La pesca andò male ma il dopo...! 3
di
Sansicciotto.
genere
etero
Ero così preso dalla gioia da cominciare a credere di stare "perdendo la testa" ma le mie donne mi fecero capire che tutto scorreva nella normalità. in casa tutto stava procedendo bene ma quel mattino ero fuori casa e vidi arrivare un'auto che si fermò davanti a me. Ne scesero du suore che mi chiesero se erano al luogo gusto per vedere la loro ex consorella Lucia. Le sorrisi poi mi presentai come suo marito e le feci accomodare. L'una era sulla cinquantina di età ma ancora ben fatta sul viso...con quel saio che indossavano non potevo affermare che avevano un bel corpo ma l'altra, sulla trentina, aveva un visetto da ragazzina timida ma molto carina. Si presentarono: la giovane era Suor Agnese e l'altra Suor Maria Grazia, Madre Superiora. Chiamai poi Lucia che scese subito con Angela in braccio e, dopo che mi lascò la bambina, si lanciò ad abbracciare le due suore. Poi io rimasi in compagnia con Suor Maria Grazia che prese in braccio Angela riempendomela di coccole, intanto Lucia e Suor Agnese passeggiarono a lungo sui campi , confidandosi e lì, fu la suora a chiederle ( io lo seppi in seguito ) se si stava meglio da Suora o da mamma e moglie. Conclusione del lungo discorso: Suor Agnese andò dritta come un treno dalla Superiora perchè le permettese di rimanere lì a godersi la campagna e tutto l'intorno...chi di voi non ha mangiato ancora la foglia?. La Superiora acconsentì per tre giorni e, quando ripartì per Roma, ci mettemmo a pranzare e lì Lucia mi disse di quanto avevano parlato ed anche con Nadia e, come si può ben immaginare, Lucia mi fece promettere che Agnese avrebbe seguito delle "lezioni di sesso" da me. Io non certo rifiutai l'oneroso incarico e quindi, proprio dopo pranzo mi appartai con Agnese in un'altra camera a due e le chiesi subito di farsi baciare in bocca ed anche in quello , al suo primo tentativo, notai che l'allieva aveva necessità di molto baciare ma poi iniziai ad accarezzarla sfilandole di dosso quel monumentale saio che mi fece fare una faticata ma lei non mi diede un minimo di aiuto perchè impacciata nei movimenti, rossa in viso come un pomodoro dall'imbarazzo e la vergogna che io poi le feci capire che non si stava facendo nulla di illecito, immorale, illegale, insomma, stavamo quasi per fare l'amore: per scopare e quindi di che bergognarsi? Le mie parole le fecero bene infatti mi abbracciò e quella volta fu lei a farmi provare brividi coi baci in bocca ed intanto le presi la manina e la posai sul mio ormai incontrollabile batacchione. Istintivamente lo impugnò come farebbe quasi un'esperta ed allora la incoraggiai dicendole di farsi mettere un mio dito in bocca sua e farlo poi entrare ed uscire lentamente e così sarebbe stato il prossimo gioco col mio cazzone e poi la feci scendere inginocchiandosi e, quando il cazzo fu al livello della sua bocca, la fermai e le discostai le labbra infilandoci la sventola che avevo tra le gambe. Lei aprì gli occhi e fece un urlo di spavento e si rialzò abbracciandomi forte ai fianchi ma dopo andò a palpare il batacchione ed io la presi in braccio per stenderla poi sul lettone e le allargai le vellutate cosce, candide, bianche come neve ed andai a stuzzicare col dito il clitoride che subito si indurì e brillò dagli umori che lo avevano bagnato tutto. Io le andai a leccarle la fighina e poco dopo lei fu inondata da una violenta uscita di umori dalla fighetta che pulsava come un cuore umano. Mi spostai risalendo con la lingua leccandola su tutte le sue curve ed infine le feci sentire il cazzone alla sua figa che si aprì come simile ad una ostrica poi lo spinsi un poco dentro il pancino ma poi lo sfilai e glielo misi davanti alla bocca che subito si aprì: ero così eccitato al massimo da arrivare in poco tempo a schizzarla di sborra sul visetto e lì mi disse se avevo ancora "colpi da sparare"' aggiungendoci pure che per lei era la prima volta: vergine, quindi la tranquillizzai e, infatti, quando le rimisi la mano sul cazzo, lei constatò che aveva già ripreso vita e glielo andai ad accostare all'ingresso e lì lei mi implorò di non farle molto male ma iniziai così a penetrarla lentissimamente fino a fermarmi davanti al "muro vergineo" che stuzzicai a colpetti di glande ma ad un certo punto lo spinsi fino a sentire la minima resistenza dell'imene frantumarsi e lì lei lanciò un lungo grido di dolore ma al primo momento. Poi, dopo pochi su e giù dalla sua senualissima bocca uscirono solo gemiti di piacere e lì le diedi due colpi più decisi e lei riurlò di nuovo ma poi mi chiese di scoparla sfasciandole muri, pareti della sua fighina ed allora mi sentii come un cavallo sciolto dalla briglia e la cavalcai con impeto, forsennatamente, scatenato dalla sua bellezza, dal suo erotismo che trasudava dalla sua pelle setosa. Che strafiga aveva nascosto quel saio dispettoso!! Era chiaro e lo avrei anche giurato che le sorelline Nadia e Lucia, erano fuori dalla porta, sul corridoio ed erano ad orecchie spalancate a cercare di sentire anche i nostri sospiri...quindi ad un certo punto ad alta voce le invitai ad entrare in camera e... chiaramente così fecero, sorridendo felici della gioia che facevano brillare gli occhi di Agnese. vennero sul lettone ad abbracciarla e lei le disse che era stata un'esperienza bellissima ma dopo però aggiunse che loro potevano salutarci perchè voleva saziarsi di cazzo e quindi, voleva scopare ancora fino a che gliela facevo io ma...non avevo problemi: la scopai due volte di seguito senza pausa e poi altre due fatte meravigliosamente bene!
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