Tutto avrei pensato ma ...
di
Sansicciotto.
genere
etero
Stavo in pensione dopo anni di infermierato in clinica privata, ed arrotondavo così quei quattro miseri euro mesili, prestandomi per recarmi a domicilio al fine di misurare la Pressione ateriosa, paticare iniezioni endo ed intramuscolari, seguendo e controllando la terapia sui farmaci ed ecc., ecc., non la faccio più lunga. Un mattino, uscendo dal mio appartamento, incontro Simona, una ventenne, gran sventolona, mia, chiaramente, condomina ed il mio sguardo andava sempre a cadere sul suo gran bel culo, e chissà cosa avrei dato per averla come tanti miei condomini, da sottoporre a punture intramuscolari sul suo culetto e, giuro, avrei fatto tutto gratis! Ironia della sorte, nel tardo pomeriggio incontro al portone del palazzo il medico mio che era appena uscito dall'appartamento dove abitava la splendida Simona, così mi disse lui ed allora colsi la palla al volo, invitandolo ad entrare a casa mia per prenderci un buon caffè e fu lui a dirmi di avere appena visitato la bambolona e, in seguito ad una brutta bronco-polmonite, le aveva appena praticato un'iniezione ed allora, guardandomi mi chiese se potevo andare io a fare le iniezioni per venti giorni a Simona. Chiaramente, senza battere un ciglio, molto seriamente gli risposi che non avevo nulla in contrario ed allora fu lui a telefonare alla mamma della biondona, facendole presente che aveva trovato che poteva venire da lei per la terapia da seguire alla figlia. Poi mi passò il telefono e mi accordai con la signora Anna che chiaramente conoscevo bene come gli altri condomini ed il mattino dopo suonai alla porta. Anna mi guidò fino alla camera di Simona e...un pò perchè Simona aveva una gran paura delle punture ed in più perchè la sua mammina la guardava impietosita come se io stessi per amputare un arto alla ragazza, decisi con fermezza di fare lasciare la camera da Anna, chiusi io la porta e, carezzando il bel culo a Simona, le assicurai che con me non avrebbe sentito alcun male...e così fu perchè dopo averle massaggiato a lungo la natica col cotone inzuppato di Alcool, con un leggerissimo colpetto le infilai l'ago nella natica, le iniettai il farmaco lentissimamente, poi, estraetti l'ago e subito mi rimisi a massaggiare con l'alcool. Quando terminai, Simona mi chiese perchè aspettava ancora a bucarmi il culo ed io, per tutta risposta le feci vedere la siringa col minaccioso ago...vuota, completamente scarica! Strabuzzò gli occhioni e, senza farla parlare, le feci notare che non le avevo fatto sentire nessun dolore e lì lei scoppiò a piangere ma di gioia, tanto che sua madre irruppe nella stanza ma le spiegai subito che Simona gioiva per non avere sentito alcun dolore. Simona poi andò ad abbracciare sua madre ma poi passò a me stampandomi un bacione sulla guancia che mi causò uno sbalzo tale di pressione arteriosa. Dopo la gioia di tutti noi, seguì Anna domandandomi cosa chiedevo come compenso ad ogni iniezione e lì, dovendo constatare che per venti giorni mi sarei potuto gustare la visione di quel bellissimo culo, le dissi che alla fine di tutto mi sarebbe stato di gradimento un caffè! Dopo un caffè ed una chiacchierata me ne andai via ma al mattino dopo Anna mi lasciò le chiavi di casa sua che non poteva stare in casa per impegni. Sapendomi solo con la sventolonina, mi fiondai da lei e, senza il rituale chiedere permesso, entrai in camera sua e, dopo averle parlato della possibilià che con le seguenti punture le si sarebbero formate sulle natche dei lividi scuri e dolorosi da sopportare male. Quindi lei subito si scoprì il culo che io poi palpai con la massima attenzione e professionalità ed infine, per giustificare la mia lunga palpazione, le spalmai una pomata che lasciai asciugare ed infine mi unsi l'Indice per poterlo introdurre interamente nell'ano che si strinse spesso ma capii che gradiva essere tormentato da un intruso. Poco dopo preparai la siringa e...zac.. eccoti Bucato il culetto da sogno. Simona, ripetè il bacione alla guancia ma poi, approfittando che stavo indossando una comune tuta da ginnastica e quindi semlicissima da slacciare ed anche rapidamente, mi sussurrò all'orecchio che avrebbe pagato lei stessa le mie prestazioni professionali ed in un attimo mi slacciò il pantalone ed abbassò gli slip, fiondandosi a prendere in mano il mio cazzone che rapidamente si drizzò maledettamente e mi trovai la sua boccuccia già intenta a fare un su e giù che mi mandò in visibilio e solo dopo pochissimo ciucciamento, le scaricai non sò quanta sborra in bocca. Dopo che mi lavai in bagno e lei si ripulì la bocca, mi abbracciò e poi finimmo con lo slinguarci affannosamente.
Dopo pochi minuti ero di nuovo a casa mia ma pensando solo a Simona, al suo viso, a tutto il resto. Quasi stavo per masturbarmi ma il telefonino mi suonava di continuo ed allora risposi: Era una signora sui cinquantanni, così mi disse, vedova, bisognosa di clisteri ed iniezioni. Pattuimmo subito il mio compenso: cento euro al mese e, per mio fortuna, non avevo spese da sostenere perchè lei stava a cinque minuti da casa mia. Mezz'ora dopo ero da lei: suonai e mi aprì una signora mora , formosa e ben messa in tutti gli aspetti...una gran figona! Una breve chiacchierata ma dopo fu lei a chiedermi di cominciare con la puntura. Passammo in camera sua e lei si lasciò cadere la vestaglia sul lettone, rimanendo in slip e reggiseno. Si sdraiò sul letto, dopo che mi aveva messo sul comò il necessario: siringhe, sacca da clistere...lì, notai che tra le comuni siringhe, troneggiava la vecchia siringa di vetro nel suo bollitore! Riempii la siringa e, zacchete, eccoti fatta l'iniezione. Fu lei poi a riempire la sacca da clistere, mettere poi un grosso asciugamano sul letto e mi passò poi il tubicino che le infilai nell'ano, solo dopo averlo lubrificato con gel. Svuotata la sacca, le estrassi la cannula rigida e le massaggiai ancora la natica con cotone ed alcool, beandomi con la visione del suo abbondante corpo e stupendo viso; una gran bella signora, tristemente vedova. Dopo che si ricompose mi disse che il Domani mi avrebbe chiesto alcuni cambiamenti nel fare le stesse cose di oggi. Accettai e mi congedai da lei. Eccomi il giorno dopo ma al pomeriggio, ovvero dopo che al mattino ero stato da Simona e lì fu sua madre ad apririmi la porta, lasciandomi solo con la biondona che subito si scoprì il bellissimo culo che io bucai senza darle dolore alcuno. Notai che Anna mi stava osservando mentre mi preparavo ad uscire da lì e poi mi saputò prendendomi la mano e stringendomela con un poco di lentezza, come se volesse rimanere unita a me...Bòh! Voleva dirmi qualcosa? Mistero.
Dopo pochi minuti ero di nuovo a casa mia ma pensando solo a Simona, al suo viso, a tutto il resto. Quasi stavo per masturbarmi ma il telefonino mi suonava di continuo ed allora risposi: Era una signora sui cinquantanni, così mi disse, vedova, bisognosa di clisteri ed iniezioni. Pattuimmo subito il mio compenso: cento euro al mese e, per mio fortuna, non avevo spese da sostenere perchè lei stava a cinque minuti da casa mia. Mezz'ora dopo ero da lei: suonai e mi aprì una signora mora , formosa e ben messa in tutti gli aspetti...una gran figona! Una breve chiacchierata ma dopo fu lei a chiedermi di cominciare con la puntura. Passammo in camera sua e lei si lasciò cadere la vestaglia sul lettone, rimanendo in slip e reggiseno. Si sdraiò sul letto, dopo che mi aveva messo sul comò il necessario: siringhe, sacca da clistere...lì, notai che tra le comuni siringhe, troneggiava la vecchia siringa di vetro nel suo bollitore! Riempii la siringa e, zacchete, eccoti fatta l'iniezione. Fu lei poi a riempire la sacca da clistere, mettere poi un grosso asciugamano sul letto e mi passò poi il tubicino che le infilai nell'ano, solo dopo averlo lubrificato con gel. Svuotata la sacca, le estrassi la cannula rigida e le massaggiai ancora la natica con cotone ed alcool, beandomi con la visione del suo abbondante corpo e stupendo viso; una gran bella signora, tristemente vedova. Dopo che si ricompose mi disse che il Domani mi avrebbe chiesto alcuni cambiamenti nel fare le stesse cose di oggi. Accettai e mi congedai da lei. Eccomi il giorno dopo ma al pomeriggio, ovvero dopo che al mattino ero stato da Simona e lì fu sua madre ad apririmi la porta, lasciandomi solo con la biondona che subito si scoprì il bellissimo culo che io bucai senza darle dolore alcuno. Notai che Anna mi stava osservando mentre mi preparavo ad uscire da lì e poi mi saputò prendendomi la mano e stringendomela con un poco di lentezza, come se volesse rimanere unita a me...Bòh! Voleva dirmi qualcosa? Mistero.
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