettare legge. È logico ed è normale che stando loro sopra e io sotto, stretto ai fianchi fra i loro artigli, il mio piacere non possa che discendere dal loro piacere quale esso sia. Se poi mi chiedono qualche servizio particolare, come ad esempio di insalivare la loro minchia prima, o di ripulirla a lingua dopo, come faccio a dire di no? Anche questo fa parte del gioco. Vadano pure a vantarsi in giro e a spifferare quello che sono, faranno solo aumentare le mie quotazioni, per essere ambito da altri di cui diventare presto vittima, passato e ripassato, di pungiglione in pungiglione, e visitato di grazia come un bel fiore che fa venire appetito a tanti fuchi, i quali per mio gusto e giudizio sono tutti dei grandi e veri fichi.