Missione all'inferno

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genere
comici

Missione all'inferno

Da qualche tempo, ho perso le tracce di una cara amica, e bravissima scrittrice.
Vorrei ritrovarla, ma non sarà facile, nell'ultimo contatto, abbiamo avuto un'accesa discussione, e alla fine ci siamo mandati all'inferno.
Mi sono fatto coraggio e con tutte le migliori intenzioni e buona volontà, mi sono messo in viaggio per ritrovarla.

Arrivo in una selva oscura, e diavolo è proprio scura, non si vede una mazza.
Con il tenue chiaro di un spicchio di luna, riesco a intravvedere, quello che sembra l'ingresso di una grotta...
Entro con molta circospezione, e fifa, si sente solo lo stridio dei pipistrelli.
Ad un certo punto, inciampo in non so cosa, e cado dentro ad un buco.
Mi ritrovo steso su della ghiaia mista a sabbia, che fortunatamente ha attutito la caduta.
Mi rialzo in piedi, e mi rendo conto di essere sulla riva di un fiume sotterraneo, ma dalle ribollenti acque nere che emanano dei puzzolenti vapori.
C'è una barca piuttosto sgangherata, e untizio molto strano con le corna, e degli occhi rossi da matto.

"Ehi tu, sei il barcarolo?"
"E tu chi cazzo sei? non sei nella lista di oggi, sto aspettando una comitiva di anziani e una mignotta."
"Senti, io avrei una certa fretta, puoi portarmi sull'altra sponda!"
"Eeeh, caro mio, ma questo viaggio extra solo per te, costa parecchio!"
"E quindi, quanto?"
"Beh, diciamo che mi accontenterò del tuo culo."
"Ah, interessante. Aspetta che ci penso un attimo."

Nel frattempo, si sentono delle voci in lontananza, dovrebbe essere la comitiva che deve imbarcarsi per l'ultima crociera.
Il barcarolo è distratto, sta verificando i documenti e i certificati di morte dei nuovi arrivati, ed io ne approfitto per salire sulla barca.
C'è una ragazza, probabilmente la mignotta, che esce dalla fila e corre saltando anche lei sulla barca.

"Presto rema più forte che puoi."

Non me lo faccio ripetere, e comincio a remare con tutte le mie forze, allontanandomi dalla sponda, da dove arrivano le urla di imprecazioni e offese delbarcarolo.

"Ma tu, perchè sei scappata ora?"
"Non sono in regola con i documenti, e il permesso di soggiorno."
"Ah capito, e qui dove sei diretta?"
"Qui dicono che si lavora molto di più, meno controlli, e molti clienti che non badano a spese."

La mignotta non è niente male, e remando, non posso evitare di guardare quei due meloni che ha per tette, e le sue cosce che la porcona tiene ben aperte.
Arrivati sull'altra sponda del fiume, scendiamo dalla barca e lei mi guarda in modo malizioso.

"Senti caro, ho visto come mi guardavi e per avermi aiutata, ti meriti una bella ricompensa."
"Beh, se proprio insisti."

Dopo un secondo, mi ha già sfilato il cazzo dalla zip, e se lo sta lavorando alla grande, da vera professionista.

"Aspetta caro, resisti che finiamo con una bella pecorina."

Mi faccio una gran scopata con la mignotta. E dopo averla sbattuta per bene, mentre mi ricompongo, sento una forte botta in testa, e poi tutto buio.
Mi risveglio, e la troia è sparita assieme al mio portafogli, e sulla testa mi ritrovo un bel bernoccolo.
Prima o poi ritroverò quella zoccola.
Ok, là ci sono dei gradini che scendono, vediamo dove portano.
Scendo per quei gradini, imbocco vari tunnel, e cunicoli sempre più angusti e bui. Credo proprio di essermi perso.
Ad un certo punto, trovo una porta di legno marcio, con delle scritte indecifrabili, ed entro.
Ah finalmente, c'è qualcuno.

"Ehi tu, sì dico a te, con quelle ridicole corna da alce."
"Cerchi rogna, vivente morto o morto vivente?"
"Sto cercando una persona. Tenete qui un registro, con i nomi e dove si trovano?"
"Haa Haa haaa, senti questo, magari se mi fai assaggiare il tuo culo, poi vediamo."
"Ma vai all'inferno, ah no, ci sei già, ma vai a cagare."

Qui tutti ti vogliono fare il culo, e c'è un caldo infernale, chissà che bollette per il riscaldamento. Mi svesto e rimango solo con gli slip.
Cammino e noto in lontananza un chiosco, con una bella donna, la prima qui, senza corna.

"Senti, sai dove si può prendere un caffè da queste parti?"
"Ma qui tesoro, come lo vuoi? Scommetto nero e senza zucchero!"
"Ah sì magnifico, ma tu sei una diavolessa, come mai non porti le appendici in testa?"
"Amore mio, noi diavolesse le mettiamo solo noi le corna ai coglioni dei nostri mariti, che pensano solo a fumare e ad ubriacarsi!"
"Ah ok, ma io non ho spiccioli per pagare, ho prestato il portafogli ad una tro.. ehm, ad una signorina che deve ancora restituirmelo."
"Ma non preoccuparti tesoruccio, questa volta offre la ditta e ci aggiungiamo pure un bel soffocone, che ne dici?"
"Ah certamente, per la serie, allunghiamo le corna!"

La diavolessa si avventa su di me estraendo il mio cazzo già bello duro dagli slip, e me lo succhia come un'assatanata, ho quasi paura che me lo stacchi!
E così ho pagato il caffè con del liquido...
Ma ora devo riprendere la ricerca dell'amica. Chissà dove si sarà cacciata quella infoiata.
Ma pensandoci bene, essendo scrittrice su Erotici Racconti, sarà sicuramente dove stanno i lussuriosi!

"Signora diavolessa, qui non ci sono cartelli. Dove trovo la sezione dei lussuriosi?"
"Eh amore mio, devi scendere ancora parecchio."
"È da stamattina che faccio scale, Ma non c'è un cazzo di ascensore?"
"No, continua per di là, e a sinistra, troverai altre scale che scendono."

***

Il racconto potrebbecontinuare, ma anche no, considerato il luogo, dove tutto è molto incerto e rischioso...

scritto il
2025-02-14
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