Un'infermiera a casa mia 3.
di
Sansicciotto.
genere
etero
Beatrice, quando si riprese dai giochi pesanti, mi disse che le avevo fatto provare dolore ma in fondo al suo animo c'era una presenza di masochismo e quindi, in fondo, aveva provato anche un "filo di piacere" ed allora mi chiese di nuovo almeno di sculacciarla bene. Rimasi un pò sbigottito, meravigliato ma poi capii che non potevo perdermi l'occasione di avere una schiava tutta per me e volai subito in cucina dove presi il mestolo di legno, ben largo, col quale le avrei tremenendamente ben arrossato le sue natiche ben eccitanti. La feci sdraiare sul letto, lasciando le gambe fuori di lato appoggiando i piedi a terra, poi mi misi in maniera di stringere con le mie gambe le cosce immobilizzandogliele così bene che potei poi iniziare a colpire col duro e perciò, doloroso mestolo. Ai primi colpi rimase zitta ma poi cominciò a gemere emettendo poi gridolini che mi portarono al cielo più alto e, mentre la colpivo con la mano destra, con la sinistra le ungevo l'anocopiosamente ed infine posai il mestolo ma subito dopo ero già col cazzone infilato nel suo bel culo arrossato e bollente.La sodomizzai, o inculai se lo preferite, e, quando sentii che stvo per sborrare, , la rigirai a pancia sopra e le forzai la bocca spalancandola per infilarci il cazzo, scaricando così tra le sue carnose e sensuali labbra, un mare di sborra che le feci ingoiare anche se tentava in ogni maniera di evitare di soffocarsi dal potente caldo getto. Dopo una doccia insieme ci rimettemmo sul letto e le domandai se si eccitava quando faceva ad altri le iniezioni, allora mi rispose di sì ed io le chiesi sesi sarebbe eccitata anche se fosse tata lei a ricevere punture al suo bel culo. Ci riflettè un pochino e poi mi disse che in borsa ne aveva molte siringhe e quindi se volevo, potevo punzecchiarle il culetto. Scattò in me ancora una volta il mio lato di sadico novizio e quindi presi due siringhe che scartai e, dopo averle disinfettato le natiche, le bucai la natica sinistra e poi la destra con la seconda siringa. Rimasi con gli aghi infilati poi li spostai bucherellandola a colpi decisi, pesanti e lì la bella Beatrice iniziò a protestare e poi scoppiò in un pianto di dolore. Tutto ciò mi eccitò bestialmente e, dopo estratti gli aghi dalle natiche, andai a frugre nella sua borsa di lavoro, trovando alcune fiale di vitamina B che dopo essere stato il liquido iniettato, provocava un dolore assai insopportabile e lì brillarono i miei occhi: immobilizzai velocemente Beatrice, a polsi e caviglie, poi caricai le siringhe col liquido "infernale" e, la prima gliela iniettai assai lentamente e lei già urlava ma poi la seconda gliela sparai letteralmente com un colpo di pistola e lì le grida di dolore aumentarono. Le feci credere che la tortura era finita ma nel cadermi l'occhio sull'...innocuo mestolo, ripresi a farlo schioccare sulle martoriate natiche. Dopo un'altra doccia ci vestimmo diretti al "Porno shop" dove facemmo incetta di frustini, spilli, dorati e di catenelle con polsiere e cavigliere. Terminati gli acquisti risalimmo in macchina per "volare" subito a casa...a giocare coi nuovi giocattoli, ma mentre stavamo partendo, Beatrice mi fece fermare di nuovo, parlandomi poi di una eventuale e potenziale nostra compagna di giochi: Isabella, una sua collega, gran pezzo di figa come lei ma rossa di capelli e che durante il praticare intramuscolari nell'Ospedale dove lavoravano, Isabella confessò a Beatrice che si bagnava facilmente alla vagina ed avrebbe voluto provare anche lei ad essere "punzecchiata". Ed allora Beatrice mi propose di contattare Isabella ed invitarla a giocare con noi...che bella idea!!
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