Hollywood
di
suo schiavo
genere
dominazione
Un affermato regista di grande successo conteso a suon di lauti compensi dalle Major californiane ogni tanto si prendeva il lusso di recarsi per alcuni giorni in un piccolo studio fuori mano che sfornava video gay di bassa macelleria per dirigervi gratis alcuni filmetti porno. Gli attori erano tutti improvvisati e avevano bisogno di imparare a muoversi e ad agire senza imbarazzo e senza impaccio davanti alla macchina da presa seguendo la sceneggiatura che scandiva un coito dietro l'altro e anche qualche orgia. Lo considerava poco più di un diversivo e un passatempo ma anche un'occasione per avvicinare giovani uomini di cui intuiva il talento per portarseli via e metterli sotto contratto come fattorini, come attrezzisti di scena, come comparse e perché no come gente di fatica e inservienti nella propria residenza in collina. Il più bello pescato di volta in volta in quel vivaio lo faceva diventare suo assistente personale con mansioni non tutte di specchiata moralità. Tra le sue mani nel giro di qualche mese qualsiasi imbranato veniva rivoltato come un calzino e si trasformava a furia di sedute estetiche, di sessioni in palestra e di lezioni di recitazione in un esordiente ai nastri di partenza. Per tutto il tempo che durava tale tirocinio ognuno di loro doveva accettare le richieste notturne di quel egotico e narcisista suo mentore che li spronava a culo nudo fottendoseli a piacimento e li costringeva anche a lasciarsi manipolare come dei manichini e poi fotografare senza niente addosso in pose assai laide, le più impensabili e zozze, studiate su misura per lui e destinate ad alimentare un album dei ricordi che andava ad aggiungersi ai molti altri di coloro che per avanti lo avevano preceduto, tutti diventati importanti attori e anche affermati divi del cinema. Con in mano questi materiali compromettenti il regista aveva buon gioco a richiamarli presso di sé a suo estro per una cenetta al lume di candela, servita dal nuovo valletto in carica in divisa adamitica, seguita da una notte di passione e di sesso a tre. Se qualcuno osava rifiutare tali suoi inviti o esimersi di accondiscendere ai giochi erotici che gli venivano imposti, il giorno dopo alcune di quelle datate fotografie finivano nelle redazioni dei principali giornali di gossip e venivano pubblicate con grave scandalo per il malcapitato. Era successo a più d'uno dei suoi antichi favoriti col bel risultato che la loro carriera ne era uscita a pezzi. Travolti dallo scandalo giravano come zombie con tanto di occhiali da sole e cappello a visiera calata sulla fronte perseguitati dai pettegolezzi che circolavano su di loro. Fino a quando si rendevano conto che l'unico modo per rimettersi in carreggiata era di implorare il perdono del regista che li aveva messi nei guai mendicando una parte nei suoi film di prossima lavorazione. Durante le riprese che li avrebbe presto riportati sulla cresta dell'onda non si sognavano certo di negargli ogni genere di sudicia prestazione fuori copione, doverosamente prestata ad libitum secondo il capriccio e le esigenze del loro temibile ritrovato sponsor e malsano aguzzino, aguzzo di mente e ancor più di verga, il quale sia in pubblico che in privato non tollerava certo di sentirsi rispondere con dei no.
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