É sempre domenica

di
genere
etero

É domenica sera, e i bimbi, stremati dalla giornata in campagna con gli amici dormono beati da quasi un'ora.

Io mio marito decidiamo di distenderci a letto per rilassarci un pò e recuperare le energie spese

"Quanta automia hai? guardiamo un film o mi vedo una puntata? "

"Guardati la puntata, io 5 minuti e vado a farmi una doccia e i capelli"

E cosi, dopo 5 minuti mialzo dal letto e, armata di intimo pulito e pigiama in dirigo verso il nostro bagno in camera per farmi una bellissima doccia con shampo annesso.

Lascio la porta aperta e inizio ad applicare una maschera per capelli che deve stare in posa circa 10/15 minuti, e finito di fare questo inizio a spogliarmi: prima, i pantaloni, poi la ferpa, poi la maglietta e sono in canottiera e slip. Non lo faccio apposta, ma con tranquillità, come quando sono sola in casa. Levo anche la canottira e gli slip,e sono nuda che sfaccendo in bagno preparandomi una rilassante doccia.

"lascia la porta della doccia aperta...dai, fatti guardare"

Mi giro e mio marito sul letto, da sopra i pantaloni si accarezza il pacco, il cazzo barzotto e le palle, tranquillamente sdraiato con la televisione che lo sta guardando

"se vuoi giocare, facciamolo, ma a bassa voce, non vorrei dover interrompere sul più bello"

"dai entra in doccia, voglio guardarti mentre l'acqua bollente cade sulla tua pelle, il sapone scivola tra il tuo seno e le tue mani arrivano ovunque, dai vai"

Senza dire una parola obbedisco, senza neanche volerlo, avevo creato una situazione estremamente eccitante ed odorosa di sesso. Entro in doccia, inizio dai capelli: appena aperta, il telefono della doccia fa cadere su di me l'acqua fredda, che mi fa sobbalzare ed indurire i capezzoli, ma poi l'acqua è calda, calda da fumare e scottarmi sulla pelle. Lavo i capelli, senza troppi passaggi e poi midedico al mio corpo. In tanto Giovanni e sul letto con il cazzo ancora nei pantaloni che se lo accarezza da fuori.

Inizio ad insaponare i seni, piano, gli accarezzo con entrambe le mani, dall'esterno, fino la punta dei capezzoli, e poi dalla punta dei capezzoli all'esterno; scendo, al basso ventre, accarezzo delicatamente tutta la pelle che sta l'ombelico e la figa.

Chiudo gli occhi, mi rilasso e risalgo sul seno, per continuare a fare come prima, dall'esterno fino ai capezzoli: apro gli occhi e finalmente Giovanni ha liberato il cazzo e lo sta scappellando.

"fatti un ditalino che io mi sego"

obbedisco.

Inizio prima con l'indice, piano, ma sobbalzo di piacere: il clitoride era gonfio e desideroso; gli butto un gettito d'acqua bollette, sobbalzo di nuovo.

Apro gli occhi e, Giovanni è sullo stipide della porta che si sega, e gode, le sue natiche battono sul marmo umido dal vapore, la sua capella è rossa e le sue palle gonfie, gonfie di sborra che mi riverserà addosso, ne sono sicura.

Infilo due, tre dita nella figa e godo, godo, che ho necessità di gemere, non resisto... inizio a gemere di piacere a miagolare

" tra due minuti vengo, era tanto che nonti vedevo masturbarti"

Mentre si sega e mi dice questo, continuo ed anche io sto per venire, mi appoggio al muro con la mano libera, l'altra sta ancora scopando la mia figa e l'acqua bollete cade sulla mia schiena.

Mi guarda, viene davanti a me, mi punta e schizza, e mentre lo fa tiro fuori la mia mano fradicia di umori.

Senza toccarci abbiamo avuto un orgasmo meraviglioso.

Ora in doccia insieme a rilassarci, pronti per una nuova settimana di sveltine e pompini.
scritto il
2025-02-12
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